Archivi giornalieri: 25 maggio 2010

SINDACATO: VARATA L’UNIONE SINDACALE DI BASE, UN’ORGANIZZAZIONE PER MILIONI DI LAVORATORI

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Roma, 23/05/2010

La nuova confederazione parte con un fitto calendario di iniziative di lotta

Oltre 600 delegati, di tutti i settori del mondo del lavoro e provenienti da ogni parte d’Italia, hanno scelto di dare vita alla USB, Unione Sindacale di Base, la nuova confederazione varata questa mattina al Teatro Capranica di Roma.

Nucleo centrale della nuova organizzazione RdB, SdL e consistenti realtà della CUB, che insieme ad altre organizzazioni sindacali di base sono giunte al termine del processo costituente iniziato due anni fa; un processo che ha coinvolto nella discussione migliaia di delegate e delegati, i quali sono riusciti a superare vecchi steccati ed hanno avuto la capacità e l’entusiasmo di progettare il futuro del sindacalismo indipendente dal quadro politico, istituzionale e padronale.

Hanno partecipato con interesse alla nascita di USB anche Snater e Or.S.A., che hanno portato i loro contributi al dibattito congressuale confermando la volontà di prendere parte al processo di unificazione, anche se con tempi diversi. All’assemblea del Capranica hanno inoltre partecipato la Confederazione Cobas ed i rappresentati delle forze politiche.

Numerosi gli interventi nelle tre giornate congressuali, che hanno evidenziato le caratteristiche genetiche della nuova confederazione. USB non sarà semplicemente un’organizzazione che va ad aggiungersi a quelle esistenti, ma ha l’ambizione e la possibilità di costituire il sindacato maggioritario che oggi serve ai lavoratori ed ai settori popolari. USB sarà intercategoriale, con l’obiettivo di contrapporsi alla frammentazione dei lavoratori connettendo le lotte nei luoghi di lavoro, sul territorio e nel sociale. Attraverso una capillare diffusione sul territorio nazionale (90 sedi in tutte le regioni), USB intende infatti rappresentare ed organizzare i soggetti del lavoro e del non lavoro, essere accogliente alle nuove istanze sociali, essere “meticcia”, contaminandosi con le esperienze provenienti da altre realtà di lotta: per la casa, per l’ambiente, per i beni comuni, per i diritti uguali dei migranti. USB rifiuta inoltre lo “sviluppismo”, che distrugge vite umane e territori, genera guerre, razzismo e miseria. Vuole infine porsi come un sindacato capace di attivare un cambiamento generale nel nostro paese.

In continuità con la storia delle organizzazioni costituenti la nuova confederazione, nella USB saranno centrali la democrazia e la partecipazione attiva dei lavoratori attraverso una forma organizzativa orizzontale in tutte le sue articolazioni. Ancora, USB sarà il sindacato del conflitto, finalizzato all’aquisizione di nuovi diritti e nuove tutele, per una contrattazione che abbia come presupposto il miglioramento delle condizioni di lavoro e di vita per milioni di lavoratori non finalizzata unicamente alla riduzione del danno.

L’assemblea ha eletto i membri dei nuovi organismi confederali, i 154 componenti del Consiglio Nazionale, 55 del Coordinamento Nazionale e 13 dell’Esecutivo. Grande importanza è stata riservata dal dibattito ai temi internazionali, con particolare attenzione alla situazione dell’America Latina e della Grecia. All’assemblea sono giunti i messaggi di auguri provenienti da molte organizzazioni sindacali internazionali, fra cui quello della Confederazione sindacale mondiale WFTU (World Federation of Trade Unions), dal PAME, il sindacato combattivo greco che sta guidando le lotte in quel paese, e dal LAB, sindacato Basco.

Tra le delegate e i delegati del Congresso è emersa evidente la consapevolezza della grande forza attrattiva dell’USB, che nasce in un contesto di crisi non solo economica, ma politica, sociale e culturale. Tale consapevolezza si è tradotta nella deliberazione di immediate iniziative di lotta:

28 maggio – giornata di mobilitazione nazionale del Pubblico Impiego

5 giugno – manifestazione nazionale a Roma contro la manovra economica e l’attacco ai diritti dei lavoratori;

7 e 8 giugno – scioperi regionali della Scuola;

8 giugno – sciopero nazionale dei Lsu, cassintegrati e lavoratori in mobilità;

11 giugno – sciopero generale dei Trasporti;

14 giugno – sciopero generale del Pubblico Impiego.

