Archivi giornalieri: 18 novembre 2016

La pensione di reversibilità

La pensione di reversibilità tra matrimonio e convivenza di fatto

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DI  IN 18 NOVEMBRE 2016CASSAZIONEGUIDE
Pensioni di reversibilità

Pensioni di reversibilità

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Guida alla pensione di reversibilità aggiornata alla recente sentenza della Cassazione sulla pensione di reversibilità per la convivenza di fatto.
 

La pensione di reversibilità è una prestazione economica elargita ai familiari superstiti del pensionato! Spetta al coniuge, anche se separato o divorziato e purchè titolare di assegno di mantenimento o assegno divorzile, ai figli, qualora al momento della morte del genitore siano minorenni, inabili, studenti universitari e comunque a carico dei genitori. Inoltre il beneficio può essere erogato anche a favore dei nipoti minori, nel caso in cui questi siano, alla data di decesso del nonno, a carico dello stesso.

 

La legge prevede poi, in casi eccezionali, anche altri beneficiari: in mancanza dei soggetti sopraindicati, la reversibilità può essere riconosciuta ai fratelli celibi e sorelle nubili che siano inabili, non titolari di una pensione e che vivevano a carico della persona defunta.

Come si calcola la pensione di reversibilità

L’importo spettante ai superstiti è differente a seconda del soggetto che ne beneficia e si calcola sulla base della pensione percepita dal defunto, secondo i seguenti parametri:

  1. il 60% della pensione per il coniuge, se questi è l’unico beneficiario;
  2. il 70% per un solo figlio;
  3. l’ 80% per il coniuge e un figlio oppure quando vi sono solo due figli senza il coniuge;
  4. il 100% per il coniuge e più di tre figli;
  5. il 15% per ogni altro familiare.

E per il convivente more uxorio?

Uno degli argomenti più attuali, che tanto sta facendo discutere, riguarda il riconoscimento del diritto a percepire la reversibilità anche per il convivente more uxorio, ovvero quei soggetti, eterosessuali o omosessuali, che vivono insieme e sono legate da un vincolo affettivo, ma che non hanno contratto matrimonio civile o unione civile (istituto valido per le coppie dello stesso sesso).

Al riguardo non possiamo nascondere che il nostro ordinamento riconosce una maggiore tutela alla famiglia fondata sul matrimonio, anche se le convivenze tra coppie non sposate stanno acquistando sempre più rilevanza giuridica.

Infatti attualmente i conviventi hanno acquisito diversi diritti riconosciuti ai coniugi, tra cui la possibilità di regolamentare i loro rapporti patrimoniali attraverso un contratto di convivenza. Tuttavia la convivenza di fatto non dà diritto alla pensione di reversibilità a differenza delle unioni civili, alle quali invece, tale diritto è stato esteso.

La Corte di Cassazione sulla reversibilità al convivente

Coloro che speravano in una estensione del diritto ai conviventi ad opera della giurisprudenza sono rimasti delusi. Infatti la Corte di Cassazione con una recente decisione del 3 novembre 2016 (Sentenza n. 22318/2016) ha ribadito che al convivente non spetta la pensione di reversibilità in quanto anche se si tratta di convivenza stabile e duratura è comunque necessaria l’esistenza di un preesistente rapporto giuridico.

 

Secondo i Supremi Giudici infatti, non essendo totalmente equiparate la figure del coniuge a quella del convivente, non vi è alcuna violazione del principio di uguaglianza. Quest’ultimo infatti, non impone di regolare tutte le situazioni allo stesso modo, ma solamente di disciplinare in maniera simile situazioni simili e, in maniera diversa, situazioni diverse.

Risarcimento per la reiterazione dei contratti a termine nella scuola

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DI  IN 18 NOVEMBRE 2016CASSAZIONE
Sentenza della Cassazione

Sentenza della Cassazione

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Le prime pronunce della Cassazione sul risarcimento per la reiterazione dei contratti a termine nella scuola oltre i 36 mesi a insegnanti e personale ATA
 

La Corte di Cassazione, con sentenza nr. 22552 del 7 novembre 2016 ha affermato che la reiterazione dei contratti a termine degli insegnanti e del personale ATA della scuola, costituisce un abuso se a causa dei diversi rinnovi contrattuali, la durata complessiva del rapporto di lavoro supera i 36 mesi.

