Archivi giornalieri: 28 maggio 2016

Osservatore Romano

 

 

Chiuso Idomeni
i migranti stanno peggio di prima

 

Nel canale di Sicilia 70 morti e 12000 persone salvate in una settimana ma resta l’incognita dispersi ·

28 maggio 2016

 
 

 

Resta impossibile al momento valutare il numero di dispersi in mare nei tre naufragi avvenuti in questa settimana. C’è la certezza di 70 cadaveri riportati a riva, ma anche del salvataggio di oltre 12.000 migranti. Nelle ultime ore sono stati messi in salvo 160 migranti che, a bordo di due gommoni, erano in condizioni disperate a circa 20 miglia dalla costa libica.

A Catania, lo sbarco di 860 persone, a Porto Empedocle di 526. E poi altri sbarchi anche in Calabria e in Puglia. Mentre solo per lunedì si prevede l’arrivo della nave con 470 migranti in navigazione dalle coste della Libia verso la Sardegna. E’ la prima volta che una nave con dei migranti a bordo fa rotta per Porto Torres.

Uno dei profughi soccorsi nel porto di Salerno (Ansa)

Sull’ultimo barcone affondato, in ordine di tempo, c’erano 135 persone con 45 cadaveri.

Il pensiero resta in particolare all’imbarcazione che si è rovesciata giovedì al largo della Libia, perchè in quel caso i morti accertati sono stati 20 ma i superstiti hanno parlato di un centinaio di dispersi. Mercoledì era stata la volta del naufragio del barcone col ponte stipato all’inverosimile che, dopo essere stato intercettato, ha ondeggiato paurosamente sotto il peso dei passeggeri, si è piegato sul lato sinistro ed infine si è ribaltato completamente. Il pattugliatore Bettica ha salvato 562 persone, recuperando i corpi di cinque persone ma si pensa che nella stiva del peschereccio possano essere rimasti in molti.

Intanto, l’Alto commissariato Onu per i rifugiati, Unhcr, ha espresso «seria preoccupazione» per le condizioni di diversi siti nel nord della Grecia, dove i rifugiati e migranti sono stati portati nei giorni scorsi dopo lo sgombero del campo di Idomeni. L’Unhcr esorta le autorità greche, «a trovare rapidamente migliori alternative con il supporto finanziario fornito dall’Unione europea». E’ quanto dichiara da Ginevra la portavoce dell’agenzia dell’Onu per i rifugiati Melissa Fleming.

Idomeni era un campo di fortuna. Istituito a settembre dall’Onu per 2000 persone, era arrivato a contenerne 3300. Le condizioni erano pessime e tutti hanno ritenuto necessaria la chiusura. Ma il punto è che l’Unhcr sottolinea che alcuni sono stati spostati in depositi o fabbriche in stato di abbandono, con tende disposte in modo troppo ravvicinato, poca aria e insufficienti forniture di cibo, acqua e servizi igienici

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Osservatore Romano

Quasi tremila migranti
soccorsi nel Mediterraneo

Mentre prosegue il dibattito politico sulla gestione dei flussi ·

16 luglio 2015

Non conosce tregua l’ondata di migranti che ogni giorno sfidano le insidie del mare per raggiungere l’Italia e l’Europa sognando una vita migliore. Circa 2600 persone sono state soccorse nella sola giornata di ieri in tredici interventi al largo delle coste della Libia, coordinati dal Centro nazionale della Guardia costiera italiana.

