Pensioni – fonte inca –

Pensioni – Giusto riproporre tema flessibilità sistema

Sulle pagine del Corriere della Sera di quest’oggi si legge che si sta per riaprire il cantiere sulle pensioni. I tecnici del ministero del Lavoro stanno infatti lavorando  intorno a misure per dare la possibilità di forme di pensionamento anticipato, così da reintrodurre elementi di flessibilità in un sistema troppo rigido dopo la riforma Fornero soprattutto in relazione alle esigenze del sistema produttivo alle prese con una lunga crisi.

Ecco allora – dice il quotidiano – che rispunta l’ipotesi del ministro Giovannini sul “prestito pensionistico”. In pratica il lavoratore cui mancherebbero pochi anni al raggiungimento dell’età pensionabile (2-3) potrebbe volontariamente scegliere di lasciare il lavoro prendendo un anticipo della pensione sulla base di un importo minimo (non più di 600-700 euro al mese) che poi la stessa persona restituirebbe all’Inps dal momento dell’effettiva decorrenza del trattamento pensionistico. Passati i 2-3 anni l’Inps comincerebbe a versargli l’assegno cui ha diritto con una piccola trattenuta a titolo di restituzione dell’anticipo percepito.

Sul temma della flessibilità del sistema pensionistico anche Cesare Damiano, presidente della Commissione Lavoro della Camera ha esordito dicendo che “Era ora… perchè fin qui abbiamo insistito invano affinchè il Governo affrontasse questo argomento” e aggiunge “noi siamo convinti, a differenza di Renzi che mantiene su questo tema una posizione conservatrice, che la “riforma” delle pensioni targata Fornero sia socialmente iniqua, che sbarri la strada all’ingresso dei giovani nel mercato del lavoro e che sia recessiva perchè induce i lavoratori, che vedono un futuro previdenziale estremamente incerto e lontano nel tempo, a non investire e a non consumare”.

E’ una riforma, prosegue Damiano, “che va cambiata e va recuperato quel criterio di gradualità che è stato brutalmente cancellato dal Governo Monti. E’ ora di dire basta al saccheggio del sistema pensionistico per ripianare il debito: dottrina liberista che ci è stata imposta dalla Bce. Noi siamo pronti al confronto sulla proposta del ministro del Lavoro che prevede un prestito pensionistico da percepire nei due anni che precedono il momento della pensione, ma vogliamo ricordargli che il Partito Democratico ha già presentato una proposta di legge sulla flessibilità che non può essere sbrigativamente accantonata perché giudicata troppo costosa”.

“Noi pensiamo che consentire ai lavoratori di poter scegliere di andare in pensione in un’età compresa tra i 62 ed i 70 anni, pagando una penalizzazione massima dell’8%, sarebbe una soluzione ottimale che risolverebbe anche, per gli anni a venire, il problema degli esodati”, insiste Damiano. Questa novità annunciata dal ministro, conclude, “apre comunque la strada ad una significativa revisione del sistema previdenziale, e questo è un fatto positivo. Chiediamo al Governo un tempestivo confronto con il Parlamento”.

Pensioni – fonte inca –ultima modifica: 2014-01-11T14:10:47+01:00da vitegabry
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