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Circolari INPS

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Circolare n. 192 del 20-10-2016

Oggetto: introduzione da parte della Provincia Autonoma di Trento (PAT) della prestazione a sostegno del reddito Nuovo Reddito di Attivazione (NuovoRA). Determinazione Presidenziale n. 87 del 24 giugno 2016. Istruzioni contabili e variazioni al piano dei conti.

 

 

 

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Circolare n. 191 del 19-10-2016

Oggetto: Convenzione fra l’INPS e il sindacato Confederazione Federterziario e Confimea (CFC) per la riscossione dei contributi associativi dovuti dagli iscritti, ai sensi della legge 4 giugno 1973, n.311. Istruzioni operative e contabili.

 

 

 

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Circolare n. 190 del 19-10-2016

Oggetto: Convenzione tra l’INPS e la Confederazione Federterziario e Confimea (CFC) per la riscossione dei contributi associativi delle aziende assuntrici di manodopera e dei piccoli coloni e compartecipanti familiari (P.C.C.F.), ai sensi dell’articolo 11 della legge 12 marzo 1968, n.334. Istruzioni operative e contabili. Variazioni al piano dei conti.

 

 

 

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Circolare n. 189 del 19-10-2016

Oggetto: Convenzione tra l’INPS e la Confederazione delle Associazioni di Lavoratori e Pensionati (CONF.A.L.P.) per la riscossione dei contributi associativi delle aziende assuntrici di manodopera e dei piccoli coloni e compartecipanti familiari (P.C.C.F.), ai sensi dell’articolo 11 della legge 12 marzo 1968, n.334. Istruzioni operative e contabili. Variazioni al piano dei conti.

 

 

 

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Circolare n. 188 del 07-10-2016

Oggetto: Riconoscimento della contribuzione figurativa, valida ai soli fini del diritto a pensione, in favore dei Lavoratori Socialmente Utili avviati in progetti finanziati con oneri a totale carico degli Enti utilizzatori (cc.dd. autofinanziati), anteriormente alla data di entrata in vigore del D. Lgs. n. 81/2000. Modalità operative.

 

 

 

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Circolare n. 187 del 06-10-2016

Oggetto: Riscossione dell’incremento dell’addizionale comunale sui diritti di imbarco di passeggeri sugli aeromobili. Legge n. 160 del 7 agosto 2016, di conversione, con modificazioni, del Decreto legge n. 113 del 24 giugno 2016. Sospensione dell’ulteriore incremento quantificato dal Decreto n. 357 del Ministero dei Trasporti del 29 ottobre 2015. Istruzioni contabili.

 

 

 

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Circolare n. 186 del 30-09-2016

Oggetto: Fondo di solidarietà per il sostegno del reddito del personale delle aziende di trasporto pubblico. Decreto interministeriale n. 86985 del 9 gennaio 2015. Prestazioni ordinarie: modalità di accesso e disciplina. Istruzioni contabili. Variazioni al piano dei conti.

 

 

 

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Circolare n. 185 del 29-09-2016

Oggetto: Convenzione tra l’INPS e Federazione Autonoma Sindacati Piccoli Imprenditori (F.A.S.P.I.) ai sensi dell’art. 18 della legge 23 luglio 1991 n. 223, per la riscossione dei contributi associativi dovuti dai propri iscritti sulle prestazioni temporanee. Istruzioni procedurali e contabili. Variazioni al piano dei conti.

 

 

 

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Circolare n. 184 del 29-09-2016

Oggetto: Convenzione tra l’INPS e la Federazione Autonoma Sindacati Piccoli Imprenditori (F.A.S.P.I.) ai sensi dell’art. 2 della legge 27 dicembre 1973 n. 852, per la riscossione dei contributi associativi sull’indennità ordinaria e di trattamento speciale di disoccupazione di cui beneficiari sono i lavoratori agricoli. Istruzioni procedurali e contabili. Variazioni al piano dei conti.

 

 

 

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Circolare n. 183 del 29-09-2016

Oggetto: Convenzione tra l’INPS e l’Associazione Europea Lavoratori e Pensionati-Equità Fiscale-Pensioni Dignitose (E-ACADEMY) ai sensi dell’art. 18 della legge 23 luglio 1991 n. 223, per la riscossione dei contributi associativi dovuti dai propri iscritti sulle prestazioni temporanee. Istruzioni procedurali e contabili. Variazioni al piano dei conti.

 

 

 

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Sant’ Ernesto di Zwiefalten

Sant' Ernesto di Zwiefalten

Nome: 
 Sant’ Ernesto di Zwiefalten

Titolo: 
 Abate

Ricorrenza: 
 07 novembre

Quello di oggi, è l’unico Ernesto che abbia iscritto il proprio nome tra i Santi della Chiesa. I fedeli di questo nome sono stati, e sono ancora, moltissimi, ed un solo Sant’Ernesto, non troppo famoso né ben conosciuto, sembra poco per giustificare tanta popolarità. Ci devono essere ragioni diverse, che qualcuno più bravo di noi saprà certamente dare. 

