Archivio mensile:febbraio 2012

Rapporto coesione sociale 2011: un Paese in crisi

NEWS

 

Nel secondo Rapporto sulla coesione sociale 2011, presentato dall’Istat, Inps e Ministero del lavoro, il nostro paese risulta essere povero (14% delle persone) e la situazione è in continuo peggioramento.

Secondo il dossier, infatti, nel 2010, le famiglie in condizione di povertà relativa erano 2.734 milioni corrispondenti a 8.272 milioni di individui.
Nel corso degli anni la condizione di povertà “è peggiorata soprattutto per le famiglie numerose, per quelle con figli minori e residenti nel Mezzogiorno, per le famiglie dove convivono più generazioni e per quelle con un solo genitore”.

Il Rapporto denuncia, per il 2010, 1.7 milioni di contribuenti parasubordinati (con almeno un versamento nell’anno), dei quali 1.4milioni collaboratori e poco più di 250mila professionisti.
Nel primo semestre 2011,  circa 687mila rapporti di lavoro hanno avuto la durata di un giorno (supplenze nelle scuole e addetti agli esercizi pubblici). Inoltre, il numero medio di contratti per lavoratore, dato dal rapporto tra le assunzioni e i lavoratori interessati, è stato pari a 1,46. Un rapporto questo che indica quanti rapporti di lavoro precari hanno interessato uno stesso lavoratore.

Ma nel Rapporto si legge anche che quasi due giovani su dieci in Italia lasciano gli studi prima del tempo. Nel 2010 la quota di 18-24enni che hanno abbandonato prematuramente gli studi o qualsiasi altro tipo di formazione è del 18,8 per cento. Un valore “nettamente superiore” a quello dell’Unione europea (13,9 per cento) e “ancora lontano” dall’obiettivo stabilito dalla strategia ‘Europa2020’ della commissione Ue, che intende portare gli abbandoni sotto la soglia del 10%.  Il 46% ha la licenza media, il 34% sono disoccupati e il 30% sono i Neet (inattivi scoraggiati).

Non se la passano meglio i pensionati. A fine 2010 in Italia erano 16,7 milioni e per quasi la metà di loro il reddito complessivo da pensione era sotto i 1.000 euro al mese.

Collegiali mediche lavoratori marittimi

NEWS

 

Il patronato della Cgil, all’inzio dell’anno,  era intervenuto presso l’INAIL Nazionale e presso l’organo di vigilanza (CIV) per risolvere l’annoso problema che vedeva i lavoratori marittimi obbligati a sostenere lunghi viaggi per recarsi nelle sedi territoriali dell’ex Ipsema per essere sottoposti alle visite mediche.

La richiesta  era ulteriormente validata anche dallo scioglimento dell’Istituto di Previdenza dei Marittimi all’interno delle funzioni INAIL e quindi non si ravvedeva più nessuna ragione della separazione anche logistica dei due Istituti.

L’Istituto ha finalmente emanato una circolare alle proprie strutture, disponendo che le collegiali mediche dei marittimi vengano effettuate presso la sede Inail o ex Ipsema della provincia in cui l’assicurato ha fissato il proprio domicilio.

Ricongiunzione onerosa

http://www.corriere.it/inchieste/reportime/interviste/flash/c81cacd8-5594-11e1-9c86-f77f3fe7445c.shtml#scrivicommenti

 
  • Quando il pizzo è dovuto per legge

Migliaia di lavoratori dovranno pagare due volte i contributi. La legge è del 2010. Chi l’ha votata non se n’è accorto. – di Milena Gabanelli. Bernardo Iovene

Quando il pizzo è dovuto per legge

Migliaia di lavoratori dovranno pagare due volte i contributi. La legge è del 2010. Chi l’ha votata non se n’è accorto.

di Milena Gabanelli. Bernardo Iovene

Forse al Ministro Fornero scapperà un’altra lacrima quando dovrà mettere mano alla patata bollente ereditata dal Governo Berlusconi. Si, perché al disorientamento provocato dalla sua riforma, si aggiunge l’incubo di migliaia di lavoratori prossimi alla pensione che devono ripagare i contributi già versati. L’origine del frutto bacato risale ad una legge del 2010. Il risultato è una lunga lista di situazioni simili a quelle descritte in queste lettere: “Sono un ex dipendente della Pubblica Amministrazione: ho lavorato 22 anni in una Ausl, che versava i miei contributi all’Inpdap, poi, 15 anni fa, sono passato alle dipendenze di una azienda privata, che li ha versati all’Inps; quando chiesi la ricongiunzione, mi fu consigliato dai funzionari dell’Inps di farlo l’ultimo giorno di lavoro, perché tanto era gratuita (in effetti sul sito ufficiale dell’inps c’era scritto così fino a metà gennaio 2012 ndr).

