Tagli ai Patronati: significa bloccare il prezioso lavoro di tutela gratuita in favore dei cittadini
In una lettera inviata a tutti i sindaci della provincia di Ravenna e al Presidente della Provincia, i segretari generali della Cgil, Cisl e Uil della Romagna, rispettivamente Costantino Ricci, Antonio Cinosi e Riberto Neri hanno esposto la drammatica situazione in cui si andranno a trovare i patronati delle tre confederazioni sindacali se si attuasse il taglio di risorse così come delineato nel disegno di legge di stabilità 2015.
Una riduzione di tale importo – si legge nella lettera – che non consentirà ai patronati di svolgere il prezioso lavoro di tutela verso i cittadini che si rivolgono agli uffici e trovano gratuitamente la risposta ai loro bisogni. La rete dei patronati in questi anni di crisi – prosegue il documento – ha rappresentato l’unico istituto di welfare al servizio di tutti coloro che avevano un bisogno e non potevano permettersi consulenze private a pagamento.
Senza contare – si legge – che un taglio di risorse di quella entità porterebbe a dover dimezzare gli organici attualmente in forza e ciò sta a significare che in quasi tutti i Comuni della nostra Provincia, gli uffici di patronato dovrebbero chiudere.
Questo comporterebbe – proseguono i tre segretari generali confederali – un disagio per i nostri cittadini, la difficoltà di poter esercitare un diritto ed ottenere una tutela e conseguentemente un afflusso enormemente maggiore agli uffici dell’Inps che ne ridurrebbe sensibilmente l’operatività, sempre che on si arrivi ad un collasso vero e proprio facendo perdere ai nostri cittadini i diritti e le risposte economiche dovute.
I tre segretari chiedono, quindi , un pronunciamento dell’assemblea comunale e provinciale per assumere le determinazioni nel merito al fine di incidere fattivamente per cambiare la norma contenuta nel disegno di legge di stabilità.