Archivi giornalieri: 2 novembre 2016

Cortes apertas, troppi eventi in contemporanea: è caos nelle strade della Barbagia

Traffico semiparalizzato e affluenza da record nel weekend per le due tappe di Desulo e Aritzo. I sindaci: «Ci scusiamo per le lunghe code, ma la viabilità del territorio è ferma agli

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 Cortes apertas a Mamoiada
Cortes apertas a Mamoiada

DESULO. Due “Cortes” (come vengono chiamate ormai le tappe di Autunno in Barbagia) tra le più seguite che cadono negli stessi giorni, a pochi chilometri l’una dall’altra, con conseguente folla da record in arrivo da tutta la Sardegna. E centinaia di automobilisti che si ritrovano imbottigliati alle porte dei due centri, Aritzo e Desulo, e se la prendono con l’organizzazione per la mancanza di parcheggi. Segue un tam tam sul web che porta il sindaco di Desulo, Gigi Littarru, a scusarsi per i disagi causati ai visitatori, ma anche a ricordare che quelle strade malridotte sono l’unico collegamento tra i paesi del Gennargentu e il resto del mondo non solo durante le Cortes, ma 365 giorni l’anno.

Strade obsolete. Com’è andata esattamente? È stata criticata la concomitanza tra le due manifestazioni nel calendario di Autunno in Barbagia: Aritzo, che ha aperto le proprie Cortes sabato 29 e domenica 30 ottobre; e Desulo che al weekend ha aggiunto il 31 e oggi primo novembre. Il fatto è che Autunno in Barbagia ad Aritzo coincide con la celebre Sagra delle Castagne, che si svolge da 48 anni durante l’ultimo fine settimana di ottobre, mentre Desulo sceglie tradizionalmente la festa di Ognissanti, cioè il primo novembre, che quest’anno cade di martedì, per l’altrettanto celebre Montagna produce (l’apertura è stata anticipata al sabato, dunque in sostanziale concomitanza con le “Cortes” di Aritzo). «Accade ogni quattro o cinque anni – dice Gualtiero Mameli, sindaco di Aritzo – ma è la prima volta che c’è stato un simile sovraffollamento e non ne farei una tragedia. In paese è arrivata tanta gente, come di consueto, e abbiamo mobilitato una ventina di persone per indirizzare gli automobilisti, individuando un’area per il parcheggio e mettendo un autobus a disposizione a cinque chilometri dal centro per poter raggiungere il paese. Il problema piuttosto è la viabilità, ma quello poco c’entra con Autunno in Barbagia». Il riferimento del sindaco Mameli allo stato delle strade torna nelle parole del collega di Desulo, Gigi Littarru. «Mi sono scusato per i disagi, questo benché anche noi avessimo un servizio di navette e una quindicina di persone impegnate a migliorare il flusso del traffico. Gli ingorghi, che ci sono stati e per i quali, ripeto, mi scuso con chi ne ha subìto i disagi, dipendono dal fatto che molte auto sono state parcheggiate in doppia fila, altrimenti l’effetto imbottigliamento sarebbe stato ancora maggiore, e le code ne sono state una diretta conseguenza», dice Littarru, che ringrazia i carabinieri della compagnia di Tonara per l’aiuto prestato nelle fasi più critiche.

Sequestri per Sindacopoli. «Egoisticamente, però, – continua Littarru – devo dire che è stato quasi un bene: abbiamo attirato l’attenzione dell’isola sullo stato della nostra viabilità, ferma agli anni ’50. Mi spiego: da un anno e mezzo Desulo è tagliata fuori dalle linee Arst. Le alluvioni degli anni scorsi e l’incuria hanno provocato gravi danni in alcuni tratti a nord e a sud del paese, con il risultato che non possono transitarvi i mezzi pesanti, autobus compresi. Così i nostri pendolari, che sono soprattutto studenti, devono raggiungere i paesi vicini o il capoluogo con mezzi di fortuna». Gli fa eco il sindaco di Aritzo: «Con il transito sulla pedemontana Cossazzu-Tascusì il traffico sarebbe di certo migliorato, ma purtroppo è chiusa da due anni, come è noto». La strada in questione, che avrebbe dovuto risolvere i problemi di viabilità di questa parte del Gennargentu, è sotto sequestro da due anni, oltre che incompleta: è infatti il cantiere che ha dato origine all’inchiesta diventata nota come Sindacopoli.

