Archivi giornalieri: 17 gennaio 2017

Legge bilancio 2017

La Legge di Bilancio 2017 pubblicata in Gazzetta Ufficiale, testo integrale

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La Legge di Bilancio 2017 (ex Legge di Stabilità) è stata pubblicata sul supplemento ordinario n. 57 alla Gazzetta ufficiale n. 297 del 21 dicembre 2016.

La Legge di Bilancio 2017 (ex Legge di Stabilità) è stata pubblicata sul supplemento ordinario n. 57 alla Gazzetta ufficiale n. 297 del 21 dicembre 2016. Si tratta della legge 11 dicembre 2016, n. 232  recante “Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2017 e bilancio pluriennale per il triennio 2017-2019”.

La legge è composta di un unico articolo e 638 commi che contengono numerose novità riguardo a fisco previdenza previste dal Governo Renzi per il 2017. In materia di lavoro e previdenza le novità più importanti riguardano sicuramente il welfare aziendale e le pensioni.

 

Leggi anche: Legge di Stabilità 2017: analisi della Fondazione Studi CdL

Novità Pensioni nella Legge di Bilancio 2017

In merito alle pensioni le novità più importanti riguardano in particolare l’APE, ovvero l’anticipo pensionistico. Sempre in materia di pensioni, viene confermata la 14^ mensilità ai titolari di pensione fino a 1.000 euro mensili, vengono eliminate le penalizzazioni in caso di trattamento pensionistico anticipato e si potranno cumulare in modo gratuito i periodi di contribuzione versati nelle diverse gestioni pensionistiche.

Welfare aziendale

E’ stato esteso il campo di applicazione delle agevolazioni per l’erogazione dei premi di produttività e potenziato il ruolo del welfare aziendale. E’ stato innalzato il tetto massimo di reddito di lavoro dipendente che consente l’accesso alla tassazione agevolata da 50.000 a 80.000 euro. I premi erogabili aumentano da 2.000 a 3.000 euro nella generalità dei casi, e da 2.500 a 4.000 per le aziende che coinvolgono i lavoratori in maniera paritetica nell’organizzazione del lavoro.

Aliquota e altre novità per la gestione separata INPS

 

Dal 1 gennaio 2017, l’aliquota contributiva per i titolari di partita Iva iscritti alla gestione separata INPS sarà pari al 25%; sempre per gli iscritti alla gestione separata, in caso di nascita o adozione di minore, viene corrisposto dall’INPS un premio di 800 euro, che non concorre alla formazione del reddito complessivo ai fini IRPEF. Riguardo ai padri lavoratori dipendenti per l’anno 2017 viene prorogato il congedo obbligatorio di due giorni, che può essere goduto anche in via non continuativa entro cinque mesi dalla nascita del figlio. Il congedo obbligatorio sarà innalzato a quattro giorni dal 2018, estendibili a cinque in sostituzione e in accordo con la madre.

  Legge di bilancio 2017 – Testo Gazzetta Ufficiale (568,6 KiB, 202 download)

Rassegna

 
Oggi alle 5:36

Al lavoro fa freddo?

Al lavoro fa freddo? Il lavoratore può astenersi dal lavorare

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Se al lavoro fa freddo per cause eccezionali il lavoratore può astenersi dal lavoro senza perdere il diritto alla retribuzione.

Se al lavoro fa freddo eccessivamente ed eccezionalmente il lavoratore può astenersi dal lavoro senza perdere il diritto alla retribuzione. Il datore di lavoro infatti in base all’articolo 2087 del codice civile è obbligato a tutelare la salute e l’integrità fisica e morale del lavoratore adottando nell’esercizio dell’impresa tutte le misure che, secondo la particolarità del lavoro, l’esperienza e la tecnica, sono necessarie.

Inoltre il D. Lgs 81/2008 Testo Unico sulla salute e sicurezza sul lavoro impone che il datore di lavoro è tenuto a valutare tutti i rischi derivanti da esposizione ad agenti fisici. Per agenti fisici si intendono ad esempio il rumore, gli ultrasuoni ecc. ma anche il microclima, che possono comportare rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori. Questo significa che il datore di lavoro nel redarre il documento per la valutazione dei rischi deve tener conto anche del fattore clima sul luogo di lavoro, sia del freddo che del caldo eccessivi.

