Archivio mensile:ottobre 2010

Terremoto in abruzzo

Testo della news

Terremoto in abruzzo. modulo per gli adempimenti e versamenti dei soggetti fuori cratere
Data pubblicazione: 28/10/2010

Testo News

E’ disponibile sul sito dell’Istituto, nella sezione modulistica, area Assicurato/Pensionato il modulo “Eventi Sismici del 6 aprile 2009 – Ripresa degli adempimenti e dei versamenti per i soggetti residenti fuori cratere”.

 

Modulo Eventi Sismici del 6 aprile 2009

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Pensioni. Iniziativa Cgil, Inca e Nidil per i giovani e precari

NEWS

Il 29 ottobre, la Cgil nazionale, Nidil e Inca avvieranno una campagna di sensibilizzazione sul futuro previdenziale dei giovani e precari.

In particolare, dopo le gravi parole del Direttore INPS Mastrapasqua sull’assenza di prospettiva pensionistica per i lavoratori parasubordinati abbiamo deciso di promuovere una iniziativa dal titolo “Chiediamo il conto all’Inps e al Governo” che si terrà domani a Roma davanti alla sede INPS di Piazza Augusto Imperatore.

Nel corso dell’iniziativa che si svolgerà dalle 9.00 alle 12.00 diffonderemo il volantino che vi alleghiamo e i nostri operatori Inca effettueranno una previsione pensionistica sulla base degli estratti conto che i lavoratori parasubordinati si faranno rilasciare dall’Inps.

Invitiamo quindi tutte le strutture a replicare iniziative di questo tipo, a diffondere il volantino allegato e le richieste della Cgil,  a sensibilizzare i lavoratori parasubordinati affinchè controllino, con il supporto dell’Inca, i propri estratti conto Eco.

volantino20101028_NIDiL_volantinaggio_INPS.pdf

n. 436 del 28 ottobre 2010

NEWSLETTER LAVORO

n. 436 del 28 ottobre 2010

 

newsletter settimanale per gli operatori del mercato del lavoro

 

Le Novità in materia di Lavoro

>    Min.Lavoro: una intesa per il rilancio dell’apprendistato

Il Ministero del Lavoro ha siglato, d’intesa con le Regioni, le Province Autonome e le parti sociali, un accordo che vuole rilanciare lo strumento fondamentale dei contratti di apprendistato per l’ingresso dei giovani nel mercato del lavoro, con un contenuto formativo garantito dalle Regioni o in sussidiarietà dalle parti sociali e dagli enti bilaterali.

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>    INPDAP: ritenuta fiscale per due o più trattamenti pensionistici assoggettabili ad IRPEF

L’INPDAP ha disciplinato le modalità di applicazione della ritenuta fiscale in caso di corresponsione di due o più trattamenti pensionistici assoggettabili ad IRPEF, erogati dallo stesso o da Enti diversi.

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>    Min.Lavoro: cliclavoro, il nuovo portale per l’intermediazione di lavoro

Il Ministero del Lavoro ha presentato il nuovo portale pubblico per il lavoro denominato Cliclavoro (www.cliclavoro.gov.it), “luogo di incontro virtuale” nato per migliorare l’intermediazione tra domanda e offerta di lavoro.

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>    Min.Lavoro: contrasto al lavoro nero – accordo con la Guardia di Finanza

Il Ministero del Lavoro ha sottoscritto una convenzione per la cooperazione fra Comandi provinciali della Guardia di Finanza e le Direzioni provinciali del Lavoro nel contrasto ai fenomeni di criminalità connessi allo sfruttamento del lavoro e all’occupazione illegale dei lavoratori.

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>    Ragioneria dello Stato: uso del mezzo proprio per fini ispettivi

La Ragioneria Generale dello Stato ha affermato che il personale adibito a funzioni ispettive nonché, avuto riguardo alla natura dell’attività svolta, i soggetti impegnati nello svolgimento di funzioni istituzionali relative a compiti di verifica e controllo non sono assoggettati alla limitazione del mezzo proprio.

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>    Min.Lavoro: esame di Stato per la professione di consulente del lavoro – anno 2010

Il Ministero del Lavoro ha pubblicato l’avviso relativo alla individuazione delle sedi di svolgimento degli esami di Stato per l’abilitazione all’esercizio della professione di consulente del lavoro per l’anno 2010.

