Bilancio inps

Bilancio sociale Inps: il disavanzo a 9,78 mld di euro

Il bilancio sociale dell’Inps, edizione 2012 chiude con un disavanzo di 9,78 miliardi di euro, non solo per effetto dell’incorporazione dell’Inpdap, ma anche della crisi. 

In cinque anni il  calo del reddito disponibile è stato di 18 miliardi di euro, causato sia dalla riduzione dei redditi primari per 40 miliardi sia da un aumento del prelievo fiscale pari a 12 miliardi, per un totale di 52 miliardi.  Un crollo  compensato parzialmente da 35 miliardi di prestazioni sociali Inps.

(fonte inca)

Il bilancio sociale 2012 dell’Istituto previdenziale pubblico, presentato ieri alla presenza del ministro del lavoro Enrico Giovannini conferma un’ulteriore crescita dei trasferimenti sostenuti per finanziare gli ammortizzatori sociali, che hanno tutelato il reddito di quasi 4 milioni di lavoratori e lavoratrici, mentre nel primo anno di applicazione della riforma Fornero la spesa per pensioni segna il passo.

L’anno scorso le uscite correnti sono aumentate di circa 8 miliardi di euro (+2,6 per cento) da 308 a 315 miliardi. Un salto determinato dalle maggiori prestazioni, ma anche da una crescita del 15 per cento dei contributi fiscalizzati alle imprese, la cosiddetta contribuzione figurativa che vale quasi la metà della spesa per ammortizzatori sociali (10,1 miliardi contro i 12,6 di sussidi pagati l’anno scorso).

Nel 2012, le entrate contributive si sono ridotte di 2,5 miliardi di euro mentre sono aumentati di 9,7 miliardi (+11,6 per cento) i trasferimenti dello Stato.

La spesa per ammortizzatori sociali è aumentata di circa il 19 per cento rispetto all’anno precedente, passando da 19,1 a 22,7 miliardi di euro.

Questa spesa è stata coperta solo per il 37,5 per cento dai contributi di lavoratori e imprese e per il resto dallo Stato.

Per quanto riguarda le pensioni, si conferma la riduzione delle nuove prestazioni previdenziali (-7,4 per cento), con un risparmio di 9,3 miliardi.

Metà delle nuove pensioni in pagamento l’anno scorso (1.146.340 in tutto: 55 per cento previdenziali e il 45 per cento assistenziali) sono andate a lavoratori usciti dal settore privati, il 20 per cento dal pubblico (130 mila), il 22 per cento dal settore autonomo e il 3,3 per cento agli iscritti alla gestione separata (parasubordinati).

Gli importi oscillano dai 1.300 euro mensili per gli autonomi ai 2.000 di un dipendente andato in pensione di anzianità, agli 894 euro medi mensili per chi ha una pensione di vecchiaia.

Complessivamente, la metà dei pensionati Inps percepisce una pensione al di sotto dei mille euro al mese; di questi, 2,26 milioni non arriva ai 500 euro. Solo 650 mila pensionati hanno una prestazione superiore a 3.000 euro.  

Bilancio inpsultima modifica: 2013-12-06T18:34:23+01:00da vitegabry
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