Archivi giornalieri: 5 giugno 2017

Doppio lavoro

Doppio lavoro part-time, illegittimo il divieto assoluto dell’azienda

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E’ illegittimo il divieto dell’azienda al doppio lavoro part-time, a patto che il lavoratore rispetti la non concorrenza e comunichi gli orari di lavoro

Per la Cassazione è legittimo per il lavoratore avere un doppio lavoro part-time e l’azienda che lo ha assunto a tempo parziale non può mettere vincoli in tal senso, tranne in alcuni casi.

Questo hanno stabilito gli ermellini in una recente sentenza* nella quale sono stati chiamati ad esprimersi su un caso licenziamento di un lavoratore da parte dell’azienda che lo aveva assunto part-time.

Nel caso specifico l’azienda aveva licenziato il lavoratore in quanto da regolamento aziendale vietava espressamente la possibilità per i lavoratori part-time di poter svolgere qualsiasi altro nel restante tempo libero.

 

Doppio lavoro part-time, nullo il divieto assoluto

La Cassazione tuttavia ha dichiarato illegittimo tale divieto annullando di fatto il licenziamento in quanto:

sarebbe nulla una previsione regolamentare che riconoscesse al datore di lavoro un potere incondizionato di incidere unilateralmente sul diritto del lavoratore in regime di part-time di svolgere un’altra attività lavorativa

La suprema Corte sottolinea come il divieto di svolgere due o più part-time può esserci solo in determinati casi previsti dalla normativa vigente e riguardano la concorrenza e gli orari di lavoro.

Leggi anche: orari di lavoro

Divieto di svolgere due lavori in concorrenza fra di loro

Come prevede l’articolo 2205 del codice civile il lavoratore ha l’obbligo di fedeltà e di non concorrenza, cioè non può trarre vantaggi dal fatto di conoscere notizie o metodi di produzione dell’azienda in cui lavora, sfruttando queste conoscenze presso un’altra azienda.

Orari di lavoro e riposi del lavoratore

La legge e la contrattazione collettiva prevedono il divieto di superare il tetto di ore di 48 ore di lavoro settimanali compresi gli straordinari.

Inoltre vi è l’obbligo di avere un adeguato numero di ore di riposi giornalieri e settimanali.

In tal senso il lavoratore che lavora part-time presso due aziende deve comunicare i propri orari di lavoro all’una e all’altra azienda proprio per agevolare la composizione degli orari settimanali di lavoro.

La Cassazione afferma quindi che non è possibile vietare al lavoratore il cumulo di due o più rapporti di lavoro part-time e non vi può essere nessuna sanzione disciplinare a riguardo.

Tuttavia emerge come il lavoratore debba tener conto della suddetta regola di non concorrenza e deve comunque in qualche modo informare i propri datori di lavoro dei propri orari e calendari settimanali proprio per permettere una corretta gestione del monte orario e dei relativi riposi.

* Cassazione sentenza numero 13196/2017 del 25/05/2017

Lavoratori precoci

Lavoratori Precoci: Cumulo previsto per la quota 41

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Le novità sulle Pensioni dei lavoratori precoci non finiscono mai, infatti l’Inps ha pubblicato sul suo sito ufficiale una nuova circolare.

Le novità sulle Pensioni dei lavoratori precoci non finiscono mai, infatti l’articolo 2 del DPCM sui pensionamenti anticipati approvato gli ultimi giorni di maggio dal Consiglio dei Ministri ed in attesa di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale riguarda la pensione anticipata, ma soprattutto i lavoratori precoci. Vediamo nel dettaglio cosa prevede il Decreto.

Lavoratori Precoci: Chi sono

Con il DPCM è stato previsto ufficialmente che i lavoratori precoci possono richiedere il cumulo dei periodi contributivi. Ma chi sono i lavoratori precoci?

Secondo la nuova riforma delle pensioni 2017, i lavoratori precoci sono coloro che possono andare in pensione anticipata, dopo aver versato almeno 41 anni di contribuiti.