In Germania, nella prima metà del XII secolo, fioriva, vicino a Costanza, un grande monastero benedettino, l’Abbazia di Zwiefalten. Entro le sue mura vivevano quasi 300 tra monaci e « fratelli barbuti », cioè conversi. Era come una piccola città, autonoma e indipendente, dedita al lavoro e alla preghiera. 

Il governo di questa vasta comunità non era però facile. Non erano i pacifici e devoti monaci, a destare preoccupazioni, ma i potenti della terra, in mezzo ai quali l’Abbazia viveva. Soprattutto i vicini feudatari, suscitavano continuamente difficoltà per il « padre » della comunità monastica, cioè per l’Abate. 

Un primo Abate, Bertoldo, dovette dimettersi. A lui successe Sant’Ernesto, uno dei monaci più in vista dell’Abbazia per doti spirituali e intellettuali. Fu abate per cinque anni. Cinque anni di preoccupazioni amministrative, di controversie giuridiche, di schermaglie diplomatiche. Dovettero sembrare una eternità, al monaco votatosi alla preghiera, al silenzio e allo studio! 

Perciò, nel 1146, anche Sant’Ernesto si dimise. Meglio allora una vera guerra, una guerra guerreggiata, faccia a faccia con un nemico ben definito. Infatti, un anno dopo, troviamo Sant’Ernesto sotto le insegne dei Crociati, pronto a partire per l’Oriente. 

Eran trascorsi cinquant’anni dalla prima Crociata, ispirata dal monaco Pietro l’Eremita e guidata da Goffredo di Buglione. Liberata Gerusalemme, erano stati creati in Oriente dei Regni cristiani. Ora i Turchi, ancora minacciosi tutto intorno alla Terrasanta, avevano aggredito questi giovani stati. 

Le potenze europee allestirono così una seconda Crociata, ispirata soprattutto da San Bernardo da Chiaravalle, bandita da Papa Eugenio III, e composta da due corpi di spedizione, uno comandato dal Re di Germania, Corrado III, l’altro dal Re di Francia, Luigi VII. I sovrani dei due paesi tradizionalmente nemici, si trovarono così uniti nella giusta guerra, sotto le insegne della Croce. 

Al confronto della prima, questa seconda Crociata doveva essere più disciplinata e meglio organizzata; condotta con criteri militari e strategici. « I soldati di Gesù Cristo, — scriveva il Papa — si astengano dal portare vesti preziose, da soverchia cura nella persona, e dal condursi cani da caccia, falconi o che altro possa ammollirli…. Non si occupino che di cavalli da battaglia, di armi, e di combattere gl’infedeli ». 

San Bernardo poi era ancora più intransigente: « Gli eserciti della Croce, — scriveva — han bisogno di soldati che combattano, non di monaci buoni soltanto a salmodiare e a piangere ». Nonostante ciò, quando la Crociata si mosse dalla Germania lungo il corso del Danubio, fu seguita da uno stuolo di sacerdoti e di monaci. Tra questi c’era anche Sant’Ernesto; monaco, non guerriero; con il saio, non con la corazza; per pregare ed assistere i soldati, non per combattere. 

La Crociata non ebbe successo. Quando i due eserciti cristiani giunsero in Turchia, gli antagonismi e le gelosie tra i due sovrani si ridestarono. I due corpi di spedizione dovettero agire separatamente, e quello comandato da Corrado III, sorpreso dai Turchi a Dorilea, subì, nel 1147, una terribile disfatta. Nella battaglia e nella ritirata che seguì, pare che andassero perduti — morti o prigionieri — quasi i nove decimi dell’esercito crociato. 

Tra questi vi fu Sant’Ernesto, morto o prigioniero. Morto per la storia, perché a questo punto finisce quel poco che si sa di certo sul suo conto. Prigioniero, invece, per una ingenua leggenda scritta alla fine del secolo. Prigioniero dei Persiani, condotto alla Mecca, costretto ad adorare gli idoli, che invece il Santo infrange, dopodiché viene martirizzato.

Non si chieda perché i Turchi sian chiamati Persiani, e come mai i Maomettani, fedeli di Allah, sian diventati idolatri. La fantasia è contagiosa, e chissà che a determinare la popolarità di Sant’Ernesto e del suo nome non sia stata proprio questa fantasiosa leggenda, e non la sua storia, vera, ma troppo scarna, quasi spersa nello sfondo vasto e complesso della storia del suo tempo