Archivi giornalieri: 7 gennaio 2014

Porcellum e Mattarellum pari sono

Porcellum e Mattarellum pari sono

 
Porcellum e Mattarellum pari sono

 

ROMA -Per esprimere una valutazione e un giudizio sul Porcellum basterebbe ricordare l’ apoftegma latino: nomen omen! Peraltro un “nome” affibbiatogli dallo stesso proponente, il famigerato Calderoli. Che comunque non è stato il solo responsabile del misfatto: sia nella genesi che nella sua sperimentazione e attuazione, durata ben otto anni. Esso infatti fu sostanzialmente condiviso da tutte le parti politiche che in ben tre legislature hanno governato, dal 2003 fino ad oggi, dichiarato  e fiat oraincostituzionale in riferimento alpremio di maggioranza assegnato e all’impossibilità per l’elettore di fornire una preferenza.

Bene. Oggi tutti dicono di non voler più quella “porcata”. Ma vogliono ritornare al Mattarellum e al feticcio dell’uninominale e del maggioritario, su cui quel sistema elettorale si fonda.

Evidentemente niente hanno imparato dalla sperimentazione di quella legge elettorale come niente hanno appreso dalla storia. Occorre infatti ricordare che il sistema maggioritario e uninominale, nonostante la retorica e le chiacchiere che si fanno sul “nuovismo” e sul rinnovamento, è un vecchio arnese dell’Italia prefascista, uno dei principali strumenti di potere del Partito liberale di allora, dato che i suoi esponenti, in genere appartenenti alle élites locali, riuscivano a raccogliere senza troppe difficoltà – grazie anche a rapporti personali, di amicizia e di clientele – l’appoggio di un esiguo manipolo di elettori.

Con l’introduzione del suffragio universale (maschile) nel 1913 e del sistema elettorale proporzionale nel 1919, il vecchio sistema politico finì gambe all’aria e si affermarono proprio quei grandi Partiti democratici e di massa, quello Socialista e quello Popolare, che si erano battuti contro il Partito dei notabili,  delle clientele, della corruzione e della malavita e dunque, contro il sistema uninominale e maggioritario che lo favoriva.

Fu il Fascismo – non a caso – da meno di un anno al potere, ad abolire il sistema proporzionale e a reintrodurre un particolare maggioritario. Il Governo di Mussolini infatti, fra il Luglio e il Novembre del 1923, fece approvare alla Camera e al Senato una nuova legge elettorale – detta Legge Acerbo, dal nome del proponente ed estensore, un sottosegretario – che introdusse un premio di maggioranza: avrebbe ottenuto i 2/3 dei seggi 356 (alla Camera) la lista che avesse ottenuto il maggior numero dei voti e il restante terzo, da ripartire su base proporzionale, alle liste rimaste soccombenti.

Il disegno era chiaro: eliminare di fatto ogni ipotesi di opposizione parlamentare, assicurarsi una maggioranza assoluta, accrescere l’indipendenza del potere esecutivo, preparare un regime a partito unico. Esattamente ciò che tragicamente si avvererà e si realizzerà.

Caduto il Fascismo e ritornata la democrazia, ancora una volta non a caso si opterà di nuovo per il sistema proporzionale. Cercò di attentare a questo sistema nel 1953 De Gasperi, che per garantire alla DC e ai suoi alleati una maggioranza in grado di mantenere la stabilità governativa su una linea centrista, fece approvare in Parlamento una legge che assegnava il 65% dei seggi alla Camera, al partito o al gruppo di partiti che avessero raggiunto il 50% più uno dei voti. I risultati elettorali impedirono lo scatto di quella legge (i quattro partiti di centro, apparentati, ottennero solo il 49,85% dei voti)  ma i partiti di sinistra la battezzarono ugualmente legge-truffa.

Ebbene oggi, la parte maggioritaria dei nipotini di quella sinistra che allora innalzò le barricate contro De Gasperi, pare disponibile, pur di interrare il Porcellum, a riesumare il Mattarellum, una legge centomila volte più truffaldina di quella del 1953.

Ubriacati ancora dalle mirabolanti promesse di Segni e del suo Referendum del 9 Giugno del 1991, quando più del 90%  degli italiani – ma al Sud votarono solo il 55,3% degli elettori e al Nord il 68,3 –  si espressero a favore di un sistema maggioritario corretto (il 25% dei seggi veniva assegnato ancora su base proporzionale) e uninominale.

 

Segnatamente su tre punti si scatenò allora la propaganda e la demagogia dei referendari: la lotta alla partitocrazia, il rapporto diretto fra eletto ed elettore, e la“governabilità”.