 

Quindi sono coloro che hanno iniziato la loro attività lavorativa prima di raggiungere la maggiore età.

La precedente legge sulla pensione, ovvero la legge Fornero del 2012, non aveva previsto nessun benefico per questi lavoratori. Oggi con la nuova riforma delle pensioni, essi sono stati inseriti al centro del progetto.

Ma vediamo nel dettaglio quali sono i benefici che avrà una lavoratore precoce con la nuova legge sulla pensione anticipata.

I benefici dei lavoratori precoci con la pensione anticipata

Il nuovo Decreto attuativo della riforma delle pensioni 2017 ha stabilito che, anche il lavoratori precoci possono richiedere il cumulo dei contributi. 

Ma cos’è il cumulo dei contributi per i lavoratori considerati precoci? 

Il cumulo dei contributi permette di sommare i contributi versati così da raggiungere la soglia necessaria per richiedere la pensione anticipata.  Per spiegare ancora meglio i cumuli dei contributi andiamo a vedere un esempio pratico.

Un lavoratore precoce che ha 25 anni di contributi nella gestione pubblica, mentre ha raggiunto altri 16 anni di contributi in altre attività svolte.

In questo caso il lavoratore potrà sommare 25+16 così da raggiungere i 41 anni di contributi necessari per richiedere la pensione.

La riforma pensionistica stabilisce che, sarà possibile richiedere il cumulo dei contributi da parte dei lavoratori, solo se sono in possesso di almeno 12 mesi di lavoro effettivo prima del 19° anno di età.

I requisiti per richiedere il cumulo dei contributi non termina qui. Infatti i lavoratori precoci dovranno rientrare in uno dei quattro profili:

  • Disoccupato per licenziamento;
  • Invalido con una percentuale minima del 74%;
  • Lavoratore che assiste un parente di primo grado disabile;
  • Lavoratore gravoso;
  • Coloro che hanno svolto lavori usuranti.

Se avrete questi requisiti elencati, allora sarà possibile usufruire del cumulo e richiedere la pensione anticipata.

Lavoro fiscale

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ULTIMISSIME LAVORO – FISCALE05/06/2017

GIURISPRUDENZA

CORTE DI APPELLO

SENTENZA

CORTE D’APPELLO MILANO – SENTENZA 29 MAGGIO 2017, N. 1003

LAVORO

Stranieri – Assegno di natalità ex art. 1, co. 125, L. 190/2014 – Domanda – Requisiti

CORTE DI CASSAZIONE

ORDINANZA

CORTE DI CASSAZIONE – ORDINANZA 22 MAGGIO 2017, N. 12830

FISCALE

Tributi – Accertamento – Imposte sui redditi – Operazioni su conti correnti bancari – Principio di libertà dei mezzi di prova

CORTE DI CASSAZIONE – ORDINANZA 25 MAGGIO 2017, N. 13240

FISCALE

Accertamento – Irpef – art. 67 TUIR – Applicabilità

CORTE DI CASSAZIONE – ORDINANZA 31 MAGGIO 2017, N. 13746

FISCALE

Fallimento – art. 15 Legge fallimentare – Qualità di imprenditore commerciale, superamento soglia di fattibilità, stato d’insolvenza

CORTE DI CASSAZIONE – ORDINANZA 31 MAGGIO 2017, N. 13846

FISCALE

Tributi – ICI – Accertamento – Terreni e fabbricati – Rideterminazione della rendita catastale operata – Procedimento

SENTENZA

CORTE DI CASSAZIONE – SENTENZA 01 GIUGNO 2017, N. 13864

LAVORO

Licenziamento – Operaio specializzato elettricista – Utilizzo dell’apparecchio telefonico aziendale – Deviazione delle linee telefoniche – Contestazione disciplinare