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>    INPS: DID – dichiarazione di immediata disponibilità

L’INPS fornisce le istruzioni riepilogative in merito alle diverse funzionalità della dichiarazione di immediata disponibilità (DID) in relazione all’accertamento del diritto alle diverse prestazioni di sostegno al reddito nel quadro della normativa ordinaria e in deroga.

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>    Min.Lavoro: ripartizione delle risorse alle Regioni per attività di formazione nell’apprendistato

Il Ministero del Lavoro ha pubblicato il Decreto 23 luglio 2010 con la ripartizione ed assegnazione delle risorse destinate alle attività di formazione nell’esercizio dell’apprendistato alle Regioni e Province Autonome di Trento e Bolzano, per l’annualità 2009.

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>    Min.Lavoro: ripartizione delle risorse alle Regioni per l’esercizio del diritto-dovere all’istruzione e formazione

Il Ministero del Lavoro ha pubblicato il Decreto 2 agosto 2010 con la ripartizione ed assegnazione delle risorse destinate al finanziamento delle iniziative per l’esercizio del diritto-dovere all’istruzione e alla formazione, alle Regione e province autonome di Trento e Bolzano, per l’annualità 2010.

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>    Min.Lavoro: ripartizione delle risorse finanziarie del Fondo nazionale per il diritto al lavoro dei disabili

Il Ministero del Lavoro ha pubblicato il Decreto 6 agosto 2010 con la ripartizione, alle Regioni, delle risorse finanziarie del Fondo nazionale per il diritto al lavoro dei disabili.

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>    INPDAP: versamento dei contributi previdenziali con il modello F24 EP

L’INPDAP informa dell’utilizzo del modello “F24 enti pubblici” anche per il pagamento dei contributi e premi dovuti ai diversi enti previdenziali e assicurativi.

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Gli Approfondimenti della DPL di Modena

>    Collocamento obbligatorio dei disabili: modificata la disciplina

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Le Sentenze della Corte di Cassazione in materia di lavoro

>    Minimi retributivi inderogabili

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Gli Eventi

>     Venezia: incontro – prima assemblea nazionale ILA

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Lavoro: dagli stranieri 11 miliardi di contributi fiscali e previdenziali

Lavoro e sicurezza

Lavoro: dagli stranieri 11 miliardi di contributi fiscali e previdenziali

 

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26 ottobre 2010. Gli immigrati regolarizzati in Italia sfiorano ormai i 5 milioni e rappresentano l’8% dei residenti. Dichiarano al fisco 33 miliardi l’anno. I costi dei servizi di welfare ammontano a 10 miliardi. I dati del XX Rapporto Caritas/Migrantes

ROMA – Sono arrivati alla soglia dei cinque milioni e rappresentano ormai oltre l’8% dei residenti nel nostro paese: uno su dodici. Sono concentrati soprattutto al Nord e al Centro e la città resta per molti di loro l’ambiente di vita ideale. Il volto dell’immigrazione in Italia viene raccontato, per il ventesimo anno consecutivo, dal Dossier Immigrazione Caritas/Migrantes, presentato oggi a Roma e in altri 22 comuni italiani.

I numeri. La stima degli stranieri regolarmente soggiornanti nel nostro paese è arrivata a 4 milioni e 919 mila, un dato superiore di circa 700 mila unita rispetto a quanto conteggiato dall’Istat (4 milioni 235 mila residenti stranieri all’inizio del 2010): una differenza spiegabile in parte con il conteggio di quanti, pur in regola con le norme sull’ingresso e il soggiorno, non sono ancora registrati in anagrafe. L’immigrazione in Italia resta essenzialmente europea: dal Vecchio Continente arriva uno straniero su due, e ai primi due posti fra le collettività più diffuse ci sono romeni e albanesi. Gli africani rappresentano il 22% (con i marocchini a risultare la terza comunità più numerosa.

Dove vivono. I residenti stranieri vivono soprattutto al nord (oltre il 60%) e al centro, mentre al sud e nelle isole dimora solamente il 13% di essi. Roma e Milano rimangono in testa fra i comuni capoluogo, ma l’incidenza più alta rispetto al totale della popolazione si registra in Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto: quasi un residente su dieci e straniero. I tassi più alti di integrazione sociale si ritrovano in termini assoluti in Emilia Romagna, mentre la minore distanza rispetto al resto della popolazione è registrato in Sicilia.

