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Dossier Caritas-Immigrazione: la vera emergenza è il catastrofismo

Immigrati: lavoratori, non delinquenti; cittadini non stranieri

Presentato il Dossier statistico Caritas/Migrantes che, come ogni anno, fornisce il quadro dell’immigrazione nel Paese. Il responsabile, Franco Pittau, spiega come leggere i nuovi numeri della diciannovesima edizione: innanzitutto gli immigrati vanno inquadrati come regolari e non come “clandestini”; come lavoratori e non come delinquenti; come cittadini e non come stranieri.

Questi, per Pittau, gli aspetti su cui concentrare l’attenzione: i 4 milioni e 330 mila cittadini stranieri presenti regolarmente, pari al 7,2% della popolazione italiana; i 2 milioni di lavoratori, che concorrono alla creazione della ricchezza del “sistema Italia” e aumentano ogni anno per supplire alle carenze della forza lavoro; gli 862 mila minori figli di genitori stranieri, ormai un decimo della popolazione minorile, nella maggior parte dei casi nati in Italia; le 629 mila presenze a scuola in rappresentanza di tanti paesi, un vero e proprio mondo in classe; le oltre 100 mila persone che vengono ogni anno per ricongiungimento familiare nell’ottica di un insediamento stabile; i 72 mila nuovi nati in Italia nel corso dell’anno; le 40 mila persone che acquisiscono annualmente la cittadinanza italiana, a seguito di matrimonio o di anzianità di residenza; i 24 mila matrimoni misti tra italiani e immigrati; i circa 6 mila studenti stranieri che si laureano annualmente in Italia, in buona parte destinati a diventare la classe dirigente nel Paese di origine.
 
“Se noi non troveremo un altro modo di parlare dell’immigrazione diverso dai discorsi sugli sbarchi e sull’irregolarità – raccomanda Pittau – resteremo incapaci di gestire responsabilmente l’Italia che si va costruendo, nella quale già adesso 1 ogni 14 abitanti è un cittadino straniero regolarmente soggiornante. Gli sbarchi, che ci ostiniamo a utilizzare come un bollino nero da apporre sul fenomeno migratorio, coinvolgono un numero di persone pari nemmeno all’1% delle presenze regolari, senza contare poi che oltre la metà delle persone sbarcate sono richiedenti asilo, quindi persone meritevoli di protezione secondo le convenzioni internazionali e la Costituzione italiana”.
 
Intanto l’immigrazione, che continua ad aumentare a ritmi serrati con 300/400 mila unità l’anno, mostra di essere connaturale alla crescita del nostro Paese. La vera emergenza, stando alle statistiche, è il catastrofismo migratorio, l’incapacità di prendere atto del ruolo assunto
dall’immigrazione nello sviluppo del nostro Paese. Quello che manca è un consistente “pacchetto integrazione” che prepari allo scenario di metà secolo, quando saremo chiamati a convivere con 12 milioni di immigrati, la cui presenza sarà necessaria per il funzionamento del Paese
.

Redattore sociale

NEWSultima modifica: 2009-10-28T14:18:00+01:00da vitegabry
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