Camera di commercio. Sulla concomitanza tra le due Cortes, il presidente della Camera di Commercio Agostino Cicalò butta acqua sul fuoco. «Può succedere che in alcuni paesi del circuito Autunno in Barbagia possano verificarsi disagi per i visitatori. L’interesse per queste manifestazioni è crescente, e questo non può che farci piacere. La sostanziale concomitanza tra Aritzo e Desulo è una realtà da anni, non credo sia questo il problema. Né possiamo chiedere a piccoli comuni che battagliano con bilanci risicati di realizzare parcheggi ad hoc per una manifestazione che prende due giorni all’anno. O indignarci se troviamo code e traffico.

Disagi e sovraffollamento ci sono stati anche le scorse settimane a Lollove e a Orgosolo. E ci saranno probabilmente il prossimo weekend a Mamoiada. Noi e i comuni interessati ce la stiamo mettendo tutta per organizzare le cose al meglio, ma serve un po’ di comprensione». (p.me.)

 

Commemorazione di tutti i fedeli defunti


 
  Commemorazione di tutti i fedeli defunti
 
Nome: Commemorazione di tutti i fedeli defunti
Ricorrenza: 02 novembre

La ricorrenza di questo giorno fu stabilita per suffragare le anime dei giusti che si trovano ancora nel Purgatorio.

Antichissimo è l’uso della Chiesa di pregare per i defunti, perché vengano liberati dalle loro pene.

Tertulliano lo dice di origine apostolica e scrive: « Noi facciamo ogni anno l’anniversario dei morti, secondo le tradizioni dei nostri antenati ». Gregorio Nazianzeno, in occasione della morte del fratello San Cesario, promette di inviargli ogni anno i suoi suffragi. S. Agostino dice: « Chi può dubitare che le preghiere, i sacrifici e le elemosine che si fanno per i defunti non siano loro di sollievo? ».

Quantunque la S. Chiesa abbia sempre inculcato di commemorare i fedeli defunti, di pregare per loro e di offrire Messe in loro suffragio, tuttavia per lungo tempo non si aiutarono che le anime in particolare, senza che ci fosse un giorno dedicato alla memoria di tutti i defunti.

Nel decimo secolo, S. Odilone abate di Cluny ordinò a tutti i conventi da lui dipendenti di cantare la sera del I novembre l’Ufficio dei Defunti, e che il giorno seguente i sacerdoti celebrassero la S. Messa per tutte quelle anime che si trovassero ancora nel Purgatorio.

Quest’usanza a poco a poco divenne universale e la Chiesa la confermò e la inserì nella sua liturgia il 2 novembre, giorno scelto da S. Odilone. È questo un dovere di carità dovuto a tutte le anime, ma specialmente a quelle che non hanno chi si ricordi di loro.

Dopo che la Chiesa istituì questo giorno, la pietà verso le anime purganti andò sempre più intensificandosi nel corso dei secoli e si elevarono chiese ed altari, si lasciarono legati di Messe, si istituirono opere sante, per suffragare le anime dei trapassati.

Durante la grande guerra, quando tutto il mondo piangeva i suoi morti, il Sommo Pontefice Benedetto XV estese a tutta la cristianità un privilegio che già esisteva nella Spagna, ossia permise che il giorno 2 novembre ogni sacerdote celebrasse tre Messe in suffragio dei defunti: la prima deve essere applicata secondo le intenzioni dell’offerente, la seconda per tutti i fedeli defunti e la terza secondo le intenzioni del Sommo Pontefice.

Nulla è più conforme allo spirito di carità cristiana quanto la carità verso le anime purganti. Sono anime di genitori, fratelli, di superiori, di benefattori, di amici e conoscenti, che chiedono misericordia e sollievo nei più atroci dolori. Miseremini mei, miseremini mei, saltem vos amici mei: « abbiate pietà, abbiate pietà di me, almeno voi, o miei amici ». Queste povere anime non possono nulla per se stesse; noi invece possiamo sollevarle ed anche liberarle con poca fatica.

Pensiamo che forse un giorno ci troveremo anche noi tra quelle fiamme, ed avremo piacere che gli altri si ricordino di noi. Facciamo dunque agli altri quello che vorremmo si faccia a noi.

Quelle anime inoltre ricambieranno dal cielo mille e mille volte il nostro atto di carità e non permetteranno che piombiamo nelle pene eterne dell’Inferno.

PRATICA. — Suffraghiamo con le nostre preghiere il maggior numero di anime che ci sarà possibile.

PREGHIERA. O Dio, Creatore e Redentore di tutti i fedeli, concedi alle anime dei tuoi servi e delle tue serve la remissione di tutti i loro peccati affinchè ottengano, con le nostre pie suppliche, il perdono che hanno sempre desiderato.

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Oggi 02 novembre si venera:

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– Santa Silvia
Madre di S. Gregorio MagnoNata a Roma intorno al 520 in una famiglia di modeste condizioni ma discendente forse dall’illustre gens Octavia, aveva due sorelle: Emiliana e Tarsilla,…