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INPS: depenalizzazione omesso versamento delle ritenute previdenziali
Posted: 05 Jul 2016 07:14 AM PDT
Con la Circolare numero 121 del 5 luglio l’INPS torna a parlare del cosiddetto “Decreto depenalizzazione” ovvero della depenalizzazione parziale del reato di omesso versamento delle ritenute previdenziali introdotto dal decreto legislativo 15 gennaio 2016 n. 8, attuativo della legge 28 aprile 2014 n. 67. Con la circolare odierna l’INPS illustra il nuovo quadro normativo, che aveva già […]
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Osservatorio Inca Cgil per le politiche sociali in Europa
Osservatorio Inca Cgil per le politiche sociali in Europa
Effetti del Brexit sulla previdenza sociale dei lavoratori migranti
Durante i negoziati per luscita del Regno Unito dallUE, regolamenti e direttive europee resteranno dapplicazione per un periodo massimo di 2 anni. In particolare, continueranno ad applicarsi anche al Regno Unito sia le norme europee sul coordinamento dei sistemi di sicurezza sociale sia il diritto dei cittadini UE di circolare e di soggiornare liberamente…
Pensioni. I ministri delle finanze fissano principi comuni per la zona euro
L’Eurogruppo, che riunisce i 19 ministri delle finanze della zona euro, ha adottato una serie di principi comuni per rafforzare la sostenibilità dei sistemi pensionistici nell’area dell’euro. In pratica, prolungare la vita lavorativa e aumentare l’occupabilità degli anziani, senza comportare spese più elevate per prestazioni non pensionistiche…
Assegni familiari. Una decisione della Corte di giustizia europea ci riporta indietro di 60 anni
Mentre i nostri occhi erano puntati sul referendum britannico, la Corte di giustizia europea ha stabilito che uno Stato membro e nella fattispecie proprio il Regno Unito – può negare i benefit per i figli a carico ai cittadini UE che non dispongano di un diritto di soggiorno in tale Stato, se questo è per proteggere le finanze dello Stato membro ospitante….
Razzismo. Consiglio d’Europa invita lItalia a rafforzare la lotta contro lodio e la discriminazione
Quinto rapporto dell’ECRI (Consiglio d’Europa) sul razzismo e lintolleranza. Per quanto riguarda l’Italia, l’ECRI rileva che le autorità nazionali e locali non sono sempre in grado di contrastare lodio e la discriminazione. Destano soprattutto preoccupazione gli sgomberi forzati dei Rom, i diritti delle persone LGBT e la scarsa educazione sessuale nelle scuole…
Precedenti articoli a cura dellOsservatorio:
Libera circolazione dei lavoratori. Escludere dal credito dimposta le pensioni acquisite in un altro Stato membro viola il diritto UE
Secondo lavvocato generale della Corte di giustizia, una norma nazionale come quella in vigore in Lussemburgo, che riservi il beneficio del credito di imposta per i redditi da pensione alle sole persone soggette al regime delle ritenute alla fonte, è contraria al diritto europeo, e precisamente al principio della libera circolazione dei lavoratori…
Occupazione. 10 milioni di lavoratori sottoccupati. E altri 11 milioni non cercano più perché scoraggiati
In Europa 10 milioni di lavoratori a tempo parziale vorrebbero lavorare a tempo pieno. E altri 11 milioni vorrebbero lavorare, ma non cercano più perché scoraggiati. Il record in Italia, dove la forza lavoro potenziale rappresenta il 14% della popolazione attiva totale, contro una media del 4,7% in Europa, ossia oltre 3,5 milioni di disoccupati non ufficiali. Tanti quanti se ne possono contare sommando insieme Belgio, Germania, Irlanda, Grecia, Spagna, Francia e Cipro…
Sanità. In Europa una morte su tre potrebbe essere evitata
Circa 1,7 milioni di persone muoiono ogni anno in Europa. Secondo Eurostat, almeno un terzo di queste vite avrebbero potuto essere salvate con unassistenza sanitaria adeguata e se la conoscenza e le tecnologie a disposizione della medicina fossero applicate. In Italia, unassistenza sanitaria efficace avrebbe potuto risparmiare oltre 52.000 morti in un solo anno…
Francia. La Commissione europea accoglie con favore la legge El Khomri. Noi no
