Archivi giornalieri: 4 febbraio 2017

Regione Lazio

Feb 3 alle 5:53 PM

rassegna

del 04/02/2017

Cotral: alta adesione allo sciopero

Filt Cgil Roma e Lazio: “Vorremmo che la vertenza in atto non venisse considerata come un elemento di rottura tra il lavoratore e l’utente”
03 febbraio 2017 ore 18.57

Aeroporto Falcone e Borsellino, arrivano 44 milioni di finanziamenti

Soddisfazione di Cgil e Filt: “Una buona notizia per la città, per il territorio e per i lavoratori”
03 febbraio 2017 ore 18.10

Porto di Genova, Filt: no all’immobilismo

03 febbraio 2017 ore 17.54

Lavoratori in divisa: il sindacato? I tempi sono ormai maturi

Tissone (Silp Cgil): “La nostra particolarità, o specificità che dir si voglia, non può costituire la ragione per preservare un orticello dove possono prosperare, con tutti i rischi del caso, apparati e organizzazioni di natura corporativa e autonoma”
03 febbraio 2017 ore 17.35

Precari Giustizia, Fp Cgil Roma-Lazio: odg Regione risultato importante

03 febbraio 2017 ore 17.12

Povero lavoro: storie di sfruttamento verso il referendum

A Bastia Umbra l’assemblea regionale Cgil apre la campagna elettorale dando voce al popolo dei voucher e degli appalti. Ghiselli (Cgil nazionale): “Un paese che si regge sul lavoro precario non ha futuro”
03 febbraio 2017 ore 16.49

K-Flex, 4/2 assemblea pubblica a Bergamo e presidio permanente

Prosegue ormai da dieci giorni, la lotta delle lavoratrici e dei lavoratori della K-Flex, l’azienda del settore gomma plastica di Roncello, in Brianza, che ha annunciato la delocalizzazione all’estero. In bilico 250 posti
03 febbraio 2017 ore 16.44

Alitalia, Filt: fermi a due mesi fa, sciopero 23 febbraio resta confermato

Cortorillo: “La situazione è sempre molto critica e allarmante. Sui tempi del piano industriale e sugli esuberi l’azienda non ci dice nulla. Il punto di criticità è nel corto-medio raggio, dove c’è una perdita rilevante, ma il futuro è sul lungo raggio”
03 febbraio 2017 ore 16.27

Vertenza Gam, segnali positivi dal tavolo al Mise

03 febbraio 2017 ore 16.15

Vigili del fuoco, Fp Cgil: fermare la «prefettizzazione» del corpo

Il sindacato: “È urgente un intervento del ministro dell’Interno Minniti, di fronte al progetto vergognoso di militarizzazione”
03 febbraio 2017 ore 16.06

#Con2Sì, 7 febbraio Assemblea Cgil Parma

03 febbraio 2017 ore 15.20

Appalti: accordo all’ospedale San Giovanni Addolorata

Sindacati: “Primo passo”. Revocato lo sciopero, resta lo stato di agitazione
03 febbraio 2017 ore 15.00

Parte la trattativa per il rinnovo degli edili

Fillea-Filca-Feneal: “Da parte datoriale, vi sono assenze al tavolo negoziale e grosse distanze nei contenuti rispetto alla nostra piattaforma unitaria, ma confidiamo nel senso di responsabilità di tutti”. Il ccnl riguarda più di un milione di addetti
03 febbraio 2017 ore 14.43

Fca Melfi: nuova cig per 6.322 lavoratori

Dopo la Punto, estesa la cassa integrazione ordinaria anche sui modelli Jeep Renegade e 500X. Il gruppo giustifica la fermata imputandola a un generico calo di mercato. Fiom: fatto molto preoccupante
03 febbraio 2017 ore 13.33

Ispettorato unico, rischio flop senza investimenti

Se n’è parlato in un convegno organizzato dalla Fp Cgil del Veneto
03 febbraio 2017 ore 13.28

Poste, Slc Friuli: sul recapito serve una discussione vera

Iacone: “Il modello a giorni alterni è un flop e va rivisto. Stabilizzare subito i precari”
03 febbraio 2017 ore 13.12

Boom voucher nelle Marche. Cgil: «Uso distorto»

