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L’Unar: “Chi denuncia discriminazioni vive in Italia da oltre 13 anni”

Ha circa 40 anni, ha casa e un lavoro regolare. I più colpiti sono gli africani. Il numero più alto di segnalazioni al Centro-Nord. I dati del Contact center: 2454 chiamate, 339 casi di discriminazione.

razzismo.jpgChi denuncia casi di discriminazione al numero verde dell’Unar vive in Italia da oltre 13 anni, ha un’età media di circa 40 anni, è regolare e può contare su una stabilità abitativa, lavorativa e relazionale capaci di garantire una maggiore consapevolezza dei diritti e doveri.

E’ l’identikit tracciato dall’Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali del Dipartimento per le pari opportunità della Presidenza del consiglio dei ministri, che ha diffuso i dati del Contact center multilingue gratuito (800.90.10.10).

Dal 10 dicembre 2007 al 10 dicembre 2008 sono state 2454 le chiamate, di cui 511 di denuncia di presunta o effettiva discriminazione razziale e 339 i casi di “oggettiva” discriminazione o molestie su base etnica e razziale seguite dal servizio. Nel 2007, i casi di discriminazione accertati erano stati 265; 282 nel 2005 e 218 nel 2006.

La maggioranza proviene dal Centro (59,3%) e dal Nord (33,5), solo il 7,2% dal Sud e dalle isole: una differenza territoriale marcata giustificata, secondo l’Unar, dal fatto che il Meridione è ancora considerata terra di transito dalla maggior parte degli immigrati, mentre chi resta è soggetto a “una significativa irregolarità dello status giuridico e del lavoro straniero”. 

Le denunce pervengono prevalentemente dai principali centri urbani, “crocevia etnico e razziale contraddistinto da un mercato del lavoro e da opportunità di inclusione sociale maggiori, dalle garanzie offerte da reti etniche di solidarietà e da un terzo settore molto dinamico”.

Tra gli stranieri che denunciano la maggior parte proviene dal continente africano: sono più di un terzo (39,4%) coloro che si sono rivolti al numero verde. Una percentuale così alta è sicuramente legata al forte protagonismo dell’immigrazione africana in Italia negli anni passati, la cui maggiore diffusione e radicamento sul territorio, seppure con differenze rispetto alle singole comunità, determina una rappresentanza cospicua fra gli utenti UNAR.

Peraltro, questa rilevanza del dato relativo all’Africa è probabilmente da imputare anche al colore della pelle; un marcatore etnico, questo, che incide in modo determinante nell’attivazione di comportamenti discriminanti. 

Anche la percentuale di coloro che sono nati nei paesi dell’Europa orientale è piuttosto alta e corrisponde al 24,4% circa, in linea con l’incidenza dell’immigrazione dall’Est europeo che, negli ultimi anni, è più che raddoppiata in termini di presenze. Le percentuali degli utenti dell’America Meridionale e dell’Asia corrispondono, rispettivamente, al 12,3% e al 5% del totale.

UNARultima modifica: 2009-06-16T07:40:00+02:00da vitegabry
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