Adottata in prima lettura dal Parlamento il 12 maggio, il progetto di riforma del lavoro della ministra El Khomri – che prevede di rendere più flessibile leconomia francese, attraverso modifiche nella gestione dellorario e nelle regole riguardanti contrattazione collettiva, licenziamenti e sicurezza – ha avuto come effetto di ricompattare il fronte degli oppositori e di suscitare una reazione unitaria da parte dei sindacati e delle organizzazioni studentesche…
La busta arancione negli altri paesi dEuropa
Mentre 150 mila assicurati italiani stanno per ricevere la loro prima busta arancione, un nuovo Dossier a cura dell’Osservatorio fa una rapida ricognizione del modo in cui altri paesi europei hanno affrontato prima di noi il problema dellinformazione sui diritti a pensione: Svezia, Danimarca, Finlandia, Germania, Belgio, Regno Unito, Francia…
Regno Unito. Dal 6 aprile 2016 nuove regole per la pensione nazionale
Dal 6 aprile 2016, cambiano nel Regno Unito le regole della pensione di vecchiaia. Il nuovo regime riguarda tutte le persone che raggiungeranno l’età legale di pensionamento dopo quella data. Età di pensionamento che, ricordiamolo, nel Regno Unito è attualmente di 65 anni per gli uomini e di 63 anni per le donne. In pratica, quindi, la riforma riguarda tutti gli uomini nati dopo il 6 aprile 1951 e tutte le donne nate dopo il 6 aprile 1953…
Costo del lavoro. In aumento in tutta Europa, salvo Italia e Cipro
Tra il 2014 e il 2015, i costi orari della manodopera sono aumentati in media del 2% nellinsieme dellUnione europea, e del 1,5% nella zona euro. Italia e Cipro sono i soli paesi UE dove il costo della manodopera, anziché aumentare, diminuisce…
Brexit. Un’ascia sui diritti dei lavoratori migranti
Un Dossier a cura dell’Osservatorio fa il punto sulle misure adotatte dal Consiglio europeo. Col pretesto di frenare il cosiddetto abuso del diritto di libera circolazione delle persone, e scongiurare così luscita del Regno Unito dallUE, si riducono i diritti previdenziali e assistenziali dei cittadini europei migranti…
UK. I politici di entrambi gli schieramenti usano gli attentati di Bruxelles per difendere i loro punti di vista su Europa e Schengen
Più si avvicina la data del referendum sulla permanenza del Regno Unito nell’UE, più il dibattito politico britannico si fa caldo. E dal 22 marzo, giorno dei tragici attentati terroristici alla città di Bruxelles in cui hanno perso la vita 32 persone, di 15 nazionalità, e oltre 300 sono rimaste ferite – la questione di un’area Schengen, dove i cittadini europei possano continuare a circolare liberamente e senza passaporto, e le sue possibili implicazioni per la sicurezza, costituisce ormai il fulcro, scottante, del dibattito…
Uno Stato Ue può escludere cittadini europei da alcune prestazioni sociali per 3 mesi. Niente di nuovo…
La sentenza emessa nella causa C-299/14 dalla Corte di giustizia dellUE non ha fatto altro che confermare la precedente giurisprudenza. O meglio, non ha fatto che confermare quanto già disposto, e quindi noto, da una direttiva europea di 12 anni fa. Secondo la direttiva 2004/38, relativa al diritto dei cittadini dellUnione di circolare e soggiornare liberamente, durante i primi 3 mesi di residenza gli Stati membri non sono obbligati a concedere prestazioni dassistenza sociale…
Lavoratori distaccati. Parità di retribuzione ma non cambiano le norme previdenziali
La Commissione europea ha presentato una proposta di revisione delle norme sul distacco dei lavoratori. Prevista la parità di retribuzione per lo stesso lavoro nello stesso posto. Immutate invece le norme previdenziali. Il lavoratore distaccato resterebbe quindi affiliato al sistema di previdenza sociale del paese di origine…
Lavoratori distaccati. La commissaria Thyssen propone la parità di salario
La commissaria europea per lOccupazione, Marianne Thyssen, presenterà nei prossimi giorni una proposta per introdurre il principio della “parità di retribuzione a parità di lavoro” per i lavoratori distaccati frenare. Obiettivo frenare la concorrenza sleale tra i lavoratori europei e “lottare contro il dumping sociale “…