 

La sentenza in questione analizza in modo particolare il profilo risarcitorio da applicarsi in caso di abusi dei contratti a termine nella PA.

La pronuncia della Cassazione segue la Sentenza della Corte Costituzionale nr. 187/2016, anch’essa nata a sua volta per attenersi alla Sentenza della Corte di Giustizia Europea (sentenza Mascolo) sulla non conformità all’art. 5 dell’accordo quadro sul lavoro a termine della normativa nazionale sul personale scolastico.

La Sentenza Mascolo, lo ricordiamo, dichiara illegittima la normativa che autorizza, in attesa dell’espletamento delle procedure concorsuali per l’assunzione di personale di ruolo nelle scuole e di personale tecnico, il rinnovo dei contratti senza alcun termine certo per l’espletamento di tali procedure.

Leggi anche: Il testo della sentenza della corte europea sui precari della scuola

La sentenza della Corte Costituzionale, ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’art 4  commi 1 e 11 L. 124/99 (Legge sulle personale scolastico), relativo alle supplenze nelle scuole

nella parte in cui autorizza, in mancanza di effettivi limiti alla durata massima totale dei rapporti di lavoro successivi, il rinnovo potenzialmente illimitato di contratti di lavoro a tempo determinato per la copertura di posti vacanti e disponibili di docenti, nonché di personale amministrativo, tecnico e ausiliario, senza che ragioni obiettive lo giustifichino

perché in contrasto con il parametro costituzionale, come integrato dalla clausola 5, punto 1, dell’accordo quadro sul lavoro a tempo determinato concluso il 18 marzo 1999, che figura nell’allegato alla Direttiva 1999/70/CE.

La Cassazione, alla luce di queste due importanti sentenze, intanto precisa che: “in assenza di disposizioni di legge che individuino il limite temporale superato il quale il rinnovo dei contratti a termine deve ritenersi illegittimo, in via di interpretazione sistematica” tale limite deve essere inteso in 36 mesi, previsto per l’indizione delle procedure concorsuali dei docenti cui all’articolo 400 del T.U. delle disposizioni legislative in materia di istruzione (ex D. Lgs. n. 297 del 1999).

Secondo la Corte il parametro di 36 mesi sarebbe del tutto ragionevole se si considera che tale limite massimo è fissato per i contratti di lavoro privato per lo svolgimento di mansioni equivalenti con lo stesso datore di lavoro.

Proprio per questo, si legge nella sentenza, “la complessiva durata massima di trentasei mesi costituirebbe un parametro tendenzialmente unico nel sistema delle assunzioni a tempo determinato che porta ad equiparare, sia pure esclusivamente in ordine al limite temporale oltre il quale è configurabile l’abuso, il settore pubblico e quello privato”.

Risarcimento per la reiterazione dei contratti a termine nella scuola

Pertanto, una proroga dei contratti oltre tale termine di 36 mesi deve considerarsi abuso che va sanzionato (e questo sia per il personale docente che per quello ATA). In questi casi, come anche affermato dalla Consulta, viene a cadere il presupposto dell’eccezionalità delle esigenze lavorative e, diventano strumento per soddisfare esigenze lavorative durevoli e permanenti.

Ovviamente la Suprema Corte ribadisce il principio ormai pacifico del divieto di conversione dei contratti a termine nella Pubblica Amministrazione in contratti a tempo indeterminato e questo, in ossequi al principio Costituzionale previsto dall’art. 97 secondo il quale nella PA si accede tramite concorso. Rimane tuttavia ferma una responsabilità della Pa e il diritto al risarcimento in capo al lavoratore.

La suprema Corte analizza anche quanto stabilito dalla L. 13 luglio 2015, n. 107 (la Buona Scuola): che prevede procedimenti di stabilizzazione per i precari. Il solo fatto di prevedere dei concorsi non è sufficiente, ad avviso degli Ermellini, a cancellare l’abuso dei contratti a termine; è necessario una concreta attuazione degli stessi concorsi che, solo così, potranno essere considerati come forme risarcitoria per il precariato.