Ora ho scoperto, per caso, che per fare la ricongiunzione dovrò sborsare 93 mila euro, che ovviamente non ho. Quindi, se questa legge non viene modificata, mi trovo a dover rinunciare a 22 anni di contributi, o rinunciare alla liquidazione, e andare in pensione a 66 anni piuttosto che a 62 e con una pensione di 1400 euro lordi, invece di 2500. Questo dopo aver versato 43 anni di contributi!” Ancora: “Ho lavorato 31 anni presso la ragioneria del Comune e versato i contributi all’Inpdap; poi, 9 anni fa, hanno ridotto il personale e sono passata a una ditta privata, che li ha versati all’Inps. Adesso sto ultimando il 41 esimo anno di lavoro e, per fare la ricongiunzione, vogliono più di 200.000 euro; mi dicono: ’Però può pagare a rate…’, ma quali rate, visto che io dovrei andare in pensione con 1600 euro al mese!”

Questo è il prodotto della Legge 122, “infilata” dentro ad altri provvedimenti nella Finanziaria del luglio 2010. La legge dice, in sintesi, che la ricongiunzione dall’Inpdap all’Inps, finora gratuita, perché peggiorativa, diventa onerosa. Il motivo di questa decisione nasce con l’innalzamento dell’età pensionabile delle donne del pubblico impiego, da 60 a 65 anni. Ora, per i dipendenti pubblici ad erogare la pensione è l’Inpdap. Nel settore privato invece la pensione la paga l’Inps, e per l’Inps le donne hanno diritto alla pensione di vecchiaia a 60 anni. Ricordiamo che siamo nel 2010 e l’allora Ministro del welfare Sacconi deve aver pensato che le signore con qualche anno di contributo Inps volessero fare una ricongiunzione di massa e prendersi la pensione di vecchiaia in anticipo, anche se leggermente più bassa.

Per impedire questa eventualità, non è stato fatto un provvedimento ad hoc, ma la famigerata legge 122, che riguarda indiscriminatamente tutti, senza calcolare che in questi anni di privatizzazioni, migliaia di cittadini, senza cambiare scrivania, hanno cambiato datore di lavoro, passando dal “pubblico” al “privato” (dai comuni, agli elettrici, ai telefonici), e non sono loro a scegliere dove versare i contributi, perché le regole sono decise da altri. Ora a questi lavoratori, se non vogliono perdere anni di contributi già versati, l’Inps chiede di versarli una seconda volta. Per chi fa domanda di ricongiunzione, la cifra può raggiungere i 300 mila euro. Siccome si tratta per la stragrande maggioranza di semplici impiegati e operai, si è pensato di agevolarli inviandogli a casa le cartelle, comprensive di interessi. Così 215.000 euro diventano 300.000, da pagarsi in 190 “comode” rate mensili di 1.600 euro. Insomma, la signora della seconda lettera se la caverebbe sopravvivendo senza stipendio per “soli” 15 anni! L’urlo di disperazione è arrivato in Parlamento; ad accorgersi del disastro è stata la deputata del PD Maria Luisa Gnecchi, che ha impiegato un anno a convincere tutti i gruppi parlamentari a porre rimedio, e nel luglio 2011 ha presentato una mozione, votata all’unanimità, per annullare la legge 122. Ma poi il Governo l’ha dimenticata e adesso, dopo che la Fornero ha avviato la sua audace riforma delle pensioni, è ancora ferma in commissione bilancio.