Cassazione: al lavoro fa freddo eccessivamente, si all’astensione del lavoratore

 

Anche la giurisprudenza ha ribadito questo orientamento, infatti con una sentenza del 2015, la Corte di Cassazione si è pronunciata in merito ad un caso specifico di alcuni lavoratori che a causa del freddo eccessivo si erano astenuti dal lavoro e il datore di lavoro aveva trattenuto loro la retribuzione.

La Cassazione aveva confermato la sentenza della Corte d’Appello, secondo cui l’astensione dal lavoro era riconducibile alla impossibilità di eseguire la prestazione lavorativa dovuta alla temperatura troppo bassa nell’ambiente di lavoro a causa della rottura della caldaia e, all’apertura di un varco aperto per alcune ore per la realizzazione di una uscita di sicurezza che, anche in considerazione delle eccezionali basse temperature esterne, avevavo aggravato la situazione.

Leggi anche: Cassazione: luogo di lavoro troppo freddo, si all’astensione del lavoratore

 

In base a quanto detto sopra il lavoratore ha tutto il diritto di astenersi dal lavoro e pretendere comunque la retribuzione nei casi in cui al lavoro fa freddo (o caldo a seconda dei casi) oltre il limite di tollerabilità e comunque se l’astensione è direttamente riconducibile a casi eccezionali, come ad esempio la rottura dell’impianto di riscaldamento, o di raffreddamento a seconda dei casi.

Licenziamento

Licenziamento della lavoratrice madre, è nullo fino ad un anno del figlio

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La Cassazione ha ribadito che è nullo il licenziamento della lavoratrice madre, arrivato durante il primo anno di vita del figlio in base al T.U. Maternità

La Corte di Cassazione con sentenza n. 475/2017, ha ribadito che è nullo il licenziamento della lavoratrice madre, arrivato durante il primo anno di vita del figlio. La lavoratrice era stata licenziata quando era ancora in regime di puerperio, poichè la figlia, nata il 22/6/2005, alla data del licenziamento avvenuto il 14/1/2006, non aveva ancora compiuto un anno di età.

La Corte d’ appello di Napoli, accogliendo l’appello proposto dalla lavoratrice contro la sentenza di primo grado, dichiarava sì l’illegittimità del licenziamento della lavoratrice madre ma, non prendeva in considerazione la circostanza che la lavoratrice, al momento del licenziamento, si trovasse nel periodo di puerperio, nonostante ciò fosse stato ampiamente documentato durante il giudizio.

Nullo il licenziamento della lavoratrice madre

 

Gli Ermellini ribadiscono la costante giurisprudenza sul tema secondo la quale, “il licenziamento intimato alla lavoratrice dall’inizio del periodo di gestazione sino al compimento di un anno di età del bambino è nullo ed improduttivo di effetti ai sensi dell’art. 2 della legge 1204/71”. Seguendo questo principio giuridico, il rapporto di lavoro, nonostante il licenziamento, deve ritenersi giuridicamente pendente e, “il datore di lavoro inadempiente va condannato a riammettere la lavoratrice in servizio ed a pagarle tutti i danni derivanti dall’inadempimento in ragione del mancato guadagno”.

Questo significa che il licenziamento della lavoratrice madre, in violazione del T.U. sulla maternità, è totalmente improduttivo di effetti comportando la nullità del licenziamento comminato alla donna durante la gestazione o il puerperio.

Leggi anche: Il congedo di maternità e di paternità

 

In conclusione in caso di licenziamento della lavoratrice madre, se questo non sorretto da una grave colpa, il rapporto di lavoro è come se non si fosse mai interrotto e la lavoratrice ha diritto a ricevere le retribuzioni arretrate dal giorno del licenziamento sino alla effettiva riammissione in servizio più i danni subiti per il mancato guadagno.

Lavoro e Diritti

Gen 16 alle 5:47 PM

Bonus

Bonus assunzioni 2017, guida agli sgravi per il lavoro

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Guida ai bonus assunzioni 2017, elenco completo e aggiornato delle agevolazioni di cui potranno beneficiare i datori di lavoro

Con la Legge di Bilancio si sono avute diverse novità e alcune conferme in merito ai bonus assunzioni 2017. Con questa guida andiamo ad elencare i bonus per le assunzioni che potranno essere richiesti dalle aziende per l’anno in corso.

