Archivi giornalieri: 30 gennaio 2024

Da stipendio a pensione: scende il tasso di sostituzione

Da stipendio a pensione: scende il tasso di sostituzione

Con la riforma pensioni inserita in Manovra 2024 scende ancora il tasso di sostituzione per chi lascia il lavoro, ovvero si riduce è il rapporto percentuale fra il primo assegno di pensione e ultimo stipendio percepito. Si tratta di un parametro che consente ai futuri pensionati di capire quale sarà effettivamente il loro potere d’acquisto una volta terminata la vita lavorativa.

Oggi, per chi ricade nel sistema interamente contributivo, in base a quanti contributi si sono versati il tasso medio di sostituzione è di circa il 70%, riducendosi per gli autonomi che subiscono meno ritenute previdenziali.

Vediamo come si utilizza il tasso di sostituzione per valutare la convenienza di una formula di pensione anticipata come ad esempio Quota 103 e Opzione Donna e i vantaggi di aderire ad un Fondo pensione per garantirsi una rendita integrativa.

Calcolo pensione futura: occhio alla convenienza

Sul calcolo pensione (importo e decorrenza) incidono vari elementi, indipendentemente dalla misura previdenziale alla quale si accede. I principali fattori sono:

  • il montante contributivo (numero di contributi versati);
  • coefficienti di trasformazione applicati al montante individuale in base all’età in cui si va in pensione.

La pensione anticipata (in cui si applica un coefficiente di trasformazione più basso) o la pensione con pochi contributi versati (a causa di una carriera discontinua ma anche ad una uscita anticipata) possono ridurre l’importo dell’assegno finale. Ecco perché è importante valutare bene fino a che punto conviene andare prima in pensione.

 

Da stipendio a pensione: i rischi della flessibilità in uscita

Tra gli argomenti di discussione in tema di riforma pensioni, c’è che quelle degli ultimi decenni, come la Dini o la Fornero, hanno portato ad un drastico calo del tasso di sostituzione garantito dalla previdenza pubblica obbligatoria. Coloro che accedono ad una delle forme di pensione anticipata, o che in generale vanno in pensione prima, hanno una rendita previdenziale inferiore di chi resta al lavoro più a lungo, quindi un tasso di sostituzione più basso.

Ad essere penalizzate sono le nuove generazioni, sulle quali grava in particolare il passaggio al sistema di calcolo contributivo, in luogo del vecchio sistema retributivo.

  • Il sistema retributivo, lo ricordiamo, un tempo, prima della Riforma Dini, arrivava a garantire un reddito ai pensionati con 40 anni di contributi fino all’80% degli ultimi stipendi percepiti prima della cessazione dal servizio.
  • Il sistema contributivo, invece traduce in pensione i contributi effettivamente versati, avvantaggiando i lavoratori con lunghe carriere e retribuzioni stabili, penalizzando le carriere intermittenti e precarie, oggi divenute pressoché la normalità, con ampi periodi di disoccupazione, gli autonomi e chi esce in anticipo, non potendo più compensare i minori versamenti con uno scatto della retribuzione negli ultimi anni di lavoro.
 

A tutto questo si aggiunge il fatto che con la Riforma Dini è stata soppressa l’integrazione al trattamento minimo per chi è entrato nel mondo del lavoro dopo il 31.12.1995. Ecco perché a oltre 20 anni di distanza da quella riforma si inizia a parlare di pensione di garanzia per i giovani, i precari e i discontinui, un obiettivo confermato dalla Ministra Calderone per la Riforma Pensioni.

Le stime per la pensione futura

Il risultato delle ultime leggi in materia previdenziale, stando anche ai calcoli elaborati dalla Ragioneria generale dello Stato dei mesi scorsi, è che il tasso di sostituzione all’età di vecchiaia è destinato a scendere notevolmente nel corso dei prossimi anni. Per alzare il tasso e garantirsi una pensione pari almeno al 70% dellultima retribuzione si dovranno accumulare molti più anni di contributi in futuro, e a quanto pare agli autonomi ed i commercianti andrà anche peggio rispetto ai dipendenti.Tassi sostituzione

L’alternativa pensione complementare

Per colmare questo gap particolare attenzione viene posta sulla previdenza complementare, che però ancora oggi stenta a decollare, nonostante oggi lo Stato riconosca a chi investe in Fondi pensione alcune agevolazioni fiscali:

  • deduzione dei contributi versati, anche per conto di coloro che sono fiscalmente a carico, fino a 5.164 euro;
  • rendimenti tassati al 20%;
  • tassazione della pensione agevolata, con aliquota al 15% che si riduce fino al 9% al crescere degli anni di partecipazione alla previdenza complementare.
 

Gestione Separata: le aliquote contributive per il 2024

Gestione Separata: le aliquote contributive per il 2024

L’Istituto ha comunicato le aliquote per il calcolo dei contributi dovuti nel 2024 dagli iscritti alla Gestione Separata.