Tumori, centomila lavoratori a rischio

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Se centomila vi sembran pochi …

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Ben 96 mila lavoratori in Italia sono esposti ad agenti cancerogeni. Lavorano in 259 imprese sparse su tutto il territorio, e sono esposti a 600 sostanze classificate come cancerogene o potenzialmente cancerogene per l’uomo. I dati, aggiornati a fine 2009, sono contenuti nel Registro di esposizione ad agenti cancerogeni e mutageni dell’Ispesl (l’Istituto superiore per la prevenzione e la sicurezza del lavoro).

La banca dati dell’istituto enumera almeno 180 mila esposizioni “associate alle diverse mansioni dei lavoratori”, e 11 mila “unità locali” nelle quali le persone svolgono attività a rischio. Fin qui i rischi, che con adeguate misure di prevenzione e sicurezza si potrebbero anche tenere sotto controllo. Poi ci sono le malattie vere e proprie. A gennaio del 2009 l’Ispesl aveva calcolato 9.166 casi di mesotelioma maligno di “sospetta origine professionale”.

Valutazione del mobbing

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Manuale di sopravvivenza …

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Il 26 maggio prossimo alle ore 16.00, a Perugia, presso la Sala della Partecipazione, nella sede del Consiglio regionale si terrà la presentazione del manuale “Valutazione del mobbing”. Introdurrà l’iniziativa, Mario Bravi, segretario regionale Cgil, illustreranno il testo, gli Autori, Serena Moriondo e Giuliano Bussotti. Ne discuteranno i contenuti, Vincenzo Riommi, assessore regionale alla tutela della salute e sicurezza del lavoro, Cecilia Cristofori, docente di metodologia e tecnica della ricerca sociale alla facoltà di scienze politiche dell’Università di Perugia e Franco Cochi, psicologo, responsabile sviluppo e risorse della Asl 2. Concluderà l’incontro, Agostino Megale, segretario confederale Cgil.

Cgil Lombardia: ”Irregolari 6 imprese su 10 e il governo taglia i controlli”

ispettori1.jpgLa “linea di confine” tra regolare e irregolare

 

Illegalità, lavoro nero, economia sommersa: il 60% delle imprese e il 24% dei lavoratori controllati dal Ministero del Lavoro nel 2009 in Lombardia presentano irregolarità. La denuncia arriva dalla Cgil Lombardia, che accusa il Governo di aver tagliato i controlli, dopo un incontro con la direzione regionale del lavoro in cui sono stati valutati i dati delle ispezioni effettuate nel 2009. L’anno scorso è stato riscontrato un tasso di irregolarità delle imprese del 60,47%, in riduzione rispetto al dato del 2008 che era del 67,56%; ma “in ogni caso elevatissimo”, dicono da Cgil. In aumento, invece, le posizioni lavorative risultate a vario titolo irregolari: ben 58.739 (circa 4.000 in più rispetto al 2008), di cui 7.234 lavoratori “in nero” (che però risultano in sensibile calo rispetto ai 13.511 del 2008). Il Ministero del Lavoro, poi, ha controllato 154.434 lavoratori, dei quali ben 37.334 risultati irregolari (24,2% del totale).
 
In particolare, sottolineano dal sindacato, “nel lavoro nero si distingue l’11,72% composto da cittadini di nazionalità extracomunitaria sprovvisti di permesso di soggiorno che risultano la fascia più esposta al rischio di irregolarità, proprio a causa delle leggi italiane (Bossi/Fini e “pacchetto sicurezza” Maroni) che li mantengono in una situazione di perenne instabilità, ancor più aggravata dalla grave situazione economica e occupazionale”. Se a ciò si aggiunge che il totale delle persone al lavoro nel corso del 2009 è stato inferiore in assoluto rispetto al 2008 per effetto della crisi, “questo aumento del numero dei lavoratori risultati irregolari è ancora più preoccupante perché significa che quote crescenti di persone si trovano o si troveranno nei prossimi mesi su ‘una linea di confine’ tra regolare/irregolare, confine che è facilissimo superare”, mettendo in difficoltà quelle imprese “che agiscono correttamente, nel rispetto delle leggi e dei contratti, esponendole al rischio di non essere in grado di fronteggiare una concorrenza con regole truccate”.
 
