Archivi giornalieri: 14 dicembre 2023

Programma Itaca 2024-2025: pubblicate le graduatorie

Programma Itaca 2024-2025: pubblicate le graduatorie

Borse di studio per soggiorni all’estero: online le graduatorie del programma Itaca 2024-2025.

Pubblicazione: 13 dicembre 2023

Sono state pubblicate le graduatorie del bando di concorso programma Itaca 2024-2025.

Il Bando prevede l’assegnazione di borse di studio, a totale o parziale copertura, del costo di un soggiorno scolastico all’estero in favore dei figli, orfani ed equiparati dei dipendenti della pubblica amministrazione iscritti alla Gestione Unitaria delle prestazioni creditizie e sociali e dei pensionati iscritti alla Gestione Dipendenti Pubblici (GDP).

Le graduatorie si articolano secondo la localizzazione delle scuole (in Europa o in Paesi extraeuropei) e la durata della frequenza (intero anno scolastico, semestre o trimestre).

 

INAIL

L’Inail ha pubblicato l’istruzione operativa del 7 dicembre 2023, con la quale comunica che la legge n. 170/2023, di conversione del decreto-legge n. 132/2023, all’articolo 3, comma 2-quater, ha disposto la proroga della ripresa dei versamenti, da effettuare in un’unica soluzione senza l’aggiunta di sanzioni e interessi, dei premi sospesi dal 1° maggio al 31 agosto 2023 a seguito degli eventi alluvionali verificatisi a partire dal 1° maggio di quest’anno nei territori dell’Emilia-Romagna, delle Marche e della Toscana.

La proroga va dal 20 novembre all’11 dicembre 2023.

L’Istituto ricorda che, secondo la norma agevolativa, possono beneficiare della sospensione tutti coloro che alla data del 1° maggio 2023 avevano la residenza ovvero la sede legale o la sede operativa nei territori indicati nell’allegato 1 al decreto-legge n. 61/2023 e che hanno provveduto ad effettuare l’apposita comunicazione come previsto al paragrafo C. Versamenti sospesi della circolare n. 33/2023.

La proroga si applica a tutti i titoli in scadenza nel periodo di sospensione ovvero ai titoli in scadenza nel periodo 1° maggio 2023 – 31 agosto 2023 e alle rate del piano di ammortamento della rateazione concessa ai sensi dell’articolo 2, comma 11, del decreto-legge n. 338/1989 ricadenti nello stesso periodo già oggetto di sospensione.

INPS: Ammortizzatori sociali – obblighi dei datori di lavoro che svolgono attività di fornitura di lavoro portuale

INPS: Ammortizzatori sociali – obblighi dei datori di lavoro che svolgono attività di fornitura di lavoro portuale

L’INPS, con la circolare n. 101 del 12 dicembre 2023, alla luce delle modifiche apportate al decreto legislativo n. 148/2015, dalla legge n. 234/2021 in materia di trattamenti di integrazione salariale ordinaria e straordinaria e di Fondi di solidarietà, illustra gli aspetti di natura contributiva afferenti ai datori di lavoro che svolgono attività di fornitura di lavoro portuale temporaneo.

La circolare chiarisce, inoltre, l’assetto contributivo in materia di integrazioni salariali dei datori di lavoro costituiti in forma di cooperativa ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica 30 aprile 1970, n. 602. Fornendo, altresì, le istruzioni operative per la compilazione dei flussi Uniemens e le istruzioni contabili.

 

Fonte: INPS

Sulle pensioni il disastro italiano: l’Ocse bacchetta il governo su quote e anticipi

Sulle pensioni il disastro italiano: l’Ocse bacchetta il governo su quote e anticipi

L’Ocse evidenzia uno scenario devastante in tema di pensioni e richiama l’Italia anche sulle uscite anticipate e le quote.

Sulle pensioni il disastro italiano: l’Ocse bacchetta il governo su quote e anticipi

Dalla Quota 100 (e tutte le sue diverse varianti) all’Ape sociale: il richiamo in tema di pensioni dell’Ocse all’Italia non lascia spazio a dubbi. I meccanismi per l’uscita anticipata dal lavoro vengono criticati dall’organizzazione nel rapporto appena pubblicato. Queste situazioni, secondo l’Ocse, dovrebbero essere gestite non tramite il sistema pensionistico e hanno inoltre il problema di considerate categorie troppo ampie. 