Previdenza e gettito. Gli immigrati regolarizzati dichiarano al fisco oltre 33 miliardi l’anno e versano quasi 11 miliardi di contributi fiscali e previdenziali: cifre che – si legge nel documento -, riguardando per lo più lavoratori giovani e ancora lontani dall’età della pensione, hanno contribuito al risanamento del bilancio dell’Inps. Scendendo nel dettaglio, i versamenti contributivi derivanti dai circa due milioni di lavoratori stranieri ammontano a un totale di circa 7,5 miliardi di euro: vale a dire il 4% di tutti i contributi previdenziali versati in Italia nel 2008 e il 5% di quelli versati nelle regioni settentrionali.

Quanto al fisco, tra dipendenti, autonomi e parasubordinati nell’anno 2008 gli immigrati hanno versato alle casse dello Stato un totale di 2 miliardi e 271 milioni di euro. A circa 100 milioni di euro ammontano, invece, le spese annuali per i rinnovi dei permessi di soggiorno e le domande di cittadinanza italiana. Ancora, sul fronte dei consumi, le analisi del dossier palano di un miliardo di euro di imposte: dato che porta il totale del gettito complessivo a quasi 3,5 miliari di euro (previsione comunque parziale in quanto non tiene conto di altre imposte – come quelle relative alle lotterie – per cui non esistono cifre attendibili).

I costi del welfare. Ammontano a circa 10 miliardi di euro i costi di welfare relativi agli utenti stranieri. Tra le aree di spesa più significative – per 2,8 miliardi di euro – figura la sanità (2,4 miliardi per gli immigrati regolari e 0,4 per gli irregolari “stranieri temporaneamente presenti”), che nel 2008 equivale al 2,5% dei 105 miliardi di spesa complessiva. Sempre nello stesso anno la spesa per gli studenti stranieri nel settore scuola è stata sempre di circa 2,8 miliardi di euro (pari al 6,5% dei 44 miliardi di euro di spesa totale). In generale, dunque, secondo il dossier Caritas, gli immigrati versano alle casse pubbliche più di quanto ottengono come fruitori di prestazioni e servizi sociali.

I servizi sociali. Sempre sul fronte dei costi, le stime del Dossier parlano di circa 450 milioni di euro, solo 130 dei quali destinati agli interventi di integrazione sociale in senso stretto. Il quarto settore è quello della casa (alloggi di edilizia residenziale pubblica e contributi del fondo sociale per l’affitto), dove le spese relative agli stranieri raggiungono complessivamente i 400 milioni di euro. Vi è poi il trasferimento monetario del settore previdenziale, che equivale a circa 400 milioni di assegni familiari e circa 600 milioni di trattamenti pensionistici (con l’esclusione degli italiani all’estero che rappresentano la maggioranza dei dati rilevati dall’Inps). A questi settori il Dossier aggiunge quello della giustizia (tribunali e carceri), che per il 2008 è costato allo Stato poco meno di 2 miliardi di euro per i cittadini stranieri, cioè il 25% circa dei 7,5 miliardi di euro spesi complessivamente.

Il contributo alle nascite. Dagli stranieri, infine, arriva un contributo essenziale all’abbassamento dell’età media e al contenimento dell’invecchiamento della popolazione: in Italia infatti un residente su cinque ha più di 65 anni,ma fra gli stranieri la quota crolla al 2,2%. Aumenta il contributo straniero anche alle nascite (le straniere hanno un tasso di fecondità nettamente superiori a quello delle italiane: 2.05 contro 1.32 figli per donna): oltre 77mila sono i nuovi nati da genitori stranieri. Oggi un residente straniero su otto e una seconda generazione. In crescita anche i matrimoni misti che non sembrano soffrire molto più di tutte le altre unioni: al contrario, la crescita di separazioni e divorzi – nonostante le maggiori difficoltà oggettive di un rapporto fra culture differenti – è meno marcato fra le unioni miste rispetto ai matrimoni fra soli italiani.

