Archivi giornalieri: 21 ottobre 2010
Censis: “In Italia 4,1 milioni di disabili”
NEWS
Sono 4,1 milioni le persone disabili che vivono in Italia, secondo le stime del Censis e della Fondazione Cesare Serono, pari al 6,7% della popolazione. Il Centro studi investimenti sociali lo rende noto e il dato è frutto della rilevazione a campione effettuata su 1500 persone. Un dato che supera non di poco quello diffuso dall’Istat a maggio scorso: secondo l’Istituto di statistica i disabili in Italia sono 2,6 milioni, pari al 4,8 % della popolazione, numero riferito al 2004, in base all’analisi multiscopo sulle “Condizioni di salute e ricorso ai servizi sanitari”, integrata con i dati dell’indagine sui “Presidi residenziali socio-assistenziali”, che fa riferimento alle persone di età superiore ai 6 anni.
“Le disabilità tra immagini, esperienze e emotività” è il titolo del primo rapporto di ricerca che il Censis dedica all’argomento. Prese a riferimento le conoscenze su quattro tipologie di disabilità collegate a sindrome di Down, malattia di Parkinson, sclerosi multipla e autismo. “Sebbene gli incidenti rappresentino una causa frequente di disabilità, il fatto che solo un italiano su dieci pensa a patologie neurologiche (come la sclerosi multipla, l’ictus o la malattia di Parkinson), che invece hanno un peso rilevante nel determinare la disabilità nelle fasce d’età giovanili e adulte, è sintomo di una percezione riduttiva e deformata”.
Redattore sociale
Pensioni
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Cambiano le decorrenze per il pensionamento
Nuove disposizioni in materia previdenziale contenute nella legge n. 122 del 30 luglio 2010, riguardanti tra l’altro la decorrenza delle pensioni di vecchiaia, di anzianità e delle pensioni che derivano da totalizzazione. Nella sezione di questo sito dedicata alle pensioni sono disponibili le informazioni e le novità introdotte dalla legge 122.
Pensioni: le tipologie |
Pensione di vecchiaia |
Requisiti di accesso Pensioni liquidate secondo il sistema retributivo e il sistema misto
Per chi era in titolare di anzianità contributiva alla data del 31 dicembre 1992, vale la deroga per cui si può andare in pensione con 15 anni di contributi (secondo quanto stabilito dall’articolo 2 del decreto legislativo 503 del 1992). Pensioni liquidate secondo il sistema contributivo
Mantiene
il diritto alla pensione con i precedenti requisiti chi ha maturato entro il 31 dicembre 2007 i requisiti di età e di anzianità contributiva previsti dalla normativa precedente (aver compiuto 57 anni di età unitamente a 5 anni di contribuzione con un importo di pensione non inferiore a 1,2 l’importo dell’assegno sociale). Novità dal primo gennaio 2011 (legge 30 luglio 2010, n. 122) L’art. 12 del decreto legge 78 convertito nella legge n. 122/2010 prevede nuove modalità di accesso al pensionamento: l’accesso alla pensione è consentito decorsi 12 mesi dalla maturazione dei requisiti (cosiddetta finestra mobile). La nuova disposizione si applica a coloro che maturano i requisiti minimi a decorrere dal primo gennaio 2011 (vedi Decorrenza)
In particolare, per le donne le disposizioni contenute nella legge stabiliscono, per l’anno 2011, il requisito anagrafico di 61 anni per accedere al pensionamento di vecchiaia. Tale limite viene incrementato a 65 anni dal primo gennaio 2012. Per il personale del comparto scuola restano vigenti le precedenti disposizioni (decorrenza del trattamento di pensione dal primo settembre per coloro che vengono collocati a riposo il 31 agosto). Continuano a trovare applicazione le disposizioni vigenti anche per specifici ordinamenti che prevedono requisiti anagrafici più elevati (donne magistrato, ambasciatori, professoresse universitarie). Per quanto riguarda poi il personale femminile delle forze armate, compresa l’Arma dei Carabinieri, del Corpo della Guardia di Finanza, delle Forze di polizia ad ordinamento civile e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, il limite di età rimane fissato al compimento di 60 anni. |
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