Secondo l’ocre, l’Italia assicura accessi anticipati “spesso senza penalizzazioni”, come nel caso del sistema delle quote, prorogato anche nel 2023 con la Quota 103. Un meccanismo che si sarebbe dovuto chiudere più volte, ma che è sempre stato prorogato, anche se con condizioni differenti e meno vantaggiosi. 

LE CRITICHE DELL’OCSE ALLE PENSIONI ANTICIPATE

I rilievi dell’organizzazione in tema di pensioni anticipate riguarda anche altre forme, come l’Opzione donna. Per l’Ocse, tutte queste modalità di uscita anticipata, dalle quote all’Opzione donna, “fanno sì che ci siano dei livelli di occupazione tra gli over 60 anni molto bassi. E questa sarà una sfida crescente mentre la popolazione in età lavorativa è prevista calare di più di un terzo per il 2060”.

Inoltre, per quanto riguarda il sistema delle quote, “garantire benefici relativamente elevati a età relativamente basse contribuisce alla seconda maggiore spesa pubblica sulle pensioni tra i paesi dell’Ocse”, pari al 16,3% del Pil nel 2021. A fronte di ricavi da contributi pensionistici, sebbene molto elevati, pari solo all’11% del Pil. 

L’organizzazione richiama anche il concetto di lavori usuranti, una categoria ampliata rispetto a quella iniziale dei lavori ritenuti a rischio: il punto, per l’Ocse, è che queste situazioni andrebbero affrontare al di fuori dell’ambito pensionistico, tramite normative di altro genere. Invece la categoria è stata ampliata con la lista dei lavori gravosi, a giudizio dell’organizzazione in maniera eccessivamente flessibile, facendo rientrare troppe categorie. Così come fatto anche con l’Ape sociale.

IL RICHIAMO SULLA RIVALUTAZIONE DEGLI ASSEGNI

L’Ocre sottolinea anche l’importanza dell’indicizzazione delle pensioni di fronte all’alta inflazione degli ultimi due anni, richiamando “l’applicazione coerente delle regole di indicizzazione”. Cosa non fatta dal governo Meloni che ha ridotto la rivalutazione per tutti gli assegni superiori a quattro volte il minimo. Anche se non è sbagliato pensare che i pensionati ad alto reddito possano condividere “parte del carico” dell’inflazione “con la popolazione in età lavorativa in termini di ridotti adeguamenti dei benefici”. 

LA SPESA PER LE PENSIONI

In Italia nel 2025 la spesa per le pensioni raggiungerà il 16,2% del Pil, la percentuale più alta tra i Paesi Ocse, seguita dalla Francia al 15,4%. La media Ocse è molto più bassa, al 9,3%, mentre per l’Ue si fermerà all’8,5%. La spesa in Italia per la previdenza continuerà a salire fino al 17,9% del 2035 per poi iniziare a scendere. 

L’aliquota media di contribuzione effettiva per le pensioni nei Paesi Ocse è invece pari al 18,2% dei livelli salariali medi nel 2022, ma in Italia la quota è molto più alta (più di chiunque altro), al 33%. I Paesi con tassi di contribuzione più alti spesso lo hanno fatto per garantire “prestazioni pensionistiche superiori alla media (come nel caso di Francia e Italia)”. 

Inoltre, viene sottolineato che in Italia il reddito medio delle persone con più di 65 anni è leggermente più elevato di quello della popolazione totale ed è aumentato molto di più negli ultimi due decenni: nell’Ocse, invece, in media è del 12% più basso. Infine, un riferimento anche alle pensioni dei giovani: chi inizia a lavorare ora lo dovrà fare fino a 71 anni, l’età più alta tra i Paesi Ocse dopo la Danimarca. 

 

 

 
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Sulle pensioni il disastro italiano: l’Ocse bacchetta il governo su quote e anticipi

Sulle pensioni il disastro italiano: l’Ocse bacchetta il governo su quote e anticipi

L’Ocse evidenzia uno scenario devastante in tema di pensioni e richiama l’Italia anche sulle uscite anticipate e le quote.

