Archivi giornalieri: 15 marzo 2017

Bonus sud e bonus garanzia giovani, al via le domande Irpef: cos’è, chi la paga, scaglioni, calcolo e tutto quello che c’è da sapere Referendum su voucher e appalti, si vota il 28 maggio 2017

Bonus sud e bonus garanzia giovani, al via le domande

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Dal 15 marzo si possono richiedere Bonus sud e bonus Garanzia giovani. Ecco come fare domanda e come vengono assegnati i fondi.

Dal 15 marzo è possibile inviare tramite il portale INPS le richieste di Bonus sud e bonus Garanzia giovani.

Con la circolare 40 e la circolare 41 l’INPS ha fornito le indicazioni per l’applicazione degli incentivi all’assunzione denominati “Bonus sud” e “Bonus Garanzia giovani” previsti dal Decreto Direttoriale del Min. Lavoro 394/2016 e s.m.i. e dal Decreto Direttoriale del Min. Lavoro 367/2016 e s.m.i.

 

Dal 15 marzo 2017, data in cui scriviamo, si può accedere alle domande, ovvero alle prenotazione degli incentivi, nell’area riservata a Consulenti e Aziende.

Nell’applicazione “DiResCo – Dichiarazioni di Responsabilità del Contribuente”, sono disponibili i moduli di istanza on-line “OCC.GIOV.” e “B.SUD” per l’inoltro delle domande preliminari di ammissione ai benefici e la prenotazione delle risorse relative agli incentivi.

Bonus sud e bonus Garanzia Giovani, assegnazione dei fondi

Come spiegato nelle rispettive circolari il bonus Sud e il Bonus Garanzia Giovani saranno assegnati secondo le disponibilità dei fondi stanziati, rispettivamente 430 milioni di euro per il Bonus Sud e 200 milioni di euro per il Bonus Garanzia Giovani.

L’INPS spiega quindi che le istanze che perverranno dal 15 al 30 marzo non verranno elaborate entro il giorno successivo all’inoltro, ma saranno oggetto di un’unica elaborazione cumulativa posticipata. Le istanze saranno quindi ordinate in ordine cronologico di assunzione e in ordine di invio della domanda stessa:

  • le richieste relative alle assunzioni effettuate tra il 1° gennaio e il 14 marzo dovranno essere inviate entro il 30 marzo 2017 e per tali richieste la verifica delle disponibilità dei fondi sarà effettuata secondo l’ordine cronologico di decorrenza dell’assunzione.
  • le richieste relative alle assunzioni effettuate dal 15 marzo 2017 la verifica delle disponibilità dei fondi sarà effettuata secondo il criterio generale, costituito dall’ordine cronologico di presentazione dell’istanza stessa.

Dopo il 30 marzo 2017 sarà comunque possibile inviare istanze per assunzioni effettuate tra il 1° gennaio 2017 e il 14 marzo 2017, ma per tali istanze la verifica delle disponibilità dei fondi sarà effettuata secondo il criterio generale, costituito dall’ordine cronologico di presentazione dell’istanza stessa.

Per maggiori informazioni sul funzionamento degli incentivi e per reperire il testo delle circolari vi rimando alla lettura dei nostri precedenti articoli:

Irpef

Irpef: cos’è, chi la paga, scaglioni, calcolo e tutto quello che c’è da sapere

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Che cos’è l’IRPEF e come si calcola? A questa e ad altre domande cerchiamo di dare una risposta in modo semplice ed esaustivo nella guida all’IRPEF

L’ Irpef, acronimo di Imposta sul Reddito Persone Fisiche, è un’imposta diretta, personale e progressiva.

Questa definizione di Irpef ne sottintende altre, necessarie alla piena comprensione dell’argomento. Andando con ordine, un’imposta si definisce diretta quando colpisce, appunto, direttamente la ricchezza, quindi il reddito, ed è altresì personale essendo dovuta da tutti i soggetti (che producono reddito) residenti in Italia.