CORTE DI CASSAZIONE – SENTENZA 29 MAGGIO 2017, N. 13463

LAVORO

Prescrizione credito INPS – Atto di accertamento dell’Agenzia delle Entrate

CORTE DI CASSAZIONE – SENTENZA 30 MAGGIO 2017, N. 13568

FISCALE

Tributi – IVA – IRPEF – Accertamento – Cessione di aree edificabili – Plusvalenze

CORTE DI CASSAZIONE – SENTENZA 30 MAGGIO 2017, N. 26930

FISCALE

Imposte indirette – IVA – Omesso versamento – Dichiarazione fiscale – Amministratore di fatto

CORTE DI CASSAZIONE – SENTENZA 31 MAGGIO 2017, N. 13724

FISCALE

Rimborso accisa – Fornitura di prodotti petroliferi – Esenzione – Verificabilità

CORTE DI CASSAZIONE – SENTENZA 31 MAGGIO 2017, N. 13744

FISCALE

Tributi – Imposta di registro – Accertamento – Rimborso – Contenzioso tributario – Giudizio di autosufficienza e di specificità

CORTE DI CASSAZIONE – SENTENZA 31 MAGGIO 2017, N. 13745

FISCALE

Tributi – ICI – Accertamento – Aree fabbricabili ed agricole – Valore catastale – Esenzione – Violazione – Sanzioni

CORTE DI CASSAZIONE – SENTENZA 31 MAGGIO 2017, N. 13799

LAVORO

Licenziamento per giusta causa – Diffamazione – Lesione della reputazione del datore di lavoro – Legittimità del provvedimento espulsivo – Accertamento

CORTE DI CASSAZIONE – SENTENZA 31 MAGGIO 2017, N. 13808

LAVORO

Licenziamento – Per giustificato motivo oggettivo – Soppressione del posto di lavoro – Calo del fatturato – Prova

CORTE DI CASSAZIONE – SENTENZA 31 MAGGIO 2017, N. 13817

LAVORO

Notificazione di pignoramenti – Opposizione – Inammissibili – Tardività – Ricorso presentato oltre il termine prescritto

CORTE DI CASSAZIONE – SENTENZA 31 MAGGIO 2017, N. 13819

LAVORO

Esposizione a polveri di amianto – Decesso del lavoratore – Responsabilità ex art. 2087 c.c – Mancata adozione delle misure protettive

LEGISLAZIONE

DECRETO MINISTERIALE

MINISTERO FINANZE – DECRETO MINISTERIALE 18 MAGGIO 2017

LAVORO

Aggiornamento degli allegati del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118, in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle regioni, degli enti locali e dei loro organismi

MINISTERO GIUSTIZIA – DECRETO MINISTERIALE 29 MAGGIO 2017

LAVORO, FISCALE

Modifiche al decreto 27 maggio 2016, concernente: «Ripristino degli uffici del Giudice di pace soppressi ai sensi dell’articolo 2, comma 1-bis, del decreto-legge 31 dicembre 2014, convertito, con modificazioni, con legge 27 febbraio 2015, n. 11» – Esclusione degli uffici del Giudice di pace di Lungro, di Nicotera e di Ortona dall’elenco delle sedi ripristinate

MINISTERO GIUSTIZIA – DECRETO MINISTERIALE 31 MAGGIO 2017

LAVORO, FISCALE

Differimento della data di inizio del funzionamento degli uffici del Giudice di pace di Osimo e di San Sosti, ripristinati ai sensi del decreto 27 maggio 2016

LEGGE

LEGGE 29 MAGGIO 2017, N. 71

LAVORO

Disposizioni a tutela dei minori per la prevenzione ed il contrasto del fenomeno del cyberbullismo

PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

DELIBERA

CONSIGLIO DEI MINISTRI – DELIBERA 24 MAGGIO 2017

LAVORO, FISCALE

Dichiarazione dello stato di emergenza in conseguenza delle eccezionali avversità atmosferiche verificatesi nei giorni dall’8 al 30 giugno 2016 nel territorio delle Province di Bergamo e di Sondrio

