Al via il decreto flussi

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Annuo nuovo… nuova lotteria

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E’ partito il 17 gennaio, non senza problemi, l’iter per ottenere nuovi permessi di soggiorno. E’ possibile quindi registrarsi online sul sito www.interno.it dove si può scaricare l’applicativo per registrarsi e compilare le domande per l’ingresso dei lavoratori extracomunitari (non stagionali) in base al decreto flussi 2010. In totale sono circa 100mila i nuovi ingressi che saranno autorizzati. Ed è vietato sbagliare: il ministero raccomanda vivamente di utilizzare il modulo giusto, poiché in caso di errore non sarà possibile modificare la domanda con la conseguenza che l’istanza verrà rigettata.

Due settimane di tempo per iscriversi, poi il primo invio delle richieste scatterà il 31 gennaio dalle ore 8: chi prima arriva avrà più possibilità di successo. Quel giorno sarà possibile spedire le domande per i lavoratori subordinati dei paesi che hanno stipulato accordi con l’Italia e che quindi godono di 52.080 ingressi riservati (Albania, Algeria, Bangladesh, Egitto, Filippine, Ghana, Marocco, Moldavia, Nigeria, Pakistan, Senegal, Somalia, Sri Lanka, Tunisia, India, Perù, Ucraina, Niger e Gambia). Il secondo click day è fissato per il 2 febbraio sempre dalle 8, quando sarà possibile inviare le domande relative a 30mila colf e badanti. Dal 3 febbraio, infine, sempre a partire dalle 8 del mattino, si potranno inviare le domande per tutti i restanti settori, riservate ad 11mila ingressi.

Forse per l’enorme quantità di accessi, forse per alcuni errori nel software per la compilazione delle domande, ma il primo giorno dopo poco più di un’ora e mezza dall’apertura della parte dedicata alle domande non sono stati Al via ilpochi i problemi segnalati dagli utenti pronti a compilare i moduli. Lo denuncia il “Progetto Melting Pot Europa” che ha pubblicato una guida completa per orientarsi in questa giungla legislativa. Sul sito sono segnalati errori nei campi da compilare e sessioni che scadono continuamente. “Attendiamo nelle prossime ore – si legge – la risoluzione di queste problematiche che nulla di buono fanno prevedere per la delicata procedura di assunzione tramite il decreto flussi”.

Per presentare la richiesta, gli irregolari devono “uscire” dall’Italia e provare a rientrare da regolari. Ma i pochi posti disponibili non riescono a supportare le domande, sempre in numero maggiore rispetto alle vere opportunità lavorative. La Cgil e il patronato Inca, pur mantenendo “profonde critiche” al decreto flussi, “offriranno ancora una volta la loro consulenza e il loro servizio ai lavoratori immigrati, e ai loro datori di lavoro, che intendono presentare la domanda”. Così il segretario confederale della Cgil, Vera Lamonica, e il presidente dell’Inca, Morena Piccinini.

In realtà, sostengono le due dirigenti sindacali, “i datori di lavoro presentano la domanda per lavoratori già presenti nel nostro Paese e, nel caso dell’esito positivo della domanda, il lavoratore deve rientrare nel suo Paese d’origine e chiedere il visto per motivi di lavoro con il rischio di essere segnalato dalla polizia di frontiera al momento d’uscita dal paese, così come previsto dalla legge 94/2009 che introduce l’aberrante reato di clandestinità”.

Al via il decreto flussiultima modifica: 2011-01-20T11:13:00+01:00da vitegabry
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