Sulle pensioni il disastro italiano: l’Ocse bacchetta il governo su quote e anticipi

Dalla Quota 100 (e tutte le sue diverse varianti) all’Ape sociale: il richiamo in tema di pensioni dell’Ocse all’Italia non lascia spazio a dubbi. I meccanismi per l’uscita anticipata dal lavoro vengono criticati dall’organizzazione nel rapporto appena pubblicato. Queste situazioni, secondo l’Ocse, dovrebbero essere gestite non tramite il sistema pensionistico e hanno inoltre il problema di considerate categorie troppo ampie. 

Secondo l’ocre, l’Italia assicura accessi anticipati “spesso senza penalizzazioni”, come nel caso del sistema delle quote, prorogato anche nel 2023 con la Quota 103. Un meccanismo che si sarebbe dovuto chiudere più volte, ma che è sempre stato prorogato, anche se con condizioni differenti e meno vantaggiosi. 

Le critiche dell’Ocse alle pensioni anticipate

I rilievi dell’organizzazione in tema di pensioni anticipate riguarda anche altre forme, come l’Opzione donna. Per l’Ocse, tutte queste modalità di uscita anticipata, dalle quote all’Opzione donna, “fanno sì che ci siano dei livelli di occupazione tra gli over 60 anni molto bassi. E questa sarà una sfida crescente mentre la popolazione in età lavorativa è prevista calare di più di un terzo per il 2060”.

Inoltre, per quanto riguarda il sistema delle quote, “garantire benefici relativamente elevati a età relativamente basse contribuisce alla seconda maggiore spesa pubblica sulle pensioni tra i paesi dell’Ocse”, pari al 16,3% del Pil nel 2021. A fronte di ricavi da contributi pensionistici, sebbene molto elevati, pari solo all’11% del Pil. 

L’organizzazione richiama anche il concetto di lavori usuranti, una categoria ampliata rispetto a quella iniziale dei lavori ritenuti a rischio: il punto, per l’Ocse, è che queste situazioni andrebbero affrontare al di fuori dell’ambito pensionistico, tramite normative di altro genere. Invece la categoria è stata ampliata con la lista dei lavori gravosi, a giudizio dell’organizzazione in maniera eccessivamente flessibile, facendo rientrare troppe categorie. Così come fatto anche con l’Ape sociale.

Il richiamo sulla rivalutazione degli assegni

L’Ocre sottolinea anche l’importanza dell’indicizzazione delle pensioni di fronte all’alta inflazione degli ultimi due anni, richiamando “l’applicazione coerente delle regole di indicizzazione”. Cosa non fatta dal governo Meloni che ha ridotto la rivalutazione per tutti gli assegni superiori a quattro volte il minimo. Anche se non è sbagliato pensare che i pensionati ad alto reddito possano condividere “parte del carico” dell’inflazione “con la popolazione in età lavorativa in termini di ridotti adeguamenti dei benefici”. 

La spesa per le pensioni

In Italia nel 2025 la spesa per le pensioni raggiungerà il 16,2% del Pil, la percentuale più alta tra i Paesi Ocse, seguita dalla Francia al 15,4%. La media Ocse è molto più bassa, al 9,3%, mentre per l’Ue si fermerà all’8,5%. La spesa in Italia per la previdenza continuerà a salire fino al 17,9% del 2035 per poi iniziare a scendere. 

L’aliquota media di contribuzione effettiva per le pensioni nei Paesi Ocse è invece pari al 18,2% dei livelli salariali medi nel 2022, ma in Italia la quota è molto più alta (più di chiunque altro), al 33%. I Paesi con tassi di contribuzione più alti spesso lo hanno fatto per garantire “prestazioni pensionistiche superiori alla media (come nel caso di Francia e Italia)”. 

Inoltre, viene sottolineato che in Italia il reddito medio delle persone con più di 65 anni è leggermente più elevato di quello della popolazione totale ed è aumentato molto di più negli ultimi due decenni: nell’Ocse, invece, in media è del 12% più basso. Infine, un riferimento anche alle pensioni dei giovani: chi inizia a lavorare ora lo dovrà fare fino a 71 anni, l’età più alta tra i Paesi Ocse dopo la Danimarca.