CONSIGLIO DEI MINISTRI – DELIBERA 24 MAGGIO 2017

LAVORO, FISCALE

Dichiarazione dello stato di emergenza in conseguenza degli eccezionali eventi meteorologici verificatisi nei giorni dal 24 al 26 novembre 2016 nel territorio delle Province di Crotone e Reggio Calabria e nei giorni dal 22 al 25 gennaio 2017 nel territorio delle Province di Catanzaro, Crotone, Reggio Calabria e dei Comuni di Longobucco, Oriolo e Trebisacce in Provincia di Cosenza e di Vazzano in Provincia di Vibo Valentia

PRASSI

AGENZIA DELLE DOGANE

CIRCOLARE

AGENZIA DELLE DOGANE – CIRCOLARE 01 GIUGNO 2017, N. 8/D

FISCALE

D.Lgs. n.504/95, art.8, comma 1 – Destinatario registrato – Titolare deposito commerciale di prodotti assoggettati ad accisa – Criteri per il rilascio dell’autorizzazione

INPS

CIRCOLARE

INPS – CIRCOLARE 01 GIUGNO 2017, N. 97

LAVORO

Fondo di solidarietà per il settore del trasporto aereo e del sistema aeroportuale. Decreto interministeriale n. 95269 del 7 aprile 2016.

MESSAGGIO

INPS – MESSAGGIO 01 GIUGNO 2017, N. 2276

LAVORO

Domande di integrazione salariale ordinaria – semplificazione allegato .CSV – pubblicazione link per dati su eventi meteo – aziende soggette a contrazioni periodiche dell’attività lavorativa – applicabilità nuove linee guida: decorrenza e autotutela.

MINISTERO INFRASTRUTTURE E TRASPORTI

COMUNICATO

MINISTERO INFRASTRUTTURE E TRASPORTI – COMUNICATO 01 GIUGNO 2017

LAVORO

Aggiornamento dei programmi del corso di formazione per il conseguimento delle competenze di livello direttivo per gli ufficiali di coperta e di macchina di cui al decreto 4 dicembre 2013

Concorso

Concorso Polizia 2017: Come prepararsi per i quiz

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Sono più di 600.000 le domande presentate per il nuovo concorso polizia 2017 rivolto principalmente ai civili. Ecco dove trovare i quiz del concorso.

Sono più di 600.000 le domande presentate per il nuovo concorso polizia 2017 rivolto principalmente ai civili. Sicuramente passare le prove preselettive del concorso non sarà una cosa semplice visto le tantissime domanda di partecipazione. Quindi come studiare i quiz del concorso di Polizia 2017? Qui di seguito andremo a vedere tutti i consigli per superare il concorso con molta semplicità e principalmente dove studiarli in modo corretto.

Concorso Polizia 2017: Come studiare i quiz del concorso

Come tutti i concorsi pubblici, anche il concorso di Polizia di Stato 2017 prevede un questionario a risposta a scelta multipla tra 4 domande disponibili. Il superamento della prima fase è essenziale per passare alla fase successiva del concorso.

Il quiz della prima prova del concorso Polizia 2017 è composto da 80 domande scelte tra 20665 questi. Le materie oggetto della prova sono:

 
  • Aritmetica;
  •  Educazione civica;
  • Geografia;
  • Geometria;
  • Informatica;
  • Italiano;
  • Inglese;
  • Scienze;
  • Storia.

La prova di selezione del concorso ha una durata di 60 minuti. Non sarà possibile introdurre all’interno della sede legale:

  • Appunti;
  • Dizionari;
  • Calcolatrici;
  • Telefonini;
  • Altri strumenti utili per copiare.

Dove trovare i quiz per il concorso di Polizia 2017

Ormai i tempi sono davvero ristretti per studiare in modo perfetto per superare il quiz del concorso di Polizia. Infatti la prima prova è prevista per il 27 luglio 2017 presso la Fiera di Roma.