 Bene: a 22 anni di distanza, visti i risultati, possiamo fare un bilancio spassionato in merito ai miracoli che il nuovo sistema elettorale, incarnato proprio nel Mattarellum  del 1993, avrebbe dovuto compiere. I dati sono davanti a tutti: il nuovo sistema elettorale maggioritario e uninominale ha incoraggiato e ingrassato la partitocrazia. Ma non solo: lungi dal favorire un rapporto diretto fra eletto ed elettore, lo ha eliminato del tutto, impedendo a chi vota qualunque scelta. Nella scheda infatti troviamo già deciso e stampigliato il candidato, un solo candidato, deciso da pochi gerarchi di partiti e partitini, piccole e grandi lobby che aggregatisi in una coalizione, semplicemente per motivi di interesse e di potere, decidono chi candidare e dunque – a priori –  si spartiscono i seggi. All’elettore solo il compito di segnare con una croce e di avallare quanto è stato deciso in qualche stanza segreta dai capibastone. Che candideranno – manco a dirlo – amici, famigli, portaborse, funzionari-dipendenti di partito – e di azienda berlusconiana –  purché tutti siano fedeli e servili nei confronti dei rispettivi “capi”. Certo, ci sarà pure qualche eccezione, ma solo per confermare la regola.

Infine la “governabilità”. Ebbene, a parte che al cittadino interessa che si governi bene e non comunque, ci siamo dimenticati che, vigente quel sistema elettorale, in tre legislature abbiamo assistito a crisi provocate da partitini facenti parte dei due poli?

Che si ritorni dunque al proporzionale puro e alle liste, con la preferenza. Una testa, un voto: e niente più truffe e imbrogli di premi di maggioranza o sbarramenti di sorta, comunque motivati. Perché le elezioni si fanno soprattutto per esprimere, da parte dei cittadini, i loro rappresentanti in Parlamento.

E soprattutto che si inizi a combattere la cultura del capo, del “governatore”, del “presidenzialismo”, dell’uomo della provvidenza, sottesa all’uninominale e al maggioritario. Lasciamo questo ciarpame di incultura e di perversione della rappresentanza, della democrazia e della libertà, a chi, storicamente, né è stato il titolare e il depositario: la Destra. Non risolveremmo certo la crisi dei Partiti e della politica ma sicuramente potremmo mettere una diga perché essa non si inabissi definitivamente nella melma.

Share this post

ARCI GAY

 
Ciao

Alcuni ritengono che non vi sia una emergenza omofobia in Italia, nonostante l’Italia sia superata persino da Albania, Lituania e Polonia nella classifica del riconoscimento dei diritti civili lgbt in Europa, nonostante la
 European Union Agency for Fundamental Rights (FRA) individui nell’Italia uno dei paesi a più alto rischio omofobo, nonostante il Parlamento europeo e la CEDU abbiano più e più volte richiamato l’Italia.Non bastano i richiami e non bastano i morti (si ricordi che l’Italia è il secondo stato in europa per omicidi di persone transessuali). Non bastano i pestaggi delle persone lesbiche, gay, bisessuali e transessuali (LGBT). Non bastano le parole d’odio puntualmente vomitate anche sui mass media, oltre che nella quotidianità della vita sociale, come se fosse cosa normale. Non bastano i gesti estremi di chi non ce la fa a rispondere all’odio con l’autoaccettazione e l’autoaffermazione di sé (almeno il doppio delle probabilità di aver pensato al suicidio, rispetto alle persone eterosessuali, secondo gli studi).

 Mentre l’Europa da diversi anni ha adottato politiche ben precise e determinate per tutelare i cittadini LGBT con reali misure di inclusione sociale (pensiamo solamente ai Paesi Bassi che hanno predisposto un piano triennale con ben quaranta progetti in materia LGBT ed hanno una percentuale imbarazzante di accoglimento sociale… ben l’87% delle persone si sono dette favorevoli a una assoluta equiparazione tra persone eterosessuali e omosessuali sul piano normativo) l’Italia è riuscita a far sistematicamente naufragare tutti i progetti di legge, ad oggi anche il testo sull’omo-transfobia.