In soli due anni l’aumento supera il 96 per cento, 40 mila i lavoratori coinvolti. La metà dei buoni usata in industria, artigianato e pubblica amministrazione. Per la segretaria regionale Barbaresi “il lavoro è dignità, non si può comprare in tabaccheria”
03 febbraio 2017 ore 13.10

Fp Cgil Lombardia, denuncia contro attacchi inneggianti a nazifascismo su pagina Fb

03 febbraio 2017 ore 13.04

Unicoop Tirreno: sciopero sospeso, anche se la crisi resta

Il colosso cooperativo ha annunciato un piano lacrime e sangue, perché in debito di ossigeno: 24,2 milioni il passivo del bilancio 2015. Ma dopo l’iniziale chiusura al dialogo, si sono aperti margini di trattativa. Il 7 febbraio fissato il primo incontro
03 febbraio 2017 ore 12.43

Grandi Molini Italiani, confermati i licenziamenti

03 febbraio 2017 ore 12.35

Le cooperative sociali sotto il peso degli appalti

Operano in ambiti fondamentali per i diritti di cittadinanza, sopperendo così alle carenze dello Stato. Ma i diritti dei lavoratori sono spesso sacrificati alla logica delle esternalizzazioni a catena. Un’inchiesta di Rassegna e Radioarticolo1
03 febbraio 2017 ore 12.28

Fp Modena, no a riforma dei Vigili del fuoco

03 febbraio 2017 ore 12.19

Previdenza alla prova (incerta) dei fatti

L’Inps deve continuare a essere un ente pubblico al servizio dei cittadini. Non può trasformarsi in un trampolino di lancio per ambizioni carrieristiche personali, estranee ai compiti istituzionali che le leggi dello Stato gli attribuiscono
03 febbraio 2017 ore 11.07

Gam (Campobasso), incontro al Mise per rilancio

03 febbraio 2017 ore 10.33

Appalti scuole Lecce, 7-8 febbraio proteste


03 febbraio 2017 ore 10.20

Flc Cgil: eletta la nuova segreteria

Oltre al segretario generale Francesco Sinopoli, la segreteria è composta da Anna Fedeli e Anna Maria Santoro, già componenti della precedente, Gigi Caramia, Pino Di Lullo, Gabriele Giannini, Maristella Mortellaro, Francesca Ruocco
03 febbraio 2017 ore 09.57

Assenze dal lavoro legittime per il lavoratore tossicodipendente

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Le assenze dal lavoro del lavoratore tossicodipendente per le cure riabilitative sono aspettativa non retribuita e non possono essere causa di licenziamento
 
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E’ illegittimo il licenziamento disciplinare di un lavoratore tossicodipendente per la sue assenze dal lavoro nel periodo in cui si è sottoposto a una terapia riabilitativa. Lo ha stabilito la Corte di Cassazione con la sentenza 1319 del 2017.

 

Per gli Ermellini l’assenza dal lavoro protratta anche per un lungo periodo di un tossicodipendente che si sottopone a trattamento riabilitativo è da considerarsi ai fini normativi economici e previdenziali come aspettativa non retribuita.

La Cassazione ha precisato che per quanto sancito dall’articolo 124 del Dpr 309/1990, i lavoratori tossicodipendenti hanno diritto alla conservazione del posto di lavoro per il tempo necessario a seguire i programmi terapeutici e di riabilitazione.

Le assenze dal lavoro sono giustificate per le cure riabilitative

Per queste ragioni le assenze dal lavoro riconducibili alla permanenza in un centro di cura dalle tossicodipendenze non possono essere ritenute ingiustificate e pertanto non possono essere utilizzate alla base di un licenziamento per giustificato motivo oggettivo.

 

Il caso in questione ha riguardato un lavoratore che aveva chiesto una aspettativa non retribuita per frequentare un centro riabilitativo per disintossicarsi dalla propria tossicodipendenza. Il datore di lavoro prima concedeva l’aspettativa e poi in seguito promuoveva nei confronti del lavoratore una azione disciplinare per assenza ingiustificata.

