Archivio mensile:marzo 2017

Lavoro e Fisco

 
Oggi alle 11:32

INPS: circolari e messaggi

Le inviamo gli ultimi Messaggi Hermes pubblicati sul sito www.INPS.it > Informazioni > INPS comunica > normativa INPS: circolari e messaggi

C

Circolare numero 64 del 21-03-2017

Convenzione per adesione tra l’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale e – l’Ente Bilaterale del Terziario “EBILTER”, avente ad oggetto la riscossione dei contributi da destinare al finanziamento dell’Ente Bilaterale

Continua a leggere →

 

C

Circolare numero 63 del 21-03-2017

Convenzione per adesione tra l’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale e L’Ente Bilaterale Nazionale Sicurezza Antincendio, Installazione, Manutenzione, Progettazione e Formazione “EBSA”, avente ad oggetto la riscossione dei contributi da destinare al finanziamento dell’Ente Bilaterale

Continua a leggere →

 

M

Messaggio numero 1274 del 21-03-2017

Avvio dell’attività di accertamento ai fini della concessione di cure balneo-termali in regime di Assicurazione Generale Obbligatoria.

Continua a leggere →

 

M

Messaggio numero 1330 del 24-03-2017

avvio attività termale 2017. Trasmissione elenchi strutture convenzionate.

Continua a leggere →

 

M

Messaggio numero 1324 del 24-03-2017

Fondo territoriale intersettoriale della Provincia autonoma di Trento. Pagamento diretto dell’assegno ordinario. Istruzioni operative e contabili.

Continua a leggere →

San Ruperto

 
San Ruperto

Nome:
 San Ruperto

Titolo:
 Vescovo

Ricorrenza:
 27 marzo

Ruperto nacque in una nobile famiglia di origini irlandesi imparentata con i Merovingi, alla fine del VII secolo. Dopo aver ricevuto un’educazione monastica, operò per l’evangelizzazione della Baviera ancora idolatra. Fu primo vescovo itinerante, di Salisburgo, di cui oltretutto promosse lo sviluppo delle saline. Fu vescovo di Worms e poi di Ratisbona. Svolse il suo apostolato nel monastero da lui fondato, attorno al quale nacque poi e si sviluppò la città di Salisburgo. Morì il 27 marzo dell’anno 718. Le sue reliquie sono oggi venerate nella cattedrale di Salisburgo.

Sant’ Emanuele

 

Sant' Emanuele

Nome:
 Sant’ EmanueleTitolo:
 Martire

Ricorrenza:
 26 marzo

La fama e anche la bellezza del nome di Emanuele non è legata ad un Santo, ma allo stesso Salvatore. Leggiamo infatti il Vangelo di Matteo, che dice, parlando della nascita del Bambino di Betlemme: « Tutto ciò avvenne affinché s’adempisse quanto aveva detto il Signore a mezzo del Profeta: Ecco, la vergine concepirà e darà alla luce un figlio, che sarà detto Emanuele ».

Il Profeta, a cui si richiama San Matteo, è il Profeta Isaia, il quale con queste parole luminose annunzia la venuta dei tempi nuovi e di colui che saprà « rigettare il male e scegliere il bene».
Ma che cosa vuol dire Emanuele? Lo ha chiarito lo stesso San Matteo: vuol dire « Dio è con noi ». E perciò l’attributo tipico, completo e consolante del Messia, cioè del vero inviato da Dio per la salvezza del suo popolo.

Veramente, in ebraico tale termine suona Immanuel. I Settanta, nella loro versione della Bibbia, l’hanno trasformato in parola greca, modificandone leggermente il suono, traducendo cioè Emmanuel. E come Emanuele è diventato per i cristiani nome proprio, come altri attributi di Gesù. «Emmanuele » è infatti il titolo glorioso di Gesù soprattutto nella sua Resurrezione, nell’avvenimento che suggella e prova come « Dio sia con lui », e anche « con noi », con il popolo cioè dei redenti da quella Redenzione e dei credenti in quella Resurrezione.

Perciò, più o meno consapevolmente, i genitori che impongono ad un figlio il nome di Emanuele, o ad una figlia quello di Emanuela, più che richiamarsi alla devozione di un Santo particolare, onorano Gesù con uno dei suoi più belli attributi, come accade anche per i nomi di Salvatore e di Crocifisso.