Denunce in calo. Il Dossier evidenzia la mancanza di una relazione diretta tra aumento degli stranieri e aumento delle denunce: tra il 2007 e il 2009 calano del 13,5% le denunce nei confronti degli immigrati (sia regolari che non). Nello stesso periodo i soli stranieri residenti crescono del 25%. Confermato anche il dato che il tasso di criminalità dei regolari è sostanzialmente appaiato a quello degli italiani. Particolare il caso di Roma, dove in tre anni la popolazione straniera regolare è cresciuta del 62%, le denunce contro regolari e irregolari del 6,8%. Addirittura eclatante il caso romeno: +142% di presenze, -13% di denunce.

Infortuni – Conferenza nazionale di vigilanza in materia di lavoro

NEWS

 

 Per migliorare le condizioni di lavoro

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Giovedì 28 ottobre a Palazzo Brancaccio a Roma, si terrà la Terza Conferenza Nazionale sulla vigilanza in materia di lavoro, cui parteciperanno oltre al ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, anche i vertici di Inps, Inail, Carabinieri, Guardia di Finanza, Confindustria, Cgil, Cisl e Uil.

L’obiettivo dell’iniziativa è quello di approfondire alcune tematiche che hanno interessato in questo ultimo anno l’attività di vigilanza, con specifico riferimento al Protocollo d’Intesa siglato il 4 agosto 2010 con l’INPS, l’INAIL e l’Agenzia delle Entrate e alla problematica  della sicurezza sui luoghi di lavoro.

In particolare, la prima parte sarà dedicata ad una riflessione sul superamento dell’”ispezione” tradizionalmente intesa, mentre la seconda parte dell’evento sarà, invece, incentrata sulla sicurezza nei luoghi di lavoro ed il nesso, evidenziato anche dai dati statistici, tra il fenomeno del lavoro sommerso e gli infortuni sul lavoro.

Bilancio Inps attivo grazie agli stranieri

NEWS

Caritas: gli immigrati regalano un miliardo di euro l’anno al nostro Paese

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Le casse pubbliche ricevono ogni anno dagli stranieri un regalo di circa un miliardo di euro per via del gettito fiscale. Lo stima il dossier Caritas/Migrantes secondo il quale le entrate assicurate dagli immigrati sono 11 miliardi di euro (10,827) mentre le spese per servizi a loro destinati ammontano a neanche 10 miliardi.

La retribuzione media annuale per immigrato è 12.000 euro, i contributi quasi 4.000 euro. Gli immigrati sono il 10% degli occupati dipendenti, il 3,5% dei titolari di impresa; incidono l’11,1% sul Pil; pagano 7,5 miliardi di contributi previdenziali; dichiarano al fisco un imponibile di oltre 33 miliardi (i dichiaranti stimati in quasi 2,7 milioni).

Le uscite sono circa 10 miliardi di euro: 2,8 miliardi per sanità (2,4 per i regolari, 400 milioni per gli irregolari); 2,8 miliardi per scuola, 450 milioni per servizi sociali comunali, 400 milioni politiche abitative, 2 miliardi dal Ministero della Giustizia (tribunale e carcere), 500 milioni dal Ministero dell’Interno (Cie e Cda), 400 milioni per prestazioni familiari e 600 milioni per pensioni a carico dell’Inps.

Le entrate assicurate dagli immigrati, invece, si avvicinano  agli 11 miliardi di euro (10,827): 2,2 miliardi di tasse, 1  miliardo di Iva, 100 milioni per il rinnovo dei permessi di soggiorno e per pratiche di cittadinanza, 7,5 miliardi di  euro per contributi previdenziali.

Il Dossier sottolinea poi che negli anni 2000 il bilancio Inps è risultato in attivo (fino a 6,9 miliardi) grazie ai contributi degli immigrati. Si stima che nel periodo 2011-2015 chiederanno la pensione circa 110 mila stranieri, il 3,1% di tutte le richieste. Dai 15 mila pensionamenti nel 2010 (2,2%) si passera’ a 61 mila nel 2025 (7%). Ora, tra gli immigrati è pensionato 1 ogni 30 mentre tra gli italiani 1 ogni 4. Nel 2025, i pensionati stranieri saranno circa 625 mila (l’8% degli stranieri); ci sarà 1 pensionato ogni 12, tra gli italiani 1 ogni 3.

Il tasso di occupazione per gli stranieri è passato dal 67,1% del 2008 al 64,5% del 2009 (quello degli italiani è sceso al 56,9% dal 58,1%), mentre quello di disoccupazione è aumentato dall’8,5% (media 2008) all’11,2% (dal 6,6% al 7,5%).