 

Il problema è che si sono messi a bilancio gli ipotetici incassi, ed ora per rimediare occorre trovare la copertura, e i soldi non ci sono. Ma è possibile prevedere l’incasso di un importo ipotetico che, in questo caso, è diventato “non dovuto”? In una qualunque azienda si chiamerebbe falso in bilancio. Inoltre, dentro la maggioranza che votò la folle 122, c’era un sommo esperto di previdenza, il deputato Giuliano Cazzola…ma non fu consultato. L’onorevole però era presente al momento del voto ed essendo competente in materia, avrebbe potuto accorgersi che stavano rovinando l’esistenza di migliaia di persone, ma anche a lui è sfuggito il senso di quelle due righe. O forse non le ha ha nemmeno lette. Nell’inquietante intervista al collega Bernardo Iovene, che per Report sta scandagliando il mondo degli enti previdenziali, dichiara: “non è stato un errore materiale, ma una scelta politica che si è rivelata sbagliata”. Quindi si è voluto consapevolmente fare cassa sulla pelle di onesti e modesti lavoratori, che possono solo svenarsi per fare la ricongiunzione, o andare in pensione totalizzando il minimo. Così, chi pensava di incassare 1800 euro al mese ne prenderà 1200, chi pensava a 1400 ne prenderà 800. Il Ministro Fornero non è responsabile di questa aberrazione, ma non potrà continuare a far finta di niente. Non serve ricordare ogni giorno che sono finiti i tempi del lavoro fisso, perché lo sappiamo già, e qualificarlo come “monotono” è una presa in giro. Anche i tempi delle pensioni certe se ne sono andati, però chiedere ai cittadini di pagare “il pizzo” quando cambiano datore di lavoro, no, questo no.

Milena Gabanelli, Bernardo Iovene
12 febbraio 2012(ultima modifica: 13 febbraio 2012 | 16:42

» Convegno Nazionale: “Il rilancio dell’occupazione tra apprendimento e lavoro”

Convegno

Sono aperte le iscrizione per la partecipazione gratuita al convegno che stiamo organizzando a Modena, dal titolo: “Il rilancio dell’occupazione tra apprendimento e lavoro”.

L’incontro tratterà delle ultime novità in materia di lavoro dando un taglio prettamente operativo, adatto ai soggetti attivi del mercato del lavoro (aziende, consulenti, sindacati e lavoratori) che si imbattono quotidianamente su queste problematiche.

clicca qui per accreditarti

Il programma dell’evento:

 

Le tecniche di incentivazione dell’occupazione

ANTONIO VALLEBONA

Ordinario di Diritto del Lavoro – Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”.

 

L’articolo 8 della Legge 148/11 e riflessi sull’occupazionalità

ARTURO MARESCA

Ordinario Diritto del Lavoro – Università degli Studi La Sapienza Roma

 

I tirocini formativi e le recenti modifiche legislative

ROBERTO CAMERA

Funzionario DTL di Modena – Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali

 

Il nuovo testo unico dell’Apprendistato (D.L.vo n. 167/2011)

MARIA ROSA GHEIDO

Consulente del lavoro

 

Nuova modalità di realizzazione del contratto di apprendistato

BARBARA MAIANI

Docente Diritto della Previdenza Sociale – Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia

 

I nuovi modelli occupazionali

ENZO DE FUSCO

Coordinatore Scientifico della Fondazione Studi Consulenti del Lavoro

 

Gli incentivi all’occupazione

EUFRANIO MASSI

Direttore della DTL di Modena – Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali

 

La vigilanza sui contratti a contenuto formativo

PAOLO PENNESI

Direttore della Dir.Gen. per l’Attività Ispettiva – Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali

 

Lo stato di attuazione degli incentivi all’occupabilità femminile e alle categorie a rischio di esclusione sociale

ALESSANDRA SERVIDORI

consigliera Nazionale di Parità

 

La certificazione dei contratti di lavoro e le garanzie per i lavoratori

VITANTONIO LIPPOLIS

Responsabile U.O. Vig. 2 della DTL di Modena – Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali

COSE DI SARDEGNA

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ECCO I NUOVI

”SPOGLIATORI

DI CADAVERI”

