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In Gazzetta Ufficiale n. 257 del 3 novembre 2016, è stata pubblicata la Legge 199 del 29 ottobre 2016 recante: Disposizioni in materia di contrasto ai fenomeni del lavoro nero, dello sfruttamento del lavoro in agricoltura e di riallineamento retributivo nel settore agricolo. La norma entra quindi in vigore il 4 novembre 2016.
Leggi anche: Caporalato e lavoro nero in agricoltura, approvazione definitiva della legge
La legge, meglio conosciuta come contrasto al caporalato e al lavoro nero in agricoltura è stata approvata in via definitiva dal Parlamento il 18 ottobre scorso e rappresenta sicuramente un traguardo storico per la mercato del lavoro e per i diritti dei lavoratori.
Da oggi quindi si inaspriscono le pene per chi commette questo genere di reati, infatti la nuova disciplina prevede una pena per il reato di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, che andrà da 1 a 6 anni di reclusione, aumentabili fino ad 8 se c’è violenza o minaccia e una multa da 500 a 1.000 euro per ciascun lavoratore reclutato.
Nota importante è che il reato sarà uguale sia per chi fa da intermediatore, cosiddetto “caporale”, e sia per chi sfrutta questo tipo di “servizio”.
La legge stabilisce che commette il reato di caporalato, ovvero di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, chiunque:
Se i fatti sono commessi mediante violenza o minaccia, si applica la pena della reclusione da cinque a otto anni e la multa da 1.000 a 2.000 euro per ciascun lavoratore reclutato.
Lo sfruttamento è configurabile in presenza di una o più delle seguenti condizioni:
Sono aggravanti specifiche e comportano l’aumento della pena da un terzo alla metà:
La legge prevede inoltre importanti disposizioni in materia di contrasto ai fenomeni del lavoro nero in agricoltura e di riallineamento retributivo nel settore agricolo.
LEGGE 29 ottobre 2016, n. 199 (161,7 KiB, 70 download)
Nacque nelle Gallie sul finire del secolo v da illustre famiglia, parente del celebre Clodoveo re dei Franchi, che lo tenne a battesimo e lo volle alla sua corte perchè ricevesse una educazione degna del suo rango. Ed il fanciullo crebbe bello, intelligente, gentile e valoroso, degno in tutto dei suoi antenati.
Clodoveo sperava di farne un illustre generale del suo esercito, ma i disegni di Dio su questo fiore dei Franchi erano diversi. Difatti appena raggiunse la pubertà, il giovanetto, segnato dal dito di Dio, si ritirò dalla corte per frequentare la scuola del celebre S. Remigio. Alla scuola ed agli esempi del Santo, il giovane si innamorò talmente di Dio e della vita apostolica, che volle dedicarsi interamente a Dio, e consacrarsi alla propagazione del Vangelo tra i popoli barbari. E predicò coll’esempio e colla parola : visitò poveri, soccorse infermi, liberò carcerati.
Tanta virtù gli attirò ben presto l’ammirazione di tutti, tanto che lo stesso figlio di Clodoveo lo propose per la dignità episcopale. Leonardo, saputo questo, dopo aver rifiutato, credendosene indegno, si ritirò nel territorio di Orléans dandosi qui alla evangelizzazione di quei pagani. Poco dopo entrò nel monastero di Micy e dopo il noviziato vi fece la professione religiosa. Di qui fu inviato quale apostolo nell’Aquitania: con lui entrò in quella regione la sapienza e la carità di Cristo. Gli idoli furono abbattuti, la vera religione stabilita. Memorabile è il prodigio che egli operò in favore della sposa del re Teodoberto: stava per morire durante il parto, quando per le preghiere del nostro Santo immantinente lei e la sua creatura furono liberati dalla morte. Per questo S. Leonardo è stato sempre invocato come protettore delle gestanti.
Intanto il re Teodoberto, riconoscente, volle dare al nostro Santo ingenti ricchezze, ma Leonardo rifiutò e dopo aver esortato il re ad usare quanto avrebbe dato a lui in favore dei poveri, accettò soltanto una selva nella foresta di Pauvain, nel Limosino, per fabbricarvi un monastero. Da qui in poi fu soprannominato da Limonges (Limosino). Radunati molti suoi seguaci ed ammiratori, li educò alla vera vita religiosa e per mantenerli nel fervore istituì per primo l’adorazione perpetua a Gesù in Sacramento.
Dopo aver compiuto altri miracoli ed aver edificato i suoi religiosi ed il popolo colle sue straordinarie virtù, rendeva la sua bell’anima a Dio il 6 novembre del 569.
PRATICA. Facciamo oggi qualcosa in favore dei poveri.
PREGHIERA. O Signore, ti preghiamo di ascoltare le preghiere del tuo servo Leonardo, affinchè colui che noi veneriamo con debito ossequio ci sollevi con la sua intercessione