Pubblicazione: 30 gennaio 2024

Con la circolare INPS 29 gennaio 2024, n. 24, l’Istituto comunica le aliquote e il valore minimale e massimale del reddito erogato per il calcolo dei contributi dovuti nel 2024 dagli iscritti alla Gestione Separata.

La circolare fissa le aliquote contributive, previdenziali e assicurative, dovute da parasubordinati e committenti (collaboratori e figure assimilate, magistrati onorari a esaurimento, lavoratori nel settore dello sport dilettantistico) e liberi professionisti (compresi i professionisti del settore sportivo dilettantistico). 

La circolare, inoltre, specifica le percentuali di ripartizione dell’onere contributivo.

Santa Martina

 

Santa Martina


Nome: Santa Martina
Titolo: Martire
Nascita: III Secolo, Roma
Morte: 228, Roma
Ricorrenza: 30 gennaio
Martirologio: edizione 2004
Tipologia: Commemorazione
Questa santa Vergine romana discendeva da celebre famiglia consolare. Rimasta orfana ancora in tenera età, si dedicò con tutto l’ardore della sua anima giovanile alle opere della cristiana pietà, distribuendo con la massima liberalità le ricchezze che i suoi le avevano lasciato in grande abbondanza. Non ci fu miseria che non soccorresse: nessuno mai bussò invano alla sua porta. Nei poverelli ella vedeva Gesù stesso, il Maestro Divino che aveva detto: « Quello che avrete fatto al minimo dei vostri fratelli, l’avrete fatto a me ».

Siccome la carità cristiana era sconosciuta nel mondo pagano, ben presto si sospettò che Martina fosse seguace di quel Nazareno che veniva a predicare, per mezzo dei suoi Apostoli, una fratellanza universale anche nella stessa Roma.

I nemici del nome cristiano le tennero gli occhi addosso. e accertatisi della cosa, non esitarono ad accusarla come cristiana.

Temendo ella quanto le poteva accadere, e che difatti le accadde, d’essere arrestata ed uccisa, distribuì immediatamente tutto quello che ancora le rimaneva ai poveri ed alla Chiesa, per avere in cielo quel tesoro che «i ladri non rubano e la tignola non intacca ». Aveva appena realizzato questo suo disegno che fu accusata e condotta davanti al preside romano.

Fu tentata in mille modi, le furono fatte promesse e minacce perché sacrificasse agli dèi dell’impero. Ma la Vergine, forte della fortezza di Cristo, rispose sempre con fermezza che « era cristiana » e che come tale si sarebbe sempre comportata.

Passando il giudice dalle minacce ai fatti, fu battuta colle verghe, scarnificata con uncini di ferro, poi, intrisa di grasso bollente, fu gettata alle belve dell’anfiteatro. Ma le bestie la risparmiarono. Allora fu fatto un grandissimo rogo, e la Vergine vi venne legata sopra: quando il fumo e le fiamme furono esaurite, i carnefici e la folla immensa che assisteva al crudele spettacolo, videro la santa giovane perfettamente illesa in mezzo al braciere, in attitudine di preghiera: il suo Dio l’aveva scampata.

Molti della folla e qualcheduno dei suoi stessi carnefici, alla vista di quel prodigio, si convertirono e si dichiararono cristiani.

Ma il giudice, più che mai irritato, ordinò che fosse decapitata. La pia fanciulla chinò il capo sotto la spada del carnefice. Allo spettacolo del martirio altri pagani si convertirono alla vera fede, ed ebbero la grazia di udire distintamente una voce superna che chiamava la Vergine alle celesti dolcezze del cielo.

Ma i prodigi non erano finiti: un terremoto scosse paurosamente tutta la città, e le statue degli dèi caddero a terra.

La Vergine subì il martirio sotto l’imperatore Alessandro Severo, mentre era Sommo Pontefice Urbano I. Fu sepolta nella chiesa del carcere Mamertino assieme ai martiri Concordio, Epifanio e compagni.

PRATICA. Impariamo da questa santa giovanetta ad essere forti nella fede e a non vergognarci del nome di Cristiani.

PREGHIERA. O Dio, che fra gli altri miracoli di tua potenza, anche al sesso debole hai accordata la vittoria del martirio, per la tua bontà, concedi a noi che celebriamo la festa della beata vergine e martire Martina, di salire a te per mezzo dei suoi esempi.

MARTIROLOGIO ROMANO. santa Martina, Vergine e Martire, il cui natale si commemora il primo di questo mese.

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Domande Frequenti

  • Quando si festeggia Santa Martina?

  • Quando nacque Santa Martina?

  • Dove nacque Santa Martina?

  • Quando morì Santa Martina?

  • Dove morì Santa Martina?


 
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