Archivi giornalieri: 19 ottobre 2017

Lavori usuranti: le novità introdotte nel 2017

 

Lavori usuranti: le novità introdotte nel 2017

Prima la Legge di bilancio 2017 e poi il decreto ministeriale del 20 settembre u.s. (G.U. 3/10/2017) hanno apportato modifiche in materia di accesso ai benefici per i lavoratori addetti a mansioni ed attività usuranti.

Gli usuranti

Sono sempre e solo i lavoratori già indicati nel decreto legislativo 67/2011:

  • addetti alla cosiddetta linea catena
  • conducenti di veicoli adibiti a servizio pubblico di trasporto collettivo (capienza non inferiore ai 9 posti)
  • addetti a turni notturni occupati per un numero di notti pari o superiore a 78 l’anno, o 72-77 giorni all’anno o 64-71 giorni
  • addetti a lavoro notturno (sempre almeno 3 ore ogni notte)
  • addetti alle lavorazioni indicate nel cosiddetto decreto Salvi del 1999.

Requisiti contributivi

La pensione spetta sempre al raggiungimento del requisito “Quota” con età e contribuzioni minime.

Alla pensione dei lavoratori usuranti fino a tutto il 2026 non verrà applicato l’incremento dell’aspettativa di vita. Pertanto i requisiti d’accesso in vigore al 31/12/2016 rimarranno invariati a tutto il 2026.

La decorrenza della pensione non è più soggetta alla finestra mobile. La prima decorrenza utile per la pensione sarà determinata dal momento di maturazione dei requisiti e dalla tempestività della domanda di accesso ai benefici per lavoro usurante.

 

Requisiti dal 2016 – 2026 Contribuzione esclusivamente da dipendente Contribuzione mista dipendente/autonomo
Lavoratori impegnati in mansioni particolarmente usuranti (DM Salvi);

lavoratori addetti alla cosiddetta “linea catena”;

conducenti di veicoli adibiti a servizio pubblico di trasporto collettivo;

lavoratori a turni notturni (di almeno 6 ore) pari o superiori a 78 l’anno;

lavoratori notturni per l’intero anno (almeno 3 ore tutte le notti)

     
Quota 97, 6 98,6
Età minima 61 anni e 7 mesi 62 anni e 7 mesi
Contribuzione minima 35 anni 35 anni
lavoratori a turni notturni (di almeno 6 ore) compresi tra 72 e 77 l’anno;
Quota 98, 6 99,6
Età minima 62 anni e 7 mesi 63 anni e 7 mesi
Contribuzione minima 35 anni 35 anni
     
lavoratori a turni notturni (di almeno 6 ore) compresi tra 64 e 71 l’anno;
Quota 99, 6 100,6
Età minima 63 anni e 7 mesi 64 anni e 7 mesi
Contribuzione minima 35 anni 35 anni

Durata attività usurante

Fino al 2016 la norma prevedeva che per accedere ai benefici per lavoratori usuranti dal 2018 era necessario aver svolto l’attività usurante per almeno metà della propria vita lavorativa, mentre fino al 2017 era sufficiente aver prestato attività lavorativa usurante per almeno 7 anni nell’ultimo decennio compreso l’anno del pensionamento.Dal 1° gennaio 2017 i due criteri sono alternativi tra di loro e non è più necessario che l’attività usurante sia quella svolta nell’anno del pensionamento.Pertanto si può accedere ai benefici se l’attività usurante è stata svolta:

  • o per almeno 7 anni nel decennio precedente la domanda;
  • o almeno metà della propria vita lavorativa.

Le scadenze

L’abolizione delle finestre mobili ha portato a modificare i termini di scadenza dell’inoltro delle domande di accesso ai benefici e quelle per il rilascio delle certificazioni da parte dell’INPS.La legge ha stabilito che a partire da chi matura i requisiti nel 2018, la domanda va inoltrata entro il 1° maggio dell’anno precedente a quello di maturazione dei requisiti. Il 1° maggio 2017 era il termine utile per inoltrare la domanda di riconoscimento dei benefici per chi raggiunge i requisiti nel 2018.

Ma attenzione!  Il 1° maggio non è un termine a pena di decadenza, infatti il ritardo nella presentazione della domanda di accesso ai benefici comporta lo slittamento della decorrenza della futura pensione di 1, 2 o 3 mesi a seconda dei mesi di ritardo.

Ad esempio: chi raggiunge i requisiti nel 2018, doveva inoltrare domanda entro il 1° maggio 2017, se non lo ha fatto ancora la decorrenza della sua pensione slitterà di 3 mesi.

