Archivi giornalieri: 21 maggio 2018

Trilussa

  Carità cristiana
  Er Chirichetto d’una sacrestia
sfasciò l’ombrello su la groppa a un gatto
pe’ castigallo d’una porcheria.
– Che fai? – je strillò er Prete ner vedelllo
– Ce vò un coraccio nero come er tuo
pe’ menaje in quer modo… Poverello!…
– Che? – fece er Chirichetto – er gatto è suo? –
Er Prete disse: – No… ma è mio l’ombrello!-

 

Previdenza per i lavoratori dello spettacolo

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Previdenza per i lavoratori dello spettacolo
Inca: “Pensioni esplorative” e nessuna certezza 

A 5 anni dalla confluenza della Gestione ex Enpals presso l’Inps (1° gennaio 2012), ancora tempi duri per le domande di pensioni dei lavoratori e delle lavoratrici dello spettacolo, perché l’Istituto previdenziale pubblico continua a non aggiornare i sistemi di calcolo per gli iscritti, lasciando nell’incertezza le posizioni assicurative individuali finora acquisite. E’ quanto denunciano i Patronati del Ce.Pa (Inas, Inca, Ital e Acli), in una nota   inviata già il 2 maggio scorso alla direzione generale previdenza dell’Inps, nella quale parlano di “forti lacune dal punto di vista organizzativo, gestionale e procedurale, che si ripercuotono sulla lavorazione delle pratiche”.

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  Pensioni Enti Locali: riscatto periodi di servizio come vice pretore reggente

Nella G.U. – 1a serie speciale – n. 6 del 7/2/2018 è stata pubblicata la sentenza 30 gennaio 2018, n. 11, della Corte Costituzionale, con la quale è stata dichiarata l’illegittimità costituzionale dell’articolo 67 del regio decreto-legge 3 marzo 1938, n. 680 (Ordinamento della Cassa di previdenza per le pensioni agli impiegati degli Enti locali), nella parte in cui non prevedeva la facoltà di riscattare il servizio prestato in qualità di vice pretore reggente per un tempo non inferiore a sei mesi. A darne notizia l’Inps nel messaggio n. 1886 del 4 maggio.

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Indennità di accompagnamento: Inps semplifica le procedure di concessione

Al fine di semplificare gli adempimenti sanitari e amministrativi per la concessione dei benefici di invalidità civile, l’Inps ha avviato azioni di reingegnerizzazione delle fasi organizzative e procedurali. A comunicarlo è l’Istituto previdenziale pubblico, nel messaggio n. 1930 dell’8 maggio, nel quale precisa che l‘attività di semplificazione è rivolta ai cittadini non in età lavorativa.

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Assegni al nucleo familiare (Anf): importi e limiti reddituali 2018

Gli assegni al Nucleo familiare (Anf) saranno rivalutati dell’1,1 per cento, per effetto dell’indice dei prezzi al consumo comunicato dall’Istat, relativo all’anno 2017. Come di consueto, l’Inps, nella circolare n. 68/2018, ha quindi aggiornato, innalzandoli, gli importi ed i limiti di reddito ai fini del conseguimento della prestazione, per il periodo intercorrente tra il 1° luglio 2018 ed il 30 giugno 2019.

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Amianto: indennità per i malati di mesotelioma, anche agli eredi

Per il prossimo triennio e fino al 2020, anche agli eredi di coloro che sono morti a causa di mesotelioma potrà essere riconosciuta la prestazione una tantum di 5.600 euro complessivi, da ripartire in egual misura tra gli aventi diritto. Lo prevede il decreto interministeriale del 24 aprile (lavoro ed economia) pubblicato sul sito istituzionale il 14 maggio, nella sezione Documenti e norme/pubblicità legale del ministero del lavoro.

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Privacy 2018: attiva la comunicazione online del DPO al Garante

Il 25 maggio 2018 entra in vigore del nuovo GDPR Regolamento (UE) 2016/679 sulla privacy, con la conseguenza che la Pubblica Amministrazione e numerose aziende dovranno nominare un DPO. Vediamo in breve chi è il Data Protection Officer, chi è obbligato a nominarlo e come fare la comunicazione al Garante.
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Il 25 maggio 2018 entra in vigore del nuovo GDPR Regolamento (UE) 2016/679 sulla privacy, con la conseguenza che la Pubblica Amministrazione e numerose aziende dovranno nominare un DPO. In vista di questo appuntamento il Garante della Privacy ha aggiunto sul proprio sito una scheda dedicata alla importante figura del DPO ovvero il responsabile della protezione dei dati nel Gdpr o Data Protection Officer. Al contempo il Garante ha altresì rilasciato un fac-simile e la procedura di comunicazione online dei dati del DPO.

