Archivi giornalieri: 3 settembre 2012

Conferenza europea sulle pensioni

Sintesi dei lavori della Conferenza europea sulle pensioni

 

Con diversi mesi di ritardo, la Commissione europea ha pubblicato a febbraio 2012 il suo Libro bianco, un’agenda dedicata a pensioni adeguate, sicure e sostenibili, a cui è seguita la consultazione pubblica sulle pensioni avviata nel luglio 2010. 

Il Libro bianco “delinea un programma per garantire pensioni adeguate e sostenibili a lungo termine, cercando di ampliare la partecipazione di uomini e donne all’attività professionale per tutto l’arco della vita e di rendere sicuro il risparmio destinato alle pensioni complementari”.

Aumentare la partecipazione al mercato del lavoro delle donne e dei lavoratori più anziani; allineare l’età pensionabile all’aumento della speranza di vita; limitare l’accesso ai regimi di prepensionamento e altri percorsi di uscita anticipata; equiparare l’età pensionabile delle donne a quella degli uomini; sostenere lo sviluppo del risparmio a fini di pensioni complementari; rendere le pensioni integrative compatibili con la mobilità: ecco in breve le principali indicazioni contenute nel Libro bianco.

Con oltre 100 iscritti e 23 relatori, ricercatori, sindacalisti e rappresentanti delle istituzioni comunitarie e di 8 Stati membri, la Conferenza organizzata lo scorso 17 aprile a Bruxelles da Inca, Ose, Turi e Etui, con il sostegno del Comitato economico e sociale europeo (Gruppo dei lavoratori) ha messo l’accento sul ruolo degli attori sindacali e sulle nuove prospettive di ricerca in merito al futuro dei programmi pensionistici e alle prospettive per il coordinamento europeo in materia di sicurezza sociale.

Qual è stato l’impatto della crisi economica e finanziaria sulla sostenibilità delle pensioni? Come le sfide congiunturali interagiscono con quelle di lungo periodo (ad esempio l’invecchiamento)? Quali nuove domande di protezione sociale emergono dal fronte del lavoro atipico e precario? Quali sono le “zone d’ombra” del nuovo coordinamento Ue dei regimi di sicurezza sociale? Qual è il ruolo specifico degli attori sindacali? 

In particolare, è stato criticato l’approccio del Libro bianco alle sfide demografiche e di sostenibilità economica dei prossimi cinquant’anni, che possono essere invece un’opportunità per riformare l’attuale mercato del lavoro in vista del raggiungimento degli obiettivi dell’Europa 2020.

Di là dei singoli momenti di analisi, è emersa dal Colloquio la notevole la distanza del Libro bianco dalla realtà dei processi in atto: le “lezioni” offerte dalla crisi, le esperienze nazionali di riforma previdenziale, la frammentazione e la precarizzazione del mercato del lavoro, l’organizzazione del lavoro e degli orari. Valga per tutti il caso degli “esodati” italiani, troppo vecchi per il lavoro e troppo giovani per il pensionamento.

Decreto Balduzzi

Sanità: Cgil, rinvio decreto Balduzzi utile per scegliere priorità SSN

 

“Un rinvio che può essere utile se si scelgono le priorità per dare più forza al Servizio Sanitario Nazionale, duramente provato dai tagli delle ultime manovre e della Spending Review”. Così  la segretaria confederale della Cgil, Vera Lamonica, e il responsabile politiche della salute del sindacato, Stefano Cecconi, commentano il rinvio della presentazione del decreto Balduzzi e la discussione che si è aperta nel governo e con le regioni.

In particolare, osservano, “occorre assumere precisi impegni per avere davvero h24 cure primarie e servizi socio sanitari diffusi nel territorio: questa è la vera ‘riforma’ per rispondere in modo appropriato alla domanda di cure e di salute prodotta dai cambiamenti demografici (invecchiamento) ed epidemiologici (cronicità); ed è necessaria per prevenire ricoveri inutili e sovraccarico dei pronto soccorso”.