Il sindacato ha poi rilevato che “il totale delle ispezioni svolte da tutti i soggetti istituzionali risulta in leggero aumento rispetto al 2008 e va segnalato positivamente l’operato dell’Inps che, nonostante la notevolissima mole di lavoro relativa al pagamento degli assegni di sostegno al reddito, ha incrementato anche l’attività ispettiva di circa 1.700 aziende”. Criticato l’operato della Direzione Regionale del Lavoro che, in ottemperanza alle disposizioni nazionali del Ministro Sacconi, ha effettuato 1.200 ispezioni in meno rispetto al 2008, pur riscontrando in modo più approfondito e incisivo le irregolarità, perché sono stati affinati i metodi di rilevazione e di indagine che danno conto di una elevata professionalità degli ispettori”. La Cgil ha infine ribadito le proprie richieste al Governo: “Assumere la lotta all’evasione fiscale, previdenziale, e contributiva come priorità del proprio intervento, come volano per uscire in positivo dalla crisi e come elemento per raggiungere una maggior equità fiscale nel nostro paese, dove gli introiti fiscali sono quasi totalmente a carico del lavoro dipendente”.

Auser – A Cosenza un ambulatorio medico “senza confini”

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Porte aperte a tutti

Nel Centro Polifunzionale Auser di Cosenza  è  operativo dai primi di maggio, il primo “Ambulatorio Medico Senza Confini” , un’iniziativa promossa dal  Circolo Auser “Diritti, Solidarietà , Accoglienza” e dai medici della Funzione Pubblica CGIL di Cosenza.
L’ambulatorio è rivolto a chiunque non abbia le normali tutele previste da Servizio Sanitario Nazionale, in particolare ai  migranti e ai senza fissa dimora. Ma le porte sono aperte a tutti.

L’ambulatorio   si avvale di personale medico e sanitario volontario; effettua  prestazioni di primo livello supportato all’occorrenza da personale specialistico.  Prevede inoltre lo svolgimento di attività ambulatoriale e domiciliare sul territorio allo scopo di soddisfare eventuali necessita sanitarie di anziani e non autosufficienti. Sarà  un piccolo punto territoriale sanitario di base. L’attrezzatura sanitaria necessaria per l’avvio dell’attività, è stata fornita gratuitamente dai medici volontari.

L’ambulatorio  partirà   in modo graduale. Offre da  subito assistenza di medicina di base e pediatrica e vede impegnati nove medici e tre infermieri, tutti volontari. Sono supportati da un volontario Auser  e da due mediatori culturali messi a disposizione dalle associazioni di migranti presenti in città.

“Siamo coscienti di esserci incamminati in un percorso non facile – sottolinea Luigi Ferraro  Presidente Circolo Auser di Cosenza –  carico di responsabilità  ma al contempo siamo consapevoli che l’affermazione dei diritti per tutti sia la pratica per la quale vale la pena di spendersi.”

La sede dell’Auser che ospita l’Ambulatorio è situata nella parte vecchia della città, in un quartiere popolare dove regna degrado sociale e abbandono e che vede la presenza di diverse etnie di migranti e di una baraccopoli nascosta agli occhi della gente da canneti e sterpaglie, occupata principalmente da comunità Rom.

Disabilità – Proposta di legge

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Benefıci previdenziali in favore di coloro che assistono portatori di handicap

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Il 19 maggio, alla Camera,  è stata approvata, con una sola astensione, la Proposta di legge n° 82 – “Benefıci previdenziali in favore di coloro che assistono portatori di handicap”- che contiene norme in favore dei lavoratori che assistono familiari gravemente disabili. Tale proposta prevede il prepensionamento per le persone  che quotidianamente vivono e si prendono cura dei familiari con gravi disabilità. Tuttavia, tale provvedimento non include le categorie di insegnanti e dipendenti degli Enti locali. Per questo motivo, è stato approvato un ordine del giorno che impegna il Governo ad includere anche queste categorie di lavoratori.

Il provvedimento, approvato dall’aula della Camera, si riferisce solo ai familiari di persone con disabilità, escludendo in pratica i conviventi. Il Governo ha però accettato di accogliere come raccomandazione un ordine del giorno del PD, affinché vengano estesi i benefici anche a persone non legate da vincoli di parentela con il disabile assistito. Il testo passa ora al Senato.