San Giovanni della Croce

 

San Giovanni della Croce


Nome: San Giovanni della Croce
Titolo: Sacerdote e dottore della Chiesa
Nascita: 1542, Fontiveros, Spagna
Morte: 14 dicembre 1591, Ubeda, Spagna
Ricorrenza: 14 dicembre
Martirologio: edizione 2004
Tipologia: Memoria liturgica
Protettore:
misticipoeti
Beatificazione:
1675, Roma, papa Clemente X
Canonizzazione:
27 dicembre 1726, Roma, papa Benedetto XIII
Collaboratore di Santa Teresa d’Avila nella fondazione dei Carmelitani Scalzi, Dottore della Chiesa, Giovanni della Croce risulta sempre più un affascinante maestro: le sue parole e il suo messaggio sanno di mistero, del mistero di Dio.

Nacque a Fontiveros in Castiglia (Spagna) nel 1542, da una famiglia poverissima. Orfano molto presto del padre; una madre laboriosa e intraprendente per far fronte alla fame. Il piccolo Juan venne subito colpito dalla durezza della vita. Provato nel fisico, ma temprato nello spirito, si diede da fare come infermiere per mantenersi agli studi cui si sentì portato.

Emerse ben presto la sua voglia di Dio e di Assoluto. A 20 anni decise di entrare nel noviziato dei Carmelitani. Arrivò al Sacerdozio a 24 anni, ma si scoprì dentro una gran voglia di una vita rigorosamente consacrata nel silenzio e nella contemplazione, una voglia che neppure i brillanti studi teologici nella prestigiosa università di Salamanca riuscirono a sopire.

Ci pensò Santa Teresa ad offrirgli una soluzione, invitandolo a partecipare alla Riforma dell’Ordine Carmelitano. Maestro dei novizi, attirò tanti giovani che desideravano condurre una vita come lui. Nello spazio di pochi anni, pieni di fatiche apostoliche sulle strade assolate o ghiacciate di Spagna, accanto a profonde sofferenze, incredibili ed esaltanti esperienze mistiche.

La sua perfezione ascetica, la sua vita d’orazione, la sua elevatezza. di spirito e d’ingegno, l’esperienza mistica personale e la conoscenza dell’ampia esperienza mistica del Carmelo Riformato, la vasta dottrina, la profonda interiorità, e soprattutto la viva fiamma d’amore che lo vivificava e lo consumava fecero di lui non solo un grande santo, ma anche un grande maestro.

Scrisse poemi e trattati che sprigionavano la sua sapienza mistica, quella che non viene dai libri e dagli studi, ma che si “sa per amore”.

Morì a Ubeda il 14 dicembre 1591, a soli 49 anni, facendo sue, in un trasporto d’amore, le parole del Cantico dei cantici: “Rompi la tela ormai al dolce incontro!”.

APPROFONDIMENTO

Il suo linguaggio: poetico e pieno di immagini e simboli, il linguaggio della passione e dell’amore. Con spirito nuovo, da umanista rinascimentale, offre un valido aiuto per il cammino cristiano dell’uomo moderno. Il cammino che propone è necessario e il risultato possibile anche se può sembrare una cosa ardua

Giovanni della Croce invita alla rinuncia, che non è negazione di sé o abdicazione da sé, ma promozione del meglio di sé. L’opera di Giovanni della Croce, se non invita ad un approccio immediato, ridesta tuttavia sempre almeno curiosità e fascino. Sono molte le persone comunque che l’hanno preso sul serio, come Teresa di Gesù Bambino, Elisabetta della Trinità, Edith Stein…, e tanti altri, ci assicurano che l’itinerario proposto da Giovanni della Croce è accessibile. La sua spiritualità non sradica e non impone un programma fisso di vita. Pur rimanendo nei nostri quotidiani impegni, ci chiede di vivere nell’attenzione amorosa, un orientamento a Dio totale e rigorosamente esclusivo.

Il suo magistero orale e scritto, illumina tutto il percorso cui l’anima è chiamata per il raggiungimento del “Monte”, dei vertici della spiritualità ove si compie il mistero amoroso dell’unione con Dio.

La Chiesa ha riconosciuto il valore universale della dottrina ascetica e mistica di S. Giovanni della Croce procamandolo Dottore Mistico della Chiesa Universale.