 

Quel che è peggio, proprio sull’estensione della Legge Reale-Mancino oggi assistiamo ad un offensivo e imbarazzante balletto attorno ad una non meglio identificata libertà di opinione, con emendamenti e subemendamenti decisamente peggiorativi. La legge Reale-Mancino c’è dal ‘75, è stata modificata e ampliata nel tempo, fino ad includere i fenomeni di intolleranza e di violenza nei confronti degli appartenenti alle minoranze linguistiche. Nessuno che sia mai stato messo in carcere per la semplice espressione di opinioni, perché il sistema giuridico ha i suoi anticorpi per contemperare i diritti, quello ad esprimere opinioni e quello a non essere oggetto di violenza motivata da odio. E infatti nessuno che abbia mai posto la questione della libertà di opinione. Perché proprio oggi?

 

Semplice: perché si parla di persone gay, lesbiche, bisessuali e transessuali. E perché omofobia e transfobia, nella loro violenza pratica o verbale, difendono un’idea di società che ritiene le persone LGBT fondamentalmente inferiori. Un’idea di società che è dura a morire.

 

Noi non ci arrendiamo all’odio e diciamo no a questa idea di società. Vogliamo una legge che senza se e senza ma, senza salvacondotti e annacquamenti, stabilisca anche per i crimini d’odio omofobico e transfobico quello che stabilisce da decenni anche per diverse altre fattispecie.

 

Possiamo farcela. Firma e condividi anche tu questa petizione indirizzata ai senatori della Commissione Giustizia del Senato.

Arcigay via Change.org

 

ULTIMISSIME LAVORO – FISCALE07/01/2014

GIURISPRUDENZA

COMMISSIONE TRIBUTARIA PROVINCIALE

SENTENZA

COMMISSIONE TRIBUTARIA PROVINCIALE CAMPOBASSO – Sentenza 10 dicembre 2013, n. 179FISCALE

Sanzioni – Elemento psicologico – Esclusione della responsabilità per causa di forza maggiore

COMMISSIONE TRIBUTARIA PROVINCIALE CAMPOBASSO – Sentenza 19 dicembre 2013, n. 182LAVORO, FISCALE

Omesso pagamento contributi previdenziali e tributi – Provvedimento di fermo dell’autoveicolo utilizzato per raggiungere il posto di lavoro – Risarcimento dei danni

CORTE DI CASSAZIONE

SENTENZA

CORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 03 gennaio 2014, n. 49FISCALE

Tributi – Riscossione – Imposte dovute da società semplice – Preventiva escussione del patrimonio sociale – Limiti

CORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 03 gennaio 2014, n. 51LAVORO, FISCALE

Professioni liberali – Avvocato e procuratore – Compenso per prestazioni professionali – Decreto ingiuntivo – Giudizio di opposizione – Domanda riconvenzionale – Invalidità.

CORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 20 dicembre 2013, n. 28521FISCALE

Tributi – Imposte dirette – IRPEF – Cartella di pagamento – Mancata prova della notificazione della comunicazione della reiscrizione a ruolo dell’imposta erroneamente sgravata – Nullità

TRIBUNALE

ORDINANZA

TRIBUNALE DI FROSINONE – Ordinanza 12 dicembre 2013, n. 14084LAVORO

Lavoro subordinato – Estinzione del rapporto – Ordinanza ex lege 92/2012 – Rito cd. “Fornero” – Pubblica amministrazione – Ragioni di incompatibilità

SENTENZA

TRIBUNALE DI TORINO – Sentenza 10 dicembre 2013, n. 7201LAVORO

Lavoro subordinato – Licenziamento – Impugnativa – Decadenza – Responsabilità contrattuale ed extracontrattuale

LEGISLAZIONE

AGENZIA DELLE ENTRATE

PROVVEDIMENTO

AGENZIA DELLE ENTRATE – Provvedimento 03 gennaio 2014, n. 554/2013LAVORO, FISCALE

Estensione delle modalità di versamento di cui all’articolo 17, del decreto legislativo 9 luglio 1997, n. 241, alle somme dovute in relazione alla registrazione dei contratti di locazione e affitto di beni immobili

DECRETO MINISTERIALE

MINISTERO LAVORO – Decreto ministeriale 23 dicembre 2013LAVORO, FISCALE

Determinazione, per l’anno 2014, delle retribuzioni convenzionali di cui all’art. 4, comma 1, del decreto-legge 31 luglio 1987, n. 317, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 ottobre 1987, n. 398

PRASSI

INPS

MESSAGGIO

INPS – Messaggio 27 dicembre 2013, n. 21132LAVORO

Pensioni in regime internazionale delle gestioni private. Compimento dell’età pensionabile estera: effetti sull’integrazione al minimo.