Nonostante ciò, esiste anche un Sant’Emanuele, che la Chiesa festeggia oggi insieme con Quadrato e Teodosio, in un gruppo di quaranta Martiri d’epoca incerta. La loro storia è presto detta. Pare che fossero originari dell’Oriente, e in tempi di persecuzione, il primo di essi, Quadrato, che era Vescovo, venne allontanato dalla sua diocesi e diffidato di proseguire la sua opera. Egli seguitò però a predicare, a battezzare, ad assistere i fedeli, fino a che non venne catturato e condannato a morte.

Dietro il suo esempio, altri 39 cristiani, uomini e donne, giovani e vecchi, ricchi e poveri, si presentarono al governatore della provincia dichiarando la loro fede. Furono tormentati nella speranza di vederli apostatare, e poiché nessuno cedette, tutti furono messi a morte.

Anche negli antichi menologi greci, Emanuele viene talvolta chiamato Manuele o Manuel, diminutivo che è restato molto diffuso, specialmente in Spagna: tanto da apparire, ormai, come un nome tipicamente spagnolo.

Osservatore Romano

 

Un messaggio
per l’Europa

 
 

 

Un messaggio forte per l’Europa e la visita a uno dei suoi centri più emblematici e vitali. All’incontro con i leader del continente, ricevuti in Vaticano da Papa Francesco, è infatti seguito poche ore più tardi il viaggio nella diocesi di Milano, tanto breve quanto fitto e intenso di appuntamenti. Nel sessantesimo anniversario dei trattati che avviarono il processo di unificazione europea, proprio quando la crisi continua a gravare su un’umanità che avverte paura e smarrimento di fronte a nuovi scenari, per la verità non proprio imprevedibili.

Al termine dell’udienza la foto di gruppo nella Cappella Sistina

La parola del Pontefice è stata forte perché realistica e al tempo stesso aperta con fiducia al futuro. E sembra che ci volesse un Papa per la prima volta venuto dall’America, con origini familiari radicate in Italia, per pronunciare questa parola. Bergoglio ha infatti scelto di parlare di memoria e di speranza, sottolineandone il legame inscindibile. «Non si può comprendere il tempo che viviamo senza il passato, inteso non come un insieme di fatti lontani, ma come la linfa vitale che irrora il presente» ha scandito, introducendo una riflessione sul significato dell’anniversario.

Nel discorso papale è facile riconoscere una linea basata sull’intreccio persuasivo di richiami ai padri fondatori dell’unificazione europea. Un processo nato per esigenze economiche, ma con la coscienza, allora chiara, di «un modo di concepire l’uomo a partire dalla sua dignità trascendente e inalienabile», come sottolineò Alcide De Gasperi in uno degli ultimi discorsi, nella fedeltà «allo spirito di solidarietà europea» evocato alla firma dei trattati.

Nel 1957 l’Europa si stava rialzando dalle conseguenze della guerra mondiale, tra cui spiccava la cappa soffocante dell’«innaturale barriera che dal Mar Baltico all’Adriatico divideva il continente». Ma oggi il benessere economico, che all’Europa «ha tarpato le ali», ha finito per cancellare la memoria della ricostruzione, della «fatica» che è stata necessaria per abbattere quel muro e persino del «più lungo tempo di pace» conosciuto dall’Europa negli ultimi secoli.

Bisogna allora tornare allo spirito di servizio, alla passione politica e «alla consapevolezza che “all’origine della civiltà europea si trova il cristianesimo”, senza il quale i valori occidentali di dignità, libertà e giustizia risultano per lo più incomprensibili» ha detto il Papa citando ancora De Gasperi. E oggi questi «valori continueranno a trovare piena cittadinanza se sapranno mantenere il loro nesso vitale con la radice che li ha generati. Nella fecondità di tale nesso sta la possibilità di edificare società autenticamente laiche, scevre da contrapposizioni ideologiche» ha continuato il Pontefice. Aggiungendo che in queste società tutti, senza distinzione di origine, credenti e non credenti insieme, trovano posto.

È questa la via da percorrere per superare la sfiducia in un’Europa vista solo come «insieme di regole da osservare» e per vivere le crisi di oggi come sfide e occasioni. Aprendosi, come il continente ha sempre fatto nella sua storia, e vivendo la solidarietà come «efficace antidoto ai moderni populismi». Tornando cioè a una politica degna di questo nome, per «ricominciare a pensare in modo europeo»