Archivi giornalieri: 7 maggio 2009

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Pensioni: Per Cnel-Cer, aumento della spesa fino al 2010

Dal 2015 riduzione dell’assegno dal 23% al 18% in rapporto al Pil pro capite

 La spesa per le pensioni salirà fino al 2010, per restare poi stabile fino al 2040 in una forbice compresa tra il 13,6% e il 14% del pil. Mentre la distribuzione delle pensioni sarà stabile fino al 2015, poi l’importo medio delle nuove pensioni liquidate in rapporto al Pil pro capite si riduce progressivamente fino al 2050, passando dal 23% al 18%.

E’ quanto emerge dal rapporto Cnel-Cer sul modello previsionale del sistema pensionistico nel lungo periodo che indaga su come evolverà il sistema pensionistico in Italia fino al 2050, con proiezioni sugli effetti presso le nuove generazioni e sulla spesa in rapporto al Pil.

Nel rapporto, che comprende la spesa pensionistica per trattamenti di invalidità, vecchiaia e superstiti, emerge che il risultato è influenzato da una serie complessa di fattori.

Da una parte il passaggio al pensionamento delle generazioni del baby boom, l’entrata nel mercato del lavoro di generazioni meno numerose e la lentezza della transizione alla regola contributiva costituiscono elementi di spinta verso l’alto del rapporto spesa/Pil; dall’altra, soprattutto nella seconda parte del periodo di simulazione, è proprio l’entrata a regime della regola contributiva, unita all’aumento dell’età media di pensionamento, a comprimere gli effetti negativi che l’invecchiamento della popolazione determina sui saldi del sistema pensionistico.

Secondo lo studio l’età media di pensionamento si innalza passando dagli attuali 60 anni per gli uomini e 59 anni per le donne a 63 e 61 anni. Mentre il livello delle prestazioni pensionistiche registrerà una riduzione generalizzata lungo il periodo di osservazione.

Con riferimento alle figure-tipo esaminate, il tasso di sostituzione al netto della tassazione passa per le dipendenti donne dal 66% nel 2010 al 55% alla fine del periodo di simulazione, per i dipendenti uomini al netto della tassazione la prima rata della pensione passa in media dal 78% al 63% dell’ultimo salario.

Nel rapporto si sottolinea che le simulazioni condotte evidenziano che “la tenuta complessiva del rapporto tra spesa pensionistica e prodotto interno lordo non viene messa in discussione”. Tuttavia non mancano  “fattori di problematicità” in alcune fasi temporali della simulazione. A questo riguardo due fattori e la loro interazione risultano cruciali: la dimensione della forza lavoro e la dinamica della produttività.

In presenza di uno scenario meno favorevole per i due fattori citati e/o nel caso in cui ad un aumento nella dimensione numerica della forza lavoro corrisponda una riduzione della produttività media di quel fattore, la spesa pensionistica in rapporto al prodotto interno, si legge nel rapporto, “mostra una forma prima crescente e poi decrescente. Il punto di massimo viene toccato in genere intorno al 2040”.

(Adnkronos)