Esposizione a radon e amianto

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L’incubo dei militari …. e non solo

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Il prossimo 9 ottobre alla Sala Kursaal di Abano Terme, si terrà un convegno organizzato dall’UNSI (Unione Nazionale Sottoufficiali Italiani) sul tema dell’esposizione al radon. All’iniziativa parteciperà, tra gli altri, anche il patronato Inca Cgil che, da tempo si occupa di tutelare coloro che con  l’esposizione a questi materiali, riconosciuti dannosi per la salute,  sviluppano patologie tumorali.

Qualche mese fa  il Parlamento ha istituito la terza, in ordine di tempo, commissione parlamentare di inchiesta per indagare sui casi di morte e gravi malattie che hanno colpito il personale militare italiano impiegato nei siti in cui vengono stoccati ed utilizzati munizionamenti, sia all’estero che in territorio nazionale.

Alla luce di sempre più frequenti casi di malattia diffusi tra i militari dopo essere stati impegnati nelle missioni all’estero o nei poligoni di tiro l’indagine tende a verificare gli effetti collaterali dovuti all’esposizione di specifici agenti tossici quali il radon, l’uranio impoverito, l’amianto, le nano particelle deflagrazioni e l’effetto tossico di accumuli di vaccini.

Il radon (Rn), nello specifico,  è un gas inerte e radioattivo di origine naturale. È un prodotto del decadimento nucleare del radio all’interno della catena di decadimento dell’uranio. Se inalato, è considerato molto pericoloso per la salute umana poiché le particelle alfa possono danneggiare il Dna delle cellule e causare cancro al polmone.
 
L’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), attraverso l’International Agency for Research on Cancer (Iarc), ha classificato il radon appartenente al  gruppo 1 delle sostanze cancerogene per l’essere umano e, nel  2005, ha creato l’ International Radon Project (Irp), in cui venti Paesi hanno formato una rete di collaborazione per identificare e promuovere programmi per la riduzione dell’impatto del radon sulla salute.

Esposizione a radon e amiantoultima modifica: 2010-10-27T08:59:13+02:00da vitegabry
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