Lavorare all’estero


Avviso

Informiamo che a partire dal 1° febbraio 2013 le richieste di “autorizzazione per lavoro all’estero” ai sensi della Legge n.398/1987 potranno pervenire solo attraverso la nuova procedura informaticapresente sul Portale.
 L’azienda, previa registrazione al Portale, dovrà accedere all’area riservata e alla voce di menu dedicata al servizio (“autorizzazione lavoro estero”).  
A partire da tale data l’ufficio competente potrà ricevere solo le domande di autorizzazione formulate secondo le istruzioni presenti nel servizio richiamato.
Per informazioni di carattere tecnico relative all’accesso al sistema scrivere aclic4help@lavoro.gov.it



Le aziende operano in un’area geografica globale dove stimoli e minacce della concorrenza sollecitano continuamente la domanda di forza lavoro altamente qualificata. Le imprese sono interessate a cercare forza lavoro oltre i confini nazionali, facendo sì che la mobilità diventi mezzo per conciliare la domanda di competenze con le esigenze di un mercato del lavoro in rapida evoluzione.

Il datore di lavoro può ricorrere al mercato del lavoro europeo per:

  • coprire posti vacanti per profili complessi, specializzati, difficili da reperire
  • integrare forza lavoro esistente con personale di diversa formazione e altri livelli di competenze
  • utilizzare le conoscenze locali dei dipendenti europei per ampliare il proprio portafoglio clienti.

Il diritto a lasciare il proprio Paese per ragioni professionali è uno dei diritti fondamentali dei cittadini, sancito dalla Costituzione Italiana all’art 35 comma 4, per cui la Repubblica Italiana riconosce “la libertà di emigrazione, salvo gli obblighi stabiliti dalla legge nell’interesse generale, e tutela il lavoro italiano all’estero”. 

A livello europeo la mobilità professionale può contare, dal 1993, su una rete di servizi pubblici per l’impiego EURES
 (European Employment Services) che, gratuitamente, supporta lavoratori e aziende nella loro ricerca di lavoro e lavoratori.
Il servizio è presente in 31 Paesi dello Spazio Economico Europeo: Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Repubblica Ceca, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Ungheria, Irlanda, Islanda, Italia, Lettonia, Liechtenstein, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia, Regno Unito, Norvegia, Svizzera. 

Non appena terminate le procedure di adesione, il servizio Eures sarà disponibile anche in Croazia.

Per quanto riguarda invece l’assunzione di personale italiano da parte di aziende italiane con sedi in paesi che non appartengono alla Comunità Europea, i principi che ne disciplinano le procedure sono contenuti nellaLegge 3 ottobre 1987 n. 398

Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha creato, in via sperimentale, un data base che raccoglie tutti i cittadini italiani che intendono lavorare in un Paese extra UE ed al quale possono attingere le aziende italiane che desiderano assumere i loro connazionali nelle proprie sedi estere.

Grazie al servizio Lista italiani all’estero, quindi, le aziende possono trasferire in un Paese estero extra Ue i propri lavoratori o assumerne di nuovi presso le proprie sedi all’estero secondo precise autorizzazioni e procedure

Per conoscere come intraprendere un’attività, gestire ed espandersi all’interno del mercato europeo, Your Europe fornisce una guida pratica, costantemente aggiornata.

Per ulteriori chiarimenti riguardanti i lavoratori all’estero consultare l’apposita pagina dedicata alle FAQ.

Lavorare all’esteroultima modifica: 2013-08-22T16:45:50+02:00da vitegabry
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