Archivi giornalieri: 7 settembre 2012

Esodati

 
Vi allego due mail, ricevute dall’On. Marialuisa Gnecchi, nelle quali sono illustrate recenti iniziative e proposte dei vari Comitati a tutela degli esodati e degli autorizzati ai versamenti volontari.
 
Chiedo scusa della duplicazione a coloro che le hanno già ricevute.
 
 
[Lei riceve questa mail essendosi rivolta/o ai servizi del Sindacato Pensionati Italiani SPI-CGIL]

rigiro un’email di resoconto di un incontro avuto da una delegazione dei comitati con Franceschini e una reazione alle dichiarazioni di Mastrapasqua, cordiali saluti luisa gnecchi

—–Inoltrato da Marialuisa On. Gnecchi/cameradep/IT il 04/09/2012 22.22 —–

Per: “Data: 04/09/2012 21.54
Oggetto: Fwd: Relazione su incontro con FRANCESCHINI + lettera a MASTRAPASQUA

ciao penso di farvi cosa gradita girarvi una relazione preparate dai vv sull’incontro con franceschini ieri più una presa di posizione nei confronti della dichiarazione di mastrapasqua che risulta effettivamente un po indigesta
desidero anche segnalarvi che i comitati a sostegno della 5103 si stanno moltiplicando e anche le assemblei a supporto della proposta di legge in oggetto. 

———- Messaggio inoltrato ———- 
Da: 
Date: 04 settembre 2012 21:10 
Oggetto: Relazione su incontro con FRANCESCHINI + lettera a MASTRAPASQUA 
A: Comitato Autorizzati Contributi Volontari < contributi.volontari@gmail.com 

Allego la relazione sull’incontro che la rete dei comitati ha avuto con l’on.Franceschini ieri a Ferrara sul tema “Appoggio alla 5103”. Per il nostro comitato erano presenti Fabio Marzola del direttivo, insieme a Claudio Zulato e Enzo Maccatrozzo. 
…………. 
Trovate anche la lettera elaborata da Franco Flore VP del nostro comitato da inviare (SE VOLETE FARLO)  per posta o anche via mail all’Inps di zona, a  Mastrapasqua e alla Fornero. 
Questo per rispondere con una sorta di “dichiarazione di esistenza” alle parole di oggi del presidente Inps Mastrapasqua che riferendosi agli “esodati” e alle salvaguardie ha dichiarato: 
“Oggi  non c’e’ nessuno che e’ senza sia lavoro che pensioni, perche’ questiprovvedimenti hanno coperto i prossimi anni ” 
Qui le dichiarazioni di Mastrapasqua: 
http://www.asca.it/news-Esodati__Mastrapasqua_28Inps29__non_c_e__nessuno_senza_lavoro_o_pensione-1192237-ECO.html 

 

Con le parole di Franco: la NOSTRA concezione di “esodati” è ben diversa da quella che ha  Mastrapasqua e la ministra. Per noi gli “esodati” sono anche tutti quelli che restano fuori dalla salvaguardia perché colpiti da uno qualsiasi degli infami paletti. Per loro gli “esodati” sono solo quelli che “a conti” loro meritavano la salvaguardia e cioè i 120.000.

Cominciare a dichiarare la propria condizione di “esodato” all’INPS ed al Ministro penso sia utile affinché inizino a censirci seriamente ed anche un atto che può essere propedeutico, per i singoli, alla necessaria azione sul giudice del lavoro.

 

La lettera è ovviamente adattabile alla situazione di ciascuno ed ha anche lo scopo di ottenere la certificazione della nostra esistenza affinchè l’INPS cominci a contarci veramente, noi che siamo fuori dalle salvaguardie. 

