Archivi giornalieri: 25 maggio 2016
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IL MATTINO
Sogno di un figlio
Sogno di un figlio
Durante il conferimento del premio Carlo Magno a Papa Francesco il suo desiderio di superarne la dimensione celebrativa è stato rispettato. Negli interventi letti durante la cerimonia, in particolare in quello del borgomastro di Aquisgrana, sono risuonate infatti parole che con franchezza hanno riconosciuto la crisi dell’Europa. Ma, soprattutto, nel discorso del Pontefice è apparsa chiara la sua volontà di offrire per «questo amato continente» il premio ricevuto. In un momento in cui lo smarrimento è palese: «Che cosa ti è successo, Europa» ha scandito per ben tre volte Bergoglio, ricordando brevemente ciò che nei secoli il Vecchio continente ha saputo realizzare.
Non è ovviamente senza significato che questo premio simbolico per l’Europa, nato pochi anni dopo la conclusione della seconda guerra mondiale, sia stato assegnato per la prima volta nel 1989 a una personalità religiosa. Quell’anno, anticipando di poco il crollo del muro di Berlino, a esserne insignito fu infatti Roger Schutz, fondatore e priore della comunità di Taizé che per oltre un trentennio aveva intessuto fili ecumenici di riconciliazione e di pace superando silenziosamente persino la Cortina di ferro.
E nel 2004, in forma straordinaria, il premio venne dato a Papa Wojtyła quasi al termine del lunghissimo pontificato. Con un omaggio implicito all’azione svolta per decenni anche dai suoi predecessori a sostegno del processo di integrazione europea. Dinamica storica sancita l’anno successivo dalla successione sulla sede romana di un Papa tedesco, quasi sigillo della riconciliazione tra Polonia e Germania anticipata dai rispettivi episcopati al tempo del concilio.
Oggi il discorso del Pontefice è una continuazione di quelli tenuti a Strasburgo nel 2014. Con citazioni esplicite dei tre «padri fondatori» del processo di unificazione del continente che, sulle macerie lasciate dal conflitto mondiale, «osarono cercare soluzioni multilaterali a problemi che a poco a poco diventavano comuni»: Robert Schuman, Alcide De Gasperi, Konrad Adenauer.
Trascorso un settantennio da quel «nuovo inizio» dopo lo spaventoso conflitto mondiale, mentre in Siria, Medio oriente, Africa continuano a incrudelire guerre e miseria che stanno causando un’ondata migratoria senza precedenti, e mentre si alzano inutili muri e clamori d’intolleranza, il Papa dice che bisogna «aggiornare» l’idea del continente, perché sia capace di integrare, dialogare, generare. Così, all’immagine di «un’Europa stanca e invecchiata», che impaurita vuole trincerarsi, Bergoglio contrappone la necessità per il continente di tornare a essere una «madre generatrice di processi», nuovi e positivi.
L’identità europea è infatti sempre stata dinamica e nel tempo ha saputo assumere «i tratti di varie culture» ha ricordato il primo Papa americano. Di origini italiane, Bergoglio ha parlato «come un figlio che ritrova nella madre Europa le sue radici di vita e di fede». Figlio che oggi sogna un «nuovo umanesimo europeo», per la rinascita di un continente che non deve venire meno alle sue radici e alla sua storia. E a questo processo «può e deve contribuire la Chiesa»: cioè donne e uomini testimoni del Vangelo che offrano la sua «acqua pura» alle «radici dell’Europa».
Lavoro e fisco
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rassegna sindacale
del 25/05/2016 |
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Ultimissime Lavoro – Fiscale 25/05/2016
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Bando Isi 2015: il 26 maggio il click day
Bando Isi 2015: il 26 maggio il click day 0
L’INAIL ha comunicato che il 26 maggio vi sarà il cosiddetto click day, dalle ore 16 alle ore 16,30 sarà aperto lo sportello telematico per l’inserimento delle domande di ammissione per l’assegnazione dei fondi messi a disposizione per il Bando ISI 2015.
Si tratta, lo ricordiamo, di un fondo dell’INAIL di oltre 276 milioni di euro messi a disposizione per sostenere la realizzazione, da parte delle imprese, di progetti di miglioramento dei livelli di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.
Il click day, per l’assegnazione delle risorse a fondo perduto del bando Isi 2015, è giunto alla sesta edizione, e dal 2010 sono stati finanziati progetti per oltre 1,3 miliardi di euro.
Click day, invio della domanda di ammissione al contributo Bando ISI 2015
In questa fase le imprese che hanno inserito i loro progetti sul portale dell’INAIL nel corso della fase precedente potranno inviare tramite procedura online la domanda di ammissione al contributo il 26 maggio dalle ore 16 alle ore 16,30, utilizzando il codice identificativo già acquisito con la procedura di download. Sul sito dell’Inail sono pubblicate le regole tecniche per l’inoltro delle domande.