Leggi anche: Cassazione: il datore di lavoro che tollera troppe assenze non può licenziare il lavoratore

In prima istanza il Tribunale di Napoli confermava la legittimità del licenziamento disciplinare, ma la Corte d’Appello prima e la Cassazione poi hanno confermato l’illegittimità del licenziamento, in quanto la procedura disciplinare è avvenuta fuori tempo e in maniera scorretta, ma soprattutto perchè il licenziamento è in contrasto con il diritto del lavoratore tossicodipendente alla conservazione del posto per il periodo in cui si sottopone a cure disintossicanti

Lavoro e Diritti

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Assenze dal lavoro legittime per il lavoratore tossicodipendente

Posted: 03 Feb 2017 07:22 AM PST

E’ illegittimo il licenziamento disciplinare di un lavoratore tossicodipendente per la sue assenze dal lavoro nel periodo in cui si è sottoposto a una terapia riabilitativa. Lo ha stabilito la Corte di Cassazione con la sentenza 1319 del 2017. Per gli Ermellini l’assenza dal lavoro protratta anche per un lungo periodo di un tossicodipendente che […]

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San Giuseppe (Desideri) da Leonessa


San Giuseppe (Desideri) da Leonessa

Nome: San Giuseppe (Desideri) da Leonessa
Ricorrenza: 04 febbraio
Protettore di: missioni

Prigioniero dei Turchi a Costantinopoli, fra Giuseppe era restato per tre giorni appeso a una croce per un piede e per una mano. E non era morto. Dio solo sa come riuscisse a sopravvivere a quel supplizio, e come si rimarginassero le sue terribili ferite. Si parlò dell’intervento miracoloso di un Angelo, che avrebbe sostenuto il suo corpo e curato le sue piaghe.

Certo non era facile spiegare in altro modo quella resistenza che sfidava tutte le leggi naturali, comprese quelle – terribilmente logiche – della tortura. E quasi un miracolo fu il fatto che il Sultano, forse ammirato per l’accaduto, commutasse la pena di morte con l’esilio perpetuo.

A Costantinopoli, il cappuccino Fra Giuseppe aveva compiuto un gesto degno veramente da folle. Aveva tentato di entrare nel palazzo per predicare davanti al Sultano in persona, sperando di convertirlo. Catturato dalle guardie, era stato giudicato reo di lesa maestà.

Bisogna dire che fino allora i Turchi lo avevano lasciato libero di predicare in città, dopo aver assistito i cristiani prigionieri. L’estrema povertà del frate e dei suoi compagni, sotto il saio color tabacco, lasciava perplessi i rappresentanti del potere e della religione ufficiale. Era difficile vedere in quegli umilissimi stranieri, sprovvisti di tutto, altrettanti pericolosi cospiratori contro la sicurezza dello Stato.

Giuseppe era nato nel 1556, a Leonessa, e nella cittadina umbra dal fiero nome, presso Spoleto, era entrato sedicenne tra i cappuccini della riforma, mutando il nome di Eufrasio Desiderato in quello dell’umile sposo della Vergine. Aveva compiuto il proprio noviziato nel convento delle Carceri, sopra Assisi, e in quella piega boscosa del Subasio si era temprato alla più dura penitenza e alla più rigorosa astinenza.

Con una tipica espressione francescana, chiamava il proprio corpo « frate asino », e diceva che come tale non aveva bisogno di essere trattato come un corsiero, un purosangue. Bastava trattarlo come un asino, con poca paglia e molte frustate.

La paglia forse si, ma le frustate – come abbiamo visto – non gli erano mancate durante la sua avventura in Turchia, dove il generale dell’Ordine lo aveva inviato, trentenne, per assistervi i prigionieri cristiani.

Tornato in Italia, poté seguire quella vocazione missionaria che l’aveva spinto a predicare davanti al Sultano. Questa volta, però, fu predicatore sull’uscio di casa, nei villaggi e nella città reatina, sua patria. I risultati furono altrettanto consolanti, e il suo zelo di carità ancor più necessario, perché il più difficile terreno di missione è spesso quello stesso sul quale fiorisce la santità in mezzo alle ortiche del vizio e ai rovi dell’indifferenza.

Cinquantacinquenne, s’infermò, ritirandosi nel convento d’Amatrice. Gli venne diagnosticato un tumore, e si tentò di operarlo, Dio sa come. Fu quello il suo secondo supplizio, ma rifiutò di essere legato, come suggerivano i medici. E non si sollevò più dal lettuccio chirurgico. Come anestetico si era stretto al petto, lungamente, il Crocifisso.