Pertanto, per l’abuso dei contratti a termine avvenuti prima della L. 107/2015, la: “concreta assegnazione del posto di ruolo” o, “l’ipotesi della certezza di fruire, in tempi certi e ravvicinati, di un accesso privilegiato al pubblico impiego, nel tempo compreso fino al totale scorrimento delle graduatorie ad esaurimento, o, nella stabilizzazione “assicurata ai docenti attraverso precedenti strumenti concorsuali o selettivi diversi da quelli contenuti nella citata legge 107/2015”; tali misure possono considerarsi pienamente risarcitorie

Fuori da queste ipotesi, rimane il diritto al risarcimento del danno come quantificato dalla Sentenza della Cassazione nr. 5072/2016, per un ammontare compreso “tra un minimo di 2,5 ed un massimo di 12 mensilità dell’ultima retribuzione globale di fatto.”

 

Il risarcimento del danno si può comunque riconoscere anche al docente “stabilizzato” ove alleghi e dimostri in giudizio danni ulteriori e diversi rispetto a quelli risarciti con l’immissione in ruolo.

Lavoro e diritti

Lavoro e Diritti: La pensione di reversibilità tra matrimonio e convivenza di fatto

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La pensione di reversibilità tra matrimonio e convivenza di fatto

Posted: 18 Nov 2016 04:01 AM PST

La pensione di reversibilità è una prestazione economica elargita ai familiari superstiti del pensionato! Spetta al coniuge, anche se separato o divorziato e purchè titolare di assegno di mantenimento o assegno divorzile, ai figli, qualora al momento della morte del genitore siano minorenni, inabili, studenti universitari e comunque a carico dei genitori. Inoltre il beneficio […]

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Risarcimento per la reiterazione dei contratti a termine nella scuola

Posted: 18 Nov 2016 01:06 AM PST

La Corte di Cassazione, con sentenza nr. 22552 del 7 novembre 2016 ha affermato che la reiterazione dei contratti a termine degli insegnanti e del personale ATA della scuola, costituisce un abuso se a causa dei diversi rinnovi contrattuali, la durata complessiva del rapporto di lavoro supera i 36 mesi. La sentenza in questione analizza in […]

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ULTIMISSIME LAVORO – FISCALE18/11/2016

 

GIURISPRUDENZA

COMMISSIONE TRIBUTARIA REGIONALE

SENTENZA

COMMISSIONE TRIBUTARIA REGIONALE PALERMO – SENTENZA 07 NOVEMBRE 2016, N. 3905

FISCALE

Tributi – Tassa auto – Decadenza e prescrizione

CORTE DI CASSAZIONE

SENTENZA

CORTE DI CASSAZIONE – SENTENZA 16 NOVEMBRE 2016, N. 23339

FISCALE

Tributi – Riscossione coattiva – Iscrizione ipotecaria – Irregolare notifica di alcune cartelle di pagamento – riduzione della garanzia

CORTE DI CASSAZIONE – SENTENZA 16 NOVEMBRE 2016, N. 23340

FISCALE

Tributi – Riscossione coattiva – Iscrizione ipotecaria – Regolare notifica delle sottostanti cartelle di pagamento

CORTE DI CASSAZIONE – SENTENZA 16 NOVEMBRE 2016, N. 23341

FISCALE

Tributi – Attività di discarica abusiva – Evasione del tributo speciale per il deposito di rifiuti solidi in discarica

CORTE DI CASSAZIONE – SENTENZA 16 NOVEMBRE 2016, N. 23342

FISCALE

Tributi – Scissione di società – Debiti fiscali della società scissa – Responsabilità solidale e illimitata di tutte le partecipanti – Obbligo di reiterazione della notifica dell’atto – Esclusione

CORTE DI CASSAZIONE – SENTENZA 16 NOVEMBRE 2016, N. 23348

LAVORO

Licenziamento – Giornalista – Partecipazioni a trasmissioni emittente televisiva concorrente

