Indagine della Comunità di S.Egidio sui non autosufficienti

Come curarsi a casa

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A Napoli aumenta il numero di anziani che vivono in condizioni di povertà e non autosufficienza, ma diminuiscono i servizi. Lo dimostra un’indagine elaborata dalla Comunità di Sant’Egidio che promuove dal 2006 a Napoli, dopo le città di Novara, Messina, Savona, Livorno, Roma e Catania, il programma “A casa è meglio” finanziato dal comune (e da Enelcuore fino al 2009).

Dai dati emerge che in Campania – dove si registra la più bassa aspettativa di vita del territorio nazionale – l’assistenza domiciliare copre un fabbisogno minino, raggiungendo appena lo 0,5 % degli ultrasessantacinquenni e collocando la regione all’ultimo posto per numero di anziani utenti di servizi e strutture. Nato per rispondere alle loro esigenze e, al contempo, proporre un modello di cure domiciliari, il progetto prevede una serie di interventi di prevenzione, protezione, assistenza e sostegno (rivolti agli anziani e alle loro famiglie) nel rione Sanità, zona di Napoli caratterizzata da una presenza significativa di anziani poveri e, spesso, isolati dal resto del quartiere.
 
Nell’ambito del programma è stata realizzata anche la guida “Come curarsi a casa”, un vademecum che raccoglie indirizzi e informazioni utili per gli anziani e per le loro famiglie su tutti i servizi disponibili, dai sussidi che si possono ottenere, al dischetto H per disabili, dalle richieste per l’assistenza domiciliare integrata, la carta d’identità a domicilio e gli altri iter praticabili, alle associazioni presenti sul territorio.
 
I risultati del progetto sono stati presentati nel corso di un incontro organizzato nel capoluogo campano dalla Comunità di Sant’Egidio venerdì scorso. Anziani e disabili non protestano certo in maniera violenta o clamorosa, ma affrontare le emergenze solo quando esplodono non è una scelta inadeguata (sul piano sanitario, sociale e umano) e alla fine anche costosa? Ci sono nuove sfide a cui bisogna rispondere, secondo gli organizzatori, con scelte coraggiose ed efficaci: aiutare gli anziani ad invecchiare a casa propria è la nuova frontiera. Migliorare la qualità della vita degli anziani, sostengono da Sant’Egidio, è un grande investimento di civiltà e di cultura ed è anche un segno di speranza di cui Napoli ha profondamente bisogno. Ecco, dunque, la proposta dell’associazione: attuare un sistema di protezione sociale attorno all’anziano e alla sua casa, coinvolgendo, in una rete di prossimità, diversi soggetti. Un appello sottoscritto dagli stessi anziani, come Maria che in una lettera aperta per evitare l’istituto scrive: “Aiutate me e tutti gli anziani a restare a casa, forse vivrò di più, sicuramente vivrò meglio”.

Redattore sociale

Indagine della Comunità di S.Egidio sui non autosufficientiultima modifica: 2011-01-20T11:23:11+01:00da vitegabry
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