Destinazione dei finanziamenti
I finanziamenti saranno divisi in due parti, in base alla finalità dei progetti:
- 193.388.990 euro ai progetti di investimento e per l’adozione di modelli organizzativi e di responsabilità sociale
- 82.880.996 euro ai progetti di bonifica di materiali contenenti amianto, novità dell’edizione 2015.
Il contributo Inail è ripartito, lo ricordiamo, in budget regionali e coprirà fino al 65% dei costi sostenuti dalle imprese per realizzare ogni intervento, da un minimo di 50.000 euro a un massimo di 130.000.
L’assegnazione dei fondi avverrà, fino a esaurimento di ciascun budget regionale, sulla base degli elenchi contenenti l’ordine cronologico di arrivo delle domande, ecco perchè è importantissimo procedere immediatamente all’inserimento della pratica durante il click day.
Il bando ISI, si conclude la nota dell’INAIL, è uno dei principali tasselli dell’azione di promozione di cultura della sicurezza realizzata dall’Istituto attraverso la formazione dei lavoratori, l’azione continua di informazione, l’assistenza, la consulenza alle imprese e le sinergie con le altre istituzioni e le parti sociali nell’azione di contrasto agli infortuni e alle malattie professionali.
Presentazione bando Isi 2015 (848,0 KiB, 23 download)
San Beda
San Beda detto il Venerabile
Beda significa uomo che prega. Nacque l’anno 672 sui confini della Scozia.
A sette anni i genitori lo affidarono a S. Benedetto Biscopio, il quale ammirando le belle disposizioni del fanciullo, lo predilesse e lo formò nella pietà e nella scienza. A 12 anni fu vestito dell’abito benedettino. Nel 691 fu ordinato diacono ed alcuni anni dopo sacerdote.
La vita di questo grande fu tutta nascosta: la spese nell’osservanza monastica, nella preghiera, negli studi sacri, nell’insegnamento e nello scrivere libri. Dalla sua scuola uscirono uomini grandi, e dalla sua penna una cinquantina di opere in cui tratta di quasi tutto lo scibile umano sacro e profano.
Interpreta in modo ammirabile la Sacra Bibbia alla luce delle opere dei Padri della Chiesa che egli conosceva profondamente. I suoi scritti eran sì sodi, sì sapienti e di tanta autorità, che lui vivente, venivano letti pubblicamente nelle chiese. Il sapere di quest’uomo desta meraviglia!
Vi fu uno che geloso di tanta scienza lo accusò di eresia. Beda, amante della verità, compose uno scritto in sua difesa, mostrandosi però pronto ad abbandonare le sue idee, qualora apparissero erronee.
La moderazione, la dolcezza, l’umiltà e la chiarezza che traspaiono da quell’apologia dissiparono come per incanto la calunnia, e il Santo ebbe nuovi e più entusiasti ammiratori.
Gran numero di persone ricorrevano ai lumi dei suoi consigli, ed egli accoglieva tutti amorevolmente e soddisfaceva con somma carità tutti, dal più umile e rozzo al Più alto dignitario.
Praticando in tutta l’estensione il motto: ora et labora del suo padre, S. Benedetto, ravvivò lo studio col soffio della pietà più profonda e studiò non per sfoggio di erudizione, ma per conoscere e far conoscere sempre meglio le meraviglie di Dio, per sentire più profondamente nel cuore le verità della fede e per metterle in pratica con l’esercizio delle più sublimi virtù.
Fu perfetto monaco e perfetto studioso!
Anche nell’ultima sua dolorosa infermità, non diminuì punto la sua grande attività di scrittore.
Godeva tal fama di santità, che, ancora vivente, fu soprannominato Venerabile, soprannome che ancor oggi gli rimane.
Mentre colla faccia rivolta alla chiesa recitava con fervore e ad alta voce il Gloria Patri, il divino programma della sua vita, gli Angeli si presero la sua bell’anima e la portarono in Paradiso (a. 735), poichè: Qui fecerit et docuerit, magnus vocabitur in regno coelorum: «chi avrà praticato e insegnato, sarà grande nel regno dei cieli ».
PRATICA. Aiutare e pregare per il più grande apostolato dei nostri tempi: l’Apostolato della Stampa.
PREGHIERA. O Signore, che illustri la tua Chiesa coll’erudizione del tuo beato confessore e dottore Beda, concedi propizio ai tuoi servi d’essere sempre illuminati dalla sua sapienza e aiutati dai suoi meriti.