Legge finanziaria 2011-2012: la più pesante della storia repubblicana

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Con il  cinquantesimo voto di fiducia posto dal governo è stata approvata la più pesante, sbagliata,  iniqua e recessiva  manovra economica della storia repubblicana.

“Lo hanno ben manifestato – dice Morena Piccinini, presidente dell’Inca Cgil –  i tantissimi lavoratori, pensionati e giovani che hanno partecipato insieme alla CGIL allo sciopero e alle manifestazioni del 6 settembre. Era in piazza la parte sana  e responsabile del paese che ha dimostrato come un’altra manovra è possibile ed ha  squarciato il velo delle tante bugie, falsità, ipocrisie del governo  che nel corso di poche settimane  ha cambiato ben 5 volte le misure da attuare, ogni volta su pressione delle lobby di potere come quelle dei calciatori preoccupati di dover pagare il contributo di solidarietà perché il loro reddito supera i 200 milioni di euro”.

“Il costo che pagheranno le famiglie – prosegue Piccinini – è insopportabile: è stato calcolato un onere di circa 6.000 euro per ogni nucleo familiare nella combinazione degli effetti delle due manovre di luglio e agosto, tra aumento delle tasse e dell’IVA, diminuzione dei diritti soggettivi e dell’aumento delle pensioni rispetto all’inflazione, aumento dei ticket , tagli alla scuola e agli enti locali e conseguente rischio di riduzione di servizi sociali fondamentali. Per non parlare della perfidia che caratterizza gli interventi sulle pensioni e l’effetto rincorsa imposto alle donne nell’intreccio tra innalzamento per aspettativa di vita, tappe forzate verso i 65 anni e le ulteriori finestre. Il tutto in una fase in cui cresce la disoccupazione nell’età matura per espulsioni dal mercato del lavoro e cresce ancora di più la disoccupazione giovanile, in un processo di impoverimento progressivo di tutto il mondo del lavoro”.   

“Si parla tanto dei costi della politica, – prosegue il presidente dell’Inca – naturalmente senza cambiare  nulla perché di tutti gli annunci di tagli stratosferici non ne viene messo in pratica nessuno, ma questa terribile estate ha dimostrato che il costo più alto che paga il paese è quello di una classe politica irresponsabile, che ha perso ogni credibilità agli occhi del mondo, delle istituzioni europee e dei mercati. Perché l’altro dramma è proprio questo: di fronte a questa manovra recessiva e senza alcun provvedimento per la crescita, di fronte all’ennesimo abbassamento delle previsioni di crescita del PIL, altre manovre vengono sollecitate come testimoniato dagli ordini del giorno approvati alla Camera per sollecitare l’ennesimo condono fiscale, l’ennesimo innalzamento dell’età pensionabile e l’ennesimo intervento sulle pensioni di anzianità. Infatti, sappiamo già per certo che il governo si accinge ad utilizzare la delega fiscale e dell’assistenza con l’obiettivo di comprimere ulteriormente i diritti sociali e previdenziali di tutto il mondo del lavoro dipendente, con lo stesso spirito con cui ha approvato l’art.8 della manovra, un tentativo di vendetta storica sull’insieme del mondo del lavoro, che mette in discussione e rende attaccabili  tutti i diritti contrattuali e di legge che tutelano il lavoratore sul posto di lavoro”. 

“Per questo il grande consenso verso la CGIL dimostrato con lo sciopero del 6 settembre ci rende più forti nel continuare a sostenere e batterci per un’altra e diversa politica economica per uscire da questa drammatica crisi. La mobilitazione della Cgil deve dunque continuare – dice il presidente del patronato della Cgil – e i prossimi appuntamenti ci devono vedere in prima fila per combattere questo accanimento del governo nel tentativo di destrutturazione del welfare. Vogliono di più sul versante pensionistico con la riedizione della peggior specie dello scalone Maroni per quanto riguarda le pensioni di anzianità; hanno varato una  normativa anticostituzionale sulle pensioni di reversibilità; vogliono unificare gli enti previdenziali, senza considerare che questa operazione comporterebbe un aggravio di spesa e infine vogliono arrivare a mettere in pericolo i diritti connessi alla contribuzione figurativa (Cig, maternità, Ds) così come vogliono diminuire le prestazioni assistenziali”.

“Quello di cui invece il Paese avrebbe bisogno è un altro tipo di manovra: un’imposta patrimoniale sui grandi redditi e sui grandi patrimoni, una credibile e concreta lotta alla evasione fiscale e contributiva, politiche per lo sviluppo dell’occupazione a partire da quella giovanile. Infine, bisognerebbe pensare al welfare come strumento di crescita e di ricchezza del Paese e non come unico costo da comprimere per risanare il debito pubblico. Dobbiamo anche dire con forza non solo che un’altra manovra è possibile, ma anche che un altro governo è necessario. Nel concludere Piccinini sottolinea che  il patronato della Cgil in questo  drammatico momento              deve rivendicare il suo ruolo primario di tutela, attraverso il quale garantire la possibilità a tutti i cittadini di esercitare i propri diritti”.

Legge finanziaria 2011-2012: la più pesante della storia repubblicanaultima modifica: 2011-09-26T10:58:55+02:00da vitegabry
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