CORTE DI CASSAZIONE – SENTENZA 16 NOVEMBRE 2016, N. 23359

LAVORO

Licenziamento – Tutela obbligatoria – Applicabilità – Onere probatorio

CORTE DI CASSAZIONE – SENTENZA 16 NOVEMBRE 2016, N. 23360

LAVORO, FISCALE

Previdenza – Obbligo di iscrizione alla gestione commercianti – Socio accomandatario – Abitualità e prevalenza

CORTE DI CASSAZIONE – SENTENZA 16 NOVEMBRE 2016, N. 23362

LAVORO

Prestazioni di invalidità civile – Domanda non presentata in sede amministrativa – Azione in giudizio improponibile

CORTE DI CASSAZIONE – SENTENZA 17 NOVEMBRE 2016, N. 23397

LAVORO

Cartelle esattoriali per contributi previdenziali – Prescrizione quinquennale – Non sussiste

LEGISLAZIONE

DECRETO MINISTERIALE

MINISTERO INFRASTRUTTURE E TRASPORTI – DECRETO 29 LUGLIO 2016, N. 206

LAVORO, FISCALE

Regolamento recante norme per l’individuazione dei soggetti autorizzati alla tenuta dei corsi di formazione al salvamento in acque marittime, acque interne e piscine e al rilascio delle abilitazioni all’esercizio dell’attività di assistente bagnante

PRASSI

AGENZIA DELLE DOGANE

CIRCOLARE

AGENZIA DELLE DOGANE – CIRCOLARE 15 NOVEMBRE 2016, N. 22/D

FISCALE

Applicazione dell’articolo 52, comma 2, lettera g) del decreto legislativo 26 ottobre 1995, n.504 (TUA)

AGENZIA DELLE ENTRATE

RISOLUZIONE

AGENZIA DELLE ENTRATE – RISOLUZIONE 17 NOVEMBRE 2016, N. 103/E

FISCALE

Consulenza giuridica – d.P.R. 26 ottobre 1972, n. 633 – Tabella A, parte III, n. 121) – Somministrazione di alimenti o bevande tramite distributori automatici a capsule o cialde

AGENZIA DELLE ENTRATE – RISOLUZIONE 17 NOVEMBRE 2016, N. 104/E

FISCALE

Consulenza giuridica – Compatibilità credito di imposta di cui all’art. 4, comma 1 del D.L n. 457 del 1997, con il regime di c.d. “tonnage tax”.

AGENZIA DELLE ENTRATE – RISOLUZIONE 17 NOVEMBRE 2016, N. 105/E

FISCALE

F23 – Attribuzione dei codici ufficio identificativi degli uffici doganali delle Direzioni regionali, interregionali e interprovinciali dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli

AGENZIA DELLE ENTRATE – RISOLUZIONE 17 NOVEMBRE 2016, N. 106/E

FISCALE

Consulenza giuridica – Regime IVA dei servizi di servicing forniti dalla banca originator nell’ambito di operazioni di cartolarizzazione di crediti – Art. 10 del D.P.R. n. 633 del 1972

GARANTE PRIVACY

DELIBERAZIONE

GARANTE PROTEZIONE DATI PERSONALI – DELIBERA 16 NOVEMBRE 2016, N. 476

LAVORO, FISCALE

Modifiche ai regolamenti n. 2/2000 e n. 3/2000 del Garante

INPS

COMUNICATO STAMPA

INPS – COMUNICATO 17 NOVEMBRE 2016

LAVORO

Online il nuovo servizio Casellario dell’assistenza: raccolta informazioni sulle prestazioni assistenziali ai cittadini

MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO

PARERE

MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO – PARERE 17 NOVEMBRE 2016, N. 361851

FISCALE

Start-up innovative: requisito della ricerca e sviluppo. Obbligo di indicazione in nota integrativa

Lavoro e diritti

Lavoro e Diritti

Link to Lavoro e Diritti

ABC Lavoro: come richiedere gli assegni familiari e gli arretrati

Posted: 17 Nov 2016 03:39 AM PST

Come richiedere gli assegni familiari e gli arretrati? A chi va presentata la domanda? Quando e come avviene il pagamento? A queste ed altre domande proveremo a dare risposta in questa breve guida della rubrica ABC Lavoro. Cosa sono gli assegni familiari (o meglio Assegni per il nucleo Familiare, ANF) Gli assegni familiari, o meglio Assegni […]

