Archivi giornalieri: 8 novembre 2017

Pensioni anticipate

Pensioni anticipate, ecco quali sono le principali categorie di accesso

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In attesa di nuovi aggiornamenti sulle pensioni di vecchiaia del prossimo triennio, ecco le principali categorie alle pensioni anticipate.

Continuano i lavori del Governo per completare la nuova riforma delle pensioni e stabilire i requisiti principali per richiedere la pensione di vecchiaia a partire dal prossimo triennio. Tuttavia, è da considerare come siano presenti anche altre importanti categorie che ad oggi possono accedere alla pensione anticipata.

Trale principali? I lavoratori precoci, gli addetti ai lavori usuranti, i lavoratori notturni e in caso di invalidità superiore all’80%.

Legge di Bilancio 2018, i lavori del Governo sulla pensione di vecchiaia per il prossimo triennio

Se al 2017 i requisiti minimi per richiedere la pensione di vecchiaia non superano i 67 anni, per il prossimo triennio potrebbero esserci delle importanti novità. Aumentando le aspettative di vita secondo le ultime statistiche dell’Inps, infatti, l’età minima della pensione potrebbe subire un primo aumento già a breve. Tuttavia, si attendono nuovi sviluppi da parte del Governo sui prossimi passi.

La Legge di Bilancio 2018 è passata al Senato e in questa settimana sono previsti anche diversi incontri tra i sindacati per stabilirne i contenuti definitivi.

Tra i principali punti al vaglio? Innanzitutto, la già citata soglia minima di età per poter accedere alla pensione di vecchiaia. Si attendono poi aggiornamenti rispetto alle categorie incluse nei lavori usuranti. Per le stesse, potrebbe essere prevista l’esclusione dalla soglia minima di 67 anni per richiedere la pensione di vecchiaia. Aggiornamenti attesi, anche rispetto a nuove valutazioni da parte dell’Inps dei soggetti che potranno accedere alla pensione anticipata nel 2018.

Cosa è la pensione anticipata? E quali soggetti possono già richiederla?

Cosa si intende per pensione anticipata? E’ una misura che prevede per i richiedenti di poter presentare una domanda di pensione senza il requisito minimo dell’età anagrafica. Tuttavia, è necessario che si presentino dei minimi sul numero di contributi maturati. Ad oggi, è previsto per gli uomini, un minimo di contributi pari a 42 anni e 10 mesi e per le donne, di un minimo di contributi pari a 41 anni e 10 mesi.

La pensione anticipata, ad esempio, può essere richiesta dai lavoratori precoci, ossia una particolare categoria lavoratrice che possiede almeno 12 mesi di contributi prima del compimento dei 19 anni di età. Tali soggetti, presentano degli immediati requisiti per la pensione anticipata e la possibilità di poter presentare domanda anche con 41 anni di contributi. E’ necessario, essere appartenenti anche a categorie specifiche come ape sociale o lavoratori gravosi.

Vi è poi la RITA, la rendita integrativa anticipata, oggetto anche dei nuovi interventi della Legge di Bilancio 2018. Quest’ultima, in particolare, potrà essere richiesta anche laddove non si abbiano ancora 63 anni di età, purchè vi siano almeno in attivo 20 anni di contributi.

Altre categorie incluse nella possibilità di richiedere una pensione anticipata

La pensione anticipata, può ad oggi essere richiesta anche per categorie più specifiche come gli invalidi con una invalidità riconosciuta superiore all’80%, per gli addetti ai lavori usuranti e per i lavoratori notturni. Per tali categorie, infatti, in base ad uno specifico decreto è prevista la possibilità di poter richiedere la pensione anticipata. E’ necessario, però, essere in possesso dei requisiti minimi come 35 anni di contributi e almeno 61 anni e 7 mesi di età.

San Goffredo di Amiens

 

San Goffredo di Amiens


Nome: San Goffredo di Amiens
Titolo: Vescovo
Ricorrenza: 08 novembre

San Goffredo, Vescovo di Amiens, fu quasi contemporaneo di Goffredo di Buglione, « Avvocato del Santo Sepolcro ». Al tempo della Crociata, egli era giovinetto. Nato da genitori benestanti e devoti, era entrato nell’Abbazia di Monte San Quintino. Vi acquistò una profonda preparazione spirituale, e presto il giovanissimo monaco si distinse come esempio di una austerità piuttosto rara per quei tempi.

Era un devoto dei due Santi calzolai Crispino e Crispiniano. Quando poteva, il 25 ottobre, giorno della loro festa, si recava a Soissons, nel monastero a loro intitolato. Quei monaci celebravano la ricorrenza mangiando e bevendo più del conveniente. Si ricorda perciò un giorno in cui San Goffredo, ancora novizio, uscì in un severo rimprovero e rifiutò di sedersi alla loro mensa.

Fu ordinato sacerdote. Divenne Abate di un altro monastero, a Nogent. Abate zelante, amministratore ottimo. E di cristallina integrità, in tempi di simonia e di compromessi morali. Per i meriti spirituali, e non per tornaconto politico, i feudatari ed il Re lo elessero allora Vescovo di Amiens.

Entrò in città a piedi nudi, in abito da pellegrino, evitando ogni pompa. In tempi nei quali i Vescovi erano considerati soprattutto come potenti signori di città, il suo esempio suscitò un’impressione profonda e consolante.

Goffredo, anzi, come si diceva anticamente, Gottifredo, è nome germanico che significa « pace di Dio ». Un nome devoto e spirituale, insolito tra i nomi germanici, quasi tutti di origine guerresca e paganeggiante. San Goffredo, da Vescovo, cercò senza riposo di ristabilire nella diocesi quella pace di Dio a cui il suo nome accennava. Pace di Dio, che significava spesso guerra da parte di chi non vuole accettare i precetti divini insegnati dalla Chiesa.

E nemici della pace di Dio ce n’erano dappertutto. Ce n’erano tra popolo e tra i feudatari; ce n’erano anche tra i religiosi e i sacerdoti. Perciò la vita del Vescovo San Goffredo fu difficile, la sua attività di riformatore e pacificatore, continuamente ostacolata. Si tentò perfino di avvelenarlo, ma il veleno fece morire un cane, e la povera bestia salvò così la vita del Vescovo.

Un giorno di Natale, i signori del luogo portarono al Vescovo, come di consueto, le loro ricche offerte. Egli le rifiutò, perché l’aspetto di quei gentiluomini era troppo mondano, come troppo frivola era la loro condotta.

Intanto la città di Amiens cercava di organizzarsi in libero Comune, scrollando il giogo dei feudatari. In molte città, i Vescovi, eletti dai feudatari, e gelosi dei propri privilegi temporali, appoggiavano la causa di chi aveva in mano la potenza delle armi e quella del denaro. San Goffredo, invece, fu con il suo popolo, appoggiando l’iniziativa comunale. Il tentativo fallì. I feudatari tornarono in possesso della città, e la vita del Vescovo che amava la giustizia più del proprio tornaconto divenne ancora più difficile.

Il 25 ottobre del 1115, egli era, come al solito, a Soissons, presso la Chiesa dei Santi Crispino e Crispiniano. Partendo, s’ammalò, e dovette essere riportato indietro. L’8 novembre morì, nell’Abbazia dedicata ai due Santi calzolai. Fu sepolto in quella chiesa, ma dovettero passare quattro secoli, prima che le reliquie di San Goffredo, Vescovo di contrastata e difficile vita, ricevessero anch’esse il culto riservato ai Santi.