Archivi giornalieri: 13 dicembre 2011

Francesco: vittima dello spettacolo

 

Quando finisce un concerto si applaude l’artista; si chiede il bis; ci si dimentica della fatica che è costata a quanti hanno contribuito a costruire il palco, a mettere nel giusto posto le luci, per creare emozioni; a rendere sicuro l’ascolto per centinaia di migliaia di fan, accalcati come sardine in stadi all’aperto, senza preoccuparsi troppo di ciò che può accadere.

Nelle due ore di concerto, tutto fa spettacolo, ma ieri non è andata così. L’incidente costato la vita a un giovane di 20 anni e il ferimento di altri sei operai ha svelato l’altra realtà, quella sacrificata in nome del divertimento; è meno accattivante, quanto profondamente più vera.

Francesco, così si chiama, è uno studente di 20 anni, che lavorava per garantirsi quel diritto allo studio, che grazie anche alla riforma Gelmini, sta diventando sempre più un lusso, prerogativa dei più facoltosi, in barba al dettato costituzionale, che lo inserisce tra i diritti universali.

Possiamo star certi che dopo la tragedia ci sarà la corsa a definire quanto è accaduto una fatalità. Eppure, la misera paga di cinque euro l’ora, metà di quanto prende una qualsiasi badante, non possono lasciare spazio ad indugi. Si tratta di lavoro sommerso, quello che non si vede quando c’è da metter su uno spettacolo: massacrante perché bisogna farlo in tempi strettissimi, quelli imposti per assicurare all’artista di turno di salire sul palco per la sua performance.

Sarebbe stato più giusto rispettare alcune regole di base per evitare la tragedia: rispettare le norme sulla sicurezza, anche a costo di spendere qualche giorno in più, magari spostando le date del tour. Così non è stato. E oggi piangiamo ancora una volta l’ennesima vittima del lavoro; che questa volta fa più rumore perché coinvolge un artista famoso.

Per un momento, la buona musica fa un passo indietro. Jovanotti, giustamente, ha sospeso il tour, ma resta un gesto simbolico, che lascia inalterata una domanda senza risposta. Quante altre vittime del lavoro dovranno essere sacrificate prima che il nostro paese si assuma la responsabilità di assicurare, senza se e senza ma, di far rispettare le norme sulla sicurezza. In questa vicenda ci sono responsabilità civili, penali  e morali dalle quali nessuno può chiamarsi fuori, neppure gli artisti, se è vero ciò che ha detto Jovanotti: “Un tour è una famiglia e si lavora per portare in scena la vita e la gioia”. Questa volta, però, è andata in scena la tragedia dell’Italia sommersa.

Auser – “Caro Monti, così non va”.

NEWS

 

Il presidente Nazionale Auser Michele Mangano esprime perplessità sulla manovra appena varata dal governo di Mario Monti.

“La manovra è dura e richiederà enormi sacrifici ai lavoratori, ai pensionati, ai giovani precari e disoccupati. Inciderà sulla casa, sulle pensioni, sul funzionamento del sistema delle AA.LL. e, dunque, sui servizi sociali e socio-sanitari. Mentre sul piano dell’equità, possiamo dire, con estrema franchezza, che non ci siamo. L’aspetto più odioso di questa manovra è quello che colpisce i pensionati, ai quali sarà negato l’adeguamento della pensione al costo della vita.

Stiamo parlando di incrementi di pochi euro mensili che, anche se non difendono il potere di acquisto delle pensioni, rappresentano un segnale di attenzione e di rispetto verso una fascia sociale che, insieme ai giovani, subirà più degli altri gli effetti negativi della crisi. Non vi è una vera patrimoniale, non c’è una tassazione sulle transazioni finanziarie ed i provvedimenti adottati sulla casa non colpiscono solo i grandi patrimoni immobiliari, ma anche il singolo proprietario che, nella maggior parte dei casi, non è benestante.

Non c’è un intervento deciso sulla lotta all’evasione fiscale e la tracciabilità dei pagamenti portata a 1.000 euro non è un segnale adeguato. Per fare cassa si potevano ridurre le spese militari ed essere più determinati nella lotta all’evasione fiscale, alla corruzione ed ai costi della politica.

Pertanto, ci permettiamo di dire al nuovo Presidente del Consiglio che così non va e che, per restituire fiducia ai cittadini, bisogna davvero cambiare rotta. Riequilibrando la manovra per far pagare finalmente a chi non paga evadendo le tasse e a chi ha pagato poco rispetto al patrimonio che possiede.”