Nel 2010, ogni 10 nuovi disoccupati 3 sono immigrati. In pratica, si registra un aumento degli occupati immigrati (147.000) ma anche dei disoccupati per via della crisi (77.000).

Fra gli stranieri è più elevata la percentuale dei non qualificati (36%), spesso perche’ sottoinquadrati (41,7% rispetto alla media del 18%). Inoltre, 4 su 10 lavorano in orari disagiati.. Nei primi cinque mesi del 2010 le imprese con a capo uno straniero sono aumentate del 13,8%, e a ritmi ancora superiori in Toscana e nel Lazio. 

(ANSA).

Amianto – Sentenza favorevole su ricorso presentato dall’Inca

Il Tribunale di Taranto riconosce i benefici pensionistici per esposizione amianto

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Il giudice del lavoro di Taranto, su ricorso promosso dall’avv.Massimiliano Del Vecchio, consulente giuridico della Fiom e del patronato Inca, ha riconosciuto a un lavoratore del Gruppo Belleli, che non figura tra le aziende interessate dagli atti di indirizzo adottati dal Ministero del lavoro e della previdenza sociale, i benefici pensionistici per l’esposizione all’amianto fino al 17 gennaio del 1998, cioè sino alla chiusura degli stabilimenti, concedendogli retroattivamente il diritto di accesso alla pensione di anzianità dall’1 ottobre 2010.

“La questione – informa in una nota la Fiom Cgil di Taranto – riguarda circa 200 dipendenti che sarebbero rimasti altrimenti senza alcun sostentamento nè ammortizzatori sociali, 600 che matureranno il requisito di accesso alla pensione entro i prossimi 3 anni, ma che comunque lavorano e circa 1200 in ogni caso interessati al beneficio”.

“Ci auguriamo – conclude il sindacato – che l’Inail prenda atto della decisione ed estenda in via amministrativa i riconoscimenti. In mancanza sarà senz’altro possibile procedere alla tutela giudiziaria di tutte le controversie anche concernenti le aziende dell’appalto Arsenale e le altre operanti sul territorio pure escluse dagli atti di indirizzo”.

Disabilità – Cgil: una politica forte cura i deboli e li integra, non li condanna

NEWS

Raccapricciante proposta della Lega sui disabili

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“L’idea della Lega Nord di istituire “scuole differenziate” costituisce l’ennesima raccapricciante provocazione offensiva verso le persone con disabilità e le loro famiglie”. E’ quanto afferma la responsabile dell’Ufficio politiche per la disabilità della Cgil Nazionale, Nina Daita, sostenendo che: “Si e’ capito chiaramente qual’è la filosofia culturale del partito di Bossi: un partito di sani, ricchi, intelligenti e furbi”.

Per la dirigente sindacale, “immaginare di tornare indietro alle classi differe raccapricciante. L’idea di segregare le persone “diverse” è indegna di una società civile e democratica. I bambini e le bambine con disabilità non hanno scelto di nascere così, una politica forte cura i deboli e li integra, non li condanna alla solitudine ed a ulteriori sofferenze”.

Daita ribadisce che la Cgil, “nella sua interezza, contrasterà sempre qualunque tipo di politica oppressiva e razzista nei confronti dei cittadini più deboli, sostenendo quanto ribadito dalla Corte Costituzionale che l’inserimento scolastico nei cicli normali di studio, laddove non è possibile l’apprendimento, è finalizzato alla socializzazione. La Lega, piuttosto che vietare la scuola ai disabili, dovrebbe – conclude la sindacalista- adoperarsi per garantire un maggior numero di insegnanti di sostegno al fine di garantire il diritto all’istruzione”.

(Adnkronos)

Pensioni. Seminario Inca e Cgil sul libro verde dell’Ue

NEWS

Dire, fare, tutelare

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Il seminario della Cgil e dell’Inca dedicato al “Libro verde” sulle pensioni della Commissione europea, in programma a Roma il 28 e 29 ottobre prossimi,  vuole proporre una discussione di particolare attualità, perché le intenzioni in esso contenute sono spesso utilizzate dai governi nazionali per giustificare manovre restrittive, come quella approvata di recente in Italia, contro la quale purtroppo soltanto la Cgil si è opposta.

