Reverse charge IVA

 

Reverse charge IVA: Quando si applica e come funziona

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Sul sito dell’Agenzia dell’Entrate è stata pubblicata una nuova circolare sul Reverse Charge Iva oppure inversione contabile.

Sul sito dell’Agenzia dell’Entrate è stata pubblicata una nuova circolare sul Reverse Charge Iva oppure inversione contabile. Molti giovani imprenditori che hanno iniziato da poco a fare impresa, non sanno ancora in cosa consiste questo meccanismo. Qui di seguito andremo a vedere nel dettaglio quando viene utilizzato e come utilizzarlo in modo corretto.

Reverse charge: Le modalità di applicazione dell’inversione contabile

Il reverse charge IVA è un meccanismo poco conosciuto ma molto importante che viene applicato per il pagamento dell’IVA in fase di una compravendita di beni oppure servizi tra due soggetti.


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L’introduzione di questo meccanismo nella nostra contabilità è avvenuto per evitare la detrazione dell’IVA di un bene oppure per un servizio che non è stato effettuato un pagamento.

Quindi in parole molto più semplici, possiamo dire che il Reverse Charge Iva oppure l’inversione contabile è un’importante meccanismo fiscale che consente di eliminare l’evasione dell’Iva.

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Non tutti i soggetti possono effettuare questa operazione, infatti l’articolo 17 del Dpr 633/22 e dalla circolare n.37/E del 2015 dell’agenzia delle entrate stabilisce che solo i soggetti che sono soggetti al pagamento dell’Iva, possono utilizzare questo meccanismo contabile.

Secondo l’articolo 17, non è possibile utilizzare il Reverse Charge tra un’azienda e un privato che non ha la partita Iva.

Come funziona il reverse charge IVA o inversione contabile

Come abbiamo già anticipato nei precedenti paragrafi, il Reverse charge IVA è un meccanismo contabile che non può essere utilizzato da tutti. Ma come funziona?

La funzionalità dell’inversione contabile è molto semplice, infatti consideriamo un’esempio pratico per capire il suo funzionamento.

Prendiamo come esempio una vendita di un bene tra due soggetti, dove entrambi soddisfano i requisiti stabiliti dall’articolo 17.  La fattura emessa dal venditore con l’esenzione IVA è pari a 2000 euro. In questo caso il venditore del bene emetterà la fattura senza IVA. Nelle sue scritture contabili registrerà tale partita doppia:

  • Credito vs Azienda a Ricavi per cessione di beni

L’acquirente in questo caso nella sua contabilità registrerà due tipologie di partita doppia, ovvero l’acquisto e l’autofattura:

  • Merci conto acquisti e IVA su acquisti a Fornitore esente Reverse charge IVA;
  • Cliente per autofattura a Vendite fittizie di merci e IVA su vendite.

In questo caso l’acquirente registrerà anche l’IVA del 22%.

Quando è possibile applicare il Reverse charge IVA?

Secondo l’articolo 17, il Reverse Charge IVA può trovare applicazione in diversi ambiti:

  • Vendita di oro da investimento;
  • Su materiale d’oro;
  • Prestazioni di servizi;
  • Passaggio fabbricati o di porzioni di fabbricato;
  • Passaggio del personal computer ad altri soggetti.

Puoi leggere la circolare Reverse Charge  n°16 direttamente sul sito dell’Agenzia dell’Entrate

Fonte: https://www.lavoroediritti.com/fisco-tasse/reverse-charge-iva-quando-si-applica-e-come-funziona#ixzz4lenmu9ZU

 

 

Reverse charge IVAultima modifica: 2017-07-02T09:29:38+02:00da vitegabry
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