Pensioni, stop ai 67 anni solo per i lavori gravosi
Il vero problema è in realtà, un altro. Ad oggi non esiste nessuno studio e nessun dato statistico che distingua le aspettative di vita in base ai lavori. C’è un documento dell’Ocse, citato anche nel verbale di accordo con i sindacati, che si intitola «Frammentazione nel mercato pensionistico dovuta alle diverse aspettative di vita», che tuttavia, in sostanza, prende in considerazione il diverso grado di istruzione rispetto alla lunghezza della vita. Per l’Ocse in Italia chi è istruito vive in media 4,5 anni in più. Da qui ad arrivare ad una diversificazione per singole occupazioni la strada è lunga. Dall’altro lato per i sindacati resta imprescindibile invece, estendere il blocco dei 67 anni a tutti, nessuno escluso. Ieri la Uil, che al tavolo con il governo siede con il segretario confederale Domenico Proietti, ha diffuso uno studio per dimostrare che in Italia l’età «legale» di pensionamento è sopra la media europea: 64 anni e 2 mesi per gli uomini e 63 anni per le donne in Europa, contro 66 anni e 7 mesi per gli uomini e 65 anni e 7 mesi per le donne in Italia. La trattativa, date le posizioni, non sarà insomma semplice. Ieri, parlando in un forum al Mattino, il segretario del Pd Matteo Renzi ha ribadito di non voler «mettere in discussione la Fornero ma dare strumenti a quelli che sono stati penalizzati». Come per l’Ape sociale, che «ha funzionato e non mette in crisi il sistema dal punto di vista finanziario. Io non sono – ha ribadito l’ex premier – per mettere in discussione il sistema perché sennò il conto lo pagano quelli che vengono dopo».