Visto il numero elevato di candidati, le prove di selezione si svolgeranno in più mesi. Infatti il bando della polizia di stato ha stabilito che la prima prova inizierà a fine luglio e terminerà ad inizi settembre 2017. Saranno sospese le prove solo la prima settimana di agosto 2017.

Come trovare i quiz del concorso di Polizia 2017? La risposta a questa domanda è davvero semplice, sarà possibile trovare i quiz ufficiali del concorso su siti specializzati in concorsi e non appena saranno disponibili anche noi di Lavoro e Diritti li pubblicheremo. Al suo interno sarà possibile esercitarsi direttamente online. Infatti il sito da la possibilità di effettuare una simulazione della prima prova del concorso, oppure esercitarsi argomento per argomento.

Oltre a tale sito web, sicuramente troverete altri siti dove sarà possibile esercitarvi gratuitamente. Mentre se il vostro scopo è quello di studiare i quiz contemporaneamente alla teoria, allora potrete acquistare direttamente i libri del concorso di polizia.

E’ possibile acquistare i testi del concorso direttamente online, oppure nelle librerie della vostra città di residenza.

Se non hai ancora presentato domanda di partecipazione al concorso Polizia 2017, hai tempo fino al 26 giugno 2017. La domanda di partecipazione può essere presentata esclusivamente online sul sito concorsips.interno.it.

 

Il lavoratore può criticare il datore di lavoro, anche su Facebook

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Il lavoratore può criticare il datore di lavoro anche su Facebook e non può essere licenziato, a patto che non ci sia il reato di diffamazione

Il lavoratore può criticare il datore di lavoro su Facebook senza correre il rischio di essere licenziato?

Nell’era dei social network la Cassazione* si trova di nuovo a decidere su un caso legato a Facebook, ovvero sulla legittimità del licenziamento di un lavoratore da parte del datore di lavoro per avere usato frasi denigratorie su Facebook nei confronti dell’azienda.

Per la Cassazione rientra fra i diritti del lavoratore criticare la propria azienda, anche in pubblico o come in questo caso su Facebook, anche se queste critiche possono essere scomode e in qualche modo possono pregiudicare l’immagine dell’azienda.

 

A patto però che la critica sia manifestata in modo sereno e senza attacchi personali e privi di ragione, nei confronti ad esempio del proprio datore di lavoro o del proprio responsabile del personale.

Leggi anche: Criticare l’azienda si può, anche via email aziendale

Il lavoratore può criticare il datore di lavoro su Facebook?

Per la Cassazione cioè il lavoratore può criticare il datore di lavoro su Facebook, ma le critiche devono rimanere nei limiti del lecito e non devono quindi essere passibili di querela.

Questo significa che il licenziamento del lavoratore che critica l’azienda su Facebook è possibile solo quando questo comportamento integra gli estremi del reato di diffamazione, mentre in tutti gli altri casi si può avere al massimo una sanzione disciplinare.

La Cassazione inoltre ha specificato che, nel caso in cui non sussista il reato di diffamazione, ma le affermazioni del lavoratore, anche se scritte su Facebook, rientrino nel diritto di critica, il lavoratore ha diritto alla reintegra sul sul posto di lavoro, nonostante le modifiche apportate dal Jobs Act all’articolo 18 della Legge 300/1970 (Statuto dei Lavoratori) con il contratto a tutele crescenti.

Nel primo grado di giudizio il Tribunale riteneva legittimo e proporzionato il licenziamento del lavoratore perchè le sue frasi utilizzate nei confronti della datrice di lavoro sarebbero consistite in una “gratuita ed esorbitante denigrazione” e caratterizzate dalla “precisa intenzione di ledere, con l’attribuzione di un fatto oggettivamente diffamatorio, la reputazione del proprio datore di lavoro”.

La Corte d’appello dichiarava al contrario l’illegittimità del licenziamento, condannando il datore di lavoro al risarcimento del danno in misura pari alla retribuzione globale di fatto dal momento del licenziamento oltre al versamento dei contributi previdenziali ed assistenziali, ed al versamento di ulteriori 15 mensilità a titolo di indennità sostitutiva della reintegra.