Il Governo ha puntato a misure che possano migliorare in particolare le assunzioni al sud e le assunzioni dei più giovani. Fra le novità troviamo infatti il bonus assunzioni al sud e un esonero contributivo triennale, fino a 3250 euro annui, per neo diplomati o apprendisti.

 

Fra le conferme troviamo il bonus per l’assunzione di donne disoccupate e disoccupati over 50 in aree svantaggiate, il bonus garanzia giovani, le agevolazioni per assunzioni di lavoratori in Naspi e gli sgravi per le assunzioni di lavoratori disabili.

Bonus Assunzioni 2017 al Sud

Il bonus Assunzioni 2017 al Sud, pari a 8060 euro per il primo anno di lavoro, è stato introdotto con Decreto del Min. Lavoro del 21 novembre 2016 ed è riconosciuto ai datori di lavoro che assumono soggetti in possesso di queste caratteristiche:

  • giovani di età compresa tra i 15 e i 24 anni;
  • lavoratori con almeno 25 anni, privi di impiego regolarmente retribuito da almeno 6 mesi;
  • I lavoratori non devono aver avuto rapporti di lavoro con lo stesso datore negli ultimi 6 mesi tranne che in caso di trasformazione di contratti a termine.

Le assunzioni (o trasformazione di contratti a termine) agevolate, devono essere effettuate dal 1° gennaio 2017 al 31 dicembre 2017 nelle regioni del Sud Italia: Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia e in parte in Abruzzo, Molise e Sardegna. Il bonus ha un limite stanziato di 500 milioni di euro per Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia e 30 milioni per Abruzzo, Molise e Sardegna. Verrà quindi assegnato cronologicamente fino a capienza.

 

Leggi anche: Esonero contributivo 2017, cosa sappiamo del nuovo sgravio per il Sud

Agevolazioni per alternanza scuola lavoro

La Legge di Stabilità 2017 ha introdotto le cosiddette agevolazioni o bonus per alternanza scuola lavoro. Si tratta di un esonero contributivo triennale (fino a 3250 euro) per le assunzioni con contratto di lavoro a tempo indeterminato, anche in apprendistato effettuate entro sei mesi dall’acquisizione del titolo di studio o dalla conclusione del periodo di apprendistato con esclusione di quello professionalizzante nel biennio 2017/2018. restano esclusi i contratti di lavoro domestico e quelli relativi agli operai del settore agricolo.

Bonus assunzioni 2017 per i lavoratori over 50 e per le donne

Introdotti dalla L. 92/2012 rimangono ancora attivi i bonus per l’assunzione di disoccupati over 50 e per le donne di qualsiasi età disoccupate di lungo periodo.

  • Per le assunzioni a tempo indeterminato di lavoratrici disoccupate da almeno 24 mesi i datori di lavoro privati potranno beneficiare di uno sgravio del 50% dei contributi per 18 mesi. Il bonus sarà di 12 mesi in caso di contratto di lavoro a tempo determinato. Se l’assunzione avviene in aree svantaggiate o in settori in cui la disparità occupazionale di genere è superiore al 25% i datori di lavoro potranno usufruire del bonus anche se la lavoratrice è rimasta senza impiego per soli 6 mesi.
  • Le aziende potranno usufruire inoltre di un bonus per le assunzioni di lavoratori over 50 se questi sono disoccupati da oltre 12 mesi. Lo sgravio è pari al 50% dei contributi per 18 mesi. La durata è di 12 mesi se il rapporto di lavoro è a termine.