di FRANCESCO CASULA

Gramsci in un articolo del

1919 sull’Avanti,

fortemente critico nei

confronti della politica

italiana postunitaria,

scrive di 4 specie di “spogliatori di

cadaveri ” in Sardegna. Due sono

particolarmente illuminanti e

persino drammaticamente attuali,

specie in riferimento alla situazione

del Sulcis oggi. Sono gli spogliatori

di cadaveri che sbarcano dalla

Francia, dal Belgio e da Torino per

un’attività di pura rapina delle

risorse del sottosuolo: non industria

mineraria moderna dunque, ma

pura fase di estrazione, senza

paralleli impianti per la riduzione

del greggio e senza industrie

derivate e di trasformazione. Con i

minatori che durante il lavoro

mangiano un tozzo di pane nero e

per companatico polvere di

calamina. Ai Francesi (presenti

soprattutto a Buggerru e a

Montevecchio) ai Belgi (presenti a

Iglesias) e ai Torinesi (che sfruttano

le miniere di Bacu Abis, Caput

Acquas e Monteponi, con Baudi di

Vesme) si aggiungeranno gli Inglesi

(che otterranno la concessione dello

sfruttamento del pimbo-zinco di San

Giovanni) e i tedeschi (a Ingurtosu).

Con loro arriveranno un codazzo di

tecnici e managers: fra gli altri Giulio

Keller, un esule ungherese, e Karl

Marx (che non ha niente a che fare

col famoso rivoluzionario).

Una seconda specie di spogliatori di

cadaveri che irrompono in Sardegna

alla fine dell’800, dopo la rottura dei

trattati doganali con la Francia, sono

gli industriali caseari. I signori

Castelli – scrive Gramsci – vengono

dal Lazio nel 1890, molti altri li

seguono arrivando dal Napoletano e

dalla Toscana. Il meccanismo dello

sfruttamento (“ed è un lascito della

borghesia peninsulare non più

rimosso”) è semplice: al pastore che

deve fare i conti con gli affitti del

pascolo e con l’esattore, l’industriale

concede i soldi per l’affitto in

cambio di una quantità di latte il cui

prezzo a litro è fissato

vessatoriamente dallo stesso

industriale. Il prezzo del formaggio

cresce ma va ai caseari e ai

proprietari del pascolo. Non a chi lo

produce.

Mutatis mutandis: come non vedere

negli industriali che sfruttano le

miniere del Sulcis alla fine dell’800,

le multinazionali che oggi, dopo aver

intascato i finanziamenti pubblici,

s’involano con il malloppo,

seminando disoccupazione e

disperazione fra i Sardi? E gli

industriali del latte di oggi, non

fissano arbitrariamente il prezzo,

esattamente come quelli di ieri?

truncare. myblog. it

Sentenza Eternit, tutti colpevoli “Casale oggi rappresenta il mondo” Il tribunale di Torino condanna a 16 anni di carcere Schmidheiny e de Cartier, proprietari dei 4 stabilimenti in Italia. L’accusa durante la sua requisitoria aveva chiesto una

   Sentenza Eternit, tutti colpevoli
     “Casale oggi rappresenta il mondo”

Il tribunale di Torino condanna a 16 anni di carcere Schmidheiny e de Cartier, proprietari dei 4 stabilimenti  in Italia. L’accusa durante la sua requisitoria aveva chiesto una pena fino a vent’anni
     MORTI PER AMIANTO, LA STRAGE CONTINUA: IL PICCO E’ PREVISTO ENTRO TRE ANNI

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Sedici anni di reclusione e pagamento delle spese processuali (leggi l’articolo). E’ questo il contenuto della sentenza di primo grado del maxi processo Eternit, dove Stephan Schmidheiny, miliardario svizzero di 64 anni, è stato condannato insieme al barone belga Louis de Cartier, 90 anni, per disastro ambientale doloso e omissione dolosa di cautele antinfortunistiche.
Entrambi, proprietari in periodi diversi della società di produzione dell’amianto con 4 stabilimenti in Italia (Casale, Cavagnolo, Rubiera, Bagnoli), sono accusati di disastro ambientale doloso permanente e omissione dolosa di misure di sicurezza. Il pm Raffaele Guariniello ha chiesto per loro 20 anni di carcere per aver “agito e perseverato nell’agire” con la consapevolezza che avrebbero provocato una tragedia tra i lavoratori e gli abitanti dei comuni in cui sorgevano i loro stabilimenti (leggi l’articolo di Elena Ciccarello). Almeno 1800 le vittime e i malati nella sola Casale Monferrato, paese della provincia di Alessandria

NEWS

Sentenza processo Eternit: Per l’Inca l’amianto è una partita ancora aperta.   

