Archivi giornalieri: 6 dicembre 2011

GALSI SÌ, NO, SE CON UN SMS DITE LA VOSTRA

COSE DI SARDEGNA

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del 5dicembre2011

 

 

GALSI SÌ, NO, SE

CON UN SMS

DITE LA VOSTRA

di FRANCESCO CASULA

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La Confederazione sindacale

sarda (Css) e Sardigna

Natzione Indipendentzia

(Sni) promuovono un

referendum conoscitivo via

sms in merito alla proposta di

realizzazione del metanodotto Galsi

fra l’Algeria e l’Italia che attraverserà

la Sardegna. Si potrà votare Galsi Sì,

Galsi No e Galsi Se (ponendo le

debite condizioni in funzione del via

libera al progetto), inviando un

messaggio ai numeri 342-6033823

(Vodafone), 366-7421527 (Tim), 393-

0406193 (Tre) e 327-3481488 (Wind)

dal 10 dicembre al 10 marzo. Non ha

valore legale – hanno precisato

Giacomo Meloni (CSS) e Bustianu

Cumpostu (Sni) – ma sarà messa a

disposizione delle istituzioni come

indice della volontà di un popolo di

esprimersi su temi che lo riguardano

direttamente: l’energia, l’ambiente,

l’economia.

C’è da augurarsi che in questi mesi, i

Sardi possano essere adeguatamente

informati, sulla realizzazione del

Galsi. Esso fino ad oggi, grazie a una

stampa addomesticata è stato

presentato come foriero di

magnifiche e progressive sorti per

tutta l’Isola, con il gas naturale

finalmente a basso prezzo per i

Sardi. Occorrerà spiegare che in base

all’Accordo firmato il 14 novembre

2007, ad Alghero, il gasdotto più

lungo e più profondo al mondo, 2880

mt offshore, partendo dall’Algeria

arriverà in Toscana sventrando

l’intera Sardegna con un tubo del

diametro di 1 metro e 20 centimetri

per ben 272 Km da sud-ovest a nordest.

Uno sventramento ad altissimo

rischio antropico, ambientale,

idrogeologico, archeologico,

industriale, di incendi boschivi,

sanitari etc. con possibili gravissime

e inevitabili ripercussioni sul

territorio, sull’ambiente,

sull ’economia della Sardegna, sulla

salute e sulla vita dei Sardi, con

sicure compromissioni dell’integrità

di zone costiere e di aree tutelate. Ed

espropri generalizzati con

cancellazioni di vigneti, frutteti e

pascoli. Si dirà: è comunque

un’opportunità per la nostra Isola.

Ma quale? Per la “servitù di

passaggio” impostaci, non è previsto

alcun tipo di compensazione, né

l’erogazione del metano per l’Isola.

Ad impianti ultimati, se i Sardi

vorranno usufruire del metano, ne

dovranno fare richiesta a costi di

mercato, così come avviene per la

benzina e il gas. Stando così le cose

sarebbe solo un’ulteriore immane

servitù, foriera per l’Isola di disastri

non di benefici e colossale affare

invece per le lobby industriali

italiane e non.

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