Archivi giornalieri: 18 gennaio 2014

Pensione anticipata donne a 57 anni, ecco l’ultima novità 2014

In pensione a 57 anni e con 35 di contributi secondo una risoluzione approvata dal Parlamento

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Importanti novità sulla pensione anticipata donneImportanti novità sulla pensione anticipata donne

Accesso alla pensione anticipata per le donne a 57/58 anni e 35 di anzianità contributiva, quindi ancora prima rispetto agli attuali requisiti. Il tutto è previsto in una recente risoluzione approvata in maniera bipartisan da Camera e Senato. Ecco cosa prevede.

 Accesso pensione donne: cosa prevede la risoluzione

 Si continua a parlare di riforma pensionidopo l’approvazione della legge Fornero, il decreto salva Italia n. 201 del 2011 e l’ultima proposta in questi termini riguarda la pensione donne. In particolare una risoluzione approvata dalle forze politiche di maggioranza, quindi bipartisan, prevede un anticipo per l’accesso alla pensione donne con nuovi requisiti, ossia raggiungendo entro il 31 dicembre 2015 un’anzianità contributiva di almeno 35 anni e un’età anagrafica di 57 anni per la lavoratrici dipendenti e 58 anni per quelle autonome.

 Accesso pensione donne 57 e 58 anni

 In sostanza accesso alla pensione donne a 57 anni (per le lavoratrici dipendenti) e 58 per quelle autonome, con 35 anni di contributi versati, senza applicare finestre né incrementi di speranza di vita. Cosa accade dopo l’approvazione bipartisan da parte del Parlamento? Se da una parte il Governo e il ministero del lavoro e delle politiche sociali, guidato da Enrico Giovannini ha dato il suo ok alla proposta, non è stato sulla stessa lunghezza d’onda il ministero dell’economia e delle finanze, guidato da Fabrizio Saccomani che rivela, come sempre, problemi di copertura finanziaria per la proposta. Come andrà a finire? Continuate a seguirci per ulteriori aggiornamenti.

Bergoglio raccontato da don Fabián Báez

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«Mai di manica larga, mai rigoristi, sempre misericordiosi» raccomandava ai confessori

«Non sono esattamente come George Clooney, mi dispiace» sorride don Fabián Báez davanti al fotografo che sta scegliendo lo scorcio migliore per ritrarlo. Dopo il “salto della transenna” dell’8 gennaio scorso, durante l’udienza del mercoledì, il sacerdote argentino — che ha da poco cambiato incarico pastorale: dal marzo prossimo sarà al santuario di San Cayetano en Liniers a Buenos Aires — è ormai noto in tutto il mondo come il “prete della papamobile”. 

Approfittiamo di una sua visita alla nostra redazione per fargli qualche domanda. “La prima volta che l’ho visto, negli anni Novanta – risponde Báez quando gli chiediamo come ha conosciuto Bergoglio – ero ancora studente universitario; mi sono confessato da lui — una confessione molto bella, molto cordiale — e poi mi ha regalato un libretto sulla devozione al Sacro Cuore. Non abbiamo mai lavorato insieme a qualche progetto particolare, e non c’era un’amicizia particolarmente stretta, era semplicemente molto vicino a tutti noi, me compreso. Quello che colpisce tutti, credo, è che Bergoglio è un uomo libero. E molto, molto intelligente. A Buenos Aires tutti erano colpiti dalla sua austerità, dal fatto che lo infastidisse ogni barriera di protezione tra se stesso e il mondo reale. Era evidente, in lui, il gusto, il “divertimento” di stare tra la gente, anche da arcivescovo e da cardinale. Le sue telefonate a sorpresa, diventate celebri sulla stampa di tutto il mondo, non sono una novità per noi”. Una volta Bergoglio aveva dato appuntamento in arcivescovado a un mio amico prete, don Diego, continua Fabián Báez, «e lui aveva colto l’occasione per chiedergli consiglio su tutte le situazioni più spinose, complicate e difficili che stava vivendo, parlando il più liberamente possibile. L’arcivescovo ascoltava e faceva domande, e il colloquio stava diventando sempre più lungo. Uscendo, Diego vide Fernando de la Rúa Bruno, il presidente della Repubblica, che stava aspettando in anticamera. E rimase senza parole».

di Silvia Guidi

 
 
 

Novità pensioni: ecco i requisiti per il 2014

Quando si potrà andare in pensione? Ecco i nuovi criteri della riforma Fornero.

Nuovi requisiti pensione per il 2014.Nuovi requisiti pensione per il 2014.

A partire dall’1 gennaio 2014, sono entrati in vigore i nuovi criteri e i nuovi requisiti stabiliti dalla riforma Fornero, per quanto riguarda le pensioni. Inutile dire che le nuove norme non sono a vantaggio del lavoratore, che adesso avrà maggiori difficoltà ad ottenere la tanto agognatapensione lavorativa.

Con l’inizio del nuovo anno, i requisiti stabiliti dalla legge per la pensione sono i seguenti:

 

  • 66 anni e 3 mesi per donne che lavorano nel settore pubblico, lavoratori (uomini) dipendenti e autonomi;
  • 63 anni e 9 mesi per donne che lavorano settore privato;
  • 64 anni e 9 mesi per donne lavoratrici autonome;
  • le persone che possiedono l’anzianità contributiva al 31 dicembre 1995, devono avere 42 anni e 6 mesi di anzianità contributiva se si tratta di uomini e 41 anni e 6 mesi se si tratta di donne.

A partire dal 2018 non vi sarà più distinzione di sesso e tutti andranno in pensione a 66 anni e 3 mesi.

Requisiti della pensione anticipata

Nei casi in cui si vuole andare in pensione anticipatamente, è prevista una riduzione dell’1% dell’importo mensile spettante per ogni anno anticipato prima del compimento dei 62 anni di età e del 2% per ogni anno che precede il compimento dei 60 anni.

 

Sono considerati lavori usuranti quelli notturni o molto faticosi e pericolosi. In questo caso la pensione cambia in questo modo:

  • Chi è dipendente di azienda privata può andare in pensione a 61 anni se la somma della sua età e dell’anzianità di carriera è pari o superiore a 97.
  • Chi è lavoratore autonomo, deve avere una somma pari a 98.

 

Chi ha iniziato a lavorare molto giovane

  • Gli uomini devono avere 42 anni e 6 mesi di lavoro.
  • Le donne devono avere 41 anni e 6 mesi di lavoro.
  • Sarà soggetto alla riduzione dell’1% e del 2% chi si congeda tra i 60 e i 62 anni e a riduzioni ancora maggiori chi ha un’età inferiore a 60 anni.

 

La nuova legge di stabilità stabilisce che gli assegni vengano rivalutati in base al costo della vita. Si userà un criterio in base la quale maggiore è l’importo dell’assegno, minore sarà la rivalutazione in base all’inflazione. I nuovi requisiti per andare in pensione sono entrati in vigore il primo gennaio 2014.

 

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