L’INPS entro il 30 novembre comunicherà al lavoratore se la domanda è accolta e/o respinta ed indicherà la decorrenza possibile alla luce della disponibilità dei fondi.Il 2017 è stato l’anno di transizione e quindi per chi matura i requisiti nel 2017 la domanda andava presentata entro il 1° marzo 2017 ed entro il 31 ottobre l’INPS comunicherà l’esito della domanda.

I documenti da allegare

Le domande di riconoscimento dei benefici per lavoro usurante debbono essere corredate da idonea documentazione, a pena di procedibilità.

Le dichiarazioni del datore di lavoro fatte “ora per allora” non sono valide se non supportate da idonea documentazione dell’epoca: ordini di servizio, schemi di turnazione del personale,registri delle presenze ed eventuali atti di affidamento di incarichi e mansioni, ecc.ecc.

Purtroppo i fogli presenza, i registri, le schede timbrature, i vecchi CCNL ed integrativi aziendali, gli ordini di servizio sono documenti che non sempre il datore di lavoro e/o il lavoratore hanno conservato oltre il decennio. Questo potrà essere un problema per chi richiede l’accesso al beneficio per aver svolto per almeno metà della vita lavorativa attività usurante e questa si collochi nella prima parte della carriera.

Il recente decreto Ministeriale che ha sostituito il testo del 2011 ha apportato alcune modifiche all’elenco della documentazione necessaria distinguendola a seconda del settore pubblico o privato del datore di lavoro e nell’ambito privato, tra contratti stipulati prima o dopo l’11 gennaio 2008 (data dalla quale molti elementi sono già disponibili nei data base dell’INPS perché trasmessi dai datori di lavoro con le denunce mensili e le comunicazioni telematiche).

Messi

Il Barça domina anche in 10 E Messi fa 100 in Europa

3/54

Alessandro Pistolesi16 ore fa
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Ap© Fornito da La Gazzetta dello Sport Ap Restare in dieci a fine primo tempo, continuare a giocare come se niente fosse, vincere con due gol di scarto. Non è roba per tutti. Ma il Barça ormai ci ha abituato a cose straordinarie. E così, nonostante l’espulsione di Piqué al 42′, il Barcellona schiaccia l’Olympiacos 3-1 e consolida il primo posto nel gruppo D. La squadra di Valverde è ammaliante per la scioltezza di palleggio e realizzazione, fa sembrare facili anche le cose più difficili. Perché tutto viene naturale se in squadra c’è un extraterrestre come Messi, capace di realizzare – con una punizione delle sue – il centesimo gol nelle competizioni Uefa, il 50° nell’anno solare. Ennesimo traguardo di una carriera destinata a sfondare tutti i record, o quasi.

Piqué ingenuo

Nel primo tempo la squadra di Valverde non è brillantissima e il possesso palla prolungato quasi sempre è fine a se stesso. Eppure basta e avanza per trovare il vantaggio, grazie alla goffa autorete di Nikolaou. Ma dato che al Barça le cose semplici non piacciono, ci pensa Piqué a complicare il percorso, deviando in rete con la mano il traversone di Deulofeu. Un tocco ingenuo che gli costa il doppio giallo e lascia il Barcellona in dieci. Poco male, l’inferiorità numerica passa praticamente sottotraccia. Perché il Barça rientra in campo con determinazione e tiene l’Olympiacos sempre nella propria metà campo.

a leo bastano tre minuti

Il 2-0 è un capolavoro alla Messi: punizione telecomandata sotto l’incrocio, Proto si allunga ma può toccare solamente. Passano 3′ e la Pulce è arrembante: porta a spasso la difesa greca e poi scarica all’indietro per Digne che fulmina Proto. Altro che minimo sindacale, il Barça non si risparmia mai. E anche con un uomo in meno riesce a dominare, tenendo la Juve a -3. Anche se nel finale Nikolaou brucia la difesa blaugrana e trafigge Ter Stegen di testa. Un calo di attenzione che macchia una serata quasi perfetta.

NOVITA’ INPS: “500 EURO A CHI HA PIÙ DI 55 ANNI”

NOVITA’ INPS: “500 EURO A CHI HA PIÙ DI 55 ANNI”

  Tito Boeri, il Presidente dell’INPS ha reso pubblico il progetto di modifica del sistema pensionistico: la novità principale è la presenza del reddito minimo per le persone con età superiore ai 55 anni che sarà finanziato da un taglio delle pensioni d’oro e dai vitalizi.