Quel che è certo è che tutti i pensieri, tutti i detti di S. Giovanni della Croce sono proprio articoli che regolano il modo di camminare sulle orme di Cristo. Un codice della strada, sì, della vera strada: l’imitazione di Cristo, di Colui che è Egli stesso via. Ed è altrettanto certo che il passaggio obbligato è quello della Croce.

MARTIROLOGIO ROMANO. Memoria di san Giovanni della Croce, sacerdote dell’Ordine dei Carmelitani e dottore della Chiesa, che, su invito di santa Teresa di Gesù, fu il primo tra i frati ad aggregarsi alla riforma dell’Ordine, da lui sostenuta tra innumerevoli fatiche, opere e aspre tribolazioni. Come attestano i suoi scritti, ascese attraverso la notte oscura dell’anima alla montagna di Dio, cercando una vita di interiore nascondimento in Cristo e lasciandosi ardere dalla fiamma dell’amore di Dio. A Ubeda in Spagna riposò, infine, nel Signore.

Programma Itaca 2024-2025: pubblicate le graduatorie

Programma Itaca 2024-2025: pubblicate le graduatorie

Borse di studio per soggiorni all’estero: online le graduatorie del programma Itaca 2024-2025.

Pubblicazione: 13 dicembre 2023

Sono state pubblicate le graduatorie del bando di concorso programma Itaca 2024-2025.

Il Bando prevede l’assegnazione di borse di studio, a totale o parziale copertura, del costo di un soggiorno scolastico all’estero in favore dei figli, orfani ed equiparati dei dipendenti della pubblica amministrazione iscritti alla Gestione Unitaria delle prestazioni creditizie e sociali e dei pensionati iscritti alla Gestione Dipendenti Pubblici (GDP).

Le graduatorie si articolano secondo la localizzazione delle scuole (in Europa o in Paesi extraeuropei) e la durata della frequenza (intero anno scolastico, semestre o trimestre).

Lavoro occasionale in agricoltura (LOAgri): prime indicazioni

Lavoro occasionale in agricoltura (LOAgri): prime indicazioni

Le istruzioni sul lavoro occasionale a tempo determinato in agricoltura: datori e lavoratori ammessi.

Pubblicazione: 13 dicembre 2023

La legge di bilancio 2023 ha disposto alcune novità che hanno comportato, per le imprese agricole, il divieto di utilizzare il Contratto di prestazione occasionale (CPO) e hanno introdotto, per il biennio 2023-2024 in via sperimentale, il Lavoro occasionale in agricoltura (LOAgri).

La circolare INPS 12 dicembre 2023, n. 102 descrive le principali caratteristiche del lavoro occasionale a tempo determinato in agricoltura e definisce:

  • i prestatori che possono stipulare un contratto di LOAgri;
  • la durata del contratto e i limiti alle giornate lavorative eseguibili;
  • i datori di lavoro che possono instaurare un rapporto di lavoro agricolo occasionale e l’ambito di utilizzo;
  • gli obblighi, informativi e contributivi, a carico del datore di lavoro;
  • le tutele, previdenziali e assistenziali, per il prestatore di lavoro occasionale;
  • il regime sanzionatorio in caso di violazioni da parte del datore di lavoro.

Lavoro portuale temporaneo: gli obblighi contributivi

Lavoro portuale temporaneo: gli obblighi contributivi

Integrazione salariale straordinaria per i datori di lavoro che svolgono attività di fornitura di lavoro portuale temporaneo e per le cooperative.

Pubblicazione: 13 dicembre 2023

Nell’ambito della riforma degli ammortizzatori sociali durante i rapporti di lavoro, la circolare INPS 12 dicembre 2023, n. 101 illustra gli aspetti contributivi delle integrazioni salariali, riguardanti i datori di lavoro che svolgono attività di fornitura di lavoro portuale temporaneo e i datori di lavoro costituiti in forma di cooperativa.

Dopo aver chiarito le caratteristiche della fornitura del lavoro portuale temporaneo, relative alle operazioni portuali e ai servizi portuali, la circolare descrive gli obblighi contributivi per i datori di lavoro, indicando le aliquote contributive per IMACIGS e NASpI e per i FIS.

Sono state fornite, inoltre, le istruzioni operative per la compilazione dei flussi UNIEMENS e le istruzioni contabili.