 

Ma la caratteristica che contraddistingue questa imposta è la progressività: la quota percentuale di reddito assorbita dall’imposta aumenta in proporzione al reddito stesso.

Presupposto fondamentale perché si applichi il meccanismo dell’IRPEF è, però, che vi sia reddito, prodotti in una delle seguenti categorie:

  • redditi fondiari;
  • redditi di capitale;
  • redditi di lavoro dipendente;
  • redditi di lavoro autonomo;
  • redditi di impresa;
  • redditi diversi.

Uniche possibilità perché non vi sia applicazione di IRPEF, ossia un valore di reddito al di sotto del quale la persona fisica è esente da imposizione fiscale è avere le caratteristiche per la “No Tax Area”:

  • pensionati al di sopra dei 75 anni che abbiano un reddito complessivo inferiore agli 8.000 euro;
  • lavoratori dipendenti con reddito complessivo inferiore agli 8.174 euro all’anno.

Leggi anche: Bonus 80 euro

L’azzeramento dell’Irpef porta con sé quello delle relative addizionali regionale e comunale.

Abbiamo a questo punto definito l’IRPEF, individuato i soggetti coinvolti ed esclusi e la tipologia di reddito, prima di analizzare il meccanismo dell’imposta è necessario fare un’ulteriore precisazione: il fisco, infatti, consente ai contribuenti di ottenere “sconti” sulle imposte.

Deduzioni e detrazioni fiscali, cosa sono

Tali “sconti” si dividono in due categorie:

  • oneri “deducibili”: possono essere sottratti al reddito prima di calcolare l’imposta da pagare, diminuendo quindi la base imponibile su cui viene calcolata l’imposta;
  • oneri “detraibili”: possono essere sottratti direttamente alle imposte da pagare, diminuendo così l’importo delle stesse.

Se stringiamo il campo al reddito da lavoro dipendente, possiamo semplificare il concetto per meglio comprendere la differenza tra le due categorie.

Ipotizziamo un lavoratore dipendente con uno stipendio mensile di 2.000 euro:

  1. questo soggetto si vedrà calcolare l’imposta IRPEF al netto dei contributi previdenziali (corrispondenti al 9,19% del suo importo), quindi il suo imponibile fiscale sarà pari ad euro 1.816,20 (2.000 – 183,80);
  2. a questo punto si potrà procedere al calcolo dell’imposta su cui verranno applicate le detrazioni per lavoro dipendente e se in possesso dei requisiti anche per coniuge e figli a carico.

È evidente che se non fossero intervenuti questi “sconti” il nostro lavoratore dipendente avrebbe avuto una tassazione maggiore, in quanto avremmo considerato innanzitutto la sua base imponibile 2.000 euro.

A questo punto non resta che specificare il meccanismo proprio dell’IRPEF, individuando gli scaglioni di reddito e le relative percentuali di applicazione, ricordando che nulla è dovuto se il reddito è inferiore a euro 8.174.

Irpef, aliquote e scaglioni 2017

Gli scaglioni e le aliquote IRPEF da applicare al reddito imponibile sono cinque:

  • 1° scaglione, riguarda tutti i contribuenti che hanno un reddito compreso tra 0 e 15.000 euro: in questo caso l’aliquota Irpef prevista è pari al 23%;
  • 2° scaglione, comprende tutti cittadini con reddito tra 15.001 e 28.000 euro: in questo caso l’aliquota Irpef prevista è pari al 27%;
  • 3° scaglione, riguarda i redditi compresi tra 28.001 e 55.000 euro: in questo caso l’aliquota Irpef è pari al 38%;
  • 4° scaglione, coinvolge il reddito da 55.001 a 75.000 euro: in questo caso l’aliquota Irpef da corrispondere sulla parte eccedente la quota di 55.000 euro è pari al 41%;
  • 5° scaglione, interessa i soggetti con reddito oltre i 75.000 euro, per i quali l’aliquota Irpef applicata è del 43%.