Il piano è stato concordato insieme al Governo che ha fatto sapere che sarà attuato quanto prima per ottenere un maggiore equilibrio. Questa novità porterebbe ad una riduzione della povertà, concedendo un mensile agli over 55 ed aiutandoli a passare dal lavoro alla pensione con più serenità e fornire loro un aiuto in caso di difficoltà economiche in famiglia. Il reddito minimo sarà di 500 euro (400 euro per gli anni 2016 e 2017) per famiglia dove ci sia almeno un componente over 55. Nel caso ci siano più persone nel nucleo familiare, la cifra di 500 euro può essere moltiplicata per la scala Ocse, in modo che in caso di presenza di figli disoccupati questi possano ottenere i benefici della novità.

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La copertura sarà garantita dalle cosiddette “pensioni d’oro”, redditi superiori ai 5000 euro lordi mensili, che contribuiranno attraverso un ricalcolo del mensile attraverso l’analisi dei contributi e l’età della decorrenza della pensione. I pensionati che percepiscono una cifra tra i 3500 e i 5000 euro lordi mensili forniranno invece un contributo dilazionato nel tempo fino al ricalcolo finale del mensile. Le coperture saranno garantite anche da coloro che percepiscono i vitalizi attraverso un ricalcolo che porterà i “fortunati” a ricevere una pensione secondo il classico metodo contributivo come si fa per tutti i lavoratori.

 

San Paolo della croce

 
 

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San Paolo della Croce


San Paolo della Croce

 
 
 
 
Nome: San Paolo della Croce
Titolo: Sacerdote
Ricorrenza: 19 ottobre

Nacque ad Ovada in Piemonte, da nobile famiglia oriunda di Castellazzo, presso Alessandria. Quando nacque, la camera si illuminò di vivissima luce, e ancora fanciullo fu dall’augusta Regina del cielo salvato da certo naufragio, segni questi che palesano chiaramente i divini disegni di Dio sul nostro Santo.
Coll’uso di ragione incominciò a divampare il suo amore per Gesù e, contemplando i dolori e le sofferenze del Maestro, incominciò il duro esercizio della penitenza.

Infiammato dal desiderio del martirio, già s’era arruolato nella flotta veneziana, pronta per abbattere la mezzaluna che minacciava l’Europa cristiana; ma poi, avendo compreso che ben altra era la volontà divina, lasciò la milizia terrena e formò una valorosa schiera di soldati del Redentore: i Passionisti. Essi si proponevano di far conoscere a tutti i dolori sofferti da Dio per salvarci, e con la loro rigida disciplina, riparare tanti peccati, causa dei dolori di Gesù Crocifisso.

Ritornò in patria e, rifiutate le nozze, abbandonata l’eredità paterna, s’incamminò per la regale via della croce. Ricevette dal suo Vescovo una rude tonaca e dietro suo comando si diede alla predicazione.

Si portò quindi a Roma, ove potè studiare regolarmente la sacra teologia e dove dal Sommo Pontefice Benedetto XIII fu consacrato sacerdote. Ottenuta la facoltà di formare la nuova congregazione, coi primi figli si ritirò nella solitudine di Monte Argentaro, in Toscana, ove già prima la SS. Vergine l’aveva invitato, indicandogli la nera divisa, decorata dello stemma della passione; quivi gettò le fondamenta della sua nuova famiglia dandole le regole, ed aggiungendo ai tre consueti voti quello di promuovere il ricordo della passione.

Grande fu il bene compiuto da questa Congregazione. Innumerevoli eretici, meditando le sofferenze e i dolori di Gesù, riconobbero il loro peccato e pentiti ritornarono in seno alla Chiesa Cattolica.

Tanto era viva la fiamma di carità in quell’anima santa che si palesò anche esternamente bruciandogli spesso la flanella di cui era vestito; nel celebrare non poteva trattenere le lacrime e sovente era rapito in estasi, sollevato da terra, circonfuso da vivida luce.

Fu favorito di molti doni celesti: rivelazioni, colloqui divini, profezie, il dono delle lingue.

Era amato e stimato dai Sommi Pontefici, eppure l’umile Santo si chiamava grande peccatore, degno d’essere calpestato dai demoni.

Nonostante una vita sì penitente, arrivò a veneranda vecchiaia; il 28 aprile del 1775, dati gli ultimi paterni ammonimenti ai suoi diletti figli, ricevuti i Ss. Sacramenti, ricreato da una celeste visione volava al suo Redentore.

PRATICA. Gesù crocifisso sia l’oggetto del nostro amore: egli ci ha amati fino alla morte di croce.

PREGHIERA. Signore Gesù Cristo, che hai donato a S. Paolo una carità singolare perché predicasse 11 mistero della croce, e per suo mezzo hai voluto far fiorire una nuova famiglia nella Chiesa, concedici per sua intercessione, che ricordando continuamente la sua passione in terra, meritiamo di riceverne il frutto in cielo.

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