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Esperienze n. 07/06/04/2018
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Welfare negato ancora agli immigrati regolari | ||||
Piccinini (Inca): Inps e Ministero del Lavoro applichino le sentenze | ||||
Mentre l’Inps e ministero del lavoro si ostinano a negare l’accesso alle prestazioni di welfare agli immigrati sprovvisti di permesso da lungosoggiornante , i Tribunali, su sollecitazione dei ricorsi legali promossi da Inca e Cgil, continuano a consolidare un orientamento giurisprudenziale di segno totalmente opposto. L’ultima sentenza, emessa dal Tribunale ordinario di Teramo il 5 marzo scorso (n. 150), ha condannato l’Inps a pagare il bonus bebè ad un nigeriano, titolare di un permesso di soggiorno per motivi di lavoro e non di un permesso UE di lungo periodo. Dello stesso tenore è anche un altro verdetto del 23 novembre 2017 del Tribunale ordinario di Pescara (n.921) in merito al mancato riconoscimento dell’Assegno di maternità da parte del Comune di residenza ad una cittadina straniera non comunitaria, titolare di un permesso di soggiorno per motivi familiari e non del titolo di lungo periodo. Per Claudio Piccinini, coordinatore degli uffici Migrazioni e mobilità internazionale di Inca, “l’Inps e il Ministero del lavoro hanno l’obbligo di interrompere immediatamente la condotta discriminatoria ai danni di cittadini stranieri rispettando e applicando integralmente le sentenze. Ciò consentirebbe di non prolungare all’infinito un contenzioso legale che comporta un costo insopportabile anche per la collettività”. | ||||
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Esperienze – Inca –ultima modifica: 2018-04-06T12:01:05+02:00da
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