Contrasto alla Povertà

Governo Italiano Presidenza del Consiglio dei Ministri
 

Contrasto alla povertà: via libera al Reddito di Inclusione

Dal 1 dicembre 2017 i nuclei familiari in condizione di povertà possono presentare al Comune di appartenenza la richiesta per beneficiare del Reddito di Inclusione (REI).

La Legge 15 marzo 2017, n. 33, collegata alla Legge di stabilità 2016, ha delegato il Governo ad emanare norme relative al contrasto della povertà e al riordino delle prestazioni assistenziali (G.U. n.70 del 24/03/2017). Nella riunione del 29/08/2017, il Consiglio dei Ministri  ha approvato, in esame definitivo, un decreto legislativo di attuazione della legge. 

Il decreto introduce, a decorrere dal 1° gennaio 2018, il Reddito di Inclusione (REI), quale misura unica a livello nazionale di contrasto alla povertà e all’esclusione sociale. Il decreto approvato, in linea con i principi espressi dalla legge delega, riordina le prestazioni assistenziali finalizzate al contrasto alla povertà e rafforza il coordinamento degli interventi in materia di servizi sociali, per garantire i livelli essenziali delle prestazioni in tutto il territorio nazionale.

La Legge di Bilancio 2018 ha esteso la platea dei beneficiari del REI, rendendo meno stringenti i requisiti del nucleo familiare, necessari, in sede di prima applicazione, per accedere alla misura. Inoltre viene stabilito che dal 1° luglio 2018 verranno meno tutti i requisiti familiari, con l’abolizione dell’articolo 3, comma 2, del decreto legislativo 15 settembre 2017, n. 147. Il Ministero del Lavoro e l’Inps hanno reso disponibile anche un nuovo modello di domanda, aggiornato con le modifiche introdotte dalla Legge di Bilancio 2018. 

Beneficiari, accesso e durata

Il ReI viene riconosciuto ai nuclei familiari che rispondano a determinati requisiti relativi alla situazione economica. In particolare, il nucleo familiare del richiedente dovrà avere un valore dell’ISEE, in corso di validità, non superiore a 6.000 euro e un valore del patrimonio immobiliare, diverso dalla casa di abitazione, non superiore a 20.000 euro. In prima applicazione sono prioritariamente ammessi al ReI i nuclei con figli minorenni o disabili, donne in stato di gravidanza o disoccupati con età pari o superiore a 55 anni. Fermo restando il possesso dei requisiti economici, il ReI è compatibile con lo svolgimento di un’attività lavorativa. Viceversa, non è compatibile con la contemporanea fruizione, da parte di qualsiasi componente il nucleo familiare, della NASpI (Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego) o di altro ammortizzatore sociale per la disoccupazione involontaria.

Il ReI è articolato in due componenti:

  1. un beneficio economico erogato su dodici mensilità, con un importo che andrà da circa 190 euro mensili per una persona sola, fino a circa 500 euro per un nucleo con 5 o più componenti;
  2. una componente di servizi alla persona identificata, in esito ad una valutazione del bisogno del nucleo familiare che terrà conto, tra l’altro, della situazione lavorativa e del profilo di occupabilità, dell’educazione, istruzione e formazione, della condizione abitativa e delle reti familiari, di prossimità e sociali della persona e servirà a dar vita a un “progetto personalizzato” volto al superamento della condizione di povertà.
    Tale progetto indicherà gli obiettivi generali e i risultati specifici da raggiungere nel percorso diretto all’inserimento o reinserimento lavorativo e all’inclusione sociale, nonché i sostegni, in termini di specifici interventi e servizi, di cui il nucleo necessita, oltre al beneficio economico connesso al ReI e, infine, gli impegni a svolgere specifiche attività, a cui il beneficio economico è condizionato, da parte dei componenti il nucleo familiare.

Per poter accedere alle prestazioni, si utilizzerà una dichiarazione ISEE precompilata, così da semplificare le procedure e migliorare la fedeltà delle dichiarazioni.
La durata del ReI è di 18 mesi e per poterlo richiedere nuovamente sarà necessario che trascorrano almeno 6 mesi dall’ultima erogazione.

Risorse

Per finanziare il Reddito di inclusione è stato istituito il Fondo nazionale per la lotta alla povertà e all’esclusione sociale, con una dotazione strutturale che la Legge di Bilancio 2017 ha portato a 1,7 miliardi dal 2018. La legge di Bilancio 2018 ha incrementato lo stanziamento di circa 300 milioni nel 2018 e di 700 milioni nel 2019.

 

Pubblicato il: 15 Marzo 2017
Aggiornato il: 04 Gennaio 2018
Contrasto alla Povertàultima modifica: 2018-01-24T14:47:12+01:00da vitegabry
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