Sistema europeo comune di asilo. Procedimenti di infrazione contro Italia e altri 6 Stati membri
La Commissione europea ha inviato dei pareri motivati a Germania, Estonia, Slovenia, Grecia, Francia, Italia e Lettonia , nei confronti dei quali erano state già avviati dei procedimenti di infrazione per mancato recepimento delle norme del sistema europeo comune di asilo che dovrebbero consentire, secondo la Commissione, la riduzione dei movimenti secondari dei richiedenti asilo…
Corte Ue. Non si può recludere un migrante solo perché in soggiorno irregolare
Secondo lavvocato generale Szpunar, un cittadino straniero, che non sia stato fermato nellatto di superare irregolarmente una frontiera esterna dello spazio Schengen, non può essere recluso per il solo motivo del suo ingresso irregolare nel territorio di uno Stato membro…
Il Consiglio europeo cede alle pressioni di Cameron e accetta di limitare i diritti alla previdenza sociale dei lavoratori europei
Il Consiglio europeo cede alle richieste di David Cameron e accetta di tagliare fuori dal sistema di welfare i cittadini Ue che si trasferiscono in un altro Stato membro. Si cerca così di mettere un argine alla minaccia del cosiddetto Brexit, ossia labbandono dellUnione europea da parte del Regno Unito…
L’Osservatorio per le politiche sociali in Europa è un’iniziativa di INCA CGIL Italia e INCA CGIL Belgio
Per saperne di più: osservatorioinca.org
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Sono stati trovati circa 1714 risultati nella categoria Messaggi
Messaggio n. 2908 del 01-07-2016
Oggetto: Decreto ministeriale n. 95442 del 15 aprile 2016, pubblicato in G.U. il 14 giugno 2016; definizione dei criteri per l’approvazione dei programmi di cassa integrazione salariale ordinaria (Cigo); nuovo procedimento amministrativo di concessione della Cigo; prime istruzione operative.
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Messaggio n. 2885 del 30-06-2016
Oggetto: Gestione Separata Liberi Professionisti. Cassetto Previdenziale Liberi Professionisti –Comunicazione bidirezionale.
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Messaggio n. 2878 del 30-06-2016
Oggetto: Comunicazione di irregolarità Gestione separata committenti.
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Messaggio n. 2831 del 27-06-2016
Oggetto: Corresponsione della somma aggiuntiva per l’anno 2016(c.d. quattordicesima – articolo 5, commi da 1 a 4, del decreto legge 2 luglio 2007, n. 81, convertito con modificazioni nella legge 3 agosto 2007, n. 127).
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Messaggio n. 2800 del 23-06-2016
Oggetto: RILASCIO NUOVI SERVIZI WEB PER AZIENDE E PROFESSIONISTI GESTIONE TFR A PAGAMENTO DIRETTO INPS.
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Messaggio n. 2774 del 22-06-2016
Oggetto: Decreto Interministeriale n.1600053 del 3 giugno 2016. CIG in deroga – Settore Appalti di pulizie nelle scuole – Verbali di Accordo in Sede Governativa del 30 luglio 2015 e 6 agosto 2015.
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Messaggio n. 2769 del 21-06-2016
Oggetto: Articolo 1, comma 276, legge 28 dicembre 2015, n. 208, concernente benefici previdenziali riconosciuti agli ex lavoratori occupati nelle imprese che hanno svolto attività di scoibentazione e bonifica, affetti da patologia asbesto-correlata, derivante da esposizione all’amianto. Decreto del Ministero del lavoro e delle politiche sociali di concerto con il Ministero dell’economia e delle finanze del 29 aprile 2016.
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Messaggio n. 2758 del 21-06-2016
Oggetto: riconoscimento e mantenimento del diritto alla pensione ai superstiti in favore dei figli studenti durante il periodo di vacatio studii, ovvero, nel periodo di svolgimento di attività lavorativa.
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Messaggio n. 2757 del 21-06-2016
Oggetto: riconoscimento ed applicazione delle detrazioni per produzione del reddito e per carichi di famiglia nei confronti di soggetti residenti all’estero.