Gli uomini di nave Dattilo hanno raggiunto due barconi e due gommoni, traendo in salvo 836 migranti; gli operatori di Medici Senza Frontiere hanno soccorso 615 migranti che erano ammassati su cinque gommoni; la nave tedesca Werra ha preso a bordo 211 migranti che erano stipati su altri due gommoni. Inoltre, un intervento congiunto è stato effettuato dalla Guardia costiera e da una nave della Marina militare italiana, che hanno soccorso più di 700 migranti che erano su un fatiscente barcone. Un’altra nave della Marina militare italiana, infine, ha soccorso 349 migranti che erano su un barcone alla deriva. Intanto, prosegue in Europa il dibattito sull’applicazione dell’agenda sull’immigrazione. Il documento, che stabilisce le politiche comuni sui flussi migratori per il periodo compreso tra il 2015 e il 2020, è stato messo a punto dal commissario Dimitri Avramopulos ed è stato adottato dalla Commissione europea mercoledì 13 maggio a Bruxelles. I pilastri della nuova strategia — decisi dopo diverse stragi di migranti nel Mediterraneo — sono quattro: l’aiuto ai Paesi di origine e transito dei migranti, il controllo delle frontiere a sud della Libia e nei Paesi limitrofi, le missioni di sicurezza e difesa contro trafficanti e scafisti e, infine, il punto più controverso che è l’obbligatorietà della suddivisione dei profughi sulla base di un meccanismo di quote.

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San Germano di Parigi


San Germano di Parigi

Nome: San Germano di Parigi
Titolo: Vescovo
Ricorrenza: 28 maggio

S. Germano nacque a Costantinopoli verso il 635 dal patrizio Ciustiniano ufficiale alla corte di Eraclio e Costante II. Avendo perduto il padre, entrò nel clero e ne fu uno dei principali ornamenti. Fu vescovo dl Cizico al principio del secolo vm. Nel 715 per la sua pietà e per il suo sapere, fu eletto patriarca di Costantinopoli ove non solo attese a reprimere il vizio, ma difese con generoso coraggio la fede contro gli errori dei Monoteliti. La sua principale gloria è legata all’energica difesa del culto delle immagini contro gli iconoclasti. Il popolo di Oriente, che già aveva preso parte alle più rilevanti questioni teologiche, veniva ora scosso fortemente dalla lotta intorno all’uso e al culto delle immagini di Cristo e dei Santi.

Gli Ebrei, ancora numerosi a Costantinopoli, odiavano le immagini: alcuni califfi vi avevano scatenato contro la persecuzione. Tutto questo finì col suscitare un partito iconoclasta, a cui aderirono purtroppo anche alcuni vescovi. L’imperatore Leone II, PIsaurico, più zelante di tutti, si propose di fare distruggere tutte le immagini persuadendo il popolo; visto che si andava a rilento diede mano ai decreti: ma il patriarca Germano vi si oppose gagliardamente, dichiarandosi pronto a dar la vita per esse. L’imperatore tutto mise in opera per guadagnarlo: promesse e minacce furono vane. Germano in questa lotta venne sostenuto dal Papa Gregorio III e da S. Giovanni Damaseeno.

Alla fine gli eretici ebbero un’apparente vittoria, poiché costrinsero Germano a lasciare la sua sede ed a ritirarsi a Platanio, presso i propri parenti: ciò avveniva nel 730. Dal suo ritiro il Santo gemeva e pregava per i mali che affliggevano la Chiesa e ripeteva spesso con S. Giovanni Crisostomo: « Quando avessi da morire mille volte al giorno, e soffrire anche per qualche istante le pene dell’inferno, tutto questo io stimerei un nulla, purchè vegga Gesù Cristo nella sua gloria ».

Pieno di meriti morì in pace il 12 maggio 733 alla età di 98 anni.

S. Germano è ricordato in modo speciale per i discorsi tenuti in onore di Maria SS.

In essi sviluppa di preferenza due idee: l’incomparabile purità di Maria, Madre di Dio, e la sua universale mediazione nella distribuzione dei beni soprannaturali.

PRATICA. — Rispettiamo e veneriamo le immagini sacre.

PREGHIERA. — Fa’, te ne preghiamo, Dio onnipotente, che la veneranda solennità del tuo confessore e Pontefice Germano ci accresca la devozione e ci assicuri la salvezza.