Va ricordato che a partire dal secondo scaglione Irpef in poi, ossia in caso di reddito superiore a quello con aliquota Irpef base, le aliquote Irpef successive vengono applicate solo per la parte di reddito eccedente.

IRPEF come si calcola, esempio

Per fare un esempio: un soggetto con reddito pari a 20.000 euro dovrà corrispondere un’imposta pari a 3.450 euro (su 15.000 si applica l’aliquota del 23%) + il 27% della parte eccedente i 15.000 euro (in questo caso 1.350 euro ovvero il 27% di 5.000).

Referendum

Referendum su voucher e appalti, si vota il 28 maggio 2017

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Il Governo ha stabilito che il referendum su voucher e responsabilità solidale negli appalti si terrà domenica 28 maggio 2017.

Il Referendum su voucher e appalti si terrà domenica 28 maggio 2017. Lo ha stabilito il Governo con Decreto del 14 marzo, emanato dal Consiglio dei Ministri numero 17/2017.

Il Consiglio dei ministri numero 17/2017 ha infatti approvato il decreto per l’indizione dei referendum popolari relativi alla “abrogazione di disposizioni limitative della responsabilità solidale in materia di appalti” e alla “abrogazione di disposizioni sul lavoro accessorio (voucher)”.

 

Referendum su voucher e appalti

I Referendum abrogativi sono nati su iniziativa della CGIL e riguardano i voucher e la responsabilità solidale negli appalti. Questi i testi che si troveranno sulle schede:

Abrogazione del lavoro accessorio (voucher)

«Volete voi l’abrogazione degli articoli 48, 49 e 50 del decreto legislativo 15 giugno 2015, n. 81, recante “Disciplina organica dei contratti di lavoro e revisione della normativa in tema di mansioni, a norma dell’art. 1, comma 7, della legge 10 dicembre 2014, n. 183”?»

Responsabilità solidale negli appalti.

«Volete voi l’abrogazione dell’art. 29 del decreto legislativo 10 settembre 2003, n. 276, recante “Attuazione delle deleghe in materia di occupazione e mercato del lavoro, di cui alla legge 14 febbraio 2003, n. 30”, comma 2, limitatamente alle parole “Salvo diversa disposizione dei contratti collettivi nazionali sottoscritti da associazioni dei datori di lavoro e dei lavoratori comparativamente più rappresentative del settore che possono individuare metodi e procedure di controllo e di verifica della regolarità complessiva degli appalti,” e alle parole “Il committente imprenditore o datore di lavoro è convenuto in giudizio per il pagamento unitamente all’appaltatore e con gli eventuali ulteriori subappaltatori. Il committente imprenditore o datore di lavoro può eccepire, nella prima difesa, il beneficio della preventiva escussione del patrimonio dell’appaltatore medesimo e degli eventuali subappaltatori. In tal caso il giudice accerta la responsabilità solidale di tutti gli obbligati, ma l’azione esecutiva può essere intentata nei confronti del committente imprenditore o datore di lavoro solo dopo l’infruttuosa escussione del patrimonio dell’appaltatore e degli eventuali subappaltatori.”?»

Bonus

Oggi alle 18:47

LAVORO – FISCALE15/03/2017

GIURISPRUDENZA

CORTE DI CASSAZIONE

ORDINANZA

CORTE DI CASSAZIONE – ORDINANZA 13 MARZO 2017, N. 6451

LAVORO

Infortunio sul lavoro – Riconoscimento rendita – Nesso causale tra il trauma subito e la menomazione sofferta – Predisposizione morbosa del lavoratore – Irrilevante

CORTE DI CASSAZIONE – ORDINANZA 14 MARZO 2017, N. 6633

LAVORO

Inail – Natura professionale della malattia – Esposizione a polvere di silice cristallina – Riconoscimento