Per la Cassazione invece dato che “il fatto contestato va ritenuto insussistente quando comprende l’ipotesi del fatto sussistente ma privo del carattere di illiceità”, in tale ipotesi si applica la reintegra nel posto di lavoro.

Quindi il licenziamento è illegittimo e il lavoratore ha diritto alla reintegra sul posto di lavoro e al pagamento di tutti gli arretrati a far data dal licenziamento.

Cassazione Sentenza numero 27323/17 del 31/05/2017

Lavoro e diritti

Lavoro e Diritti: Il lavoratore può criticare il datore di lavoro, anche su Facebook

Link to Lavoro e Diritti

Il lavoratore può criticare il datore di lavoro, anche su Facebook

Posted: 01 Jun 2017 07:10 AM PDT

Il lavoratore può criticare il datore di lavoro su Facebook senza correre il rischio di essere licenziato? Nell’era dei social network la Cassazione* si trova di nuovo a decidere su un caso legato a Facebook, ovvero sulla legittimità del licenziamento di un lavoratore da parte del datore di lavoro per avere usato frasi denigratorie su Facebook nei confronti dell’azienda. […]

Link all’articolo originale: Il lavoratore può criticare il datore di lavoro, anche su Facebook

Lavorare in Poste Italiane: Nuove assunzioni per il 2017

Posted: 01 Jun 2017 12:38 AM PDT

Se il vostro sogno è diventare un portalettere allora è arrivato il vostro momento. Poste Italiane assume postini e addetti allo smistamento per l’estate 2017. Le nuove assunzioni saranno con contratto a tempo determinato, con una durata di 4-6 mesi. Ma vediamo nel dettaglio quali sono i requisiti per lavorare in poste italiane e la […]

Link all’articolo originale: Lavorare in Poste Italiane: Nuove assunzioni per il 2017

Doppio lavoro

Doppio lavoro part-time, illegittimo il divieto assoluto dell’azienda

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E’ illegittimo il divieto dell’azienda al doppio lavoro part-time, a patto che il lavoratore rispetti la non concorrenza e comunichi gli orari di lavoro

Per la Cassazione è legittimo per il lavoratore avere un doppio lavoro part-time e l’azienda che lo ha assunto a tempo parziale non può mettere vincoli in tal senso, tranne in alcuni casi.

Questo hanno stabilito gli ermellini in una recente sentenza* nella quale sono stati chiamati ad esprimersi su un caso licenziamento di un lavoratore da parte dell’azienda che lo aveva assunto part-time.

Nel caso specifico l’azienda aveva licenziato il lavoratore in quanto da regolamento aziendale vietava espressamente la possibilità per i lavoratori part-time di poter svolgere qualsiasi altro nel restante tempo libero.

 

Doppio lavoro part-time, nullo il divieto assoluto

La Cassazione tuttavia ha dichiarato illegittimo tale divieto annullando di fatto il licenziamento in quanto:

sarebbe nulla una previsione regolamentare che riconoscesse al datore di lavoro un potere incondizionato di incidere unilateralmente sul diritto del lavoratore in regime di part-time di svolgere un’altra attività lavorativa

La suprema Corte sottolinea come il divieto di svolgere due o più part-time può esserci solo in determinati casi previsti dalla normativa vigente e riguardano la concorrenza e gli orari di lavoro.

Leggi anche: orari di lavoro

Divieto di svolgere due lavori in concorrenza fra di loro

Come prevede l’articolo 2205 del codice civile il lavoratore ha l’obbligo di fedeltà e di non concorrenza, cioè non può trarre vantaggi dal fatto di conoscere notizie o metodi di produzione dell’azienda in cui lavora, sfruttando queste conoscenze presso un’altra azienda.

Orari di lavoro e riposi del lavoratore

La legge e la contrattazione collettiva prevedono il divieto di superare il tetto di ore di 48 ore di lavoro settimanali compresi gli straordinari.