Condannati a 16 anni di reclusione i due proprietari di Eternit

Sedici anni di reclusione, a tanto ammonta la condanna per i due imputati, proprietari della multinazionale dell’amianto Eternit, Stephan Schmidheiny e  il barone belga Louis Carthier, emessa dal Tribunale di Torino.

“Una sentenza storica”, l’ha definita la Cgil nazionale, “esemplare”, per Morena Piccinini, presidente Inca. “Non entro nel merito del dispositivo perché non conosciamo al momento i dettagli – ha precisato la Presidente del patronato della Cgil -. Quello che si può dire oggi è che il Tribunale di Torino ha riconosciuto la colpevolezza degli imputati per tutti i reati a loro ascritti”.

“Ancor più importante è che i  titolari siano stati condannati per aver omesso i sistemi di sicurezza. Si tratta di una decisione che ci conforta nel lavoro di tutela dei lavoratori, che quotidianamente affrontiamo e continueremo a farlo anche per i tanti, troppi, che ancora subiscono le conseguenze di una esposizione a rischi analoghi  a quelli di Casale Monferrato. La questione amianto, perciò, non la si può considerare chiusa”.
“Il fatto che la sentenza abbia riconosciuto la responsabilità diretta dei proprietari della Eternit e non di generici dirigenti, come spesso avviene, in altri processi, rende questa condanna ancor più significativa, perché individua nei comportamenti umani di chi decide le strategie d’impresa, il dovere di garantire la salute, la sicurezza nei posti di lavoro”.

“Un tema quest’ultimo che troppo spesso viene considerato dalle imprese soltanto un costo – commenta Piccinini -, di cui si può fare a meno. Questa sentenza, invece, ci dice  che così non può e non deve essere. Siamo convinti, invece, che debba essere un elemento di investimento sul quale occorre agire per aumentare capacità competitiva, nel rispetto dei diritti di chi vi lavora”.

“Questa sentenza – conclude Piccinini – rafforza il significato della nostra  attività di tutela individuale e quella, più in generale del sindacato, riconosciuto da questo tribunale come parte civile al processo”.

n. 505 del 9 febbraio 2012

NEWSLETTER LAVORO

n. 505 del 9 febbraio 2012

 

 newsletter settimanale per gli operatori del mercato del lavoro

 

   Convegno                                                                               

>     Convegno DPLModena.it: “Il rilancio dell’occupazione tra apprendimento e lavoro”

Sono aperte le iscrizione per la partecipazione gratuita al convegno che stiamo organizzando a Modena, dal titolo: “Il rilancio dell’occupazione tra apprendimento e lavoro”. L’incontro tratterà delle ultime novità in materia di lavoro dando un taglio prettamente operativo, adatto ai soggetti attivi del mercato del lavoro (aziende, consulenti, sindacati e lavoratori) che si imbattono quotidianamente su queste problematiche.

clicca qui per vedere il programma e per accreditarsi               

   Le Novità in materia di Lavoro                                        

09-02 INPS: cir.20 – importi massimi dei trattamenti di integrazione salariale, mobilità e disoccupazione

L’INPS riporta la misura, in vigore dal 1° gennaio 2012, degli importi massimi dei trattamenti di integrazione salariale, mobilità e disoccupazione, nonché la misura dell’importo mensile dell’assegno per le attività socialmente utili.

 

08-02 Min.Lavoro: attività di vigilanza – risultati del 2011 e programmazione per il 2012

Il Ministero del Lavoro ha illustrato i risultati dell’attività di vigilanza svolta dalle strutture ispettive del Ministero e degli enti previdenziali riferita all’anno 2011 e il documento di programmazione dell’attività di vigilanza per l’anno 2012.

 

07-02 INAIL: nota 655 – servizio telematico per l’invio degli elenchi trimestrali dei soci lavoratori delle cooperative di facchinaggio

L’Inail informa dell’attivazione del nuovo servizio telematico obbligatorio che prevede l’invio, entro il 31 marzo, degli elenchi trimestrali dei soci lavoratori da parte delle cooperative di facchinaggio per la regolazione dei premi speciali degli anni dal 2007 al 2011.

 

06-02 INPS: cir.17 – lavoratori domestici – contributi dovuti per l’anno 2012

L’INPS informa che sono state determinate le nuove fasce di retribuzione su cui calcolare i contributi dovuti per l’anno 2012 per i lavoratori domestici.