ISTAT

COMUNICATO

ISTAT – Comunicato 27 dicembre 2013LAVORO, FISCALE

Indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati, relativi al mese di novembre 2013, che si pubblicano ai sensi dell’art. 81 della legge 27 luglio 1978, n. 392 (Disciplina delle locazioni di immobili urbani), ed ai sensi dell’art. 54 della legge 27 dicembre 1997, n. 449 (Misure per la stabilizzazione della finanza pubblica

MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI

COMUNICATO

MINISTERO LAVORO E POLITICHE SOCIALI – Comunicato 03 gennaio 2014LAVORO, FISCALE

Approvazione della delibera n. 69/2013 adottata dal Consiglio di amministrazione dell’ente nazionale di previdenza ed assistenza dei medici e degli odontoiatri in data 20 settembre 2013.

PREVINDAI

COMUNICATO

PREVINDAI – Comunicato 16 dicembre 2013LAVORO

Versamento IV trimestre 2013

REGIONE LIGURIA

COMUNICATO

REGIONE LIGURIA – Comunicato 31 dicembre 2013LAVORO, FISCALE

Legge regionale 23 dicembre 2013, n. 41 – Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale della regione Liguria (Legge finanziaria 2014).

REGIONE PIEMONTE

COMUNICATO

REGIONE PIEMONTE – Comunicato 31 dicembre 2013LAVORO, FISCALE

Legge regionale 19 dicembre 2013, n. 23 – Autorizzazione all’esercizio provvisorio del bilancio della Regione Piemonte per l’anno 2014 e variazioni all’addizionale regionale all’IRPEF.

REGIONE UMBRIA

COMUNICATO

REGIONE UMBRIA – Comunicato 21 dicembre 2013LAVORO, FISCALE

Legge regionale 16 dicembre 2013, n. 29 – Disposizioni in materia di addizionale regionale all’IRPEF.

ULTIMISSIME EDILIZIA – COOPERATIVE07/01/2014

GIURISPRUDENZA

TRIBUNALE

ORDINANZA

TRIBUNALE DI FROSINONE – Ordinanza 12 dicembre 2013, n. 14084COOPERATIVE, EDILIZIA

Lavoro subordinato – Estinzione del rapporto – Ordinanza ex lege 92/2012 – Rito cd. “Fornero” – Pubblica amministrazione – Ragioni di incompatibilità

SENTENZA

TRIBUNALE DI TORINO – Sentenza 10 dicembre 2013, n. 7201COOPERATIVE, EDILIZIA

Lavoro subordinato – Licenziamento – Impugnativa – Decadenza – Responsabilità contrattuale ed extracontrattuale

LEGISLAZIONE

DECRETO MINISTERIALE

MINISTERO LAVORO – Decreto ministeriale 23 dicembre 2013COOPERATIVE, EDILIZIA

Determinazione, per l’anno 2014, delle retribuzioni convenzionali di cui all’art. 4, comma 1, del decreto-legge 31 luglio 1987, n. 317, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 ottobre 1987, n. 398

PRASSI

ISTAT

COMUNICATO

ISTAT – Comunicato 27 dicembre 2013COOPERATIVE, EDILIZIA

Indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati, relativi al mese di novembre 2013, che si pubblicano ai sensi dell’art. 81 della legge 27 luglio 1978, n. 392 (Disciplina delle locazioni di immobili urbani), ed ai sensi dell’art. 54 della legge 27 dicembre 1997, n. 449 (Misure per la stabilizzazione della finanza pubblica

PREVINDAI

COMUNICATO

PREVINDAI – Comunicato 16 dicembre 2013EDILIZIA

Versamento IV trimestre 2013

REGIONE LIGURIA

COMUNICATO

REGIONE LIGURIA – Comunicato 31 dicembre 2013COOPERATIVE, EDILIZIA

Legge regionale 23 dicembre 2013, n. 41 – Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale della regione Liguria (Legge finanziaria 2014).

REGIONE PIEMONTE

COMUNICATO

REGIONE PIEMONTE – Comunicato 31 dicembre 2013COOPERATIVE, EDILIZIA

Legge regionale 19 dicembre 2013, n. 23 – Autorizzazione all’esercizio provvisorio del bilancio della Regione Piemonte per l’anno 2014 e variazioni all’addizionale regionale all’IRPEF.

REGIONE UMBRIA

COMUNICATO

REGIONE UMBRIA – Comunicato 21 dicembre 2013COOPERATIVE, EDILIZIA

Legge regionale 16 dicembre 2013, n. 29 – Disposizioni in materia di addizionale regionale all’IRPEF.