Inoltre vi è l’obbligo di avere un adeguato numero di ore di riposi giornalieri e settimanali.

In tal senso il lavoratore che lavora part-time presso due aziende deve comunicare i propri orari di lavoro all’una e all’altra azienda proprio per agevolare la composizione degli orari settimanali di lavoro.

La Cassazione afferma quindi che non è possibile vietare al lavoratore il cumulo di due o più rapporti di lavoro part-time e non vi può essere nessuna sanzione disciplinare a riguardo.

Tuttavia emerge come il lavoratore debba tener conto della suddetta regola di non concorrenza e deve comunque in qualche modo informare i propri datori di lavoro dei propri orari e calendari settimanali proprio per permettere una corretta gestione del monte orario e dei relativi riposi.

* Cassazione sentenza numero 13196/2017 del 25/05/2017

 

Lavoratori precoci

Lavoratori Precoci: Cumulo previsto per la quota 41

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Le novità sulle Pensioni dei lavoratori precoci non finiscono mai, infatti l’Inps ha pubblicato sul suo sito ufficiale una nuova circolare.

Le novità sulle Pensioni dei lavoratori precoci non finiscono mai, infatti l’articolo 2 del DPCM sui pensionamenti anticipati approvato gli ultimi giorni di maggio dal Consiglio dei Ministri ed in attesa di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale riguarda la pensione anticipata, ma soprattutto i lavoratori precoci. Vediamo nel dettaglio cosa prevede il Decreto.

Lavoratori Precoci: Chi sono

Con il DPCM è stato previsto ufficialmente che i lavoratori precoci possono richiedere il cumulo dei periodi contributivi. Ma chi sono i lavoratori precoci?

Secondo la nuova riforma delle pensioni 2017, i lavoratori precoci sono coloro che possono andare in pensione anticipata, dopo aver versato almeno 41 anni di contribuiti.

 

Quindi sono coloro che hanno iniziato la loro attività lavorativa prima di raggiungere la maggiore età.

La precedente legge sulla pensione, ovvero la legge Fornero del 2012, non aveva previsto nessun benefico per questi lavoratori. Oggi con la nuova riforma delle pensioni, essi sono stati inseriti al centro del progetto.

Ma vediamo nel dettaglio quali sono i benefici che avrà una lavoratore precoce con la nuova legge sulla pensione anticipata.

I benefici dei lavoratori precoci con la pensione anticipata

Il nuovo Decreto attuativo della riforma delle pensioni 2017 ha stabilito che, anche il lavoratori precoci possono richiedere il cumulo dei contributi. 

Ma cos’è il cumulo dei contributi per i lavoratori considerati precoci? 

Il cumulo dei contributi permette di sommare i contributi versati così da raggiungere la soglia necessaria per richiedere la pensione anticipata.  Per spiegare ancora meglio i cumuli dei contributi andiamo a vedere un esempio pratico.

Un lavoratore precoce che ha 25 anni di contributi nella gestione pubblica, mentre ha raggiunto altri 16 anni di contributi in altre attività svolte.

In questo caso il lavoratore potrà sommare 25+16 così da raggiungere i 41 anni di contributi necessari per richiedere la pensione.

La riforma pensionistica stabilisce che, sarà possibile richiedere il cumulo dei contributi da parte dei lavoratori, solo se sono in possesso di almeno 12 mesi di lavoro effettivo prima del 19° anno di età.

I requisiti per richiedere il cumulo dei contributi non termina qui. Infatti i lavoratori precoci dovranno rientrare in uno dei quattro profili:

  • Disoccupato per licenziamento;
  • Invalido con una percentuale minima del 74%;
  • Lavoratore che assiste un parente di primo grado disabile;
  • Lavoratore gravoso;
  • Coloro che hanno svolto lavori usuranti.

Se avrete questi requisiti elencati, allora sarà possibile usufruire del cumulo e richiedere la pensione anticipata.