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News letter lavoro n. 832 del 12 luglio 2018
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Lavoro e Diritti
Lavoro e Diritti: Assegno di ricollocazione 2018 (Adr): cos’è, come funziona e FAQ |
- Assegno di ricollocazione 2018 (Adr): cos’è, come funziona e FAQ
- TRF in busta paga, QuIR: dal 1° luglio lo stop definitivo, l’INPS spiega cosa fare
- PagoPa: cos’è e come funziona la modalità di pagamento elettronico
Assegno di ricollocazione 2018 (Adr): cos’è, come funziona e FAQ
Posted: 12 Jul 2018 06:00 AM PDT L’assegno di ricollocazione 2018 conosciuto anche con l’acronimo di Adr è entrato a regime dal 14 maggio, vediamo cos’è e come funziona in questa guida; infine vediamo alcune FAQ che vengono aggiornate sul sito ANPAL. Con l’articolo 23 del Decreto Legislativo n. 150/2015, è stata introdotta questa misura di politica attiva. E’ un assegno per […] L’articolo Assegno di ricollocazione 2018 (Adr): cos’è, come funziona e FAQ proviene da Lavoro e Diritti – La tua guida facile su lavoro, pensioni, fisco e welfare. |
TRF in busta paga, QuIR: dal 1° luglio lo stop definitivo, l’INPS spiega cosa fare
Posted: 12 Jul 2018 02:10 AM PDT Dal 1° luglio 2018 i datori di lavoro non sono più tenuti ad inserire il cosiddetto TFR in busta paga QuIR nel cedolino del dipendente che ne ha richiesto l’erogazione mensile. Infatti il periodo sperimentale, che è terminato il 30 giugno 2018, non è stato prorogato dal Legislatore. I datori di lavoro dunque a decorrere […] L’articolo TRF in busta paga, QuIR: dal 1° luglio lo stop definitivo, l’INPS spiega cosa fare proviene da Lavoro e Diritti – La tua guida facile su lavoro, pensioni, fisco e welfare. |
PagoPa: cos’è e come funziona la modalità di pagamento elettronico
Posted: 12 Jul 2018 01:27 AM PDT PagoPa è una nuova modalità di pagamento elettronico sviluppata da Agenzia per l’Italia Digitale che permette di poter effettuare pagamenti verso la Pubblica Amministrazione. Inoltre è possibile utilizzare questa tipologia di pagamento presso tutti gli esercizi commerciali che espongono l’apposito logo. L’obiettivo è quello di rendere più veloce e facile tutti i versamenti di qualsiasi […] L’articolo PagoPa: cos’è e come funziona la modalità di pagamento elettronico proviene da Lavoro e Diritti – La tua guida facile su lavoro, pensioni, fisco e welfare. |
Sant’ Enrico II
Sant’ Enrico II
S. Enrico nacque nel 972 da Enrico, re di Baviera e da Gisela, figlia di Corrado re di Borgogna. Ebbe ottima indole, nobili sentimenti e rara virtù: qualità che fecero di lui un imperatore santo.
Incoronato da Benedetto VIII il 22 febbraio del 1014, Enrico comprese quanto gli fosse necessaria la umiltà per non prevaricare; e la cercò e l’esercitò quindi in tutti i suoi atti. Era solito dire che Iddio voleva due cose da lui: la santificazione propria ed il benessere dei sudditi: programma che il glorioso monarca svolse lodevolmente in tutta la sua vita.
Unitosi in matrimonio con S. Cunegonda, conservò nella vita coniugale la perfetta castità, tanto da poter dire, in fin di vita, ai genitori di lei: Io ve la rendo illibata come me la deste.
S. Enrico per difendere la giustizia conculcata, ebbe anche a sostenere molte guerre, con le quali rese il suo nome sempre più temuto e rispettato.
In esse riusciva sempre vittorioso: ma il santo re prima di attaccar battaglia pregava e faceva pregare i soldati. In questo modo potè scacciare dall’Italia i Greci che, alleati dei Turchi, minacciavano la stessa Roma.
Eresse a sue spese molte cattedrali, fra cui quella di Bamberga, dedicata ai Ss. Pietro e Paolo, che fu consacrata dallo stesso Pontefice di Roma; restaurò molte chiese danneggiate dagli eretici, eresse sedi vescovili, fondò orfanotrofi.
Il suo zelo si spinse tanto avanti da riuscire a convertire Stefano, re di Boemia, il quale a sua volta portò tutta quella nazione alla vera religione.
In mezzo alle terrene grandezze, S. Enrico sentiva di non essere pienamente soddisfatto, perché bramava di servire unicamente a Dio. Per questo, essendo amico del beato Riccardo, abate di Verdun, fece istanze presso di lui per poter entrare nel suo monastero. Ma l’abate, vedendo il bene che il santo re faceva ai popoli, non glielo permise: e S. Enrico inchinò riverente il capo all’ubbidienza e tornò alla reggia.
Anche nelle infermità S. Enrico benediceva Dio: così sopportò con esemplare rassegnazione la contrazione di una coscia che lo rese zoppo per tutta la vita.
Circondato dai grandi dell’impero e da molti vescovi, santamente spirò in Grône il 13 luglio del 1024.
Il suo corpo venne sepolto nella chiesa di Bamberga ed egli fu canonizzato da Eiigenio III nel 1145.
PRATICA. Impariamo da questo Santo a non lasciarci assorbire completamente dagli affari terreni, ma solleviamo spesso nostro pensiero al cielo, perché il Paradiso sarà la nostra vera patria.
PREGHIERA. O Dio, che quest’oggi trasferisti il tuo beato confessore Enrico dal fastigio del terreno impero al regno eterno, ti supplichiamo umilmente che come tu, prevenendolo colla tua grazia, gli facesti superare le lusinghe del secolo, così faccia che noi resistiamo, a sua imitazione, alle attrattive del mondo e giungiamo a te con cuore puro