Link all’articolo originale: ABC Lavoro: come richiedere gli assegni familiari e gli arretrati

Assegni familiari

ABC Lavoro: come richiedere gli assegni familiari e gli arretrati

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Come richiedere gli assegni familiari

Assegni familiari

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Ecco la nostra guida su come richiedere gli assegni familiari, o meglio Assegni per il nucleo Familiare, conosciuti anche con l’acronimo ANF e gli arretrati
 

Come richiedere gli assegni familiari e gli arretrati? A chi va presentata la domanda? Quando e come avviene il pagamento? A queste ed altre domande proveremo a dare risposta in questa breve guida della rubrica ABC Lavoro.

Cosa sono gli assegni familiari (o meglio Assegni per il nucleo Familiare, ANF)

 

Gli assegni familiari, o meglio Assegni per il nucleo Familiare, conosciuti anche con l’acronimo ANF, sono una prestazione a sostegno del reddito delle famiglie dei lavoratori dipendenti ed equiparati e dei pensionati da lavoro dipendente, i cui nuclei familiari siano composti da più persone e che abbiano redditi che rientrino nei parametri stabiliti dalla Legge.

A chi spettano gli assegni familiari

Come detto sopra gli assegni familiari spettano:

  • ai lavoratori dipendenti;
  • ai lavoratori dipendenti agricoli;
  • ai lavoratori domestici;
  • ai lavoratori iscritti alla gestione separata;
  • ai titolari di pensioni (a carico del fondo pensioni lavoratori dipendenti, fondi speciali ed Enpals);
  • ai titolari di prestazioni previdenziali;
  • ai lavoratori in altre situazioni di pagamento diretto.

Gli assegni per il nucleo familiare spettano quindi alla generalità dei lavoratori, subordinati o parasubordinati, ai percettori di indennità di disoccupazione e ai pensionati da lavoro dipendente.

Il pagamento della prestazione è a carico dell’INPS, ma a seconda dei casi sarà corrisposto al richiedente direttamente dall’INPS o tramite datore di lavoro.

Per tutte le informazioni relative ai componenti del nucleo familiare, ai redditi da includere e al calcolo dell’importo spettante vi rimandiamo alla lettura della nostra guida.

Leggi anche: Assegni familiari: tutto quello che devi sapere

A chi richiedere gli assegni familiari?

Gli assegni familiari non sono una prestazione automatica, cioè il pagamento viene effettuato solo se il beneficiario presenta la domanda al soggetto interessato. Come detto sopra questo soggetto può essere l’INPS o un datore di lavoro.

Domanda di assegni familiari al datore di lavoro

  • lavoratori dipendenti e impiegati agricoli (il datore di lavoro si rivarrà poi del pagamento dall’INPS).

Domanda di assegni familiari all’INPS

  • beneficiari di Cassa Integrazione a pagamento diretto, lavoratori in mobilità, lavoratori in disoccupazione;
  • pensionati;
  • lavoratori parasubordinati;
  • lavoratori domestici (Colf e Badanti);
  • operai agricoli.

Come richiedere gli assegni familiari e quando

A seconda del soggetto beneficiario, gli assegni per il nucleo familiare vanno richiesti tramite modulo ANF/DIP o modulo ANF/PREST.

  • Il modulo ANF/DIP va presentato direttamente al proprio datore di lavoro nel caso di pagamento da parte di quest’ultimo;
  • il modulo ANF/PREST va presentato dagli altri soggetti interessati direttamente all’INPS; a seconda dei casi deve essere presentato telematicamente (es. disoccupazione, lavoratori parasubordinati) o in modalità cartacea (es. lavoratori domestici). Consigliamo comunque di interpellare l’INPS in quanto le regole potrebbero cambiare periodicamente.

Generalmente la domanda riguarda il periodo che va dal 1° luglio di ogni anno al 30 giugno dell’anno successivo, ma può riguardare anche periodi diversi, come per i lavoratori parasubordinati e per Colf e Badanti. Per ogni annualità (o frazione nel caso in cui il rapporto inizi dopo il 1° luglio) e per ogni datore di lavoro va presentata una nuova domanda.