Ricordiamo che il nuovo regolamento privacy 2018 o GDPR (General Data Protection Regulation) sarà direttamente applicabile in Italia e negli altri negli ordinamenti europei. Non vi è quindi la necessità di recepirlo in quanto si tratta di un regolamento appunto e non di una direttiva. Tuttavia il Consiglio dei ministri del 21 marzo 2018 ha adeguato la normativa nazionale vigente alle disposizioni del Regolamento europeo.

In questo periodo, vista la confusione che spesso accompagna questo genere di provvedimenti è bene sempre fare riferimento al Garante della Privacy, il quale puntualmente pubblica numerose guide e approfondimenti in materia.

Chi è il DPO

Uno dei primissimi adempimenti per la privacy è la designazione del responsabile della protezione dei dati personali (RPD) o Data Protection Officer (DPO). Questa figura professionale, può essere interna o esterna all’azienda ed ha quindi il delicato compito di “proteggere” i dati.

Il DPO in realtà non è una vera e propria novità. Si tratta di un ruolo già presente nelle aziende più grandi e nelle organizzazioni più complesse anche nel mercato italiano. A differenza del passato però, in cui il DPO era facoltativo, il nuovo regolamento privacy prevede espressamente i casi in cui diverrà obbligatorio, pensiamo ad esempio alla pubblica amministrazione e in alcune grandi imprese private.

Leggi anche: Responsabile della protezione dei dati RPD, faq e modello nomina

Chi è obbligato alla nomina del DPO

La norma prevede che siano tenuti ad avere il Data Protection Officer:

  • gli Enti pubblici;
  • le aziende private con trattamento dei dati e monitoraggio sistematico su larga scala di dati sensibili;
  • le aziende private con trattamento dei dati e monitoraggio sistematico su larga scala di dati giudiziari.

Per molte aziende è comunque consigliabile la nomina di un Responsabile della Protezione dei dati, anche se non obbligati dalla legge.

Cosa fa il DPO

Il DPO dovrà avere competenze informatiche e giuridiche in quanto fra le sue sue responsabilità principali vi sono quelle di osservare, valutare e organizzare la gestione del trattamento di dati personali. Oltre al trattamento il DPO dovrà vigilare sulla protezione dei dati al fine di rispettare la normativa privacy europea.

Tra i compiti fondamentali del DPO troviamo:

  • attività di consulenza e informazione al titolare o al responsabile del trattamento, nonché ai dipendenti che eseguono il trattamento dei dati;
  • sorveglianza sull’osservanza delle norme;
  • fornire, se richiesto, un parere in merito alla valutazione d’impatto sulla protezione dei dati e sorvegliarne lo svolgimento ai sensi dell’articolo 35.

Leggi anche: Nuove regole per la privacy: la guida al GDPR per i Consulenti del lavoro

Comunicazione obbligatoria del DPO o RPD

In base al Regolamento privacy (art. 37, paragrafo 7) i soggetti pubblici e privati obbligati devono comunicare al Garante Privacy il nominativo del DPO o Responsabile della Protezione dei dati, se designato.

Il Garante ha quindi comunicato che a breve sul sito www.garanteprivacy.it sarà è disponibile una procedura telematica per la comunicazione online del nominativo del DPO o RPD con utilizzo di firma digitale.

Per il momento il Garante ha altresì rilasciato un facsimile di nomina in formato .pdf che comunque non va utilizzato per la comunicazione al Garante. Lo stesso serve a tenere a portata di mano tutti i dati obbligatori all’adempimento prima di iniziare la compilazione online.

Comunicazione dei dati di contatto del RPD – Facsimile
» 1,1 MiB – 2.301 hits – 15 maggio 2018

Comunicazione DPO online dal sito del Garante

Pensioni: elenco casse professionali attive per il cumulo gratuito contributiCome anticipato sopra, è attiva sul sito del Garante della Privacy italiano la procedura di comunicazione DPO online. La procedura per la comunicazione del RPD che dir si voglia è raggiungibile online da questo link.

Come detto è utile stampare prima il fac-simile di comunicazione per conoscere in anticipo tutti i dati necessari che saranno richiesti durante la procedura di comunicazione telematica.

 

San Vittorio di Cesarea

 
San Vittorio di Cesarea

Nome: San Vittorio di Cesarea
Titolo: Martiri
Ricorrenza: 21 maggio

La tradizione vuole che sia stato un soldato romano che ha subito il martirio a Cesarea di Cappadocia con Polieuto e Donato.

La Chiesa cattolica lo venera il 21 maggio: era presente nel Martirologio Geronimiano, che lo citava al 21 maggio insieme agli altri due martiri Polieuto e Donato, è da lì è passato nel Martirologio Romano, senza che tuttavia si sappia altro della sua vita.

Il suo culto ebbe grande diffusione in Italia, perché fu il nome di diversi sovrani e principi di Casa Savoia.

È invocato contro il fulmine, la grandine e gli spiriti maligni.