 

06-02 Governo: semplificazione di adempimenti in materia ambientale gravanti sulle imprese

E’ stato pubblicato il DPR n. 227 del 19 ottobre 2011, con il regolamento per la semplificazione di adempimenti amministrativi in materia ambientale gravanti sulle imprese.

 

06-02 INPS: cir.16 – gestione separata – aliquote contributive anno 2012

L’INPS informa che le aliquote dovute per la contribuzione alla Gestione separata nell’anno 2012 e le relative aliquote di computo sono complessivamente fissate come segue:…

 

06-02 INPS: cir.14 – artigiani ed esercenti attività commerciali – contribuzione anno 2012

L’INPS informa che le aliquote contributive per il finanziamento delle gestioni pensionistiche dei lavoratori artigiani e commercianti, per l’anno 2012, sono pari alla misura del 21,30%.

 

03-02 Confprofessioni: l’accordo quadro sulla detassazione

La Confprofessioni, in data 18 gennaio 2012 ha siglato un accordo quadro in materia di detassazione con le seguenti sigle sindacali: Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs-Uil.

 

03-02 INPS: cir.10 – rivalutazione delle pensioni per l’anno 2012

L’INPS informa che l’art. 24, comma 25, della legge 22 dicembre 2011, n.214, ha stabilito che per gli anni 2012 e 2013 la rivalutazione automatica è riconosciuta esclusivamente ai trattamenti pensionistici di importo complessivo fino a tre volte il trattamento minimo INPS, nella misura del 100%.

 

02-02 Tribunale Torino: sentenza per comportamento antisindacale

Il Tribunale di Torino, in data 22 gennaio 2012, ha emesso una sentenza per comportamento antisindacale nei confronti della ditta Plastic Components and Modules Automotive spa per mancata comunicazione al sindacato Filctem in merito alle trattative sfociate nell’accordo del 13 dicembre 2011 comportante l’estensione a tutti i dipendenti del contratto collettivo specifico di lavoro 29 dicembre 2011.

 

per accedere alle notizie               

   Le Sentenze della Cassazione in materia di lavoro     

> Risarcimento del danno per licenziamento illegittimo e pensionamento

> Licenziamento illegittimo, risarcimento del danno e trattamento pensionistico

per accedere alle notizie              

   Gli Approfondimenti della DPL Modena                                          

> La durata dell’apprendistato (dr.Stern)

> La riqualificazione del rapporto di lavoro va comunicata al Centro per l’Impiego (dr.Covino)

INPS: circolari e messaggi

Gentile Cliente,
Le inviamo gli ultimi Messaggi Hermes pubblicati sul sito www.INPS.it > Informazioni > INPS comunica > normativa INPS: circolari e messaggi

>>> Titolo:  Circolare numero numero 21 del 09-02-2012
  Contenuto:  Determinazione per l’anno 2012 del limite minimo di retribuzione giornaliera ed aggiornamento degli altri valori per il calcolo di tutte le contribuzioni dovute in materia di previdenza ed assistenza sociale.
Tipologia:  CIRCOLARE

>>> Titolo:  Circolare numero numero 20 del 08-02-2012
  Contenuto:  Importi massimi dei trattamenti di integrazione salariale, mobilità e disoccupazione ed importo dell?assegno per attività socialmente utili relativi all?anno 2012.
Tipologia:  CIRCOLARE

>>> Titolo:  Circolare numero numero 19 del 07-02-2012
  Contenuto:  Convenzione fra l?INPS e la Confederazione Italiana Autonoma dei Piccoli Imprenditori del Commercio, Artigianato, Turismo, Trasporti, Edilizia, Attivita? del Terziario (CONFIMPRENDITORI) per la riscossione dei contributi sindacali sulle prestazioni pensionistiche ai sensi della legge 11 agosto 1972, n. 485. Istruzioni contabili. Variazioni al piano dei conti.
Tipologia:  CIRCOLARE

>>> Titolo:  Circolare numero numero 18 del 07-02-2012
  Contenuto:  Convenzione fra l?INPS e la Confederazione Produttori Agricoli delle Marche (COPAGRI MARCHE) per la riscossione dei contributi sindacali sulle prestazioni pensionistiche ai sensi della legge 11 agosto 1972, n. 485. Istruzioni contabili. Variazioni al piano dei conti.
Tipologia:  CIRCOLARE

Lo staff di NewsLetter Hermes

Handicap, legge 104/92: modalità di fruizione dei permessi

NEWS

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Il Ministero dellavoro ha  risposto ad un interpello promosso dalla Federimorchiatori , riguardante chiarimenti sulla sussistenza di un preavviso per fruire dei permessi per assistenza disabili, sull’individuazione di chi (datore di lavoro o dipendente) stabilisce le date di fruizione e sulla facoltà, per il lavoratore dipendente, di modificare unilateralmente la giornata programmata di permesso.