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Messaggio n. 2642 del 14-06-2016
Oggetto: Accordo Aran – Confederazioni Sindacali del 25 maggio 2016. Ulteriore differimento al 31 dicembre 2020 del termine per l’esercizio dell’opzione per il TFR.
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Mancato versamento contributi
Il mancato versamento dei contributi dovuti, entro i termini stabiliti per legge, prevede per il datore di lavoro/committente un sistema sanzionatorio consistente nell’addebito di somme aggiuntive – che maturano in relazione al ritardo nel versamento – la cui misura percentuale, in rapporto al capitale non versato, cambia in relazione alla tipologia di omissione.
La materia è stata oggetto di regolamentazione dapprima da parte della legge n. 48/1988, e poi dalla legge n. 662/1996. Oggi, il regime sanzionatorio in materia di inadempienze contributive è disciplinato dalla legge n. 388/2000 che oltre ad avere una particolare portata innovativa, rispetto al precedente regime, fornisce un netto criterio distintivo tra omissione ed evasione contributiva.
Per omissione contributiva si intende il mancato o ritardato pagamento dei contributi il cui ammontare è rilevabile dalle denunce e/o registrazioni obbligatorie (cfr. art. 116, comma 8, lettera a, della legge n. 388/2000). Costituisce evasione contributiva, invece, quella connessa a registrazioni non effettuate o a denunce obbligatorie omesse o non conformi al vero. Tale ipotesi si verifica quando “il datore di lavoro, con l’intenzione specifica di non versare i contributi o premi, occulta rapporti di lavoro in essere ovvero le retribuzioni erogate” (cfr. art. 116, comma 8, lettera b, della legge n. 388/2000).
La legge 388/2000, con l’obiettivo di favorire l’eliminazione del lavoro irregolare, ha rideterminato, come segue, le sanzioni, a carico di chi non provvede, entro il termine stabilito, al pagamento di contributi o premi previdenziali ed assistenziali o vi provvede in misura inferiore a quella dovuta:
- nel caso di omissioni contributive il datore di lavoro è tenuto al pagamento di una sanzione civile, in ragione d’anno, pari al tasso di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali dell’Eurosistema
(ex tasso ufficiale di riferimento) maggiorato di 5,5 punti fino ad un massimo del 40% dell’importo dei contributi dovuti e non versati alle scadenze di legge (sanzione civile pari, ad oggi, al 5,75%
in ragione d’anno = tasso di interesse dello 0,25% maggiorato di 5,5 punti); - nel caso di evasione contributiva il datore di lavoro è tenuto al pagamento di una sanzione civile pari, in ragione d’anno, al 30% il cui ammontare non può essere, in ogni caso, superiore al 60% dell’importo della stessa contribuzione non versata entro la scadenza di legge.
Tuttavia, se il datore di lavoro denuncia spontaneamente la situazione debitoria prima di contestazioni o richieste da parte dell’ente impositore e, comunque, non oltre i 12 mesi dalla scadenza del debito contributivo, provvedendo a versare quanto dovuto entro i 30 giorni successivi a quello della denuncia spontanea, la sanzione civile sarà la medesima di quella prevista nel caso di omissione
(sanzione civile pari, ad oggi, al 5,75%
in ragione d’anno = tasso di interesse dello 0,25% maggiorato di 5,5 punti).
Infine, nell’ipotesi disciplinata dal comma 10 dell’art. 116 della citata legge n. 388/2000, ovvero per le inadempienze contributive derivanti da oggettive incertezze connesse a contrastanti orientamenti giurisprudenziali o amministrativi sulla ricorrenza dell’obbligo contributivo, successivamente riconosciuto in sede giudiziale o amministrativa, sempreché il pagamento sia effettuato entro i termini fissati dall’ente impositore, la sanzione civile è pari al tasso di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali dell’Eurosistema maggiorato di 5,5 punti percentuali fino a un massimo del 40% dei contributi non corrisposti alla scadenza (sanzione civile pari, ad oggi, al 5,75% , in ragione d’anno = tasso dello 0,25% maggiorato di 5,5 punti).
Si evidenzia che il tasso di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali dell’Eurosistema è pari allo 0,25%, a far data dal 13 novembre 2013, a seguito della decisione della Banca Centrale Europea del 7 novembre 2013 (cfr. Circolare n. 158/2013).