Si consiglia di spedirla per posta normale racc RR oppure via mail con PEC. Eventualmente per le mail: 

antonio.mastrapasqua@inps.it ,presidenteinps@inps.it,segreteriaministrofornero@lavoro.gov.it,caposegreteriaministrofornero@lavoro.gov.it,
segreteriaministro@mailcert.lavoro.gov.it ,

 

 

Come vedete abbiamo pensato di inviarla al Direttore INPS della sede della nostra città affinchè sia lui a certificare al suo Presidente ed al suo Ministro la nostra condizione di NON SALVAGUARDATI. Con tale nota coglieremo l’obbiettivo di attivare un serio censimento su di noi e forse può essere utile nelle nostre cause individuali sul giudice del lavoro. Ovviamente  è solo una proposta …molto provocatoria nei confronti di M. e del suo ministro. 

…………… 
Infine, molto consigliata la lettura di questo articolo di Michele Carugi, molto documentato e puntuale come sempre: 

http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/07/28/numeri-dellinps-smentiscono-fornero/309150/ 

Ciao a tutti, 
Bobo 
Coordinamento comunicazione 
CACV 

 

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rigiro un’email che mi è arrivata da una delegazione dei comitati che ha avuto un incontro con Bersani a Piacenza sabato 1 settembre. Cordiali saluti luisa gnecchi

 

“Sabato sera siamo stati in delegazione dall’On. Bersani che si trovava ospite al Festival del PD di Piacenza, abbiamo chiesto un incontro e alla fine ci ha ascoltato per circa un oretta.

Il riassunto dell’incontro lo trovate nell’articolo pubblicato sul quotidiano lodigiano Il Cittadino che vi allego, ma soprattutto vedetevi l’intervista su questo link ….http://www.youtube.com/watch?v=COuAy0QUaoQ   ….. in particolare dal minuto 33 in avanti, dove Bersani fa promesse abbastanza IMPEGNATIVE sulla questione esodati. “

 

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Diritto allo studio e alla salute degli studenti disabili

 

Protocollo fra Ministero dell’Istruzione e Ministero della salute

Il MIUR e il Ministero della Salute hanno siglato un Protocollo d’Intesa per la tutela del diritto allo studio e alla salute degli studenti con disabilità. L’obiettivo principale dell’accordo è quello di promuovere, sostenere e sviluppare iniziative per la tutela dei bambini e studenti con disabilità e con disturbi evolutivi specifici.
 
In particolare l’intesa rafforza la collaborazione istituzionale tra i due ministeri per favorire la diagnosi precoce di disabilità nei bambini in età prescolare; sostenere iniziative per l’integrazione scolastica; promuovere l’applicazione del modello “International Classification of Functioning” dell’Organizzazione mondiale della sanità; esaminare la normativa di settore; promuovere ricerche e studi di tipo epidemiologico e favorire iniziative di formazione congiunta tra personale sanitario e scolastico.

testo Protocollo.pdf

Licenziamenti collettivi

NEWS

Licenziamenti collettivi. L’Italia non rispetta le norme Ue

 

A fine giugno la Commissione europea ha chiesto all’Italia di porre fine all’esclusione dei dirigenti dalle garanzie procedurali relative all’informazione e alla consultazione dei lavoratori sul luogo di lavoro previste dalla legislazione dell’Unione (Direttiva 98/59/CE).

La legislazione italiana, come applicata dai tribunali, esclude attualmente i dirigenti dall’ambito di applicazione della procedura di mobilità, privando questa categoria di lavoratori della protezione garantita da tale procedura. Secondo la Commissione, l’esclusione dei dirigenti non solo costituisce un’ingiustificata discriminazione nei loro confronti, ma, in taluni casi, può comportare anche un abbassamento, ugualmente ingiustificato, del grado di protezione di altre categorie di lavoratori. In particolare, può rendere più difficile raggiungere la soglia di licenziamenti prevista dalla legislazione per dare inizio alla procedura di informazione e di consultazione.

L’Italia deve informare la Commissione circa le misure attuate per adeguare la propria legislazione alla legislazione dell’Unione. Se ciò non avverrà, la Commissione potrà decidere di deferire l’Italia alla Corte di giustizia dell’Unione europea.

 
www.osservatorioinca.org

Legge 104

Legge 104: gravità nei minori con patologia neoplastica

 

Il Coordinamento Generale Medico-Legale INPS è intervenuto con un recente parere in merito alle condizioni che determinano la condizione di “handicap in condizione di gravità” ai sensi dell’articolo 3 comma 3 della legge 104/1992 con riferimento ai minori con patologia neoplastica.