Bonus assunzioni 2017 disabili

Dal 2016 tutti i datori di lavoro privati, soggetti o meno all’obbligo di assunzione di cui alla legge n. 68/1999, possono richiedere uno sgravio contributivo per l’assunzione dei seguenti lavoratori:

  • lavoratori disabili che abbiano una riduzione della capacità lavorativa superiore al 79% o minorazioni ascritte dalla prima alla terza categoria di cui alle tabelle annesse al T.U. delle norme in materia di pensioni di guerra, approvato con DPR 915/78, e successive modificazioni. L’incentivo è pari al 70% della retribuzione mensile lorda imponibile ai fini previdenziali per 36 mesi.
  • lavoratori disabili che abbiano una riduzione della capacità lavorativa compresa tra il 67% e il 79% o minorazioni ascritte dalla quarta alla sesta categoria di cui alle suddette tabelle. L’incentivo è pari al 35% della retribuzione mensile lorda imponibile ai fini previdenziali per 36 mesi.
  • lavoratori con disabilità intellettiva e psichica che comporti una riduzione della capacità lavorativa superiore al 45%. L’incentivo è pari al 70% della retribuzione mensile lorda imponibile ai fini previdenziali e spetta per 60 mesi.

Leggi anche: INPS: incentivi per l’assunzione di lavoratori con disabilità

Bonus per giovani genitori precari

Rimane la possibilità di usufruire del fondo messo a disposizione dall’ex Ministro per la gioventù Meloni, per l’assunzione di giovani genitori under 35 o per la stabilizzazione dei precari (con contratti a termine o altre forme contrattuali). I soggetti devono essere iscritti sul sito INPS nella banca dati dei giovani genitori. L’azienda ha un bonus assunzione in questo caso pari a 5000 euro da conguagliare con i contributi.

Incentivi assunzioni di lavoratori percettori di NASPI

Fra gli altri incentivi ricordiamo infine il bonus per il datore di  lavoro che assume a tempo pieno e indeterminato un lavoratore che usufruisce della NASPI. Il contributo è pari al 20% dell’indennità mensile residua che sarebbe spettata al lavoratore.

Bonus garanzia giovani

Sarà ripetuto anche nel 2017 il cosiddetto super bonus per l’assunzione di giovani iscritti a Garanzia Giovani. Ad oggi sappiamo che il nuovo bonus garanzia giovani 2017 partirà con un fondo di 200 milioni ed consisterà nello sgravio totale o al 50% dei contributi in base al contratto di ingresso. Per i dettagli rimandiamo al futuro provvedimento.

Fine dell’esonero biennale e del bonus per assunzione di lavoratori in mobilità

A decorrere dal 1 gennaio 2017 in concomitanza con il superamento della Mobilità sono terminati anche gli incentivi per le assunzioni di lavoratori in mobilità. Dal 1 gennaio 2017 infine non è più possibile richiedere il bonus cosiddetto esonero contributivo biennale.

Sant’Antonio

Sant’ Antonio


Sant' Antonio

Nome: Sant’ Antonio
Titolo: Abate
Ricorrenza: 17 gennaio
Protettore di: animali

Antonio nacque presso Eraclea (Egitto Superiore) nel 251 da nobili genitori, ricchi e timorati di Dio, i quali si presero grande cura di educarlo cristianamente. A soli diciotto anni li perdette, rimanendo egli custode di una piccola sorella e possessore di considerevoli ricchezze.

Ma la voce di Dio non tardò a farglisi sentire: era orfano da appena sei mesi, quando in chiesa sentì leggere le parole di Gesù al giovane ricco: « Se vuoi essere perfetto, vendi quanto hai, e dallo ai poveri, così avrai un tesoro nel cielo, poi vieni e seguimi ».

Antonio le prese come dette a se medesimo: andò a casa, distribuì le sue sostanze ai poveri, riservandosene solamente una piccola porzione pel mantenimento suo e della sorella. Poco dopo avendo udito le altre parole di Gesù: « Non vi prendete fastidio del domani », diede ai poveri anche il rimanente, pose la sorella in un monastero di vergini, e lui stesso si ritirò a fare vita penitente nel deserto.

