I lavoratori del settore privato che vogliano anticipare la pensione a 64 anni, in virtù della norma “eccezionale” per i nati nel 1952 (articolo 24, comma 15 bis della legge n. 214/11), potranno valorizzare tutta la contribuzione volontaria, figurativa e di riscatto, extralavorativa per il raggiungimento dei requisiti richiesti. Il chiarimento, potremmo dire definitivo, è contenuto nella circolare di Inps n. 180 del 7 dicembre scorso che, accogliendo gli ultimi indirizzi del Ministero del Lavoro, interrompe anche il lungo braccio di ferro tra l’Istituto previdenziale e il Patronato della Cgil. “Possiamo dire che ce l’abbiamo fatta – commenta Morena Piccinini, presidente di Inca -. Ora, questi lavoratori, perlopiù donne, potranno effettivamente esercitare il loro diritto, da troppo tempo negato a causa di interpretazioni restrittive e ingiuste che da anni abbiamo denunciato. Il merito è senz’altro da attribuire anche all’impegno di parlamentari, come Maria Luisa Gnecchi, che si sono fatti interpreti di una domanda di tutela crescente soprattutto tra quelle lavoratrici, particolarmente penalizzate dall’innalzamento brusco dei requisiti di pensionamento”.
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Maternità. Negare la tutela a immigrate è discriminatorio |
Il premio alla nascita spetta indistintamente a tutte le future madri, a prescindere dalla loro nazionalità e titolo di soggiorno, così come prevede la legge che lo ha istituito. Senza esitazioni, la magistratura torna ad occuparsi della condotta discriminatoria di Inps a danno degli immigrati, regolarmente presenti nel nostro paese, ordinando anche all’Istituto previdenziale “una idonea pubblicizzazione al riguardo (…) da effettuare a attraverso la pubblicazione di una nota informativa sull’home page del sito internet dell’Inps”, ma anche modificando i moduli di presentazione delle richieste di accesso al beneficio. |
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