NEWS
Le migrazioni internazionali hanno un ruolo importante nel configurare dimensione e struttura della popolazione nella maggior parte degli Stati europei. L’aumento della popolazione totale negli ultimi anni è stato infatti principalmente causato dagli elevati tassi di migrazione netta (numero totale di persone immigrate meno il numero totale di persone emigrate).
Negli ultimi 4 anni la popolazione degli Stati Ue è cresciuta, in media, di 1,7 milioni l’anno, solo per effetto dei flussi migratori. Anche se, globalmente, l’immigrazione verso gli Stati membri dell’Ue è in diminuizione e l’emigrazione in aumento, il saldo migratorio è ancora positivo e spiega, da solo, il 71% dell’aumento totale della popolazione. Le stime Eurostat indicano che la tendenza alla diminuizione dei flussi migratori verso gli Stati membri dell’Ue, iniziata nel 2008, continua anche nel 2009. Una tendenza analoga è stata osservata nella maggior parte degli Stati membri anche sulla base delle statistiche sui permessi di soggiorno e di lavoro rilasciati a cittadini extracomunitari.
In molti Stati membri dell’Ue l’immigrazione non vuol dire soltanto aumento della popolazione totale, ma anche una popolazione molto più giovane. Se la struttura per età della popolazione totale degli Stati membri dell’UE somiglia infatti al profilo di un “cipresso”, (vedi figura) dove tronco, chioma e punta sono più o meno equivalenti, quella della popolazione immigrata – molto più giovane – è ben rappresentata dal profilo di un “albero di natale”: tronco stretto e corto (pochi bambini), chioma larghissima verso il basso (moltissimi giovani), punta esile (pochissimi anziani).
Il paese Ue dove si registra il più grande numero di immigrati in un anno è la Spagna (726 000). Germania, Regno Unito e Italia hanno anche loro ricevuto più di mezzo milione di immigrati. Complessivamente, questi quattro paesi rappresentano più dei due terzi (67%) di tutti gli immigrati dell’Ue. È ovvio però che a ricevere più immigrati siano i paesi più grandi e con una popolazione maggiore. Comparando infatti il numero di immigrati con la popolazione totale di ciascun paese (immigrati per 100 abitanti), le cifre appaiono ben diverse. Il paese con il più alto tasso d’immigrazione in rapporto alla popolazione è infatti il Lussemburgo (3,8%), seguito da Malta e Cipro. Al quarto posto la Spagna (1,7%), che è quindi il primo tra i “grandi paesi”. Il regno Unito è al 11° posto (0,9%), l’Italia al 12° (0,8%), la Germania al 14° (0,7%).
La Germania ha registrato il numero più alto di emigranti (738000, con conseguente saldo migratorio negativo), seguita dal Regno Unito con 427000 e dalla Spagna con 266000. È ovvio che in questi casi si tratta soprattutto di nuove migrazioni, ossia di cittadini stranieri, o di origine straniera, che tornano nel loro paese d’origine o che migrano verso altri Stati. L’emigrazione vera e propria è invece un fenomeno importante per Romania la Polonia. Ma ad emigrare in uno Stato membro non sono solo i cittadini stranieri. L’immigrazione comprende infatti sia cittadini stranieri, sia i migranti nazionali che ritornano. Più di mezzo milione di immigrati, ovvero il 15% del totale, sono cittadini del paese in cui sono andati a vivere.