In questo Parere la Commissione Medica Superiore INPS conclude che “per i minori affetti da patologia neoplastica si debba riconoscere, in ogni caso, la sussistenza della condizione di handicap con connotazione di gravità, almeno per il periodo in cui i minori stessi necessitano di trattamento terapeutico e(o di controlli clinici ravvicinati”.

Un parere, quello della Commissione Medica Inps che sembra far propria la tesi che abbiamo sempre sostenuto come Patronato; ottenendo anche importanti pronunciamenti della Suprema Corte in merito al diritto ai permessi di cui alla legge 104 anche in caso di ricovero in struttura ospedaliera.

Lavoro: “Labirinto Fornero”. Il dossier Cgil

 

I primi dati sui licenziati e l’area dei “non tutelati”

In base alla riforma Fornero varata in luglio i nuovi ammortizzatori sociali potranno andare in vigore solo dal gennaio del prossimo anno. Ma già da questi mesi ci sono migliaia di persone che stanno perdendo il lavoro, che si dimettono più o meno volontariamente o che vengono licenziate e che non possono godere di nessun tipo di ammortizzatore.

Ecco le principali figure che la Cgil sta raccogliendo nel suo dossier sul “Labirinto Fornero”:

1) sono almeno 300 mila i lavoratori stagionali che hanno perso il loro posto di lavoro perché i contratti sono scaduti e che non hanno nessun ammortizzatore. In teoria, sono in attesa della cosiddetta miniAspi della riforma Fornero che però sarà operativa solo dal gennaio 2013;

2) tutte le persone licenziate dal 18 luglio in poi non sono coperte da nessuna garanzia;

3) Secondo le comunicazioni obbligatorie sono almeno 1.700.000 le persone che ogni anno si dimettono volontariamente. A questi vanno aggiunte altre 800 mila persone che vengono licenziate dai datori di lavoro;

4) ogni anno, sempre secondo le comunicazioni obbligatorie, ci sono circa 5 milioni di cessazioni di contratti (non sono persone, perché magari ogni persona può avere due o tre contratti l’anno;

5) in questi bacini si tratta  ora di capire quante sono le persone che perdendo il lavoro dovrebbero godere dei nuovi ammortizzatori sociali, che però sono stabiliti dalla legge, ma non in vigore. Oltre il labirinto stiamo attraversando una sorta di “limbo” normativo.

Morti sul lavoro

Continua la tragedia delle morti sul lavoro

 

Nonostante l’estate e il rallentamento del ritmo delle attività produttive, il bilancio delle morti sul lavoro non si arresta. Sono 308 le vittime del lavoro registrate nei primi sette mesi del 2012 contro le 300 del 2011 con un incremento del 2,7 per cento. E ancora: nei soli mesi di giugno e luglio sono morti 100 lavoratori. Come fossero deceduti in due mesi tutti i dipendenti di una media azienda.

Questi i primi dati che emergono nella più recente indagine condotta dell’Osservatorio Vega Engineering di Mestre.

Continuano così a definirsi sempre più nitidamente i contorni delle situazioni peggiori nel nostro Paese con la Lombardia che conta 41 morti sul lavoro, seguita dall’Emilia Romagna (40), dalla Toscana (30), dal Veneto 24, dalla Campania (23) e dal Piemonte (20).

Mentre per incidenza di vittime rispetto alla popolazione lavorativa – si tratta quindi della misurazione del rischio effettivo – è l’Abruzzo a guidare la classifica con un indice di 34,4 contro una media nazionale pari a 13,5. Seguono Trentino Alto Adige e Molise (27,7) e Basilicata (27).

