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QUESTIONI DI DIRITTO DI FAMIGLIA
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Delega al Governo per la riforma organica della magistratura onoraria e altre disposizioni sui giudici di pace
G.U. n. 99 del 29 Aprile 2016
Introduzione del reato di omicidio stradale e del reato di lesioni personali stradali, nonché disposizioni di coordinamento al decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, e al decreto legislativo 28 agosto 2000, n. 274
G.U. n. 70 del 24 Marzo 2016
10 giugno 2015:
approvato in testo unificato |
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28 ottobre 2015:
approvato con modificazioni |
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10 dicembre 2015:
approvato con modificazioni |
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21 gennaio 2016:
approvato con modificazioni |
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02 marzo 2016:
approvato definitivamente. Legge |
Disposizioni per favorire l’integrazione sociale dei minori stranieri residenti in Italia mediante l’ammissione nelle società sportive appartenenti alle federazioni nazionali, alle discipline associate o agli enti di promozione sportiva
G.U. n. 25 del 01 Febbraio 2016
Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 25 novembre 2015, n. 185, recante misure urgenti per interventi nel territorio. Proroga del termine per l’esercizio delle deleghe per la revisione della struttura del bilancio dello Stato, nonché per il riordino della disciplina per la gestione del bilancio e il potenziamento della funzione del bilancio di cassa
G.U. n. 18 del 23 Gennaio 2016
G.U. n. 18 del 23 Gennaio 2016
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ABC Lavoro, la maxisanzione sul lavoro nero 0
Dal giorno 24 Settembre 2015 sono entrate in vigore le novità riguardanti il regime delle sanzioni in materia di lavoro e legislazione sociale.
Con un decreto attuativo del Jobs Act, il Decreto Legislativo 14 Settembre 2015 n. 151, sono state ridelineate le sanzioni in materia lavoristica, a partire dalla maxisanzione sul lavoro nero 2016 che prevede l’introduzione di sanzioni a scaglioni per i datori di lavoro che utilizzano operai, dipendenti, collaboratori e manodopera non regolari.
Leggi anche: Nuove sanzioni in materia di lavoro, circolare del Ministero
La nuova tipologia sanzionatoria ha introdotto una pesante maxisanzione a scaglioni con un importo proporzionato alla durata dei giorni in cui il dipendente ha lavorato in nero:
Sono escluse dal cumulo con la maxisanzione sul lavoro nero multe riguardanti la non avvenuta comunicazione di assunzione, il mancato ricevimento di contratto al lavoratore e la mancata registrazione sul Libro unico del lavoro (che peraltro diventerà telematico dal primo Gennaio 2017).
E’ importante rilevare che il datore di lavoro ha la possibilità di regolarizzare la violazione accertata e ottenere una netta riduzione delle sanzioni avvalendosi della cosiddetta “diffida”.
Infatti, il Jobs Act ha confermato ed integrato tale procedura che consente di regolarizzare la violazione verificata e ottenere una diminuzione degli importi sanzionatori, prevedendo una maggiorazione del 20% delle multe in caso di lavoratori stranieri o minorenni con obbligo scolastico.
Inoltre, per poter usufruire della riduzione della sanzione è necessario che:
Altra cosa da tener presente, fondamentale per le sanzioni ridotte, è quella di dare prova dell’avvenuto pagamento delle multe, dell’avvenuta regolarizzazione, di contributi e premi entro tre mesi dalla comunicazione dell’appuramento dell’infrazione.
Sono state anche previste sanzioni inerenti ad infrazioni in tema di orario di lavoro, ovvero:
Per di più, l’art. 22 del D.Lgs. 151/2015 ha modificato gli importi delle somme aggiuntive dovute ai fini della revoca del provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale, nella misura di 2.000 euro, per le sospensioni conseguenti all’impiego di lavoratori “in nero”, e di 3.200 euro, per le ipotesi di sospensione per gravi e reiterate violazioni in materia di salute e sicurezza.
