Sentenza Eternit, tutti colpevoli “Casale oggi rappresenta il mondo” Il tribunale di Torino condanna a 16 anni di carcere Schmidheiny e de Cartier, proprietari dei 4 stabilimenti in Italia. L’accusa durante la sua requisitoria aveva chiesto una

   Sentenza Eternit, tutti colpevoli
     “Casale oggi rappresenta il mondo”

Il tribunale di Torino condanna a 16 anni di carcere Schmidheiny e de Cartier, proprietari dei 4 stabilimenti  in Italia. L’accusa durante la sua requisitoria aveva chiesto una pena fino a vent’anni
     MORTI PER AMIANTO, LA STRAGE CONTINUA: IL PICCO E’ PREVISTO ENTRO TRE ANNI

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Sedici anni di reclusione e pagamento delle spese processuali (leggi l’articolo). E’ questo il contenuto della sentenza di primo grado del maxi processo Eternit, dove Stephan Schmidheiny, miliardario svizzero di 64 anni, è stato condannato insieme al barone belga Louis de Cartier, 90 anni, per disastro ambientale doloso e omissione dolosa di cautele antinfortunistiche.
Entrambi, proprietari in periodi diversi della società di produzione dell’amianto con 4 stabilimenti in Italia (Casale, Cavagnolo, Rubiera, Bagnoli), sono accusati di disastro ambientale doloso permanente e omissione dolosa di misure di sicurezza. Il pm Raffaele Guariniello ha chiesto per loro 20 anni di carcere per aver “agito e perseverato nell’agire” con la consapevolezza che avrebbero provocato una tragedia tra i lavoratori e gli abitanti dei comuni in cui sorgevano i loro stabilimenti (leggi l’articolo di Elena Ciccarello). Almeno 1800 le vittime e i malati nella sola Casale Monferrato, paese della provincia di Alessandria

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Sentenza processo Eternit: Per l’Inca l’amianto è una partita ancora aperta.   

Condannati a 16 anni di reclusione i due proprietari di Eternit

Sedici anni di reclusione, a tanto ammonta la condanna per i due imputati, proprietari della multinazionale dell’amianto Eternit, Stephan Schmidheiny e  il barone belga Louis Carthier, emessa dal Tribunale di Torino.

“Una sentenza storica”, l’ha definita la Cgil nazionale, “esemplare”, per Morena Piccinini, presidente Inca. “Non entro nel merito del dispositivo perché non conosciamo al momento i dettagli – ha precisato la Presidente del patronato della Cgil -. Quello che si può dire oggi è che il Tribunale di Torino ha riconosciuto la colpevolezza degli imputati per tutti i reati a loro ascritti”.

“Ancor più importante è che i  titolari siano stati condannati per aver omesso i sistemi di sicurezza. Si tratta di una decisione che ci conforta nel lavoro di tutela dei lavoratori, che quotidianamente affrontiamo e continueremo a farlo anche per i tanti, troppi, che ancora subiscono le conseguenze di una esposizione a rischi analoghi  a quelli di Casale Monferrato. La questione amianto, perciò, non la si può considerare chiusa”.
“Il fatto che la sentenza abbia riconosciuto la responsabilità diretta dei proprietari della Eternit e non di generici dirigenti, come spesso avviene, in altri processi, rende questa condanna ancor più significativa, perché individua nei comportamenti umani di chi decide le strategie d’impresa, il dovere di garantire la salute, la sicurezza nei posti di lavoro”.

“Un tema quest’ultimo che troppo spesso viene considerato dalle imprese soltanto un costo – commenta Piccinini -, di cui si può fare a meno. Questa sentenza, invece, ci dice  che così non può e non deve essere. Siamo convinti, invece, che debba essere un elemento di investimento sul quale occorre agire per aumentare capacità competitiva, nel rispetto dei diritti di chi vi lavora”.

“Questa sentenza – conclude Piccinini – rafforza il significato della nostra  attività di tutela individuale e quella, più in generale del sindacato, riconosciuto da questo tribunale come parte civile al processo”.

Sentenza Eternit, tutti colpevoli “Casale oggi rappresenta il mondo” Il tribunale di Torino condanna a 16 anni di carcere Schmidheiny e de Cartier, proprietari dei 4 stabilimenti in Italia. L’accusa durante la sua requisitoria aveva chiesto unaultima modifica: 2012-02-13T13:56:00+01:00da vitegabry
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