Manifestazioni a Lione e Nizza per non mortificare un’idea “normale” dell’equità

NEWS

 

A Lione, il 6 Dicembre, nella sede della Bourse du Travail  e il 7 Dicembre, a Nizza, nella sede del Consolato Italiano,  l’INCA Francia ha organizzato due appuntamenti con la nostra comunità  per parlare di pensioni, condizione degli anziani, rapporti con i consolati e, inevitabilmente, della ennesima manovra economica che, ancora una volta, colpisce i pensionati e i tanti lavoratori e lavoratrici prossimi a maturare i requisiti per lasciare il lavoro.

Le due iniziative realizzate con lo SPI CGIL hanno permesso di interloquire con le nostre comunità, di dare voce ai cittadini, di cogliere dalle loro preoccupazioni lo stesso giudizio negativo su quanto sta accadendo in Italia.

Si trattato senza equivoci  di un giudizio durissimo sulle decisioni del Governo Monti in particolare per l’iniquità dell’intervento sul sistema previdenziale: un colpo inaccettabile sia per i pensionati sia  per i lavoratori. La denuncia che con questa manovra non si siano colpiti i veri responsabili della crisi è stata unanime così come unanime l’idea che il tutto si sia concentrato nel “fare cassa sui poveri del nostro paese”.

Tanti gli interventi per denunciare la particolare condizione dei nostri pensionati all’estero che nel 2011 hanno dovuto rispondere alle richieste di certificazione di esistenza in vita prima alla ICPB e, in queste settimane nuovamente alla City Bank.

Ai racconti sulle difficoltà incontrate a partire dal mese di Giugno per riscuotere i ratei di pensione si è sovrapposta la preoccupazioni di quanti non hanno ancora visto regolarizzati i pagamenti del 2011 proprio per le difficoltà incontrate nella fase di certificazione.

Ai due incontri hanno partecipato i Consoli generali di Lione e di Nizza che ben si sono prodigati per limitare al massimo i disagi alla nostra comunità intervenendo anche sulle autorità francesi per garantire il supporto delle municipalità.

Significativa la presenza della CGT in ambedue gli appuntamenti: a Lione e Nizza  i segretari della CGT hanno condiviso i giudizi espressi su quanto sta accadendo in Italia denunciando, nel contempo, che anche in Francia si assiste ad un continuo taglio sulle condizioni sociali nonostante la massiccia mobilitazione sindacale del 2010 e 2011.

All’ incontro di Lione ha partecipato Giorgio Nardinocchi, direttore di LiberEtà. Straordinario è stato il lavoro fatto nella realtà lionese per accrescere la partecipazione allo SPI CGIL dei pensionati italiani. Oltre 300 nuovi iscritti che si aggiungono ai precedenti fanno della realtà della Rhone Alpes il centro più rappresentativo dello SPI CGIL in Francia.

LiberEtà è in canale di comunicazione tra la CGIL e la nostra comunità: per questo al direttore di LiberEtà e stato chiesto di migliorare la periodicità della spedizione per mantenere costante il rapporto con il nostro Paese.

A Nizza importante è stata la presenza della CGIL di Imperia e Ventimiglia e del Sindacato Pensionati ligure e di Giovanni Lombardi responsabile dell’Ufficio INCA di Marsiglia. Considerando che Nizza e la sua provincia è terra di costante attrazione, assieme al Principato di Monaco, di tanti lavoratori e lavoratrici transfrontalieri e che molti sono i pensionati italiani residenti, il raccordo tra l’ufficio INCA di Nizza, le strutture sindacali e gli Uffici INCA e CAAF di Ventimiglia, l’ ufficio INCA di Marsiglia, diventa strategico per garantire una assistenza di qualità ai nostri connazionali.
Due riunioni riuscite sia per partecipazione sia per il merito del confronto.

Due iniziative rese possibili per il lavoro dei nostri uffici INCA e delle compagne e compagni che in essi operano. Patricia e Giuseppina e Calogera a Lione, Angelo a Grenoble e con la responsabilità del Comites della Rhone Alpes, Simonetta a Nizza hanno fatto un lavoro straordinario che è stato riconosciuto tale proprio dalle tante persone che hanno partecipato agli incontri.

Italo Stellon
Presidente INCA Francia