Già nel 2010 il dicastero del lavoro ha riconosciuto, al datore di lavoro, la  possibilità di richiedere una programmazione dei permessi, a cadenza settimanale o mensile, laddove “il lavoratore che assiste il disabile sia in grado d’individuare preventivamente le giornate di assenza, purché la programmazione non sia tale da compromettere il diritto del disabile a un’effettiva assistenza e segua criteri il più possibile condivisi con i lavoratori o con le loro rappresentanze”.

Con quest’ultimo interpello il Ministero ribadisce la necessità di far coincidere l’assistenza della persona disabile con il buon andamento dell’attività imprenditoriale, tanto più se tale attività si esplica, come nel caso specifico, in regime di concessione esclusiva e a tutela di beni costituzionalmente protetti quali la salvaguardia della vita e della sicurezza in mare.

Ritiene quindi opportuno stabilire accordi tesi a rafforzare la volontà di tutelare il diritto all’assistenza ed il diritto alla sicurezza in mare e quindi la fruizione dei permessi per assistenza deve essere regolata con accordi preventivi con i lavoratori o con le loro rappresentanze sindacali.

La soluzione più conveniente, conclude il Ministero, è quella di rinviare ad accordi, anche mensili, di programmazione della gestione dei permessi da definirsi in sede aziendale e con l’ausilio delle rappresentanze medesime,  fatto salvo il diritto prevalente del disabile all’effettiva assistenza. Una soluzione che ci pare condivisibile.

Variazione importi indennità antitubercolari

NEWS

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L’Inps, con circolare n° 15/12, ha reso noto i nuovi importi per l’anno in corso (in via provvisoria) relativi alle indennità antitubercolari e aumentata dall’1,4% all’1,6% (definitivi) quelli relativi all’anno 2011. Detti aumenti sono strettamente collegati all’adeguamento delle pensioni del fondo dei lavoratori dipendenti.

Il decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze, ripreso dalla circolare Inps in oggetto, incrementa, dunque, la percentuale per il 2011 portandola all’ 1,6%.  Per il 2012  l’aumento previsto (in via provvisoria) è del 2,6%.

Ricordiamo che le prestazioni antitubercolari sono indennità integrative e sostitutive della retribuzione erogate dall’Inps al lavoratore dipendente e ai suoi familiari (anche se non iscritti all’Inps) che possano far valere almeno 52 settimane di contribuzione nell’intera vita lavorativa.

E’ bene ricordare che in base alla legge 88/1987 il datore di lavoro è tenuto ad anticipare, per conto dell’Inps, le indennità tubercolari ai propri dipendenti, così come avviene per le prestazioni economiche di malattia “comune”.
 
Gli eventuali adeguamenti delle indennità antitubercolari verranno effettuati d’ufficio dall’Inps. L’Istituto provvederà, inoltre, automaticamente all’accredito dei contributi figurativi spettanti.

Prolungamento mobilità per i non salvaguardati

NEWS

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Il ministero del lavoro ha emanato il decreto con cui ha stanziato le risorse destinate al “prolungamento dell’intervento a tutela del reddito”, ovvero l’indennità sostitutiva della mobilità destinata a coloro che non sono rientrati nella platea dei salvaguardati, i famosi “10.000”.

Ricordiamo che sono state stanziate risorse sufficienti a coprire esclusivamente l’esigenza di tutelare quanti avrebbero dovuto accedere al pensionamento con decorrenza 2011.

Per le decorrenze 2012 sarà necessario attendere un successivo decreto; a questo proposito, la Direzione centrale dell’Inps, che abbiamo sollecitato nell’interesse dei lavoratori “scoperti” in questi primi mesi dell’anno, non é in grado di fornire nessuna informazione sui tempi di emanazione del decreto per il 2012.