SENTENZA

CORTE DI CASSAZIONE – SENTENZA 08 MARZO 2017, N. 11045

FISCALE

Tributi – False dichiarazioni – Ditta individuale – Violazioni – Sanzioni penali

CORTE DI CASSAZIONE – SENTENZA 09 MARZO 2017, N. 11417

FISCALE

Reati fiscali – Omesso versamento delle ritenute – Pagamento dell’imposta – Sentenza non definitiva – Non punibilità

CORTE DI CASSAZIONE – SENTENZA 10 MARZO 2017, N. 6182

FISCALE

Tributi – Accertamento induttivo – Ires, Irap e Iva – Art. 26 del DPR n. 633/1972 – Ricorsi

CORTE DI CASSAZIONE – SENTENZA 10 MARZO 2017, N. 6192

FISCALE

Tributi – Accertamento – Attività di riparazione e sostituzione di pneumatici – Processo verbale di constatazione

CORTE DI CASSAZIONE – SENTENZA 10 MARZO 2017, N. 6196

FISCALE

Tributi – IVA – Attività di locazione di beni immobili – Acquisto di immobili – Rimborso eccedenza di imposta su acquisto beni ammortizzabili – Esclusione

CORTE DI CASSAZIONE – SENTENZA 10 MARZO 2017, N. 6220

FISCALE

Tributi – Contenzioso tributario – Sentenza di appello – Inversione posizioni processuali di appellante ed appellato – Nullità della decisione

CORTE DI CASSAZIONE – SENTENZA 10 MARZO 2017, N. 6225

FISCALE

Tributi – Omessa presentazione dichiarazione dei redditi – Accertamento induttivo

CORTE DI CASSAZIONE – SENTENZA 13 MARZO 2017, N. 6405

LAVORO

Lavoratori assunti con contratto a progetto – Accertamento rapporti subordinati – Evasione contributiva – Occultamento rapporti di lavoro – Assoluta mancanza di elementi documentali consentano l’accertamento

CORTE DI CASSAZIONE – SENTENZA 13 MARZO 2017, N. 6407

LAVORO

Contratto a tempo determinato – Illegittimità del termine – Mancanza posti disponibili – Trasferimento sede vicina

CORTE DI CASSAZIONE – SENTENZA 13 MARZO 2017, N. 6410

LAVORO

Licenziamento collettivo – Comunicazione OO.SS. – Omessa indicazione modalità di applicazione dei criteri di scelta – Riferimento generico al “settore produttivo”

CORTE DI CASSAZIONE – SENTENZA 13 MARZO 2017, N. 6413

LAVORO

Contratto a tempo determinato – Nullità del termine – Conversione del rapporto a tempo indeterminato – Utilizzo abusivo del contratto a termine

LEGISLAZIONE

AGENZIA DELLE ENTRATE

PROVVEDIMENTO

AGENZIA DELLE ENTRATE – PROVVEDIMENTO 14 MARZO 2017

FISCALE

Accertato il cambio valute del mese di gennaio 2017

AGENZIA DELLE ENTRATE – PROVVEDIMENTO 14 MARZO 2017

FISCALE

Accertato il cambio valute del mese di febbraio 2017

PRASSI

AAMS

CIRCOLARE

AAMS – CIRCOLARE 13 MARZO 2017, N. 28890

FISCALE

Atto integrativo alla convezione di concessione per l’esercizio del gioco del Bingo

COVIP

NOTA

COVIP – NOTA 09 MARZO 2017, N. 994

LAVORO

Art. 48, comma 13-bis, del Decreto-legge 189/2016 (Interventi urgenti in favore delle popolazioni colpite dagli eventi sismici del 2016) convertito, con modificazioni, dalla legge n. 229 del 2016

INPS

MESSAGGIO

INPS – MESSAGGIO 13 MARZO 2017, N. 1134

LAVORO

Valutazione della maggiorazione dei sei scatti di stipendio sul trattamento di previdenza e quiescenza dei dirigenti civili dell’amministrazione penitenziaria

MINISTERO FINANZE SECIT

COMUNICATO

MINISTERO FINANZE – COMUNICATO 14 MARZO 2017, N. 39

FISCALE

Nuovo accordo con la svizzera sullo scambio di informazioni, spingerà la voluntary disclosure

PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

COMUNICATO

PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI – COMUNICATO 14 MARZO 2017

LAVORO

Il 28 maggio 2017 i referendum abrogativi sulla limitazione della responsabilità solidale negli appalti e dei voucher

PREVINDAPI

CIRCOLARE

PREVINDAPI – CIRCOLARE 28 FEBBRAIO 2017, N. 36

LAVORO

Novità 2017 – Contributo contrattuale a carico del datore di lavoro (0,50%) per i Dirigenti iscritti e non iscritti al Previndapi

rassegna

Oggi alle 5:35

Che cos’è il Reddito di inclusione

Che cos’è il Reddito di inclusione 2017 e come funziona

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Il Ddl Povertà approvato il 13 marzo in Senato, contiene anche il nuovo sussidio economico REI. Vediamo cos’è il Reddito di Inclusione 2017 e come funziona.

Il “Ddl Povertà” sul Reddito di inclusione 2017 è stato approvato definitivamente il 13 marzo in Senato. A questo punto il Governo potrà emanare i decreti attuativi nei limiti previsti della Legge delega. Ma cos’è il Reddito di Inclusione 2017 e come funziona?

Così come previsto dalla norma, il REI, Reddito di Inclusione attiva, è un innovativo strumento nazionale e strutturale di contrasto alla povertà assoluta, in affiancamento e via via in sostituzione al SIA, il Sostegno per l’inclusione attiva.

 

Nelle previsione della norma il Reddito di inclusione (REI) diventerà, progressivamente, una misura universale fondata non più su categorie di soggetti (es. anziani, disabili, disoccupati, ecc.), ma sulla condizione di bisogno economico.

Cos’è il Reddito di inclusione 2017, definizione

Il reddito di inclusione può essere definito come una prestazione essenziale per le persone che versano in condizioni di povertà e di esclusione sociale. Sarà rivolta quindi a chi non dispone di beni e servizi necessari per un livello di vita “dignitoso”.

Come detto sopra la misura sarà unica ed attiva su tutto il territorio nazionale e sarà inserita all’interno del Piano nazionale per la lotta alla povertà; andrà quindi affiancarsi (per poi sostituirle) ad altre misure esistenti, quali il SIA, il Sostegno per l’inclusione attiva, già attivo da settembre 2016.

Leggi anche: SIA, Sostegno per l’inclusione attiva

Reddito di inclusione, come funziona

Il testo approvato prevede che ci sarà una una soglia di riferimento, una sorta di asticella, per l’individuazione della condizione di povertà.

Sulla base di questa soglia si andrà a definire il beneficio dal punto di vista economico. Per conoscere gli importi in questione, sia relativamente alla soglia di reddito, sia per il beneficio economico bisognerà attendere il decreto attuativo.

Il beneficio comunque potrà essere rinnovato periodicamente o potrà decadere, in base al cambiamento delle condizioni per cui era stato concesso.

In base alle prime informazioni il Reddito di inclusione riguarderà in via prioritaria i nuclei familiari:

  • con figli minori;
  • con componenti con disabilità grave;
  • con donne in stato di gravidanza accertata;
  • con persone di età superiore a 55 anni in stato di disoccupazione.

Le previsioni del Governo sul Ddl Povertà

Il Ministro del Lavoro Poletti ha spiegato che il Reddito di inclusione è una misura con un nuovo approccio alle politiche sociali. Questo si basa sul principio dell’inclusione attiva, il sussidio economico dovrà essere affiancato a misure di accompagnamento volte a promuovere il reinserimento nella società e nel mondo del lavoro dei soggetti interessati.

Per il reinserimento al lavoro, sarà affidato ai Centri per l’impiego, ai quali saranno assegnate 600 ulteriori unità di personale che avranno il compito, in collaborazione con i servizi sociali del territorio, di favorire il collocamento al lavoro delle persone più deboli.