Tra le province italiane è Modena a far rilevare il maggior numero di vittime sul lavoro con 17 decessi da gennaio a luglio. Seconda è Brescia (13 – 2 in più rispetto a fine giugno), terza Salerno con Torino (10). Il più alto rischio di mortalità rispetto alla popolazione lavorativa viene invece registrato a Grosseto (93,5). Seguono: Modena (55,9), Nuoro (52,9), Pescara (51), Avellino (48,3), Benevento (45,7).

La principale causa di morte registrata dall’Osservatorio è quella provocata da una caduta dall’alto (22,7 per cento delle morti), seguita dal ribaltamento di un veicolo/mezzo in movimento (22,1 per cento); al terzo posto lo schiacciamento dovuto alla caduta di oggetti pesanti dall’alto (17,5 per cento).

Ancora in agricoltura il maggior numero di morti bianche con 37,8 per cento del totale delle vittime sul lavoro; nel settore delle costruzioni invece è deceduto il 24,8 per cento dei lavoratori. L’8,1 per cento degli eventi mortali, invece, è stato rilevato nel commercio e nelle attività artigianali; mentre il 6,2 nei trasporti, magazzinaggi e comunicazioni;

Il dettagliato studio dell’emergenza condotto dall’Osservatorio Vega Engineering continua quindi con la nazionalità delle vittime. Si scopre così che gli stranieri deceduti sul lavoro sono il 12,9 per cento del totale. I rumeni i più numerosi. Mentre le fasce d’età più colpite sono quelle che vanno dai 45 ai 54 anni (77 vittime), quella dei 35 – 44enni (63 morti), degli ultrasessantacinquenni (62). Rispetto alla popolazione lavorativa l’indice di incidenza più preoccupante è proprio quello degli ‘over 65’ (165); segue il 21,9 della fascia 55-64 e il 12,3 dei 45-54.

Disabilità, i diritti a rischio” a Pisa il 7 settembre

Iniziativa “Una crisi senza cuore. Disabilità, i diritti a rischio” a Pisa il 7 settembre

 

Un’interessante iniziativa  si terrà a Pisa venerdì 7 settembre prossimo, presso la Camera del lavoro, dal titolo “Una crisi senza cuore. Disabilità, i diritti a rischio”.
 
Un’ottima occasione per un confronto approfondito sul tema dei diritti delle persone con disabilità, a fronte della crisi economica che si è abbattuta sul nostro Paese, e sulle relative riforme attuate dal Governo.
 

Volantino_Pisa_7settembre2012.pdf

Sono sempre di meno i giovani occupati


 

Dagli ultimi dati dell’Istat emerge che in cinque anni il numero di occupati tra i 15 e i 34 anni è diminuito di circa un milione e mezzo, ovvero del 20%. Un vero e proprio crollo che va ad alimentare l’esercito dei disoccupati, con gli under 35 alla ricerca di un posto che raggiungono quota 1.386.000.

Gli occupati nella fascia d’età compresa tra i 15 e 34 anni risultano scesi sotto la soglia dei sei milioni. Mettendo a confronto il secondo trimestre del 2012 con lo stesso periodo del 2007, si passa da 7,3 milioni a 5,9 milioni (-19,9%). Solo nell’ultimo anno il calo è stato di 230 mila unità. Allo stesso tempo vanno crescendo i giovani disoccupati.

Più complessa è la situazione degli over 34. Pur se la maggioranza dei senza lavoro resta giovane (51,2%), la disoccupazione si fa largo con prepotenza anche tra i più adulti, tra loro 1 milione 320 mila persone è alla ricerca di un impiego. D’altra parte nel secondo trimestre, evidenzia l’Istat, circa la metà dell’aumento della disoccupazione è alimentato dai lavoratori ‘maturi’.

Tuttavia la fascia d’età più anziana, gli occupati tra i 55 e i 64 anni, vede salire il numero degli occupati nel giro di un solo anno, dal secondo trimestre del 2011 allo stesso periodo del 2012, dell’8%, un rialzo che arriva al 26% se si tiene conto degli ultimi cinque anni (+626 mila unità).