Cgil Lombardia: ”Irregolari 6 imprese su 10 e il governo taglia i controlli”

ispettori1.jpgLa “linea di confine” tra regolare e irregolare

 

Illegalità, lavoro nero, economia sommersa: il 60% delle imprese e il 24% dei lavoratori controllati dal Ministero del Lavoro nel 2009 in Lombardia presentano irregolarità. La denuncia arriva dalla Cgil Lombardia, che accusa il Governo di aver tagliato i controlli, dopo un incontro con la direzione regionale del lavoro in cui sono stati valutati i dati delle ispezioni effettuate nel 2009. L’anno scorso è stato riscontrato un tasso di irregolarità delle imprese del 60,47%, in riduzione rispetto al dato del 2008 che era del 67,56%; ma “in ogni caso elevatissimo”, dicono da Cgil. In aumento, invece, le posizioni lavorative risultate a vario titolo irregolari: ben 58.739 (circa 4.000 in più rispetto al 2008), di cui 7.234 lavoratori “in nero” (che però risultano in sensibile calo rispetto ai 13.511 del 2008). Il Ministero del Lavoro, poi, ha controllato 154.434 lavoratori, dei quali ben 37.334 risultati irregolari (24,2% del totale).
 
In particolare, sottolineano dal sindacato, “nel lavoro nero si distingue l’11,72% composto da cittadini di nazionalità extracomunitaria sprovvisti di permesso di soggiorno che risultano la fascia più esposta al rischio di irregolarità, proprio a causa delle leggi italiane (Bossi/Fini e “pacchetto sicurezza” Maroni) che li mantengono in una situazione di perenne instabilità, ancor più aggravata dalla grave situazione economica e occupazionale”. Se a ciò si aggiunge che il totale delle persone al lavoro nel corso del 2009 è stato inferiore in assoluto rispetto al 2008 per effetto della crisi, “questo aumento del numero dei lavoratori risultati irregolari è ancora più preoccupante perché significa che quote crescenti di persone si trovano o si troveranno nei prossimi mesi su ‘una linea di confine’ tra regolare/irregolare, confine che è facilissimo superare”, mettendo in difficoltà quelle imprese “che agiscono correttamente, nel rispetto delle leggi e dei contratti, esponendole al rischio di non essere in grado di fronteggiare una concorrenza con regole truccate”.
 
Il sindacato ha poi rilevato che “il totale delle ispezioni svolte da tutti i soggetti istituzionali risulta in leggero aumento rispetto al 2008 e va segnalato positivamente l’operato dell’Inps che, nonostante la notevolissima mole di lavoro relativa al pagamento degli assegni di sostegno al reddito, ha incrementato anche l’attività ispettiva di circa 1.700 aziende”. Criticato l’operato della Direzione Regionale del Lavoro che, in ottemperanza alle disposizioni nazionali del Ministro Sacconi, ha effettuato 1.200 ispezioni in meno rispetto al 2008, pur riscontrando in modo più approfondito e incisivo le irregolarità, perché sono stati affinati i metodi di rilevazione e di indagine che danno conto di una elevata professionalità degli ispettori”. La Cgil ha infine ribadito le proprie richieste al Governo: “Assumere la lotta all’evasione fiscale, previdenziale, e contributiva come priorità del proprio intervento, come volano per uscire in positivo dalla crisi e come elemento per raggiungere una maggior equità fiscale nel nostro paese, dove gli introiti fiscali sono quasi totalmente a carico del lavoro dipendente”.

Cgil Lombardia: ”Irregolari 6 imprese su 10 e il governo taglia i controlli”ultima modifica: 2010-05-25T07:58:00+02:00da vitegabry
Reposta per primo quest’articolo