Archivi giornalieri: 30 gennaio 2017

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IL RAPPORTO ANNUALE

Il «Rapporto sulla situazione sociale del Paese» è nato dall’esigenza di rendere disponibile uno strumento di analisi e di interpretazione dei fenomeni, dei processi, delle tensioni e dei bisogni sociali emergenti. Tale impegno è stato assunto annualmente a partire dal 1967.

L’originalità del Rapporto consiste:

  • nelle chiavi di lettura dell’evoluzione della realtà italiana fornite dalle «Considerazioni generali», che aprono la prima parte del volume e propongono un modello interpretativo volto a riallacciare il filo analitico con gli anni precedenti, e sono quindi uno strumento utile per chiunque voglia approfondire l’analisi della continua trasformazione del Paese;
  • nel capitolo dedicato alle fenomenologie dell’anno contenuto nella seconda parte del Rapporto, nel quale confluiscono tutte le analisi dei fenomeni di maggior rilievo che hanno caratterizzato in maniera significativa l’evoluzione della società italiana, anche se si sono manifestati in forme soltanto embrionali;
  • infine il bilancio settoriale  contenuto nella terza e nella quarta parte del volume, in cui vengono presentati i dati e le analisi relative alla formazione, al lavoro, al welfare, al territorio, ai soggetti economici, alla comunicazione e ai media, al governo pubblico, alla sicurezza e alla cittadinanza.

Il «Rapporto sulla situazione sociale del Paese» è pubblicato da Franco Angeli e distribuito nelle librerie.

Santa Martina

 
Santa Martina

Nome:
 Santa Martina

Titolo:
 Martire

Ricorrenza:
 30 gennaio

Questa santa Vergine romana discendeva da celebre famiglia consolare. Rimasta orfana ancora in tenera età, si dedicò con tutto l’ardore della sua anima giovanile alle opere della cristiana pietà, distribuendo con la massima liberalità le ricchezze che i suoi le avevano lasciato in grande abbondanza. Non ci fu miseria che non soccorresse: nessuno mai bussò invano alla sua porta. Nei poverelli ella vedeva Gesù stesso, il Maestro Divino che aveva detto: « Quello che avrete fatto al minimo dei vostri fratelli, l’avrete fatto a me ».

Siccome la carità cristiana era sconosciuta nel mondo pagano, ben presto si sospettò che Martina fosse seguace di quel Nazareno che veniva a predicare, per mezzo dei suoi Apostoli, una fratellanza universale anche nella stessa Roma.

I nemici del nome cristiano le tennero gli occhi addosso. e accertatisi della cosa, non esitarono ad accusarla come cristiana.

Temendo ella quanto le poteva accadere, e che difatti le accadde, d’essere arrestata ed uccisa, distribuì immediatamente tutto quello che ancora le rimaneva ai poveri ed alla Chiesa, per avere in cielo quel tesoro che «i ladri non rubano e la tignola non intacca ». Aveva appena realizzato questo suo disegno che fu accusata e condotta davanti al preside romano.

Fu tentata in mille modi, le furono fatte promesse e minacce perché sacrificasse agli dèi dell’impero. Ma la Vergine, forte della fortezza di Cristo, rispose sempre con fermezza che « era cristiana » e che come tale si sarebbe sempre comportata.

Passando il giudice dalle minacce ai fatti, fu battuta colle verghe, scarnificata con uncini di ferro, poi, intrisa di grasso bollente, fu gettata alle belve dell’anfiteatro. Ma le bestie la risparmiarono. Allora fu fatto un grandissimo rogo, e la Vergine vi venne legata sopra: quando il fumo e le fiamme furono esaurite, i carnefici e la folla immensa che assisteva al crudele spettacolo, videro la santa giovane perfettamente illesa in mezzo al braciere, in attitudine di preghiera: il suo Dio l’aveva scampata.

Molti della folla e qualcheduno dei suoi stessi carnefici, alla vista di quel prodigio, si convertirono e si dichiararono cristiani.

Ma il giudice, più che mai irritato, ordinò che fosse decapitata. La pia fanciulla chinò il capo sotto la spada del carnefice. Allo spettacolo del martirio altri pagani si convertirono alla vera fede, ed ebbero la grazia di udire distintamente una voce superna che chiamava la Vergine alle celesti dolcezze del cielo.

Ma i prodigi non erano finiti: un terremoto scosse paurosamente tutta la città, e le statue degli dèi caddero a terra.

La Vergine subì il martirio sotto l’imperatore Alessandro Severo, mentre era Sommo Pontefice Urbano I. Fu sepolta nella chiesa del carcere Mamertino assieme ai martiri Concordio, Epifanio e compagni.

PRATICA. Impariamo da questa santa giovanetta ad essere forti nella fede e a non vergognarci del nome di Cristiani.

PREGHIERA. O Dio, che fra gli altri miracoli di tua potenza, anche al sesso debole hai accordata la vittoria del martirio, per la tua bontà, concedi a noi che celebriamo la festa della beata vergine e martire Martina, di salire a te per mezzo dei suoi esempi.

MARTIROLOGIO ROMANO. santa Martina, Vergine e Martire, il cui natale si commemora il primo di questo mese.