Come avviene il pagamento degli assegni al nucleo familiare

Ora che sappiamo come richiedere gli assegni familiari e gli arretrati, vediamo da chi verrà pagata materialmente la prestazione.

Il pagamento decorre dal momento in cui viene presentata la domanda, ma può riguardare anche periodi arretrati se il rapporto di lavoro (o la prestazione INPS) è iniziato prima, ma non sono stati ancora richiesti gli assegni familiari. In questo caso si parla di assegni familiari arretrati, che possono essere richiesti fino a 5 anni indietro, per il dettaglio vi rimandiamo alla lettura della nostra guida.

Leggi anche: Assegni familiari arretrati, come richiedere il pagamento

 

Il pagamento avverrà mensilmente direttamente in busta paga per i lavoratori dipendenti, oppure con accredito diretto se a pagare è l’INPS. In quest’ultimo caso l’INPS pagherà mensilmente per le prestazioni a cadenza mensile, come la NASpI o la pensione, oppure con due rate semestrali posticipate nel caso di lavoratori domestici e parasubordinati

NEWSLETTER LAVORO n. 756 del 17 novembre 2016 settimana dal 10 al 17 novembre

NEWSLETTER LAVORO

n. 756 del 17 novembre 2016

settimana dal 10 al 17 novembre

 
 
     
 
 

Novità in materia di Lavoro

 
17-11
 

La Camera ha approvato, senza emendamenti ed articoli aggiuntivi, l’articolo unico del disegno di legge di conversione in legge del decreto-legge 22 ottobre 2016, n. 193, recante disposizioni urgenti in materia fiscale e per il finanziamento di esigenze indifferibili (C. 4110 A/R) nel nuovo testo predisposto dalle Commissioni a seguito del rinvio deliberato dall’Assemblea.

 
16-11
 

L’Inps, con il messaggio n. 4590 del 16 novembre 2016, ha comunicato la modifica delle modalità operative, relativamente alla richiesta ed attivazione PIN per i cittadini di accesso ai servizi telematici, contenute nel messaggio n. 22295 del 25/11/2011 al fine di: …

 
16-11
 

Il Ministero del Lavoro ha pubblicato il Decreto Ministeriale del 21 marzo 2016, concernente la determinazione costo medio orario del lavoro per il personale dipendente da istituti ed imprese di vigilanza privata e servizi fiduciari a decorrere dai mesi di febbraio 2013, febbraio 2014, febbraio 2015 e marzo 2016.

 
15-11
 

L’Inps fornisce chiarimenti in ordine a taluni profili applicativi della riforma degli ammortizzatori sociali introdotta dal D.L.vo n. 148/2015, con particolare riguardo all’operatività dei termini di decadenza dal diritto al conguaglio delle integrazioni salariali corrisposte dai datori di lavoro prima dell’introduzione dei nuovi sistemi di trasmissione delle denunce contributive.

 
15-11
 

L’Inps fornisce le istruzioni per la verifica del termine di decadenza di 6 mesi per richiedere il rimborso delle prestazioni integrative del Fondo di solidarietà trasporto aereo e del sistema aeroportuale – connesse ai trattamenti di integrazione salariale straordinaria anticipate dalle aziende ai lavoratori.

 
15-11
 

Il Ministero del Lavoro ha emanato la circolare n. 35 del 15 novembre 2016, con la quale fornisce integra le indicazioni fornite con la circolare n. 38 del 14 ottobre 2016, in materia di trattamento straordinario di integrazione salariale per le imprese operanti in un’area di crisi industriale complessa.

 
15-11
 

Milano, dal 30 novembre 2016
Roma, dal 6 dicembre 2016

Il corso fornisce ai Consulenti del lavoro le conoscenze e le metodologie per progettare sistemi di retribuzione di produttività su misura per ogni impresa alla luce degli accordi interconfederali.
Il focus, dei possibili miglioramenti economici per i lavoratori, si è spostato dai c.c.n.l. ai contratti aziendali, anche con l’incentivazione fiscale della retribuzione di produttività.