L’importo residuo (rispettivamente 2.400 e 1.500 euro), maggiorato del 5% (rispettivamente 120 e 75 euro), deve essere versato entro 6 mesi dalla data di presentazione dell’istanza di revoca.
Per completezza, ricordiamo la disciplina in esame consente ai datori di lavoro di ottenere la revoca della sospensione sulla base del rispetto di particolari condizioni. In particolare, in caso di sospensione per gravi e reiterate violazioni in materia di sicurezza sul lavoro è necessario:
Circolare n.26 del 12/10/2015 del Ministero del Lavoro (536,3 KiB, 585 download)
NEWSLETTER LAVORO n. 729 del 12 maggio 2016 settimana dal 5 all’11 maggio |
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Sono tre martiri gloriosi, molto venerati dal popolo cristiano.
Da un frammento dell’epigrafe composta dal Papa S. Damaso e posta sulla tomba dei martiri si sa che i primi due erano pretoriani di Nerone ed eseguivano le uccisioni che il tiranno loro imponeva. Dice l’epigrafe: « Nereo ed Achilleo martiri si erano ascritti alla milizia ed esercitavano l’ufficio crudele di attendere gli ordini del tiranno, pronti ad eseguirli, perché il terrore ve li costringeva. Miracolo della fede! Essi depongono all’istante il furore, si convertono, abbandonano il campo dello scellerato loro duce, gettano via gli scudi e le corazze, i dardi insanguinati e confessano la fede di Cristo, si rallegrano di testimoniare il trionfo… Apprendete quanto possa la gloria di Cristo! ».
I loro atti ci dicono che furono convertiti da S. Pietro: difatti i pretoriani ebbero più volte relazioni con gli Apostoli. Probabilmente il martire Nereo è quello stesso che S. Paolo nella lettera ai Romani (c. XXI, 15) dice di salutare.
Appena convertiti, dal servizio dall’imperatore passarono a quello di Flavia Domitilla, nobile vergine romana, nipote del console Flavio Clemente, anch’egli martire per la fede e parente dell’imperatore Domiziano. E con essa i due dopo le faccende domestiche s’intrattenevano nella preghiera e in discorsi spirituali.
Scoperti cristiani, furono mandati in esilio con la nobile loro padrona nell’isola di Ponza, ove continuarono la pratica della penitenza e della preghiera. Si fabbricarono tre cellette in attesa del martirio che presentivano non lontano.
Salito al trono Traiano, questi richiamò a Roma molti cristiani esiliati da Domiziano, tra cui S. Domitilla e Nereo ed Achille° suoi domestici, per costringerli a sacrificare agli dei. Ma la matrona romana e i due servi ricusarono. Perciò furono condannati e subirono il martirio a Terracina. I loro corpi furono trasportati nel cimitero della via Ardeatina a mezzo miglio da Roma nei possedimenti di Flavia Domitilla.
S. Pancrazio, altro glorioso martire che la Chiesa oggi festeggia, nacque nella Frigia da nobili genitori. Quando la famiglia venne a Roma, egli contava quattordici anni e ben presto fu istruito e battezzato nella nostra fede.
Scoperto quale cristiano, subì con entusiasmo il martirio sotto Domiziano. Il suo corpo venne seppellito dalla matrona romana Ottavilla in un suo campo sulla via Aurelia dove sorge la chiesa intitolata al suo nome.
Il culto di S. Pancrazio si estese molto anche fuori di Roma e in suo onore sorsero nella città eterna due monasteri. Nel Medio Evo vigeva l’uso di pronunziare i giuramenti solenni sulla tomba di questo Santo perché la sua innocenza, consacrata dal martirio, ne garantisse la veracità.
PRATICA. Dice S. Gregorio Magno in un panegirico: «Questi santi… hanno disprezzato il mondo perchè aspiravano a beni migliori ed eterni». Imitiamoli se vogliamo giungere alla felicità eterna.
PREGHIERA. La confessione dei tuoi santi martiri Nereo, Achilleo, Domitilla e Pancrazio, deh! Signore, ti riesca gradita e ci renda degni del tuo servizio.