Mentre un Piano sulla non autosufficienza, aggiungono Lamonica e Cecconi, “altro grande assente del welfare italiano, va discusso e presentato entro il 2012 e, per essere credibile, deve essere adeguatamente finanziato. Infine bisogna riconoscere il valore del lavoro nel Ssn ed escludere sanatorie per lo svolgimento della libera professione intramoenia in studi privati.” 

“Ma il decreto non è l’unica risposta – continuano i due dirigenti sindacali -: Governo e Regioni aprano finalmente un confronto e coinvolgano Sindacato e Associazioni, per sostenere, riorganizzare e riqualificare il welfare socio sanitario pubblico e universale, a garanzia del diritto alla salute e all’assistenza dei cittadini e come fattore di crescita, economica e dell’occupazione, decisivo per superare la stessa crisi.”

.Tentato scippo: per le lesioni le indennità Inail

Infortunio in itinere: sentenza della Corte di Cassazione

Anche la caduta e le lesioni riportate a  seguito di uno scippo durante il percorso casa-lavoro sono indennizzabili dall’Inail. Lo ha stabilito la Corte di Cassazione con sentenza n.11545/ 2012, su un ricorso avviato dall’avv. Sante Assennato, del Collegio  Legale dell’Inca Nazionale.

Il caso si riferisce ad una lavoratrice che durante il tragitto casa-lavoro ha subito un’aggressione per un tentativo di scippo, riportando gravi lesioni. 

L’Inail aveva negato il riconoscimento dell’evento come infortunio in itinere dopo la sentenza di primo grado. Anche secondo i giudici della Corte d’appello di Perugia verso cui l’Inca aveva avviato il ricorso contro la sentenza di primo grado avevano espresso lo stesso orientamento affermando che “il fatto doloso di un terzo soggetto interrompe il nesso fra evento e lavoro ”e pertanto non può essere riconosciuta l’occasione di lavoro, che come è noto è uno dei requisiti previsti dalla norma – art. 2 T.U.1124/1965 – per l’indennizzabilità  di un evento da parte dell’Inail. 
 
Invece, la Corte di Cassazione, ribaltando la decisione  con la recente sentenza, ha ribaltato il verdetto dei giudici affermando espressamente che “è indennizzabile l’infortunio occorso al lavoratore in itinere ove sia derivato da eventi dannosi anche imprevedibili ed atipici, indipendenti dalla condotta volontaria dell’assicurato, atteso che il rischio inerente il percorso fatto dal lavoratore per recarsi al lavoro è protetto in quanto ricollegabile, pur in modo indiretto, allo svolgimento dell’attività lavorativa ”.

Secondo l’Inca, si tratta di una sentenza importante perché  estende la tutela a quei casi in cui è più difficile dimostrare il nesso di causalità tra lavoro e infortunio poiché interviene a determinarlo un evento apparentemente estraneo al lavoro, provocato da un terzo soggetto.

In passato l’orientamento prevalente della giurisprudenza è stato quello di ritenere che l’intervento di terzi  interrompesse qualsiasi nesso con l’attività lavorativa. Alcune decisioni della Cassazione hanno successivamente riconosciuto l’indennizzabilità del danno da parte Inail nei confronti di lavoratori vittime di rapine ma all’interno del luogo di lavoro.

Oggi, anche alla luce di quanto affermato dalla Cassazione, l’interpretazione della nozione dell’ “occasione di lavoro” implica l’esposizione ad ogni rischio ricollegabile allo svolgimento dell’attività lavorativa in modo diretto ma anche indiretto, e dunque anche il rischio “imprevedibile” che può accadere durante il tragitto casa- lavoro,  con il solo limite del comportamento volontario ed arbitrario del lavoratore (il cosiddetto rischio elettivo).