Quivi si sforzava di praticare le virtù che vedeva praticate da altri santi penitenti, nelle cui cellette spesso si recava per imparare da essi la via della perfezione. Lavorava inoltre per procacciarsi il cibo, e tutto ciò che guadagnava in più lo donava ai poveri. Ma il demonio non poteva sopportare in un tal giovane tanto ardore di perfezione, e cercò tutte le maniere possibili per distoglierlo dal suo intento; ma Antonio si raccomandava caldamente notte e giorno a Gesù, e accompagnava le preghiere con rigorosissime penitenze. Mangiava pochissimo e poverissimamente una volta sola al giorno, dormiva sulla nuda terra, e macerava in ogni modo il suo corpo: ottenne così completa vittoria sul demonio. Dopo un po’ di tempo, pregato un amico che ogni settimana gli portasse qualcosa per cibarsi, si volle appartare maggiormente; si inoltrò nel deserto, si pose in una grotta. Quivi il demonio ricominciò a tendergli le sue insidie, ed una volta venne e lo percosse tanto, che egli fu vicino a morirne; ma benché giacesse per terra sfinito, continuò a pregare e a cantare il versetto del salmo: « Ancorchè eserciti interi siano schierati contro di me, il mio cuore non temerà ». Al demonio poi ripeteva le parole di S. Paolo: « Nulla mai potrà separarmi dalla carità di Cristo ».

Volle poi egli segregarsi ancor più dagli uomini, e si inoltrò nel deserto giungendo ad una grande grotta; ma furono tante le istanze che alcuni gli fecero per essere suoi discepoli, che egli li accettò, ed essi incominciarono ad abitare vicino a lui.

Ai suoi discepoli il Santo raccomandava continuamente la perseveranza, la custodia del cuore, l’esortazione vicendevole, la pratica delle virtù, e il ricordo quotidiano dei Novissimi. Morì esortando i suoi monaci l’anno 356 al 17 gennaio, in età di 105 anni.

Tutti coloro che hanno a che fare con il fuoco vengono posti sotto la protezione di sant’Antonio, in onore del racconto che vedeva il Santo addirittura recarsi all’inferno per contendere al demonio le anime dei peccatori. È invocato contro la peste, lo scorbuto, i morbi contagiosi e appunto l’herpes zoster detto anche “fuoco di Sant’Antonio”.

Sant'Antonio Abate

I colpiti da questa affezione si recavano in pellegrinaggio presso Arles, dove stavano le reliquie del santo. Fu necessario costruire per loro un ospedale, il quale fu retto da religiosi che avevano come insegna la tradizionale gruccia a forma di “T”, attributo del santo. Costoro, per mantenersi, allevavano maiali che vagavano per le strade nutriti dalla carità pubblica, il grasso di questi maialini, infatti, veniva usato per curare l’ergotismo, chiamato il “fuoco di Sant’Antonio” e il meno invasivo herpes zoster. Quando le ordinanze ecologiche vietarono la libera circolazione delle bestie, fu fatta un’eccezione per questi suini purché distinguibili da una campanella. Per questo il santo è raffigurato con un maialino; da qui la sua protezione su tutti gli animali domestici.

È invocato anche per le attività agricole (pare che negli ultimi anni tenesse un orticello; i diavoli, in forma di fiere, glielo devastavano, ma lui li cacciava in nome di Dio) e per quelle di allevamento. Guantai, tessitori, tosatori, macellai, salumieri, confettieri e archibugieri lo tengono come protettore. Anche i panierai, perché il santo, per combattere l’ozio, intrecciava canestri. E i becchini, per la parte da lui avuta nella pietosa sepoltura dell’eremita Paolo. Per certi detti popolari, chi è colpito da sciagura improvvisa “deve aver rubato il porco di sant’Antonio”; gli intriganti e gli scrocconi vanno “di porta in porta come il porco di sant’Antonio”.

PRATICA. Impariamo da S. Antonio a ricorrere prontamente a Dio nelle tentazioni e a mortificare il nostro corpo per poter vincere il demonio.

PREGHIERA. Deh! Signore, ci renda accetti l’intercessione del beato Antonio, affinchè quel che non possiamo coi nostri meriti, lo conseguiamo per il suo patrocinio.

MARTIROLOGIO ROMANO. Niella Tebàide sant’Antonio Abate, il quale, padre di molti Monaci, visse celeberrimo per la vita e miracoli; le sue gesta furono descritte da sant’Atanasio in un celebre volume. Il suo sacro corpo però, sotto l’Imperatore Giustiniano, fu ritrovato per divina rivelazione, portato ad Alessandria e sepolto nella chiesa di san Giovanni Battista.