Possono accedere all’indennità  che coprirà i mesi intercorrenti tra la vecchia e la nuova decorrenza della pensione  tutti coloro che, potenzialmente salvaguardati dal prolungamento della c.d. finestra, non sono rientrati nella platea dei “10.000”e che nel 2011 sono in possesso dei seguenti requisiti:

– Lavoratori in mobilità ordinaria sulla base di accordi stipulati al 30/04/2010 con data di licenziamento successiva al 30 ottobre 2008; con perfezionamento dei requisiti per la pensione di vecchiaia o di anzianità all’interno del periodo di fruizione dell’indennità di mobilità ordinaria;con data di decorrenza della pensione, con i requisiti ante DL 78/10, entro il 2011; con presentazione della domanda di pensione ai sensi della salvaguardia.

– Lavoratori ultracinquantenni con data di licenziamento successiva al 30 ottobre 2008; perfezionamento dei requisiti per la pensione di vecchiaia o di anzianità nell’anno 2011; con data di decorrenza della pensione, coi requisiti ante DL 78/10, entro il 2011; con presentazione della domanda di pensione ai sensi della salvaguardia.

– Lavoratori in godimento di prestazione straordinaria a carico dei fondi di solidarietà al 31/5/2010 con titolarità di assegno straordinario dal novembre 2008; con data di decorrenza della pensione, coi requisiti ante DL 78/10, entro il 2011; con presentazione della domanda di pensione ai sensi della salvaguardia; non avere intrapreso attività di lavoro.

Tutti i lavoratori, quindi, per accedere all’indennità devono avere richiesto la salvaguardia presentando domanda di pensione secondo le norme vigenti antecedentemente alla legge 122/2010.

Quanti si sono visti rifiutare l’accoglimento della prestazione potranno avere diritto all’indennità per la durata intercorrente tra la vecchia decorrenza e la nuova. Non saranno quindi indennizzati periodi che, già in fase di “accordo”, erano stati preventivati come non coperti da indennità di mobilità né da pensione.Sono cause ostative all’erogazione del prolungamento dell’ammortizzatore anche l’attività lavorativa o la titolarità di una pensione diretta.

Un decreto che, a parere dell’Inca, appare insufficiente a fornire risposte alla gran parte dei lavoratori che si presentano negli  uffici del patronato, anche se l’Inps, in un incontro con i patronati, ha sostenuto che sarebbero solo 677 (come previsto nel decreto) le situazioni da sanare. Allo stesso modo, l’Istituto ritiene che con decorrenza 2012 sono previsti solo 2.806 destinatari dell’indennità, lavoratori e lavoratrici che, in alcuni casi, in questi mesi non hanno più l’indennità (o l’assegno straordinario) e in attesa del decreto per il 2012 sono privi di reddito.

Per eventuali, ulteriori e più approfondite informazioni le sedi dell’Inca dislocate su tutto il territorio sono a disposizone delle lavoratrici e dei lavoratori.

Presidio Cgil contro la tassa sui permessi di soggiorno

NEWS

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Venerdì 10 febbraio 2012 ore 17.00
di fronte la  Prefettura di Genova

 

La CGIL invita i/le cittadini/e italiani/e ed immigrati/e a manifestare la loro contrarietà all’ingiusto aumento dei costi per il rilascio dei permessi di soggiorno, deciso dal precedente governo ed entrato in vigore a partire dal 30 gennaio 2012.

Una tassa ulteriore, da 80 a 200 euro,  che si aggiunge a quanto già pagano gli immigrati a copertura dei costi amministrativi (73 euro)  e destinata a finanziare la lotta alla immigrazione irregolare, addebitandone i costi agli immigrati regolari.

Un provvedimento del genere, deciso poco prima della caduta del governo Berlusconi, dagli ex ministri Maroni e Tremonti, aumenta in maniera inaccettabile i costi che sostengono i lavoratori e le lavoratrici  stranieri/e e le loro famiglie che già contribuiscono con il loro lavoro, le imposte e i contributi, al fabbisogno economico del paese. 

Il governo Monti deve semplicemente cancellare questa odiosa tassa e aprire un tavolo di confronto con le organizzazioni sindacali e le altre associazioni per affrontare con serietà la questione immigrazione.   

 

LA SEGRETERIA CDLM GENOVA   E  IL COORDINAMENTO CGIL IMMIGRATI di GENOVA