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15-11
 

L’Inps ha emanato il messaggio n. 4539 del 10 novembre 2016, con il quale comunica che, ai fini dell’adeguamento delle procedure degli stakeholders tecnologici, il rilascio degli aggiornamenti del flusso di denuncia DMAG…

 
14-11
 

Il Ministero del Lavoro ha pubblicato, sulla Gazzetta Ufficiale n. 266 del 14 novembre 2016, il Decreto 23 settembre 2016 con il Fondo di solidarietà per la riconversione e riqualificazione professionale, per il sostegno dell’occupazione e del reddito del personale del credito.

 
14-11
 

L’Osservatorio statistico sulla cassa integrazione guadagni e disoccupazione è stato aggiornato con i dati del mese di ottobre 2016.

 
14-11
 

Le quote di TFR, accantonate al 31 dicembre 2015.

Guarda tutti i coefficienti di rivalutazione dal 2004

 
14-11
 

di Pierluigi Rausei

E’ in uscita la 2^ edizione del best-seller TUTTO JOBS ACT, che delinea il quadro complessivo della nuova dottrina del lavoro così come si presenta dopo l’intervento riformatore del Jobs Act.
Tra le novità di questa edizione segnaliamo le modifiche apportate ai procedimenti sugli ammortizzatori sociali, le misure di sostegno economico per alcune tipologie di lavoratori licenziati, la procedura anti abuso per la tracciabilità dei voucher, la riforma dell’apprendistato di alta formazione, le nuove disposizioni in materia di collocamento mirato.

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14-11
 

L’Inps per facilitare l’accesso dei non udenti (circa 42.700 utenti Inps) alle prestazioni istituzionali ha attivato lo “SPORTELLO VOCE PER SORDI”: un servizio dedicato esclusivamente a questa categoria di utenti e gestito prevalentemente da dipendenti sordi, adeguatamente formati e addestrati, che si interfacciano con l’Utenza attraverso l’uso della Lingua Dei Segni Italiana (LIS).

 
14-11
 

L’Inail ha reso disponibili nuove funzionalità online per i seguenti servizi: Certificati medici di malattia professionale e Ricerca certificati medici.

 
14-11
 

Presso la sede di Confimi Industria è stato siglato, in data 9 novembre 2016, l’accordo con Cgil, Cisl, e Uil per la detassazione 2016 sui premi di risultato.

 
11-11
 

Con sentenza (causa C 199/2015) del 10 novembre 2016, la Corte Europea di Giustizia ha affermato che è compatibile con la normativa comunitaria (art. 45 della direttiva 2004/18/CE) la norma che esclude dalla gara (ma anche dalla successiva aggiudicazione) l’impresa che risulta in possesso del DURC al momento dell’aggiudicazione ma non al momento della presentazione dell’offerta.

 
11-11
 

Si tratta di una Guida alla compilazione della Busta Paga, con esempi di calcolo e cedolini precompilati. Sono presenti tutti gli aspetti del lavoro subordinato, con particolare riferimento alla disciplina in vigore nei principali settori contrattuali dell’industria, artigianato e servizi.
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11-11
 

La Fondazione dei Consulenti del Lavoro ha pubblicato, in data 11 novembre 2016, la circolare n. 14/2016, con la quale analizza i nuovi criteri di calcolo della quota di riserva e la revisione del sistema sanzionatorio del collocamento dei lavoratori disabili con il decreto correttivo del Jobs Act.

 
11-11
 

L’Inps ha emanato la circolare n. 195 del 10 novembre 2016, con il quale fornisce le informazioni circa la corresponsione della 13^ mensilità e dell’Indennità Integrativa Speciale su pensioni percepite in costanza di attività lavorativa erogate a carico delle Gestioni esclusive dell’Assicurazione Generale Obbligatoria.

 
11-11
 

Mercoledì 23 Novembre 2016, dalle ore 9:00 alle ore 18:00, presso la sala Leonelli della Camera di Commercio di Modena Via Ganaceto 134, si terrà l’annuale Convegno Nazionale sulle attività negli Spazi Confinati.

 
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L’Inps ha emanato il messaggio n. 4498 del 10 novembre 2016, con il quale informa che le domande per l’accesso all’assegno straordinario dei Fondi di solidarietà del personale del credito ordinario e del credito cooperativo possono essere presentate in modalità telematica tramite l’accesso al sito internet www.inps.it.