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Sicurezza nei luoghi di lavoro: Lotito (Civ Inail) risponde al ministro Tremonti

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“Regole diverse per i piccoli non sono di per sé efficaci per la tutela della sicurezza nei luoghi di lavoro. Fondamentale rimane soprattutto una politica della prevenzione mirata alla piccola impresa”. E’ questa la risposta di Franco Lotito, presidente del Civ Inail, all’articolo di Giulio Tremonti, pubblicato il 10 settembre sul “Corriere della sera”, nel quale il ministro richiama la necessità di liberare le piccole imprese dal rispetto delle norme, considerate eccessivamente burocratiche.

Lotito, in una lettera inviata a Tremonti, chiede di appurare in che modo l’opera di alleggerimento normativo possa determinare un salto di qualità nella condizione dell’infortunistica nella realtà della piccolissima impresa artigiana”.

“Insomma – sostiene Lotito – nutro qualche dubbio circa la possibilità che l’opera di alleggerimento normativo, ancorché utile, possa produrre di per sé un salto di qualità”.

“I dati dell’Inail – ricorda Lotito – dicono che l’indice di frequenza degli infortuni denunciati nelle aziende artigiane è di 36 ogni 1000 addetti, mentre quello delle imprese industriali in senso generale è di 28”.

“Dicono – continua Lotito – che l’indice di frequenza (nell’universo artigiano) nel settore delle costruzioni è di 78; che sale ad 89 nella produzione di mezzi di trasporto (auto, moto, navi, treni, ecc).

“I dati della Commissione “Morti Bianche” per conto loro dicono che nel 2007 su un totale di 1205 infortuni mortali ben 740 si sono verificati nell’universo della piccolissima impresa.”

Secondo il presidente del Civ Inail quindi “proprio questi dati possono testimoniare la sostanziale irrilevanza dell’impianto normativo dal punto di vista dell’efficacia dell’azione di tutela della salute. Quand’anche si liberasse l’imprenditore dagli obblighi burocratici che questo considera “di troppo”, il problema di come liberare il lavoratore (e sovente lo stesso imprenditore) della micro impresa dal rischio dell’infortunio rimane”.

In sostanza, chiarisce Lotito “quello che occorre è una vera e propria politica della Prevenzione mirata alla piccola impresa, fatta certo di normative più semplici ed accessibili, ma anche e soprattutto di cose concrete: insomma sostenendo investimenti che migliorino l’affidabilità della macchine, favorendo le buone pratiche, sostituendo l’assillo burocratico con la consulenza, mettendo a disposizione dei Rappresentanti per la Sicurezza della buona formazione, mettendo in campo forme di incentivo davvero efficaci, offrendo cioè all’impresa il vantaggio di uno scambio forte: zero infortuni, zero premi assicurativi.

“Parlo – conclude Lotito – di investimenti che un Istituto come l’Inail può e deve sostenere avendone i mezzi finanziari, la competenza professionale e l’esperienza”.

NEWSultima modifica: 2010-09-14T10:25:00+02:00da vitegabry
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