La novità contenuta nel Libro verde è che ora l’Unione europea usa i provvedimenti restrittivi già fatti dai singoli Paesi per indicarli come modello da estendere agli altri; come esempio di politica sociale da adottare nei periodi di crisi. Un orientamento diametralmente opposto se raffrontato a quello espresso pochi anni fa dalla stessa Commissione, quando, invece poneva l’accento sulla necessità che tutti i Paesi garantissero pensioni adeguate e quindi la sostenibilità sociale dei sistemi previdenziali, da cui far scaturire la sostenibilità economica.

Il cambiamento dell’Unione europea è evidente, poiché l’attenzione prevalente è posta ora su due fattori: gli effetti della crisi finanziaria sui sistemi previdenziali e l’invecchiamento della popolazione. A fronte di questi due elementi propone un’unica linea: l’innalzamento generalizzato dell’età pensionabile e l’abbassamento dei rendimenti pensionistici. Si cela come in tutta Europa la crescente disoccupazione giovanile e la precoce espulsione dei lavoratori in età matura necessitino di un rafforzamento delle tutele pubbliche e non, come prefigura la Commissione, un puro rinvio alle responsabilità individuali.

La ricerca che l’Inca ha condotto sui sistemi di tutela individuale nei principali Paesi europei indica come l’affermazione dei diritti del lavoro e di cittadinanza sia un ambito significativo di intervento al quale non si deve rinunciare se si vuole evitare che a pagare gli effetti della crisi economica e finanziaria siano le fasce più deboli della popolazione. Il movimento dei lavoratori si è già opposto a questo nuovo e negativo orientamento della Commissione. Ne sono la riprova le manifestazioni in Francia contro l’innalzamento dell’età pensionabile di due anni (da 60 a 62), graduata in 4 mesi ogni anno fino al 2018 e la posizione della Confederazione europea dei sindacati a favore di una politica che crei nuova occupazione. 

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Esposizione a radon e amianto

NEWS

L’incubo dei militari …. e non solo

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Il prossimo 9 ottobre alla Sala Kursaal di Abano Terme, si terrà un convegno organizzato dall’UNSI (Unione Nazionale Sottoufficiali Italiani) sul tema dell’esposizione al radon. All’iniziativa parteciperà, tra gli altri, anche il patronato Inca Cgil che, da tempo si occupa di tutelare coloro che con  l’esposizione a questi materiali, riconosciuti dannosi per la salute,  sviluppano patologie tumorali.

Qualche mese fa  il Parlamento ha istituito la terza, in ordine di tempo, commissione parlamentare di inchiesta per indagare sui casi di morte e gravi malattie che hanno colpito il personale militare italiano impiegato nei siti in cui vengono stoccati ed utilizzati munizionamenti, sia all’estero che in territorio nazionale.

Alla luce di sempre più frequenti casi di malattia diffusi tra i militari dopo essere stati impegnati nelle missioni all’estero o nei poligoni di tiro l’indagine tende a verificare gli effetti collaterali dovuti all’esposizione di specifici agenti tossici quali il radon, l’uranio impoverito, l’amianto, le nano particelle deflagrazioni e l’effetto tossico di accumuli di vaccini.

Il radon (Rn), nello specifico,  è un gas inerte e radioattivo di origine naturale. È un prodotto del decadimento nucleare del radio all’interno della catena di decadimento dell’uranio. Se inalato, è considerato molto pericoloso per la salute umana poiché le particelle alfa possono danneggiare il Dna delle cellule e causare cancro al polmone.
 
L’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), attraverso l’International Agency for Research on Cancer (Iarc), ha classificato il radon appartenente al  gruppo 1 delle sostanze cancerogene per l’essere umano e, nel  2005, ha creato l’ International Radon Project (Irp), in cui venti Paesi hanno formato una rete di collaborazione per identificare e promuovere programmi per la riduzione dell’impatto del radon sulla salute.

Migranti: sempre di più, sempre più utili

Rapporto Caritas

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  (www.rassegna.it)

Presentato oggi a Roma il dossier sull’immigrazione nel 2010. Nel nostro paese i regolari sono 5 milioni, il 20% è romeno, rapppresentano il 10% dell’occupazione e l’11% del Pil. Secondo la Caritas danno più di quanto ricevono

 
Sono quasi cinque milioni, 570mila sono nati in Italia, quasi un milione sono minorenni. Producono ricchezza, incidendo per l’11,1 per cento sul prodotto interno lordo e pagando 7,5 miliardi di euro di contributi previdenziali. Sono i “nuovi italiani”, gli immigrati regolari, così come li disegna la Caritas nel suo dossier sull’immigrazione in Italia nel 2010, presentato oggi a Roma.

A detta della Caritas, in Italia ad inizio 2010 soggiornavano regolarmente 4 milioni e 919 mila immigrati (un immigrato ogni 12 residenti e 684 mila in più delle statistiche Istat): una realtà dinamica, in crescita rispetto al panorama europeo di circa 3 milioni di unità nel decennio e di quasi un milione nell`ultimo biennio. Secondo lo studio, giunto alla ventesima edizione, la collettività romena è la più numerosa (con poco meno di 1 milione di presenze), seguono albanesi e marocchini (circa mezzo milione di presenze), mentre cinesi e ucraini sono quasi 200 mila. Gli europei sono la metà del totale, gli africani poco meno di un quinto e gli asiatici un sesto, mentre gli americani incidono solamnete per un decimo.

Gli aspetti più interessanti, però, sono quelli economici. Secondo i dati, gli immigrati assicurano allo sviluppo dell’economia italiana un contributo notevole: sono circa il 10 per cento degli occupati come lavoratori dipendenti, sono titolari del 3,5 per cento delle imprese, incidono per l’11,1 per cento sul prodotto interno lordo (dato del 2008), pagano 7,5 miliardi di euro di contributi previdenziali, dichiarano al fisco un imponibile di oltre 33 miliardi di euro.

Il rapporto tra spese pubbliche sostenute per gli immigrati e i contributi e le tasse da loro pagati (2.665.791 la stima dei dichiaranti) va dunque “a vantaggio del sistema Italia, specialmente se si tiene conto che le uscite, essendo aggiuntive a strutture e personale già in forze, devono avere pesato di meno”.

Secondo le stime riportate nel Dossier le uscite sono state valutate pari a circa 10 miliardi di euro: (9,95): 2,8 miliardi per la sanità (2,4 per gli immigrati regolari, 400 milioni per gli irregolari); 2,8 miliardi per la scuola, 450 milioni per i servizi sociali comunali, 400 milioni per politiche abitative, 2 miliardi a carico del Ministero della Giustizia (tribunale e carcere), 500 milioni a carico del Ministero dell’Interno (Centri di identificazione ed espulsione e Centri di accoglienza), 400 milioni per prestazioni familiari e 600 milioni per pensioni a carico dell’Inps. Le entrate assicurate dagli immigrati, invece, si avvicinano agli 11 miliardi di euro (10,827): 2,2 miliardi di tasse, 1 miliardo di Iva, 100 milioni per il rinnovo dei permessi di soggiorno e per le pratiche di cittadinanza, 7,5 miliardi di euro per contributi previdenziali.

Gli aspetti occupazionali dell’immigrazione. In tutta Europa la crescita dell’occupazione è legata ai lavoratori immigrati. Essi sono circa 17,8 milioni, dei quali circa 2 milioni in Italia. Nel 2008 è stato varato l’ultimo decreto flussi per lavoratori dipendenti (150mila persone), mentre nel 2009 è seguito un decreto flussi solo per gli stagionali (80.000 unità), e infine nel mese di settembre 2009 è stata approvata la regolarizzazione degli addetti al settore domestico e di cura alla persona (295.000 domande presentate).

Secondo i dati Istat citati nel rapporto, tra l’altro, nel 2009, un anno in cui l’occupazione complessiva è diminuita di 527.000 unità, i lavoratori stranieri occupati sono aumentati di 147mila unità, arrivando a quota 1.898.000, con una incidenza dell’8,2 per cento sul totale degli occupati (nell’anno precedente l’incidenza era del 7,5 per cento). Il loro tasso di occupazione, rispetto al 2008, è passato dal 67,1 per cento al 64,5 per cento (quello degli italiani è sceso al 56,9 per cento dal 58,1 per cento), mentre quello di disoccupazione è aumentato dall’8,5 per cento (media 2008) all’11,2 per cento (per gli italiani il cambiamento è stato dal 6,6 per cento al 7,5 per cento).


Articolo riproducibile citando autore e fonte (www.rassegna.it)